Quetta è una graziosa città di frontiera ed un posto militare. Le sue strade brulicanti ed i bazaar sono affollati di Pathabi che costituiscono il 70% della popolazione locale. Il loro aspetto è fiero, ma nello stesso tempo cordiale ed ospitale. Consiglio di assaggiare il «sajji» o stinco di agnello arrostisto. Nei bazaar variopinti si trovano, se è stagione, montagne di frutta, mele ed uva di Quetta sono rinomate in Pakistan. Fra l'artigianato: lavori ricamati con specchietti del Baluscistan, giacche, pellicce, sandali. A 1680 metri di altitudine Quetta è una città molto calda in estate e piuttosto fredda d'inverno.
Il capoluogo del Baluchistan non alcuna delle caratteristiche architettoniche moghul delle altre città del subcontinente, non ha antichi bazaar o fortini o meravigliosi giardini. E non possiede neppure le grandiose strutture dell'epoca britannica. la sua storia inizia con l'arrivo dell'Islam nel 10<198> secolo e con Mahamud di Gazni, che la conquistò nell'11<198> secolo. A meta del 16<198> secolo era un remoto avanposto dell'impero dei Moghul che dovettero difenderla dalle ripetute incursioni dei persiani safavidi. Queste micidiali battaglie e gli assedii contrinuarono al suo declino e nel 1730 venne sottomessa al governo di Kalat. I britannici la occuparono momentaneamente nel corso della prima guerra afgana e definitivamente dopo il 1876 quando sir Robert Sandeman divenne agente poloitico.
Nel 1935 un terremoto disastroso cancellò praticamente la città dalla faccia della terra e tutti gli edifici attuali sono sta.ti costruiti dopo quel tragico evento. Oggi ha una popolazione di più di 100.000 abitanti ed anche se non è una località interessante per se stessa è un crocevia per le strade che portano in Afganistan ed Iran. Situata a 1700 metri di altitudine, la città è, in estate, un piacevole rifugio dalla calura delle pianure. Il suo nome deriva dal vocabolo «kwatta» che in pashtu significa fortezza.
Sulle colline attorno a Quetta vivono circa 20.000 persone di origine hazara, tribù mongolide dell'Afganistan centrale, che qui immigrò circa duecento anni fa. Essi affermano di discendere da Gengis Khan il mongolo. Un altro piccolo gruppo di stessa origine risiede presso Ziarat.
Anticamente il forte era tutto ciò che costituiva Quetta e vigilava sui confini occidentali proteggendo Kalat, allora capitale e posta più a sud. La città costruita dagli inglesi venne tracciata a blocchi, con il Mall (il corso senza il quale essi non avrebbero potuto vivere) situato in un'area tranquilla ed accogliente. La città crebbe intorno a questo centro amministrativo, spaziosa e con un traffico sicuramente non congestionato. Lasciato il bazaar, vivace e pieno di colore, la città è immersa in un'atmosfera tranqueilla e le case sono ben distribuire, circondate da mura di cinta e prati. Ci sono molti alberi ombrosi che accentuano questa atmosfera serena. Oggi Quetta è florida e prosperosa e ciò che è dovuto in buno parte alla sua importanza militare, e soprattutto è perchè è un centro di transito commerciale.
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