Su Jiri Lukla CBE Pokhalde e Imja Tse Laghi Gokyo

CB Everest

Caratteristiche generali del percorso

La salita sul campo base dell'Everest è il più noto fra tutti i percorsi che offre la zona del Solu Khumbu. Il tetto del mondo costituisce un mitico richiamo per tutti gli alpinisti e ciò porta qualcuno a non prendere in dovuta considerazione le altre occasioni di arricchimento personale che il trekking presenta. C'è invece una varietà di motivi che spinge turisti, trekker e alpinisti ad affollare il sentiero fra Namche e il campo di base: montagne fra le più alte della terra, una popolazione entrata nella leggenda, una vallata che offre a poco prezzo usi e costumi di un Tibet inaccessibile economicamente, una serie di confortevoli punti di appoggio, un percorso non faticoso. Tutte queste motivazioni e facilitazioni hanno acuito i gravi problemi di inquinamento, di inflazione dell'economia, di modificazioni culturali che affliggono tutto il Nepal e questa zona in particolare.

Il percorso da Lukla è il più breve per il campo base, ma in realtà fa parte di un trekking molto più lungo ma anche più affascinante che ripercorre le orme delle mitiche marce di avvicinamento delle spedizioni all'Everest. Se Hunt e Hillary partivano a piedi da Kathmandu, oggigiorno è possibile arrivare oltre Lamosangu fino al villaggio di Jiri; dalla stazione dei bus, vicino alla torre del municipio di Kathmandu, prendete il bus per Jiri che dista da Namche Bazar circa sette giorni di cammino, fra le terre abitate da Tamang, Chhetri e Brahamani, in un continuo saliscendi perché si devono attraversare le valli che scendono perpendicolarmente al percorso.

Il percorso in sintesi

Kathmandu - Lamosangu - Jiri (m. 1.860), 6h

Jiri (m. 1.860) - Chyangma (Bhandar, m. 2.100)

Chyangma (Bhandar, m. 2.100) - Sete (m. 2.575), 6h

Sete (m. 2.575) - Junbesi (m. 2.670)

Deviazione monastero di Thumbden Chhuling

Junbesi (m. 2.670) - Trakshindu 6h

Trakshindu - Khari Khola (m. 2.070)

Khari Khola (m. 2.070) - Puiyan (m. 2.730) 4h

Puiyan (m. 2.730) - Monjo (m. 2.550) o Lukla (m. 2.800 )

Lukla (2.800 m. ) - Jorsale (2.850 m.) 3h15' +450, -400

Jorsale (2.850 m. ) - Namche (3.440 m.) 2h40' 690 + 100-

Namche (3.440 m. ) - Shyangboche, Khumjung, Kunde (3.800 m. )

Namche Bazar (3.440 m.) - Thyangboche (3.870 m.) 4h 800+ 370-

Thyangboche (3.870 m. ) - Periche (4.240 m.) 4h 30' 500+ 130-

Periche (4.240 m.) - Lobuche (4390 m. )

Lobuche (4390 m. ) - Gorak Shep (5.160 m.) 3h 230+

Permessi - Il Parco Nazionale

Gli alpinisti di tutto il mondo, talora anche l'uomo della strada che non va in montagna, ormai conoscono il problema dell'enorme massa di rifiuti e di materiale abbandonato al campo base dell'Everest. Meno noto è invece il lento inquinamento della regione del Khumbu, anche perché facilmente il problema è risolto da parte del visitatore, o negandolo (io non inquino) o proiettandolo (sono le spedizioni che inquinano). Tra questo scambio di accuse che spesso portano ad ignorare il problema, è meglio precisare che vi sono apposite norme in vigore dal 1981 e che valgono per tutti i Parchi Nazionali del Nepal. A Jorsale il sentiero entra nel Parco Nazionale del Sagarmatha (alto in cielo in nepalese). Al casotto di ingresso dovete esibire il trekking permit e, pagandouna cifra pari a circa 10 dollari, ricevete il permesso d'ingresso assieme ad istruzioni e norme che vi impegnate a rispettare, fra le quali:


Voi entrate nel Parco a vostro rischio. Il Governo di Sua Maestà non assume alcuna responsabilità per danni, perdite, incidenti o pericoli mortali. Il trekking è una sfida accettabile, ma per favore:- pattumiere: usatele in modo adeguato;

- portate fuori dal Parco ogni vostro oggetto o rifiuto;

- rispettate flora e fauna selvagge;

- non introducete armi od esplosivi;

- non scalate alcuna montagna senza il relativo permesso;

- non scalate alcun picco sacro, qualsiasi sia la sua altezza.

- per favore, mantenetevi sempre sui principali sentieri.

