N° 4
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Tibet
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2008
giochi olimpici a
Pechino?
4.800 lire per dire NO
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Le
città candidate all’ambita assegnazione dei Giochi Olimpici 2008
sono Pechino, Toronto, Parigi, Osaka e Istambul. Poiché la
candidatura di Pechino sembra essere tra le favorite, il Governo Tibetano
in Esilio e tutti i gruppi di sostegno al Tibet hanno intrapreso una
campagna di sensibilizzazione dei membri del Comitato Olimpico e del
suo Presidente affinché, alla luce delle conclamate e sistematiche
violazioni dei diritti umani perpetrate sia in Tibet sia in Cina, non
sia riservato a Pechino l’onore di ospitare i Giochi.
"La Cina enfatizza e vanta gli sviluppi positivi recentemente
conseguiti in campo economico e sociale ma il suo governo non ha
realizzato alcun progresso in materia di diritti umani: in Tibet, la
cosiddetta “stabilità sociale” è assicurata dalla presenza di
almeno trecentomila soldati. - dichiara Vicky Sevegnani, direttore
responsabile di Tibet News - Sebbene idealmente le Olimpiadi siano al
di sopra della politica, riteniamo che la richiesta cinese non debba
essere accolta in quanto assegnare i Giochi a Pechino significherebbe
avvallarne il brutale regime autoritario e l’occupazione del
Tibet."
L'Associazione Italia Tibet invita tutti gli amici del paese delle
nevi ad inviare ai membri italiani del Comitato Olimpico, signori
Franco Carraro, Ottavio Cinquanta, Pescante, Grandi ed al presidente
del Coni la lettera, debitamente firmata, di cui forniamo in allegato
il testo italiano. Al Presidente del Comitato Olimpico potrà invece
essere inviata la lettera in lingua inglese.
Un piccolo investimento di 4.800 lire per sei lettere che sono
"scaricabili" al sito www.italiatibet.org/2008
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ENI aiuta PetroChina nel
saccheggio del Tibet:
doppio binario della maggior azienda
energetica italiana
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Dal
mese di Marzo, Eni partecipa alla costruzione del grande polidotto che
attraversa la Cina per migliaia di chilometri. La Cina si sta
convertendo al metano come fonte energetica, più per necessità (le
fonti classiche si stanno esaurendo) che per valutazioni ambientali.
Le estrazioni avvengono in due territori come il Turkestan Orientale (Xinjang)
ed in Tibet le cui popolazioni considerano la Cina un occupante.
In
territorio tibetano il
gasdotto si snoderà per 953 chilometri tra Sebei e Lanzhou, nel
bacino di Tsaidam (Amdo), attraverso un’area abitata prevalentemente
da popolazioni di nomadi tibetani e mongoli. L'Amdo fa parte del Tibet
storico. Successivamente all'invasione del 1950, nel 1964 il Tibet
venne smembrato e l'area che la Cina definisce TAR (Tibet Autonomous
Region) è solo meno della metà del Tibet storico.
All’attuazione del
progetto, che prevede anche un incremento dei lavori di esplorazione e
sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio dell’altopiano
tibetano, collaborano per la prima volta alcune importanti compagnie
petrolifere occidentali quali la British Petroleum, la Enron e
l’italiana ENI (ed il suo
indotto italiano, come ricorda Steno
Marcegaglia, della Camera di commercio Italo
Cinese). Il Sole del Sole24Ore
del 1° marzo così presentava il gigantesco progetto: "Il gasdotto, che sarà costruito per tranche successive da Cnpc/Petrochina, il maggior gruppo petrolifero del Paese, e avrà una portata iniziale di 12 miliardi annui di metri cubi (ma è già previsto l'aumento a 20 miliardi di metri cubi con la successiva aggiunta di ulteriori centrali di compressione del gas), è uno dei tré
progetti-chiave del prossimo Piano quinquennale nel campo dell'energia. Gli altri sono il completamento del sistema idroelettrico delle Tré Gole e il definitivo interconnessione delle reti elettriche del Paese. di fertilizzanti) a 0,87 yuan per metro cubo"
(cfr Metano
nel motore cinese, il Sole 24 ore 1 Marzo 2001).
