Ad ovest della piana dell'Indo c'è il Baluchistan (pr. it. Belucistan) che con un'area di circa 343.000 kmq. è la più grande provincia del Pakistan. E' una terra aspra, selvaggia, scarsamente popolata, ai confini fra Afghanistan e Pakistan. La maggior parte del territorio è costituita da un arido altopiano disposto a quote fra i 100 ed i 1250 metri d'altezza disposto fra le montagne del Toba Kakar, lungo la frontiera con l'Afganistan, e la catena del Sulaiman delimitata dal fiume Indo. A meridione, costeggiante la zona di frontiera, troviamo uno dei deserti più inospitali del mondo, il Makran, dove Alessandro fu quasi sconfitto mentre lo stava attraversando per ritornare in occidente. Gli immensi spazi vuoti, le formidabili catene di montagne ed il carattere delle popolazioni del Baluchistan ne fanno una terra piena di attrattive per chi ama gli spazi deserti ed inospitali.
Il Makran è un territorio quasi completamente desertico, con a nord basse, aride colline la cui altitudine varia fra i 300 ed i 2500 metri. Ad occidente troviamo un grande lago salato, Hammum-i-Maskhel ed una piana desertica più estesa. E' qui che le catene dei monti Chagai e Toba Kakar formano i confini con Iran, Afghanistan e Pakistan. Intorno a Quetta ed a Ziarat vi sono fertili altipiani, che verso il tratto di deserto e di territorio semiarido sono sezionati dalla catena Sulaiman, che si estende da sud a nord attraverso il territorio della Khulu Agency, verso il territorio del Waziristan nella NWFP. Qui vi sono quattro fiumi di portata rilevante: Zhob, Orali, Hingal e Dasht che scorrono tutti verso meridione.
Il Baluchistan rimane fuori dalla zona monsonica ed ha un clima gradevole, fatta eccezzione per le zone collinari desertiche o per le montagne aride. In inverno la temperatura scende a - 30<198>, mentre in estate vi è un'escursione fra i 18<198> ed i 30<198>.
La maggior parte della popolazione è costituita da nomadi che in primavera ed in estate emigrano verso le colline con il bestiame: capre, cammelli, asini e cavalli. Vivono in tende (khizdis) e capanne (jhuggis) costruite con frasche, rami d'albero, erba e paglia. In inverno essi tornano alle loro capanne di fango nella pianura. Tutte le città del Baluchistan (Quetta, Ziarat, Sibi, Fort Sandeman, Lorelai ed altre) sono state praticamente fondate dal governo britannico. Nella maggior parte di esse gli Inglesi installarono le basi militari, tentando di formare anche dei centri amministrativi. Tutt'ora il Baluchistan ha l'aspetto di un luogo dove il progresso è considerato un'aberrazione. Ad esclusione di Quetta, molti luoghi hanno l'aspetto di villaggi o paesetti, spesso circondati da un'oasi e separati l'uno dall'altro da chilometri e chilometri di sabbia. I centri abitati restano nascosti nel profondo delle valli tra le catene montuose, mentre il terreno pianeggiante è territorio dei nomadi.
E' nel Baluchistan che passa la grande arteria euro-asiatica che, arrivando da Zahedan nell'Iran, raggiunge Taftan nel Baluchistan e prosegue verso Quetta. Una strada alternativas gira a sud di Kadahar in Afghanistan per arrivare a Chaman nel Baluchistan: è questa la via attraverso la quale passano i trasporti per l'Afghanistan proveniendo dalla costa o da Karachi. A parte l'importanza come luogo di transito, la zona possiede risorse minerarie il cui sfruttamento è iniziato negli anni "80. Nel distretto di Sui vi è uno dei depositi di gas naturale più vasti del mondo.
Il Baluchistan è una terra di contrasti. Ha un panorama tra i più desolati del paese, von montagne dall'aspetto sinistro e frastagliato; pianure aride e sterili dove la vegetazione si raggrinza ed appassisce. E nello stesso tempo, lontano, segretamente, troviamo luoghi di incomparabile bellezza.
Baluchi è il termine generico usato per indicare la popolazione che include i Nrahui che parlano il dravidico e che sono probabilmente gli ultimi discendenti della civiltà indu, e gli Jat o Zutt, una popolazione di lingua indo-ariana di origine indiana. Nel nord-ovest del Baluchistan la maggior parte della popolazione è costituita dai Pathan che formano altresì una consistente minoranza negli altri distretti. La maggior parte della poplazione parla il Baluchi, altri dialetti sono il Brahui ed il Pushtu. Circa la metà della popolazione del Baluchistan si concentra in un'area attorno a Quetta, in un raggio di un'ottantina di chilometri.
