Numero di utenti collegati a questa sezione: 32327
Sei il visitatore numero 10364
di questa pagina dal
21 settembre 2002
Al Kailash e oltre
dal poema epico "Kumarasambhav" di Kalidasa Al centro del mondoAll'alba dei tempi, quando
i primi saddhu attraversarono l'Himàlaya e si
affacciarono sul plateau tibetano, ai loro occhi apparve
una slanciata piramide innevata. Giochi di luce ed ombra
tracciavano il simbolo del sole sulla parete di
cristallo: erano giunti al Monte Meru, il mitico asse del
mondo. Per gli Hindu la montagna riproduce il linga di
Shiva. Per i fedeli del Vajrayana essa è il monte Tisé
o Kan Rimpoché, il gioiello delle nevi. Per i
viaggiatori è l'epitome di ogni montagna sacra, ma
perché proprio questa e non un'altra? In Himàlaya si
innalzano vette più massicce e ben più alte... Una
risposta la troviamo negli scritti dell'ultimo
occidentale che vi giunse in pellegrinaggio prima che
l'invasione cinese bloccasse per ventidue anni ogni
accesso di stranieri. Verso Toling e TsaparangIn una giornata di grazia,
di quelle che si ricordano per tutta una vita, ci siamo
affacciati su un paesaggio che è stato una sorpresa: per
la delizia dei nostri occhi, nel lungo scorrere degli
eoni, il fiume Satlej ha scavato il grande altipiano di
arenaria, creando mille e mille canyon, un labirinto
infinito, e, oltre la valle, a meridione le nevi del
Garwal balenano come diamanti al sole. La missione di de Andrade e la fine del regno di GugeAntonio de Andrade,
portoghese della Compagnia di Gesù, dalla casa madre
indiana di Goa fu il primo europeo a raggiungere Guge nel
1624. Venne accolto dal re e ricevette
lautorizzazione a predicare. Nel 1625 venne fondata
la prima chiesa cattolica in Tibet ed unaltra
chiesa venne eretta a Rutok nella zona di confine con il
Ladakh nel 1630. Ma, come ci raccontano le "Cronache
del Ladakh", tutto questo è scomparso alla fine del
1600 durante loccupazione e la distruzione del
regno da parte dei Ladakhi i quali invasero il regno
senza poi riuscire a mantenerne il controllo. L'altopiano
entrò così nell'orbita di Lhasa. Per conquistare la
cittadella di Tsaparang, i Ladakhi avevano mandato avanti
i mercenari islamici i quali si adoperarono in modo che i
nemici passassero dalla parte di Allah, cioè tagliarono
la testa a tutti. Il regno scomparve. Pian piano sono
crollate le case ed è difficile immaginare che in questo
deserto vi potesse essere unoasi verde con alberi,
con campi, con piantagioni, con vita. Ti guardi attorno e
ti chiedi se non sei sullaltra faccia della luna,
se non sei atterrato qui con un astronave; ti senti
completamente fuori dal mondo. Oggigiorno arrivi
comodamente in 4x4 e pensi a quando Tucci o Lama Govinda
sono arrivati qui dallIndia a piedi con due mesi di
viaggio per trovare questi cumuli di sabbia, perché in
realtà tutto quello che ti circonda è sabbia: basta un
po' di pioggia per sciogliere un muro. Ed allora ti
chiedi "ma come è possibile che qui potesse vivere
della gente in mezzo ad una natura così ostile",
poi entri in quelle che sembrano delle comuni case di
sabbia, ti arrampichi su questa collina che sembra lì
lì per crollarti in testa: Pareti, soffitti, pavimenti:
tutto arenaria, e scopri al suo interno dei tesori
stupendi o, meglio, quello che ne è rimasto. Tsaparang
fu uno dei maggiori centri storici ed artistici del tibet
e nel Lhakang Kharpo (Cappella Bianca) e nel Lhakhang
Marpo (Cappella Rossa) ammiriamo splendidi esempi di arte
kashmira reinterpretati da artisti tibetani.
Atisha ed ioIl regno di Guge nel Tibet
occidentale venne fondato verso il 9° secolo dopo la
morte del re Langdarma ed il crollo dellimpero
tibetano dello Yarlung. Uno di figli del re Wosun, si
diresse verso Occidente nella zona fra lIndo ed il
Sutlej, fondò il regno di Guge e pose la capitale a
Tsaparang. Unulteriore espansione del regno avviene
nell11° secolo con l'arrivo di Atisha.
Verso nuovi mattiniAtisha scelse il Dharma, il Tibet, una vita più breve, ed arrivò a Guge. Oggi anch'io sono arrivato a Toling. E' la fine del viaggio, del mio viaggio. Ho coronato un sogno, ho raggiunto il "luogo", ho montato la tenda alle pendici del mio "Monte Analogo". Ora è tempo che inizi a viaggiare dentro di me. Voglio capire cosa mi affascina di questo mondo: i paesaggi? La gente? La cultura? Perché questa "voce" che ogni anno mi ammalia e mi spinge verso una terra dove i valichi toccano il cielo? Ed allora avanti! In cammino verso un nuovo mattino: sarà un viaggio affascinante! |
Copyright (c) 1998 - 2004 by Marco Vasta