...alcune piccole dune formate dall’incrociarsi dei venti, correvano parallelamente alla parete principale in curve che si snodavano alle spalle di queste ondulazioni. Erano di color rosso mattone, spruzzate di sfumature di colore più intenso; la sabbia sottostante, esposta dove era stata smossa dai nostri piedi, mostrava un rosso di una sfumatura più chiara. Più avanti i colori di queste sabbie erano invece variegati e imprevedibili: in alcuni punti il colore era di caffè macinato, in altri purpureo o di un giallo dorato, intercalate a piccole spianate bianche di sale bianchissimo. Le “Sabbie” come veniva chiamato il deserto del Rub Al Khali dai beduini, non finivano mai di stupirmi.
Wilfred Thesiger, Sabbie Arabe
La situazione mediorientale, ha fatto si che in questi ultimi anni, il sultanato dell’Oman, divenisse una meta turistica, molto gettonata. La stessa Avventure nel Mondo ha avuto un incremento di gruppi con destinazione l’Oman. Sappiamo bene che quando in un paese incomincia ad arrivarvi il turismo di massa, questo è destinato a cambiare in negativo. È innegabile che l’Oman sia destinato a diventare una delle mete turistiche del futuro: attrazioni turistiche spettacolari, ricettività alberghiera di classe, clima delizioso per buona parte dell’anno, sorprendente livello di sicurezza, nulla manca per attirare numerosi turisti, se non la fama internazionale del luogo che sta lentamente emergendo.
Quindi è bene visitare l’Oman il più presto possibile. Paese in cui aleggia ancora quella preziosa sensazione di autentico che ormai, nella grande maggioranza dei luoghi, è andata inesorabilmente perduta.
Maria Del Greco - viaggio gennaio 2013
Oman, l’Islam gentile. È questa l’associazione che mi viene pensando alla naturale dolcezza e ospitalità di questo popolo, così vicino alle tradizioni più vere e genuine, ai valori antichi della tolleranza e dell’integrità che sono propri dell’Islam più vero. C’è qualcosa di straordinario nella convergenza di ricchezza e tecnologia con la fisionomia di una società che mantiene da secoli la stessa organizzazione tribale e gli stessi costumi. È a dir poco curioso guardare uomini d’affari elegantemente addobbati in lunghe tuniche che qui si chiamano dishdasha e la testa coperta da decorate kumah, e donne completamente coperte di abaya nere che guidano le auto e mandano mail con i loro Blackberry.
L’attenzione ossessiva del Sultano Al Qaboos all’estetica e allo sviluppo ha trasformato radicalmente la faccia del Paese, restaurando i monumenti antichi e edificandone di nuovi e grandiosi, costruendo strade e infrastrutture, distribuendo ricchezza e aprendo il mondo del lavoro alle donne.
Con tutto ciò e per tutto ciò, l’Oman è un paese pieno di forti contrasti: troverete a Muscat un clima raffinato e cosmopolita, mentre i villaggi sulle montagne dell’Hajar vi riporteranno indietro nel tempo.
Se la società è uno degli aspetti attraenti dell’Oman, la bellezza dei paesaggi ne costituisce un altro: montagne grandiose, letti di fiume (wadi) che hanno tagliato gole profonde sui fianchi rocciosi, mare e deserto.
Questo viaggio breve inizia da Muscat in direzione nord ovest, attraversando il massiccio roccioso dell’Hajar, con la vetta del Jebel Shams che supera i 3000 metri. Giunge nella vecchia capitale di Nizwa per poi piegare di nuovo ad est percorrendo un breve tratto del deserto di dune di Sharqiyah (noto come Wahiba Sands). Tratteggia la costa per toccare il litorale di Ras Al Hadd e il vicino santuario delle tartarughe di Ras Al Jinz, la città marinara di Sur, e infine il magnifico Wadi Shab e le spiagge bianche di Tiwi, fino a raggiungere di nuovo Muscat. Questa parte di litorale è più bella del tratto tra Ras al Hadd e Sur; purtroppo ci sono scarse possibilità di alloggio, a parte un campo tendato nei pressi di Fins.
L’itinerario è abbastanza obbligato, ma viaggiando con mezzi propri si è flessibili nello scegliere a quali soste dedicare più tempo e decidere qualche improvvisazione.
Patrizia Galardi - relazione gennaio 2012