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6-20 gennaio 2013

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Le strade asfaltate stanno avanzando rapidamente in Oman e molti luoghi sono ora facilmente raggiungibili su strada asfaltata anziché su pista.

1) ITALIA -  MUSCAT

Qualunque sia la compagnia aerea, arriviamo dall'Italia all'Aeroporto Internazionale di Mascate (in arabo مطار مسقط الدولي) situato a circa 15 km da Mascate (in arabo: مسقط, Masqat). Il piano dei voli può prevedere il volo diretto ma anche uno scalo con cambio di aereo (possibili Cairo, Abu Dhabi, Doa, Francoforte od altro) e l'arrivo può avvenire in tarda serata o la mattina successiva.

 

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2) MUSCAT - JABRIL - AL HAMRA - NIZWA - Km 223

Mattinata dedicata al cambio, all'acquisto di viveri per integrare la Cassa Viveri fornita dall'Italia, ed altro materiale da campeggio.

 

Una descrizione di Muscat si trova nel Road Book dell'Oman Breve - 2013 alla seconda giornata di viaggio.

 

LP 101, Cartina LP 105.

Da Muscat a Nizwa نزوى vi è una nuova "autostrada" a quattro corsie che permette di non seguire la vecchia strada panoramica di 174 chilometri. Qualsiasi sia il percorso scelto, dobbiamo attraversare le montagne dell’Hajar, catena montuosa con cime che raggiungono i 3.000 m che corre parallela alla costa.

Regione delle Dhakiliya LP 146

Nel cuore del Sultanato dell’Oman si trova la regione Dhakiliya, Nizwa,l’antica capitale dell’Oman, è il suo capoluogo. La regione Dhakiliya crea un collegamento tra la costa attorno a Muscat e l’interno del paese attraverso la fessura del Sumail formando una naturale interruzione della catena montuosa dell’Hajar. La sua importanza è dovuta al fatto di essere considerata la principale arteria di comunicazione tra la costa e l’interno del paese. La presenza di forti e torri di guardia testimonia l’importanza storica di questa regione.

Geograficamente, l’area si distingue per la catena montuosa dell’Hajar, con la sua cima Jabel Al Akhdar (Montagna Verde) di 3000 mt La regione si distende da Fanja, ai piedi delle montagne attorno Muscat e delineandosi a sud verso Izki e Manah fino oltre la città di Adam dove inizia il deserto. Le vecchie città di Nizwa e Bahla sono situate ad ovest ai piedi delle colline dell’Hajar.

La popolazione della Dhakiliya è sempre stata indipendente, isolata come è dalla costa. Le migrazione Arabe dallo Yemen si sono sistemate prima della espansione dell’Islam. La regione mantiene un posto nel cuore degli Omaniti grazie al suo ruolo storico e intellettuale. Fu dalla città di Sumail che Mazin bin Ghaduba, il primo Omanita ad abbracciare l’Islam, effettuo il pellegrinaggio per incontrare il Profeta Maometto.

Storicamente, Nizwa è stata il centro culturale sia per scrittori e poeti che per i capi religiosi e i loro studenti. La popolazione della regione è di 230.000 abitanti. Ci sono otto principali città: Nizwa, Bidbid, Sumail, Izki, Manah, Adam, Al Hamra e Bahla. La Dhakiliya è un’importante area agricola con le sue colture di datteri, limoni (piccoli), mango e cotone. Il suo sviluppo economico sta crescendo grazie a siti industriali attorno a Nizwa.

     

Alternativa 2: iniziamo la salita lungo una tortuosa, ma spettacolare (RTE 11) che risale il Wadi Bani Awf e raggiunge un passo a 2050 m sul livello del mare da cui si godono superbe vedute sulle catene di montagne che presentano differenti colori. Si raggiunge il forte Nakhal  e poi proseguiamo per Jabal Shams  con il suo canyon. Superate le montagne raggiungiamo il villaggio di Al Hamra i cui quartieri vecchi, sebbene abbandonati e parzialmente crollati, mostrano un interessante esempio di architettura tradizionale difensiva di case costruite in “banco” argilla impastata con paglia. Raggiungiamo infine Nizwa attraversando le ultimi propaggini delle montagne.

Alternativa 3: Un percorso più lungo verso Nizwa (RTE 15) che richiede un giorno è: Muscat, Barka, forte di Nakhl, Wadi Bani Awf  (Snake Canyon), villaggi di Hat e Bilad Sayt, villaggio di Misfat al A’briyeen, Wadi Ghul, Jabal Shams (Gran Canyon).