Siate autosufficienti di combustibile prima di entrare nel Parco. È contro la legge comprare legna dalla popolazione o tagliare qualsiasi tipo di arbusto o pianta. Questa disposizione vale anche per le vostre guide, cuochi o portatori. Il personale del parco è autorizzato ad arrestare chiunque sia ritenuto colpevole di aver violato queste disposizioni o cercato di non rispettare i regolamenti!


È molto difficile, purtroppo, che questi divieti vengano rispettati, e d'altro canto ben pochi sono coloro che provvedono ad uniformarsi alle disposizioni. Se è facile portarsi dietro bombole di gas o kerosene per cucinare, è impossibile risolvere il problema quando sia i trekker isolati che i portatori dei viaggi organizzati usano legna per scaldarsi e cucinare. Anche appoggiandosi a case private, agli hotel o ai lodge si usa in egual modo legna per cucinare, così si contribuisce a distruggere il patrimonio del Khumbu. La conseguenza è che dal '49 ad oggi la superficie forestale del Nepal è diminuita di ben quasi un terzo. Assieme alle norme di ingresso viene consegnato un breve stampato della Himàlayan Rescue Association, contenente

informazioni sul mal di montagna, sui suoi sintomi e consigli su come prevenirne o curarne l'insorgere. Riportiamo la frase finale dell'opuscolo perché ci rimanda a quanto già detto sulla disponibilità necessaria per capire i problemi e le reali condizioni della popolazione e mostra come ad opera di un viaggiatore distratto, anche se armato delle migliori intenzioni, perfino un gesto di benevolenza può trasformarsi in danno:

"..e per favore non date caramelle o dolci ai bambini che insistentemente ve li chiederanno. Non siamo in grado di offrire un'assistenza odontoiatrica alla popolazione del Khumbu. Unica cura contro la carie è l'estrazione.."

Lo staff del Parco Nazionale ha il quartier generale a Namche, da dove le guardie sovrintendono al controllo della zona predisponendo piani di rimboschimento con l'ausilio dei consiglieri neozelandesi. Incamminandovi verso Tyangboche  transitate presso uno dei tanti vivai dove si sta approntando il rimboschimento del parco. L'interesse della Nuova Zelanda è

motivato dalla costante presenza di sir Hillary, da molti ritenuto britannico, dimenticando che la spedizione inglese del 1953 aveva alcuni membri del Commonwealth; egli sostiene attivamente la Himàlayan Trust, tanto è vero che l'ospedale di Kunde è conosciuto come Hillary Hospital. Altra organizzazione che opera all'interno del parco, ma con altri fini, è la Himàlayan Rescue Association. Il futuro di questa zone protetta è unito a quello degli altri parchi nazionali, di fondazione più o meno recente, e dipende dalle decisioni del governo nepalese che dovrà scegliere fra un facile introito ed un degrado irreparabile. Numerosi organismi internazionali, fra cui la stessa ONU, stanno compiendo pressioni affinché le norme del parco siano estese ad altre zone frequentate da un turismo ormai di massa ed affinché si giunga ad una disciplina più severa nel rilascio dei permessi di trekking. Anche se dietro a queste richieste vi sono le grandi agenzie (che si sono arricchite a miliardi e che vedono sempre un maggior numero di giovani percorrere i sentieri del Nepal zaino in spalla) il provvedimento deve essere certamente adottato quanto prima, poiché il danno può diventare irreversibile. È proprio Hillary che nei suoi libri ci racconta come alle foci del sacro Gange si stia formando una vasta area di isole sabbiose: terra portata a valle dalle piene monsoniche, frutto dell'indiscriminato disboscamento nell'Himàlaya dell'India e del Nepal.Pr questo è auspicabile una temporanea chiusura del parco al turismo ed alle spedizioni fino a quando alcune aree non saranno risanate e rigide norme non verranno applicate.

Scelta del periodo

Valgono le considerazioni generali dei trek in Nepal, tarda primavera con fioritura o primo autunno; verso la sua fine, nel periodo del Mani Rimdu, è ancora possibile spingersi senza problemi fino a Tyangboche, mentre la parte superiore del percorso è affrontabile solo da gruppi attrezzati adeguatamente. 

I limiti dei due periodi sono anche dati dall'inizio dei voli Kathmandu-Lukla. Se preferite arrivare a Lukla camminando dal villaggio di Jiri, tenete presente che i sentieri sono infestati da sanguisughe nel periodo monsonico e nelle settimane immediatamente successive.