Sicuramente un progetto che contribuirà a diminuire il tasso di
inquinamento in quanto il Governo ha avviato in una dozzina di grandi città particolarmente
inquinate (incluse Shanghai, Canton e Pechino) un ambizioso programma di
trasformazione a gas delle flotte urbane di taxi e mezzi pubblici (circa 100 mila veicoli).
Tutto questo avverrà saccheggiando in modo colonialistico e di rapina
le risorse di quello che i cinesi hanno sempre chiamato "la casa
dei Tesori dell'Ovest", il termine usato per indicare il Tibet.
Aldilà delle affermazioni del Piano quinquennale di uno sviluppo
economico delle aree occupate (Xinjang Uigur e Tibet) siamo di fronte
ad uno sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali del paese
delle Nevi.
Lo sviluppo
economico del Tibet può avvenire in varie forme, ma deve essere
chiaro che, qualsiasi forma esso avvenga, esso deve garantire un reale
beneficio ai Tibetani.
In breve,
i Tibetani devono avere il controllo delle loro risorse naturali. Essi
devono poter scegliere il loro sviluppo economico. È un diritto di
ogni popolo, un diritto garantito dalle leggi internazionali, il
fondamentale diritto alla autodeterminazione.
In
particolare, il progetto è da giudicare negativamente in quanto:
-
vi
lavorerà un grande numero di cinesi e mano d’opera non
tibetana
-
sfrutterà
le risorse naturali senza che i tibetani ne possano beneficiare
-
consoliderà
il controllo cinese del Tibet fornendo ai cinesi ulteriori
ragioni per esercitarlo
-
contribuirà
all’erosione della cultura e delle tradizioni tibetane
-
faciliterà
il trasferimento di coloni e lavoratori cinesi
-
darà
lavoro solo a pochi tibetani, in posizioni si scarsa
specializzazione
L'Eni
con il suo know-how, la sua tecnologia e la sua esperienza sono
indispensabili per la costruzione del polidotto. Così, mentre il
Dalai Lama viene accolto ufficialmente in Italia (quest'anno ben due
sono le sue visite) la maggior azienda energetica italiana aiuta la
Repubblica Popolare Cinese nel saccheggio colonialista del Tibet.
Pubblico
qui di seguito un estratto del
Codice
di Comportamento dell'ENI
Oggi
l'Eni è presente in oltre 70 Paesi del mondo. E' aperta a
collaborazioni e partnerships con imprese, organizzazioni, enti e
amministrazioni locali; ovunque attenta nel promuovere lo sviluppo
socio-economico delle comunità nel rispetto delle culture, delle
norme e dell'ambiente.
L'Eni è impegnata a rimuovere gli
ostacoli che si frappongono allo sviluppo delle aspirazioni locali,
alla promozione dello scambio di esperienze, professionalità e
know-how tecnico-scientifici, a sostenere le autonome iniziative
locali. Il suo impegno sociale è rivolto a migliorare e preservare
gli aspetti della vita degli individui e delle comunità che sono
determinanti perchè (errore nel sito Eni) rappresentano le condizioni
di base per uno sviluppo sostenibile.
(L'originale
è in rete nel sito ENI)
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Mountain
Wilderness International
in difesa del Kailash
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(la
vicenda è presentata dal numero precedente)
Il
comunicato in lingua italiana è in traduzione
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Mount Kailash Desecrated
MW International Statement (english)
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Some
press agencies and specialized magazines have recently spread the news
that a Spanish mountaineering expedition led by Mr Jesus Martinez Novàs
had applied for and was granted permission by the Chinese authorities
to attempt the climb of Mount Kailash in Tibet.
Upon receiving such information, Dharamsala released the following
statement:
"We
are deeply disturbed by reports that the Chinese authorities have
given permission to a group of Spanish climbers to scale Gang Rinpoche
(Mount Kailash), which is sacred to three religions of the world. The
Hindus, Buddhists and followers of Tibet's native religion, Bon,
consider Gang Rinpoche to be sacred. For the Hindus, Gang Rinpoche is
the symbol of Mount Meru, the centre of the Hindu universe. For
Tibetan Buddhists it is the abode of Dernchog and his consort. For
Tibet's followers of the Bon religion it is equally sacred.