 

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Nizwa LP 148  Per una descrizione, leggi il Roadnook di Oman Breve 2013 - Nizwa.
       
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3) NIZWA - CAMPO MAFRAQ (PRIMA DI HAYMA) KM 284

Nizwa

5 5

228

Visita Suk (mercato pesce, carne, datteri e shop per turisti)
     

Visita forte. Panetteria

5 10

233

partenza da distributore all’uscita di Nizwa
46 56

289

Adam أدم (km 56 da Nizwa, 295 da Muscat) (gobba calcarea, unico rilievo sui 998 chilometri da Muscate a Shalah)
63 119

353

Al Ghabah (km 119).
      L'area che attraversiamo è la desolata pianura del Jiddat al-Harasis.
     

Entriamo nella desolata regione di Al-Wusta (Lp 167) che si estende fra un tratto di litorale disabitato e le sabbie del Quarto Vuoto.

Ricca di petrolio, la piatta e desolata pianura di Al-Wusta si estende tra un tratto di litorale deserto e incontaminato e sulle sconfinate sabbie inesplorate del quarto vuoto, occupando una delle aree più remote e meno popolate del paese. Troppo fuori di mano per essere esplorata in maniera approfondita da chi è in possesso di un semplice visto turistico, e non di primario interesse per i residenti stranieri in Oman con pochi giorni di vacanza a disposizione, la regione riceve pochi visitatori e tende ad essere considerata un'area di transito priva di attrattive, da attraversare nel corso del viaggio Tremonti a nord e i paesaggi sul tropicali del sud. Tuttavia a chi dispone di un fuoristrada, di attrezzature per il campeggio e di tempo sufficienza, l'area riserva alcune gradite sorprese, tra cui l'interessante riserva di orici (antilopi di grandi dimensioni, hanno corna molto lunghe e leggermente piegate indietro) situata nei pressi di Hayma è un superbo tratto costiero punteggiato di pittoreschi villaggi di pescatori, di straordinarie formazioni rocciose di migliaia di gabbiani, che attraverseremo sulla via del ritorno a Muscat.

Costeggiamo le dune del Sayh al Uhaymir. Nell'area sono stati rinvenuti centinaia di meteoriti, molti provenienti dal nostro stesso  sistema solare (Luna, Marte. Quello classificato con il numero 1 è di provenienza marziana (16 Mar 2000 Lat. 20°31.0' N , Long. 56°40.0' E).

Info: http://www.nizwa.net/env/meteorites/meteorites.html

Al Garba sosta pranzo, acqua e benzina.

120 256

479

 
      lat=20.74146 lon=56.90514 riparti e insabbia. Sgonfia ruote
     

Poco prima di Hayma ci addentriamo di qualche chilometro nel deserto per raggiungere le dune di sabbia, prime propaggini del Rub Al Khali.

28

284

507

Campo Mafraq
       
0 0

507

 

4) CAMPO MAFRAQ - HAYMA - QITBIT - RUB AL KHALI (CAMPO 2) KM 129

Lasciamo il campo e torniamo sulla strada

119 403

626

Sosta per rifornimenti ad Hayma (Lp 167). Situato lungo la Highway di fronte al bivio principale che conduce al centro cittadino, Hayma Hotel. Numerosi ristorantini di fronte alla stazione di servizio. Supermercato, vendita acqua in galloni o bottiglie. Verdure e frutta. Distanze: Nizwa 357 km, Muscat 472 km, Salalah 401 km.

     

Hayma (5.000 ab) è la località principale della regione ed un importante punto di transito tra l'entroterra e la costa. La cittadina in sé non ha molto da offrire, fatta eccezione per alcune strutture ricettive molto semplici e era un buon punto di partenza per la visita della riserva di orici di Jaaluni a 50 km dalla strada Hayma - Dqum (Hgw 37) ed è raggiungibile percorrendo la pista segnata. Occorreva circa un'ora di viaggio da Hayma. Ma la caccia sfrenata agli orici ha ridotto la popolazione da 400 a poco più di 50 esemplari e l'UNESCO ha levato il patrocino al sito (unico caso accaduto fino ad ora la mondo). La reintroduzione dell'orice nella regione rappresentava uno dei più grandi successi ottenuti dagli ambientalisti locali e osservare questi animali aggirarsi con grazia compensava doppiamente il visitatore del lungo viaggio attraverso la desolata pianura del Jiddat al-Harasis. In lingua inglese.