Senso di marcia

La camminata verso l'Everest si svolge su un'unica direttrice, andata e ritorno, solo per coloro che hanno poco tempo e hanno come unico interesse l'agognato traguardo del campo base. La valle del Khumbu offre molti centri di interesse e la possibilità di compiere numerose deviazioni o addirittura alcuni percorsi circolari. Il mio consiglio è di non programmare una camminata continua ma prevedere almeno due soste per l'acclimatazione. A differenza di altri percorsi, non vi sono saliscendi o lunghe marce di avvicinamento e quindi bisogna organizzare le soste secondo i consigli riportati per abituare il fisico alla quota. Da Lukla conviene portarsi a Namche e sostare, dedicando un giorno alla visita di Thame Og o di Khumjung e dintorni. Proseguendo fino ai 4.240 metri di Periche si deve ulteriormente sostare, alzandosi verso Nangkartshang Gompa o Chhukhung, e tornando a Periche per dormire. Salire quindi a Lobuche e da qui compiere due puntate al campo base ad al Kala Pattar in quanto entrambe le mete sono difficilmente raggiungibili in un sol giorno. Se invece si dispone di una tenda conviene accamparsi a Gorak Shep, da cui entrambe le mete sono raggiungibili in una sola giornata. Al ritorno si può rapidamente scendere verso il basso senza problemi (dal campo base a Lukla sono tre giorni di comoda marcia senza forzare l'andatura) ma volendo si possono compiere deviazioni attraverso il Kongma La o attraverso Periche, e dedicare infine un paio di giorni alla ascensione del facile Island Peak. La valle dei laghi di Gokyo offre, dal suo Kala Pattar, interessanti visioni sul Cho Oyu e sul gruppo dell'Everest. Può essere raggiunta sia all'andata che al ritorno dal campo base. Chi fosse attrezzato adeguatamente con piccozza e ramponi e fosse autosufficiente potrebbe visitare i laghi di Gokyo e ricongiungersi al percorso principale presso Duglha. Questo giro necessita di una guida che conosca esattamente il paesaggio fra i crepacci del passo Chola (m. 5.420).

Difficoltà e rischi

Non vi sono pericoli oggettivi sul facile sentiero principale. L'unico rischio consiste nel sottovalutare i problemi della acclimatazione. L'ospedale della Himàlayan Rescue Association a Periche è adeguatamente attrezzato per i casi limite di edema ma è con la prevenzione che si elimina questo rischio. Le temperature sono varie e cambiano repentinamente anche nella stessa giornata, è consigliabile quindi tenere pronto un abbigliamento comodo e caldo per affrontare i momenti in cui il termometro scende sotto zero, poiché persino a valle di Namche Bazar si può improvvisamente trovare una temperatura notevolmente rigida, soprattutto in epoca post monsonica. Pertanto la giacca in piumino è per questo percorso indispensabile. Come calzature è consigliabile avere un paio di pedule per affrontare con sicurezza i sassi delle morene ed un paio di ghette per camminare sulla neve che in ogni periodo dell'anno può cadere abbondante sopra i 4000 metri. Nella prima parte del percorso sono invece sufficienti un paio di scarpe da ginnastica. Il percorso è facile ed è impossibile perdersi lungo il sentiero largo e frequentato. Questo cammino è quindi affrontabile anche da una singola persona, ben allenata, con un'attrezzatura leggera. Per i gruppi che si orientano verso i portatori, ricordo che da Lukla a Namche è possibile noleggiare degli dzho e dopo Namche si possono trovare gli yak.

Alimentazione e alloggio

Chi percorre il parco al di fuori del sentiero principale deve adeguarsi alle norme di autosufficienza poiché scarsi o inesistenti sono i punti di appoggio nelle valli laterali. I gestori degli alberghetti hanno iniziato ad adeguarsi alla legge usando petrolio o carbonella. Se viaggiate da soli prendete le vostre precauzioni solo per il tratto dopo Periche verso il campo base. Da Lukla a Namche numerosi sono oltre cento (si, avete letto bene!) lodge, tea-shop e negozi dove è possibile reperire cibo in scatola prodotto in occidente ed avanzato alle spedizioni, oppure richiedere un menù fantasioso e vario: spaghetti e pizze, noodles e riso fritti o con vegetali, legumi ed ortaggi freschi, uova. Dopo il Monastero di Tyangboche, i lodge sono meno numerosi ma si può fare ricorso alle case private fino a Periche. Lobuche offre l'ultima possibilità di rifornimento con due piccole baite di una decina di posti letto ciascuna. Non bisogna assolutamente far conto sulla capanna stagionalmente operante a Gorak Shep. Non vi sono invece problemi per quanti preferiscono piantare la propria tenda perché si incontrano ovunque spiazzi atti al campeggio.

