Vita vissuta
Dalla Relazione di Franca Cucco -
2 giugno 2013
La
Chiesa di Zvarnotz,
ormai distrutta, ma in posizione ottimale con vista Ararat; meno
male che arriviamo prima dei tantissimi vecchietti veneti incontrati
stanotte all’aeroporto, così facciamo le foto in santa pace. Loro
sembrano delle cavallette.
Andiamo quindi alla
Chiesa di Santa Gayane,
molto grande e con un altro altrettanto bellissimo panorama sul
monte sacro. Poi ci spostiamo alla Chiesa di Santa Hripsime,
una vergine che rifiutò la corte di numerosi re e fu uccisa con
altre 36 vergini. Le sue spoglie e reliquie riposano sotto la chiesa
che è meta di pellegrinaggi continui, soprattutto dalle giovani
donne.
Oggi è domenica ed in ogni chiesa si
svolge la funzione religiosa. Molte donne arrivano in chiesa con il
velo in testa (come si faceva da noi fino a qualche decennio fa) e
tutti hanno l’abito della festa. Sono molto devoti. Alle 11,00
siamo alla città santa di Echmiadzin, la corrispondente del nostro
Vaticano. Non dimentichiamo che in Armenia c’è la religione
cristiano armena con il proprio Papa. C’è una lunga processione che
parte da fuori le mura ed entra nella chiesa principale. I preti ed
i chierichetti hanno l’abito tradizionale. Poi ci sono delle ragazze
vestite in rosa, quindi tutti i fedeli che pregano e cantano. Noi
entriamo nella chiesa principale gremita di gente all’inverosimile
ed assistiamo alla messa del Catholicos che dura 2 ore. E’ molto
suggestiva. La cosa particolare rispetto alle nostre celebrazioni è
che il Catholicos ed i preti stanno su un palco rialzato, girati di
schiena verso i fedeli. Pregano ed officiano la messa. Poi ogni
tanto si chiude il sipario decorato con motivi religiosi e loro
scendono tra i fedeli per le benedizioni. E lì è un casino generale…
tutti vogliono avvicinarsi al Catholicos per toccarlo e baciare la
croce d’oro che porta in mano e spintonano da tutte le parti. Il
tutto abbellito da canti di un coro molto intonato.
Usciamo da messa e notiamo che nella
chiesa vicino si sta celebrando un battesimo. Seguiamo anche quel
rito lì. La differenza con i cattolici è che il bimbo di pochi mesi
viene completamente immerso in acqua nudo (come nel rito
ortodosso)…e sembra pure apprezzare perché ride e dimena braccine e
gambine. Alle 13,30, colmi di benedizioni divine, ritorniamo verso
Yerevan.
Ipotesi percorso del 3° giorno (27 aprile)
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