      Percorriamo ancora un centinaio di chilometri su strada asfaltata fino al distributore prima di Muqshin  e poco dopo passiamo dal  bivio dove una pista permette l'acceso alla Ramlat Mugshin che fu attraversata da Thesinger
223 342

849

All'altezza di Qatbit, ultimo distributore utilizzabile con annesso ristorante, lasciamo definitivamente la strada Muscat - Shalalah per inoltrarci nel deserto e appaiono le prime grandi dune rosse del Rub Al Khali, il grande deserto che occupa prevalentemente il territorio dell’Arabia Saudita, ma che si estende anche in Oman.

32 374

881

Marsawdab Army
20 62

801

sempre pista
38 100

949

32° all'ombra della macchina
29 129

978

Campo
       
      5) CAMPO RUB - POZZO PORKANA CAMPO RUB AL KHALI - KM 112
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978

Prosegue la navigazione fra le dune del tipo stellare, cioè con creste sabbiose che si sviluppano in tutte le direzioni a causa della variabilità della direzione del vento. Man mano che ci si addentra nel deserto, le dune diventano più alte e più spettacolari e sono spesso separata da bacini piatti di colore bianco, resto di un antichissimo fondo marino.

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Le forme sinuose e sempre diverse delle dune e i colori che cambiano a seconda delle ore del giorno, l’ambiente primordiale, l’isolamento e le sensazioni di purezza rendono queste giornate particolarmente suggestive. Saliamo fino quasi a toccare il confine con l'Arabia Saudita,

13 13

991

 
11 24

1002

 
11 35

1013

lat=19.42418 lon=53.71793
21 56

1034

tane di conigli
15 71

1049

Prosegue la navigazione fra le dune, spettacolari dune paradiso dei fotografi, specialmente nelle calde ore serali, ci accompagnano fino a raggiungere un pozzo proprio tra le dune.
14 85

1063

Pozzo Porkana
10 105

1083

La direzione è parallela ancora al confine, in direzione di Al Hashash segnata su alcune carte come Fasad dal nome della Ramlat Fasad. incontrando il piccolo accampamento di Al Hafrah (Banadar al Dhebyan) (???)
4 109

1087

tende bedù
3 112

1090

Campo campo lat=19.18599 lon=53.1573
       
     

6) Campo Rub 2 – Fasad - Campo Ramlat Fasad – Km 106

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1090

Ci potranno essere degli insabbiamenti e sarà necessario l’aiuto dei partecipanti: l’impegno sarà comunque appagato dalla bellezza e ampiezza di un panorama grandioso.

10 10

1100

 
9 19

109

altra piana
26 45

115

Piana geodi di Ramlat Fasad. Per chilometri il nostro percorso attraversa le antiche piane su cui rinveniamo migliaia di geodi che non possiamo portare con noi perché, come in tutto il mondo, sono esemplari della storia della terra e devono restare al loro posto.

 Geode con piccola clementina.

Pino  Pezzoli © 1919

L'angolo nord-occidentale del Dhofar confina con Yemen a ovest e Arabia Saudita a nord e offre uno spettacolare paesaggio desertico contenente alcune delle più grandi dune di sabbia a barcana del Rub al Khali.

Il Ramlat Fasad è composto da dune mobili intervallate da pianure di ghiaia che contengono abbondanti geodi di silice.

Questi geodi cavi di forma ovale sono riempiti i cristalli di quarzo ed hanno dimensioni variabili da pochi centimetri fino a quasi 1 m.

Il Ramlat Fasad segna il confine meridionale delle grandi dune di Rub al’Khali che coprono il cuore dell'Arabia. La regione fu percorso da Bertram Thomas nel suo  attraversamento dell'Arabia nel 1930-1931 e anche ampiamente esplorato da Wilfred Thesiger insieme alla guida  Rashid  durante la sua prima traversata del Quarto Vuoto nel 1946-1947. Il confine meridionale con alte dune è il Wadi Mitan con l'insediamento beduino a Shisur dove una serie di pozzi perforati nel 1968 a Montesar, Dawkah, Muwafaqah e Fasad ora forniscono acqua.

