...alcune
piccole dune formate dall’incrociarsi dei venti, correvano
parallelamente alla parete principale in curve che si snodavano
alle spalle di queste ondulazioni. Erano di color rosso mattone,
spruzzate di sfumature di colore più intenso; la sabbia
sottostante, esposta dove era stata smossa dai nostri piedi,
mostrava un rosso di una sfumatura più chiara. Più avanti i
colori di queste sabbie erano invece variegati e imprevedibili:
in alcuni punti il colore era di caffè macinato, in altri
purpureo o di un giallo dorato, intercalate a piccole spianate
bianche di sale bianchissimo. Le “Sabbie” come veniva chiamato
il deserto del Rub Al Khali dai beduini, non finivano mai di
stupirmi.
Wilfred
Thesiger, Sabbie Arabe
Libia, Algeria, Niger, Mali: il Grande Sahara è precluso al
viaggio ma si aprono le porte del Rub al-Khālī (الربع الخالي), ossia
"Il quarto vuoto" ("quarto" inteso come "quarta parte"), è il
secondo più grande deserto di sabbia del mondo e ricopre il terzo
più meridionale della penisola araba.
Torniamo ad ascoltare il
canto delle dune sognando sulle pagine di Wilfred
Thesiger che descrisse le innumerevoli peripezie
dell'attraversamento nel libro Arabian Sands (Sabbie Arabe).
Thesinger ed i suoi compagni bedù