For China to give permission and for a group of Spanish mountaineers
to seek permission to scale the sacred mountain is a clear disrespect
of the religious sentiments of the followers of three major religions
in the world. We urge the group of Spanish mountaineers to desist from
this outrageous adventure, especially in view of the glaring fact that
the freedom of religious worship in Tibet is so violently trampled
upon by the Chinese authorities. To treat one of the
world's most worshipped mountains as an item of sport will constitute
a gross insensitivity to the religious sentiments of the Tibetan
people and beyond."
Mountain
Wilderness International, fully supported by its National Associations
in Switzerland, France, Spain, Germany, Italy, Great Britain,
Slovenia, and Greece
-
endorses
throughout the words of condemnation expressed by the highest
Buddhist authority of Tibet;
-
asks
the Chinese Authorities and particularly the hineseMountaineering
Association to withdraw in due course the permit granted;
-
denounces
with indignation the lightmindedness of a group of mountaineers,
who do not hesitate to embark on a project considered sacrilegious
by millions of fellow human beings, in the egocentric pursuit of
their self-glorification;
-
is
of the opinion that the statement made by Mr Novàs to the effect
that the climb on Mount Kailash would bring different cultures
closer together, in the name of an unspecified protection of the
environment, is utterly ridiculous and devoid of any logic;
-
takes
the opportunity of this disturbing event to stress once more the
importance to keep some peaks of our Earth unexplored and
untouched. Quite apart from any religious meaning they may have,
they are symbols of a culture of adventure capable of sublimating
within each of us our yearning to explore the unknown and able to
renounce a conquest for the sake of not losing touch with the ever
lasting
value of mystery;
-
strongly
requests the mountaineering associations of the world to ask UIAA
to expel from their midst the Chinese Mountaineering Association,
should the latter not withdraw this disrespectful permit;
-
requests
the expulsion of Mr Martinez Novàs and the other members of the
expedition from any recognized mountaineering association, should
they not renounce unilaterally their plan to climb mount Kailash;
-
finally,
recommends that all mountaineers who have in mind climbs from the
Tibetan side of the Himalayas or from Sinkiang, renounce their
plans as a sign of protest, should the permit not be withdrawn.
Mountain
Wilderness International
The Coordinator General
(Carlo Alberto Pinelli)
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Addio
lago turchese
il più bel "fiordo"
himalayano è destinato a
scomparire?
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Il 19 settembre 2000 l’agenzia di
stampa Xinhua annuncia che la Centrale idroelettrica del lago turchese
(Yamdrok tSo), uno dei laghi più sacri del Tibet, ha completato le
operazioni di verifica ed è entrata in piena funzione. L’impianto
è la più grande centrale della Regione Autonoma del Tibet ed ha
triplicato la capacità della rete elettrica di Lhasa. A pieno regime
l’impianto produrrà 90.000 Kw. Il costo finale di costruzione ha
raggiunto i 217 milioni di dollari. Non è ancora trovato attuazione
l'accordo fra la Word Conservation Union ed il Governo Cinese per la
salvaguardia dell’ecosistema del lago, firmato nel 1996.
Mentre leggi questo articolo, le
acque blu turchese dello Yamdrok tSo vengono ingurgitate da condotte
poste alla profondità di dieci metri e, dopo essere passate
attraverso turbine costruite in Austria, si stanno svuotando nello
Tsangpo (Brahamaputra). Lo Yamdrok tSo è uno dei più famosi laghi
del Tibet (ve ne sono altri ben più grandi , con alto contenuto
salino), si trova a circa 120 chilometri a sud di Lhasa ad una quota
di 4440 metri. Il colore delle sue acque affascinano i nostri gruppi
che percorrono la vecchia Friendship Highway da Lhasa a Kathmandu
quando giungono al valico del Kanda La. L’incredibile colore blu è
un risultato di un processo oligotropico. Sfortunatamente questo
splendore blu non rimarrà lo stesso quando le operazioni di
prosciugamento inizieranno ad alterare la qualità dell’acqua del
lago. (continua...)