L'acqua prelevata è generalmente calda (circa 52°C) e solforosa e contiene sali disciolti dalla roccia sottostante. Le piscine forniscono un prezioso risorsa per la coltivazione locale e la migrazione degli uccelli in particolare. Anche il sito di Shisr ha un forte del sedicesimo secolo, ed è la possibile ubicazione per il sito archeologico della “città perduta” di Ubar.

Da Preserving Oman's geological heritage: proposal for establishment of World Heritage Sites, National GeoParks and Sites of Special Scientific Interest (SSSI).

14 59

1149

 
9 68

1158

Dune sempre più rosse, molto alte e forse la possibilità di provare l’emozione della “duna tonante” quando scendendo per il versante  ripido della duna si sente un rumore anomalo affascinante e inaspettato..

7 75

1165

 
12 87

1177

spanciamento appena fuori pista
13 100

1190

 
1 101

1191

pranzo
       Al Hashman  (Fasad)
5 106

1196

Campo Campo Ramlat Fasad ad est di Fasad lat=18.48563 lon=53.12374.
       
      7) RAMLAT FASAD - BITNAH - MUDAYY - SHALALLAH - KM 336
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1196

Usciamo dal deserto di dune e imbocchiamo una pista sul serir (deserto di sassi) arrivando al piccolo villaggio di Fasad (Fasaq), proprio ai margini del grande deserto.

 Incontriamo mandrie di cammelli,  piccoli animali del deserto (lepre).

cimitero cammelli. + compressore

8 8

1204

Bivio nord ed est Fasad Pista battuta e linea elettrica.

NON prendiamo la pista fiancheggiata dai pali della luce ma rientriamo  nel maestoso il Ramlat Fasad, zona di dune dal colore rosso ocra intenso.

38 46

1242

bivio lasciato pista dx piattume
2 48

1244

Bitnah
6 54

1250

strada  pista da Sishur. Serir nerastro.
39 93

1289

Seguiamo la strada asfalta che prosegue in direzione di Thumrait (a 140 km) ma poi prende a destra in direzione dello Yemen e per la cittadina di Qafa'.

La pista risale il Jebel Al Qamar, propaggine orientale dell'Hadramaud. Tocchiamo velocemente i piccoli centri di Mudayy e Hayrun con le loro caserme.

Partenza pista bianca

villaggio con asfalto (alt 778m)

92 185

1381

alt 830m
19 204

1400

linea elettrica caserma discesa salita
10 214

1410

caserma
3 217

1413

 
13 239

1426

costiera a 106 da Shalalah
33 263

1459

alt 1053 m chek point discesa
9 272

1468

La splendida e comoda autostrada dagli ampi panorami permette di affacciarci dall'alto dei mille metri di scogliera sull'oceano Indiano e con la stupenda discesa sulla costiera fino ad Al Mughsayl (possibile campo)

Punto panoramico con bivio (possibile campo in basso sulla spiaggia)

15 287

1483

Marneef caves , no soffioni. Tre delfini. Giugno luglio balene. Bar Coffea Moka.
49 336

1532

Shalallah
     

Alternativa: dopo Fasad, oltrepassato il centro agricolo sperimentale di Shishur, (area coperta per cellulari) sostiamo brevemente presso i resti delle abitazioni dell'antica città di Ubar LP 178, risalente al 5.000 a.C.

All'inizio del 1992, l'esploratore britannico Ranulph Fiennes annunciò insieme ad un gruppo di ricercatori americani di aver trovato (servendosi di immagine satellitare) le rovine di Ubar, una delle grandi città della bibbia ritenute perse per sempre. Secondo la leggenda, Ubar - conosciuta anche come l'Atlantide delle sabbie - costituiva il crocevia della favolosa via dell'incenso. Gli studiosi sono quasi certi che la città sia effettivamente esistita e che sono invitati hanno controllato il commercio dell'incenso godendo di conseguenza di grande popolarità, tuttavia le certezze finiscono qui.

Il Corano infatti afferma che Dio distrusse Ubar perché i suoi abitanti erano corrotti e si erano allontanati dalla religione, mentre gli archeologi sono più propensi a ritenere che la città sia sprofondata in una grotta calcarea sotterranea. Le ricerche proseguono con la speranza attiva di arrivare finalmente a scoprire la vera ragione della scomparsa di Ubar.

Situato nelle vicinanze della cittadina di Shirs, il sito di Ubar potrebbe rivelarsi il futuro di grandissima importanza archeologica. La riscoperta negli anni 90 di quelle che sembrano nell'urina di questa città un tempo molto potente, e dimenticata dalla storia per oltre un millennio, ha destato grande emozione degli studiosi.