Un po' di storia
La provincia ha subito l'influenza della civilizzazione nelle valli dell'Indo, del Dir e dello Swat. Uno dei luoghi archeologici più importanti si trova a Mehr Ghar, immediatamente a sud del passo di Bolan. Questa cultura si estinse nel 3000 a.C., circa nello stesso periodo in cui emergeva la civiltà dell'Indo. Pare che su di essa abbia influito lo spostamento del monsone che allora doveva arrivare a riversarsi anche sul Baluchistan.
L'influenza della valle dell'Indo si impose nella cultura Kutli dei Sind, a sud del Baluchistan, mentre la cultura Dir e Swat (cultura delle tombe, 1500-600 a.C.) emerse nella cultura dello Zhat; quella di Buff si impose nel nord del Baluchistan.
Alcuni autori locali fanno risalire l'origine della popolazione al Nimrod (Nembrotte) biblico di 4500 anni fa, od al divino Ball siriano od a Balu ed ai sui seguaci. Essi emigrarono dalla Siria - una saga baluchistana parla di Haleb (Aleppo) - attraverso il sud della Persia e probabilmente invasero il Baluchistan nel 13<198> e 14<198> secolo. Nonostante essi parlino una lingua indo-ariana, molti baluchi credono di ritrovare le loro origini nel ceppo semitico. E' vero, in effetti, che i loro volti hanno sembianze semitiche od arabe e vi sono tribù con nomi identici a quelli delle tribù arabe.
Il Baluchistan cadde, insieme al Sind, al Punjab ed a parte della NWFP sotto l'impero achemenide nel 6<198> secolo a.C.. Reperti archeologici ci indicano che nel 1<198> secolo d.C. l'impero dei Kushan ebbe qualche influenza e che il buddismo prosperò nel Baluchistan sino alla rinascita dell'induismo nel 5<198> secolo d.C.. L'induismo resistette fino a quando l'Islam travolse la regione nel 7<198> secolo.
Si crede che i Baluchi abbian fatto parte dell'esercito dell'imperatore achemenide Kaikurso (Ciro il grande, 558-530 a.C.). Un migliaio di anni dopo essi riappaiono nella storia come parte dell'esercito permanente del re dei Sassani (Sassanidi), Nausheran (dal 531 al 578 d.C.) in marcia verso l'Industan. Nel 7<198> secolo divennero sostenitori dell'Iman Ali e dopo Karbala li vediamo in marcia verso la Persia per ritrovarli nel 10<198> secolo nelle file di Mahamud di Ghazni. Praticamente essi si mesero al seguito di ogni esercito che si battesse per la causa musulmana nel subcontinente.
Fieramente indipendente, il Baluchistan non fece in verità mai parte dell'impero mongolo, ma rimase tributario autonomo di frontiera. In India i Baluchi combatterono gli Indu ed ottennero qualche influenza nel Punjab e nel Sind. Pur di sopravvivere diedero alleanza e fedeltà ogni volta che fosse necessario: ora ai Moghul, poi ai Persiani ed agli Afghani. Tuttavia costante fu la loro lotta a favore dell'Islam.
Nel 16<198> secolo un grande guerriero (ed amatore...), Amir Chakar Rind, riunì tutte le principali tribù del Baluchistan con le armi e con le belle parole. Quando il potere mongolo iniziò a declinare, essi si aggregarono ai Sind, ai Marathi ed infine agli Inglesi che comparvero sulla scena nel 1841.
I Britannici giunsero per la prima volta in Baluchistan durante la Ia guerra afgana nel 1839-42, quando i loro eserciti marciavano attraverso i territori del Khan di Kalat sulla via di Kandahar. Benché il khan venisse ucciso nel 1840, gli Inglesi tornarono ed occuparono le terre del suo erede dopo essersi ritirati dall'Afghanistan. Nel 1854 installarono sul posto un agente politico. Dopo l'annessione del Punjab gli Inglesi proseguirono nella loro condotta di rafforzamento dei confini dell'India britannica contro una possibile invasione russa. Nel 1887 tutto il Baluchistan era in mano al Raj e nel 1893 veniva fissata la linea Durand, cioé il confine fra India britannica ed Afghanistan, ma nel Baluchistan e nelle aree di frontiera del nord-ovest il regime della corona risultò sempre meno incisivo che nelle altre parti dell'India.
Nella guerra di indipendenza del 1947 i Baluchi sostennero gli obiettivi del Quaid-i-Azam, che voleva uno stato musulmano separato, senza tuttavia voler mai rinunciare alla loro autonomia ed indipendenza di fatto, causando di conseguenza molti problemi al governo pakistano. Malgrado ciò, il Baluchistan è una parte integrante del paese, abbastanza prospera e con potenziali risorse minerarie immensamente ricche, cosa di cui il governo centrale non può non tener conto. Attualmente il Baluchistan è per la maggior parte territorio tribale dalla Khulu Agency fino a Fort Sandeman a nord e da Kalat a Las Bela ed alla costa del Makran a sud; la provincia si sta gradualmente svezzando dal tribalismo per entrare nell'orbita della moderna civilizzazione.
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