Il
resto dell'articolo si trova sul EWB in:
Marco
Vasta - Racconti di viaggio
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L'ecole
de guides à Lhassa
Scuola
per guide di montagna a Lhasa
documento TSG francesi |
(la
versione italiana è in corso di traduzione e verrà pubblicata nel
sito dell'Associazione Italia Tibet)
Cahier des
charges établi par les groupes
d'aide au Tibet en France
(La Marche du tigre,
Alpes-Tibet, Briançon Urgence Tibet, Lions des Neiges, Tibet lion
des neiges, Aide au Tibet, Solidarité Tibet, France Tibet, Maison
des Himalaya, Passeport tibétain, Convergences Tibet Laogai, Aide
aux Réfugiés Tibétains, Soutien à la Culture et à l'Art Tibétains,
Ecole de la Paix, ...)
L'école de guides
à Lhassa, entreprise par la Fédération Française de Montagne et
d'Escalade (FFME), est présentée comme un "projet humanitaire
d'assistance au développement". Ce projet entend favoriser la
participation directe des Tibétains dans la prise en charge de leur
avenir, en leur permettant l'accès à une formation de guides afin
qu'ils développent eux-mêmes un secteur touristique où prédomine
actuellement la concurrence népalaise : le trekking et l'himalayisme.
Ce projet veut que
les Tibétains soient eux-mêmes les instigateurs et les principaux
bénéficiaires de cette Ecole. Il entend représenter pour eux l'opportunité
d'une émancipation par rapport à la tutelle chinoise, car il
propose de leur apporter une solution possible au problème de l'emploi
qui résulte semble-t-il de "la stérilité de leur
environnement".
Ce
projet est rendu possible car, comme cela est rappelé, "le
Tibet a ouvert ses frontières avec celles de la Chine il y a vingt
ans".
Cette indication
est importante, car elle évoque comme s'il s'agissait d'un cadre général
de géographie ce qui constitue en réalité un cas particulier de géopolitique
: l'occupation militaire et coloniale d'un pays par une puissance
étrangère.
(cahier)
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Marcia
per il Tibet - Oltre 100 partecipati
Manda la tua adesione |
Manifestation
pour le Tibet in Italie
Freedom
March for Tibet in Italy
Tibet
Gedenktag - Große Kundgebung in Italien
En
Marcha para el Tibet
Sono
più di cento le persone iscritte alla "Marcia per il Tibet"
(www.inmarciaperiltibet.it) che si svolgerà dal
30 giugno al 6 luglio attraverso l'Appennino da Bologna a Firenze.
All'appello del Comitato Organizzatore composto da Associazione AAZ (Aiuto allo
Zanskar), Action Dolpo, Associazione Italia Tibet, CGIL-CISL-UIL
Bologna, Associazione culturale Eurasia, Rivista "Re Nudo",
hanno aderito varie organizzazioni laiche e centri dharma.
Manda la tua adesione individuale o quella del tuo
centro Dharma o delle Associazioni che frequenti. Anche se non puoi
partecipare, il tuo sostegno sarà utile. Il conitato organizzatore
invita tutti gli amici del Tibet a diffondere la notizia
dell'avvenimento.
Le
informazioni si trovano nel sito, ma puoi anche scrivermi
all'indirizzo inmarciaperiltibet@libero.it
.
Un
altro modo per aiutarci
è quello di trovare
sponsor per la Marcia
|
Associazione Italia
- Tibet:
Notizie in linea
|
Dal 20 aprile è in funzione la pagina di prova delle News in linea.
Tibet News On Line si trova al
sottosito www.italiatibet.org/news
A cura del Consiglio e della Segreteria saranno pubblicate le notizie di immediato interesse quali avvisi, comunicazioni dal Tibet Bureau, informazioni dai Tibet Support Group ed i comunicati stampa dell'Associazione Italia Tibet.
Le news non hanno periodicità fissa.
Con questo servizio
AIT vuole rendere più facili le comunicazioni con i Soci ed i visitatori del Sito e la diffusione di informazioni sul Tibet.
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Ladakh
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Sassi
Mani
grazie a Giuliana Geronazzo
SASSI
"MANI"
Sassi Preghiera
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Una
mostra delle creazioni artistiche in tecnica raku di Giuliana
Geronazzo si è svolta da Sabato 28 Aprile al 18 Maggio presso lo
Studio d'arte di Via delle Grazie 6/a - Brescia. All'inaugurazione ha
partecipato il lama
Negli
stessi ambienti sono state esposte le immagini di Scuole
dell'Himàlaya documentazione raccolta da Franco Rivetta, Marco
Vasta, Lilly Breuvé in collaborazione con il Circolo
Fotografico CLICK di Flero (BS)
Ringraziamo
Giuliana che ha voluto devolvere il ricavato della mostra alla Lamdon
Model School.