Ma per il momento invece, i profani potrebbero incontrare difficoltà a capire il motivo di tanto scalpore: nel il sito non c'è nulla da vedere, fatta eccezione per un piccolo museo polveroso e le antiche mitiche colonne d'oro di cui si favoleggiava nell'antichità sono appannaggio solo la fantasia.

Da Shisr (Shishur) si prende una pista in direzione sud fino Thumrait distante circa 10 km per poi immettersi sulla strada Thumrait - Shalallah.

Proseguiamo fino a Shalallah, attraversando le montagne del Dhofar, dove si possono ancora vedere gli alberi dell’incenso (boswelia carteri) dalla cui resina l’Oman ottenne la ricchezza per molti secoli.

       
     

8) SHALALLAH - KHOR KORI - MIRBAT - HASIK -  WADI SHUWAYMIYYAH - KM 252

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1532

Da Shalallah si prende la strada per Mirbat, ma dopo una trentina di chilometri, poco dopo il villaggio di Taqaq, deviamo per salire alla parte alta del  Wadi Dharbat, seguite da strada che sale per 3 km fino all'incrocio per Wadi Dharbat (c'è un piccolo caffè). Una strada asfaltata conduce in cima alla cascata, troverete una sala da tè aperta durante il kharif (da metà giugno a fine agosto).

Evita accuratamente di bagnarti quest'acqua infetta dalla bilharzia. La strada asfaltata raggiunge la gola presso un laghetto semi permanente, paradiso delle farfalle.

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Wadi Dharbat LP 176

Durante La stagione dei monsoni il Wadi Dharbat, la sorgente da cui  sgorga l'acqua che affluisce nell'estuario di Khor Rouri, costituisce una delle mete preferite dagli idranti per il picnic. Ma è sempre in ogni stagione il luogo ideale in cui godessi in genere. Se il kharif è stato abbondante, dalla parete di roccia sgorga una cascata che ricade sulla pianura sottostante con uno spettacolo sarà al toro di 300 metri. Sopra la cascata, d'acqua si raccoglie in poter calcare dove è possibile concedersi un lungo bagno rinfrescante e nella stagione secca da ottobre a maggio le tribù Jibbali si accampano in questa zona. Nei dintorni si trovano diverse grotte che all'epoca rivolta comunista degli anni 70 servirono da base all'esercito del sultano e alla SAS britannica per infiltrarsi nell'area occupata dai ribelli. Oggi non v'è alcuna attività, fatta eccezione per il passaggio di quale animaletto chiamato il irace. I camaleonti abitano pure questo stesso territorio.

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Visita di Khor Rori LP 175, una grande insenatura desertica separata dal mare da una lingua di sabbia, ci fermiamo sopra la foce del Wadi Darbat, nei cui pressi si trovano, al centro di uno sperone roccioso, le rovine di Sumhurum, l’antica Abyssopolis dei romani. La città era il punto di raccolta e smistamento dell’incenso che, via mare, veniva spedito nel Mediterraneo e quindi in Europa.

Sito degli studi della Università di Pisa.

Guardando al di là dell'estuario i cammelli che pascolano in tutta tranquillità e pacifici stormi di fenicotteri, è difficile immaginare che 2000 anni fa Khor Kori era forse uno dei porti più importanti al mondo ed il principale centro della via dell'incenso. Oggi di questa antica città non rimane molto, fatta eccezione per qualche anonima rovina, in ogni caso questo luogo possiede un fascino per gli appassionati di birdwatching, ma anche per chiunque voglia concedersi una cauta nuotata in una delle baie più belle della costa facendo attenzione alle forti correnti.

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Mirbat LP 176

Situata a poco più di 70 km ad est di Shalallah, la cittadina di Mirbat ha visto sicuramente giorni migliori ma vanta comunque una certa rilevanza storica. Durante la rivolta degli anni 70 il suo forte principale fu teatro della battaglia. Nei pressi della spiaggia sorge un altro forte molto più antico, attualmente sottoposta a lavori di restauro (2010). Non mancate di dare un'occhiata alle antiche case dei mercanti, ornate da suggestive finestre come attrici di meno. Situata ad un chilometro dalla strada principale, la tomba di Bin Ali, sormontato da una pregevole cupola segna l'ingresso della città. Ad est ed ovest di Mirbat si estendono alcune spiagge meravigliose raggiungibile soltanto con un fuoristrada

 

   

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Seguiamo nuovamente la costa verso Est percorrendo la nuova strada fra Mirbat ed il porticciulo di Hasik LP 177.