Come arrivare a Lukla

Dal cielo

La regione del Sagarmatha è raggiungibile da Kathmandu con un volo di circa 45 minuti a bordo di uno STOL (Short Take-Off and Landing) od in elicottero che possono cercare di atterrare a Lukla (2800 metri) o talvolta anche a Shyangboche (m. 3700). I voli hanno un orario fisso, generalmente in mattinata, e sono programmati regolarmente nei periodi pre e post monsonico. Prima e dopo di queste date, la RNCA organizza dei voli charter sui quali potete prender posto ma che sono operativi solo se vi è una lista di passeggeri, sia nell'aereoporto di partenza che in quello di arrivo. A Kathmandu i voli vengono seguiti con radar e radio, mentre a Lukla l'atterraggio è a vista. La pista è stata spianata in discesa al fine di facilitare l'arresto e di catapultare in partenza. I tre voli mattutini operano a distanza di cinque minuti e i tre piccoli aerei si incastrano nell'area di parcheggio. In caso di maltempo sopra le colline, il volo spesso rientra alla capitale anche se si è prossimi all'atterraggio. In tal caso i passeggeri non hanno diritto ad accedere al primo volo in partenza ma sono posti in lista di attesa.

Via terra

Oltre che da Jiri, un'altra via di accesso alla zona del Khumbu, scarsamente frequentata, parte da Charikot, a due giorni di cammino da Lamosangu e raggiungibile in bus, risale le valli del fiume Bhote e del torrente Rolwaling, giunge vicino alle pendici dei Gauri Shankar, bellissimo posto sul confine con il Tibet, e ridiscende poi a Namche attraverso il villaggio di Thami. Il percorso affronta due altissimi passi di oltre 5.700 metri, spesso chiusi per la neve anche nella stagione favorevole e che comportano il rischio di slavine.Come tornare da LuklaFine ottobre e i primi di novembre sono i momenti in cui più facilmente l'aereoporto di Lukla diviene un grande accampamento di persone che attendono ansiosamente di imbarcarsi. Bastano un paio di giorni di pioggia per creare grossi problemi. Nel caso che un volo non sia operativo, c'è la lista di attesa, come a Kathmandu, un'attesa che può durare un giorno come una settimana. Se le probabilità di una partenza vi sembrano scarse, prendete in considerazione la possibilità di andarvene con i vostri mezzi, cioè a piedi. Liberatevi del bagaglio pesante, o meglio ancora assumete un portatore ed incamminatevi verso Surkhe, raggiungendo Jiri, se avete fretta, in circa quattro o cinque giorni. Con alle spalle il vostro allenamento non avrete problemi camminando dall'alba al tramonto. Il segreto infatti consiste nel non camminare veloci ma nel camminare a lungo.

La regione del Sagarmatha è raggiungibile da Kathmandu con un volo di circa 45 minuti a bordo di uno STOL (Short Take-Off and Landing) od in elicottero che possono cercare di atterrare a Lukla (2800 metri) o talvolta anche a Shyangboche (m. 3700). I voli hanno un orario fisso, generalmente in mattinata, e sono programmati regolarmente nei periodi pre e post monsonico. Prima e dopo di queste date, la RNCA organizza dei voli charter sui quali potete prender posto ma che sono operativi solo se vi è una lista di passeggeri, sia nell'aereoporto di partenza che in quello di arrivo. A Kathmandu i voli vengono seguiti con radar e radio, mentre a Lukla l'atterraggio è a vista. La pista è stata spianata in discesa al fine di facilitare l'arresto e di catapultare in partenza. I tre voli mattutini operano a distanza di cinque minuti e i tre piccoli aerei si incastrano nell'area di parcheggio. In caso di maltempo sopra le colline, il volo spesso rientra alla capitale anche se si è prossimi all'atterraggio. In tal caso i passeggeri non hanno diritto ad accedere al primo volo in partenza ma sono posti in lista di attesa.

Come tornare da Lukla

Fine ottobre e i primi di novembre sono i momenti in cui più facilmente l'aereoporto di Lukla diviene un grande accampamento di persone che attendono ansiosamente di imbarcarsi. Bastano un paio di giorni di pioggia per creare grossi problemi. Nel caso che un volo non sia operativo, c'è la lista di attesa, come a Kathmandu, un'attesa che può durare un giorno come una settimana. Se le probabilità di una partenza vi sembrano scarse, prendete in considerazione la possibilità di andarvene con i vostri mezzi, cioè a piedi. Liberatevi del bagaglio pesante, o meglio ancora assumete un portatore ed incamminatevi verso Surkhe, raggiungendo Jiri, se avete fretta, in circa quattro o cinque giorni. Con alle spalle il vostro allenamento non avrete problemi camminando dall'alba al tramonto. Il segreto infatti consiste nel non camminare veloci ma nel camminare a lungo.


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22 settembre 2001
   

Kathmandu