Situata a 112 chilometri ad est di Skardu ed a 2600 metri di altezza, questa valle è fra le più belle del Pakistan ed i locali la considerano un paradiso terrestre. La piana desertica lungo il fiume Shyok presenta una varietà di colori sorprendente.
Nel 1892 il conte di Dunmore, un esploratore inglese descrisse la valle dello Shyok come «...più bella di ogni altra cosa che io abbia visto in vita mia... magnifica ed immensa, più larga di ogni altra valle perfino nelle Montagne Rocciose in America». I paragoni quindi si sprecano mentre con la cargo jeep si risale la valle in un viaggio che è simile a quello verso Shigar, ugualmente penoso per le condizioni della strada ma sicuramente affascinante. Da Skardu la strada prosegue verso est fino alla deviazione per Shigar al termine della conca, quindi risale il corso dell'Indo per una quarantina di chilometri in gole deserte. Poco dopo Gol la valle si allarga nuovamente all'altezza della confluenza con lo Shyok, ci si tiene sempre sulla sinistra dell'Indo poi al ponte sospeso di Humayun, la si abbandona, valicando il ponte. Proseguendo lungo l'Indo si raggiungerebbero le oasi di Parkutta, Tolti e Karmang, un tempo separate in un regno indipendente il cui mir aveva palazzo e forte a Karmang. Oggigiorno questo teshil è chiuso agli stranieri e la strada si interrompe fra l'oasi di Olding, a 150 chilometri da Gol, ed ancora pakistana, e Kargil in territorio controllato dall'India. Continuando per Khapulu ci si mantiene sempre sulla sinistra dello Shyok, incontrando il bivio con ponte che conduce a Kiris, poi, dopo Yugo, il ponte con la strada che porta alle valli di Thalle e Hushe con un percorso che non passa da Khapulu.
Il fondovalle si allarga a monte della confluenza con il Thalle. Lo Shyok lo occupa quasi interamente formando depositi sabbiosi.
Khapulu (o Kaplu) è il capoluogo del più popoloso teshil del Baltistan, quasi 60.000 abitanti vivono fra il paese ed i villaggi circostanti disposti sui circostanti declivi disposti come un anfiteatro. Prima della guerra indo-pakistana che ha comportato la chiusura della zona ad alpinisti ed escursionisti, Khapulu costituiva il punto di partenza per tutte le spedizioni dirette alla scalata di vette pur sempre presigiose anche se inferiori agli 8000 metri, quali Masherbrum, K6, Sherpi Khang, Sia Kanggri, Saltoro Kangri.
Khapulu ha un piccolo bazaar. In alto, appolaiato su un terrazzo, il palazzo del mir sovrasta la vallata. I villaggi vicini sono Shaling e Chakghan. La gente è in gran parte di osservanza Nurbuksh Sufi e la moschea è costruita con un interessante schema. Ovviamente anche la gente di Khapulu parla dialetto balti di derivazione tibaetana. Simpatiche le feste estive quando tradizionalmente vengono compiute offerte alle fate. Due danze sono caratteristiche di queste feste, una è il mindak, danza dei fiori, l'altra è lo stamno, danza delle spade. Altro elemento che rasenta il magico è l'uso della pietra serpentina come rimedio contro il morso dei serpenti. La pietra viene finemente macinata e la polvere cosparsa sulla incisione praticata fra i fori causati dai denti.
A 65 chilometri da Khapulu, dopo Frano, inizia la zona vietata. Continuando si entrerebbe nella valle del Nubra sotto controllo indiano. Oltre alle passeggiate fra le varie frazioni del paese, da Khapulu si possono compiere escursioni in jeep, verso Hushe o verso l'imbocco della valle del Saltoro. Si arriva Surmo, si passa lo Shyok e si punta verso nord. Da Halde, proseguendo verso Goma e Karmading si entra in una zona chiusa dove un tempo era la base di partenza per risalire i ghiacciai Bilafond e Kundus divallando poi nel bacino del Siachen che da origine al fiume Nubra. Non rimane quindi che raggiungere Hushe. Si valica un altro ponte sospeso presso l'oasi di Machilu e si arriva al villaggio. Il luogo è panoramico, il villaggio si trova infatti a più di 3000 metri su un terrazzo pianeggiante, una vista spettacolare sulla piramide del Masherbrum.
Da Hushe si possono compiere alcune camminate in una zona poco frequentata dei trekker. Dopo un giorno di cammino si incontrano numerose valli laterali formate dai ghiacciai che scendono dai gruppi del Chogolisa e del Masherbrum: Aling, Masherbrum, Gondokoro, Charaksa.
Facile e breve (due tappe) la camminata al campo base Masherbrum, più impegnativi i tre percorsi che valicano la catena del Masherbrum conducendo nel Baltoro attraverso il ghiacciaio Gondokoro, le selle Masherbrum e Gondokoro, il ghiacciaio e la sella di Vigne.
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