Situato alla estremità orientale della costa del Dophar, prima dell'interruzione dovuta alle ripide pareti rocciose del Jebel Sanhan, Hasik  vale sicuramente viaggio in automobile di due ore che bisogna affrontare a raggiungerlo da Salalah più della bellezza del tragitto che per la méta in se stessa. La strada asfaltata attraverso un paesaggio non eccezionale nei mesi invernali ma in estate intorno al Jebel si gonfiano nuvole luminose e venti forti spazzano il mare, dando corpo a onde imponenti che rotolano rumorosamente verso la spiaggia. Lucidi cormorani e sgoli trampolieri cercano di sfuggire alla furia del monsone, rifugiandosi nell'insenatura della costa e tra i detriti di conchiglie rosa trasportate a riva dalle onde. Hasik non ha particolari attrattive ma, proseguendo in direzione di Hadarhan, potete osservare una spettacolare formazione calcarea che sovrasta l'alta scogliera di arenaria, il sito è indicato da un piccolo parcheggio con annessi servizi e punto panoramico.

Dopo Hadarhan seguiamo l'autostrada alle pendici del Jebel Samahn, riducendo di due ore il tragitto lungo la costa da Dqum a Salalah  e che è un'attrazione di per sé.

 

 

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Hasik disseminata di piccole abitazioni bianche, barche di pescatori in secca e cammelli che  passeggiano lungo la spiaggia.

In breve siamo ad Al Shuwaymiyyah (pr sciuamia)

Proseguiamo dentro il largo canyon di Wadi Shuwaymiyyah.

68 252

1784

Campo di fronte alla piccola oasi protetta  palme e felci, una  sorgente d’acqua crea una cascatella naturale che si getta nel sottostante laghetto... un paradiso che cercheremo di non inquinare.
       
      9) WADI SHUWAYMIYYAH –  RAS MADRAKHAN - KM 391
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1784

Partenza dal campo di Wadi Al Shuwaymiyyah

1 1

1785

sosta picnic area
   

 

Imbocchiamo una strada asfaltata proveniente da Hasik LP 177
12 13

1797

spiaggia
   

 

Shalim Wa Juzur Al Hallaniyyat benzina 1 dal paese dopo il bivio x Marmul 987
ATTENZIONE QUI C'è L'INNESTO DELLA STRADA DA HAYMA ED ARRIVA IL TOUR DI DESERTO E MARE.
   

 

partenza dal distributore - Strada asfaltata nuova x Sawqrah (pr. Socra) ex pista
139 152

1936

bivio per Sawqrah (5 KM) (capo Ras  Sawqrah) inizia costa Dawat  Sawqrah La strada affronta un taglio tavolato e scende al mare
4 156

1940

Porto
5 161

1945

bivio per Al Lakbi (1km) poi bivio per Qaysat (1km)
   

 

Al Jazir (pr Gazer) Strada bianca verso il mare
50 211

1995

laguna flamingo Al Kahal (fenicotteri), (per qualcuno Juwayrat)
   

 

Al Jazir (pr Gazer)
   

 

Percorriamo il Sahil Al Jazir - Al Kabit
101 312

2096

Juwayrat (Quwayrat)
50 362

2146

bivio per Ras Madrakah
29 391

2175

Campo in riva al mare Ras Madrakah campo lat=18.98256 lon=57.81362 
       
      10) RAS MADRAKHAN - DINTORNI MAHUT – Km 350
0 0

2175

Capo Mandrakhan. La strada asfaltata che attraverso le dune dorate delle Sharqiya Sands è un vero capolavoro di ingegneria e rappresenta di per sé un'attrazione da non perdere. e congiunge Shana'a, terminal dei traghetti per l'isola di Masirah LP 143, ad Al-Ashkarah.  Si percorre in due ore escluse le soste.

Possiamo seguire la grande strada o, dopo aver attraversato il piccolo paese di Mahoot, buttarci ogni tanto fra le dune costiere del i deserto delle Wahiba Sands (Ramlat al-Wahibaطقة الشرقية, عمان, chiamate anche Sharqiya Sands LP 139): un mondo di dune altissime di sabbia gialla. Un percorso breve ma impegnativo e molto spettacolare, con dune dalle forme e dai colori totalmente differenti di quelle del Rub Al Khali, che ci riporta verso l’Oceano.