Un
ringraziamento anche a chiocciolina.net
che ha pubblicizzato l'evento con una pagina
WEB pubblicata sul proprio sito e ben articolata e curata
graficamente.
Domenica
13 maggio ore 17, nel locale della mostra si è tenuto un concerto per
sax soprano e ciotole tibetane di Sandro Gagnola (Sangitam) e Lisa
Magil (Faried).
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Assemblea Generale
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Assemblea Generale
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Assemblée Générale
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sabato 2 - domenica 3
lunedì 4 giugno 2001
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Samedi 2 - Dimanche 3
Lundì 4 June 2001
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Château de Paulignan
dans l'Aude (20 km de Carcassone - France)
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contattare marco
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Al raduno annuale dei Avventure nel
Mondo
raccolta fondi per la Lamdon Model School
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Il GRANDE
RADUNO ANNUALE DI AVVENTURE NEL MONDO in cui si incontrano soci,
amici, simpatizzanti di Avventure si tiene nuovamente al solstizio
d'estate, il 22-23-24 Giugno presso Bardi, sull'Appennino
ligure-emiliano. Saremo ospitati in Villa Regina Mondi al Passo
Pianazze (C) circa 1000 m sul livello del mare. Fin dal primo
pomeriggio di venerdì prepareremo una raccolta fondi per la Lamdon
Model School. Fra le iniziative un mercatino dell'usato, ed altre
amenità che la mente fervida di Onfiani, Liuzzo and Co,
escogiterà. Forse anche quest'anno venderemo vino...
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Lamdon
Model School
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Le lezioni sono
riprese a metà marzo ed è stata avviata la nuova classe LKG (la 1a
materna). Sono state accettati
20 piccoli allievi. Conosci qualcuno che voglia aiutarne uno
negli studi?
Fai un gesto per il Ladakh!
Aiuta un bimbo Zanskar-pa negli studi trovandogli uno sponsor.
Leggi ed usa il modulo
per la adozione a distanza.
(se il
server di Digilander ti chiede la password clicca su "annulla" e continua la
procedura)
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Nuovo
sito di "Aiuto allo Zanskar" |
In
occasione della "Marcia per il Tibet" ho predisposto un
nuovo sito per AAZ che ha anche
un nuovo indirizzo web:
http://digilander.iol.it/aaz
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Voyages d'antan |
1991 - 2001 dieci anni fa:
Baltoro Biafo Hispar
Una grande traversata del Karakorum
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"Dio
è grande,
Maometto è il suo Profeta
L'Islam è eterno.
Dio dacci forza e salute,
Dio guidaci si tuoi sentieri,
quelli che tu hai preparato
per coloro che a Te si affidano"
(dal Corano)
Ogni mattina, per ventisette
stupendi giorni, questa semplice preghiera saluterà l'inizio
della nostra marcia. Siamo cinquanta persone sparse in un
grande cerchio, zaino affardellato, tutte in attesa che il
sirdar più anziano intoni questo viatico che dà la
benedizione ed il segnale di partenza. |
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10
anni fa usciva la guida al Pakistan curata da
Marco Vasta |
Alla
voce possente di questo omone dal volto reso ancor più severo dalla
grande barba. si uniscono quelle degli altri portatori. Il canone,
in arabo e baltì. risuona fra ghiacci e morene. vibra nell'aria
cristallina e suscita una intensa emozione.
È con orgoglio che guardo questo serpente colorato snodarsi davanti
a me. E' stato un anno di preparativi, lettere, fax e telex
scambiati con l'amico Nazir Sabir (saliti Broad Peak e Gasherbrum
con Messner). Ed ora l'attesa si è concretizzata. Con gli amici
sono qui per realizzare la grande traversata del Karakorum, più di
trecento chilometri sui ghiacciai Baltoro, Biafo ed Hispar. (continua)
Il
resto dell'articolo si trova in:
Marco
Vasta - Racconti di viaggio
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