Cucina Sudanese
La
sconosciuta necropoli reale di Meroe con oltre 80 piramidi,
il
tempio nella roccia del dio Ammone nel Jebel Barkal, il mistero
della storia dimenticata
del regno di Kush nell’alta valle del Nilo,
le genti ed i villaggi del Sudan del Nord
Ricca e gustosa,
la cucina sudanese risente delle influenze arabe, egiziane e
inglesi. Gli ingredienti principali sono il pesce e la carne, tranne
quella di maiale, che è proibita per motivi religiosi. Carne e pesce
sono preparati sotto forma di arrosto e serviti con verdure di vario
tipo, spesso stufate. Tra i piatti più noti, il kebab è la
caratteristica carne di manzo o montone rosolata con spezie e
servita a sottili listarelle. Diffusissimi il molah, un misto
di pezzi di carne e verdura, e il ful, fave fresche o secche,
che vengono utilizzate per preparare diversi piatti, tra cui il
ful mediammas, zuppa di fave e yogurt. Verdure, carne e pesce
sono sempre accompagnate dalla dura, pane di miglio o grano.
Tra le ricette
tipiche della capitale Khartoum, ricordiamo lo shorba, una
purea di carne di agnello servita con il riso; nome simile ma
ingredienti diversi per la shorbet, zuppa a base di
lenticchie. La salata maybna, invece, è un'insalata di
verdure e formaggio. Il cous cous è un piatto di origine
berbera, il cui nome indica sia la semola sia il piatto finito,
servito con verdura, carne e pesce. Il cous cous viene preparato in
un tegame particolare, composto da due parti: in quella superiore
viene cotta al vapore la semola, in quella inferiore si prepara il
condimento.
Ampio l’uso
delle spezie, come il cardamomo, originario dell'India, il
carvi, spesso mescolato con aglio e peperoncino, e la curcuma,
di colore giallo arancio, utilizzata sia per insaporire che per
conferire ai piatti un aspetto colorito. Per quanto riguarda le
bevande, in Sudan sono proibiti tutti gli alcolici. È possibile però
trovare un'ampia varietà di tè, spesso aromatizzato con l'aggiunta
di chiodi di garofano o cannella, e il caffè, chiamato guhwah,
preparato tostando i chicchi in una pentola speciale, che viene
fatta scaldare sul carbone; quindi i chicchi vengono macinati
insieme a chiodi di garofano e altre spezie su cui si versa acqua
calda. Dopo qualche minuto di infusione, il caffè ottenuto viene
filtrato con uno speciale colino d'erba e versato nelle tazze
servendosi della jebena, una caratteristica caffettiera.
Valgono le
solite raccomandazioni: non bere acqua che non sia imbottigliata,
non bere ghiaccio, il tè ed il caffè possono essere considerati
sicuri perché l'acqua viene fatta bollire ma controllare sempre i
bicchieri/tazze in cui vengono serviti, mangiare solo frutta che si
sbuccia.
Monica Santosuosso
(Marzo 2013)
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