68 68

2243

bivio per Hayma, la strada asfaltata che porta al nord sulla strada dove siamo passati al'andata.
16 84

2259

Al Dqum(Lp 167) con il suo canyon
8 92

2267

bivio pista verso mare
2 94

2269

Stone Garden (si trova qui e NON a sud ovest di Ras Mandrakan)
90 184

2359

Stop per soccorso ad incidente
45 229

2404

bivio asfalto Al Khaluf
26 225

2430

Al Khaluf, oasi di Bel Tut (fenicotteri). Siamo nuovamente nella regione di Al-Wusta.
6 261

2436

Passaggio sulla ruva e conchiglie rosa
38 299

2474

Ritorniamo sull'asfalto Filim
20 319

2494

Mahut guest house  (pr. Mahat)
25 344

2519

Lasciamo l'asfalto e seguiamo una pista in cerca di una sistemazione.
6

350

2565

Casa privata
       
445

 

 

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11) MAHUT - WAIBA SAND

12) WAIBA SAND - AL RAHA

13) AL RAHA - AL ASKHARAH - RAS EL HADDA

0  

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Riprendiamo la autostrada lungo la costa passando per Al Askharah, LP 136 cittadina portuale sulla costa dell’Oceano.

Incuneato fra due spiagge favolose, l'animato villaggio di pescatori di Al-Ahkarah rappresenta un importante punto di rifornimento per le comunità beduine delle Sharqiya Sands. Conosciuta come "la città rosa della costa orientale" Al-Ahkarah è particolarmente suggestivo al tramonto (quindi non per noi che siamo di passaggio). Sulle spiagge a sud dell'abitato si trovano ombrelloni ed un punto sosta per picnic ed un'area riservata al campeggio.

ILa strada che conduce a Ras El Hadd LP 135, il promontorio estremo della penisola arabica, in prossimità del quale si trova un santuario protetto per le enormi tartarughe verdi, la Riserva Naturale di Ras Al Jinz LP 133.

http://www.rasaljinz-turtlereserve.com/

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La riserva naturale di Ras Al Jinz offre visite guidate al pubblico in due orari distinti: la sera alle 9:00 e la mattina alle 4:00 (il tour dura circa 2 ore). La visita consiste di una passeggiata lungo la spiaggia con uno dei ranger della riserva. Sono necessarie scarpe comode. In caso di problemi di mobilità consultate il centro prima di prenotare. Di solito alcuni rangers escono in avanscoperta per individuare le tartarughe in azione e avvertono le guide alla base che conducono così il gruppo al punto di osservazione. La visita avviene al buio, perché questo è il momento di attività. Per evitare di disturbare le tartarughe che depongono le uova o di confondere le tartarughe appena nate che usano la luce della luna per orientarsi e trovare il mare é vietato usare torce o flash per fare foto. Rispettate questa regola e cercate di mantenere gli schiamazzi al minimo. La spiaggia é piena di fosse create dalle tartarughe, camminate con cautela. Le visite guidate alla riserva sono limitate da un numero massimo di visitatori al giorno. In genere sono sempre stata in gruppi piccoli ma ho sentito storie di gruppi di misure sproporzionate. Gruppo piccolo o grande che sia troverete sempre individui che non si rendono conto che si tratta di uno spettacolo della natura e non un fenomeno da circo! A volte mi chiedo perché non abbiano preferito una serata al cinema. Considerate che l’area della riserva accessibile al pubblico é limitata, si spera che il disturbo creato alle tartarughe sia minimo e serva a creare piú consapevolezza nel mondo.

Prenotazioni

È necessario prenotare la visita in anticipo a causa dei limiti imposti al numero di permessi. A meno che la vostra visita sia stata organizzata da un tour operator dovete prenotare direttamente con la riserva di Ras Al Jinz. Per prenotare potete mandare un’email (in inglese) con la vostra richiesta al servizio prenotazioni della riserva.

Vi risponderanno con un numero di prenotazione che dovrete presentare alla reception quando arrivate e pagate. Il costo della visita l’ultima volta che sono andata era di qualche Ryal omanita a persona. Portate contanti: non ci sono bancomat in zona.

 

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14) RAS EL HADD – SUR – MUSCAT

Attraverso colline pietrose arriviamo in breve a Sur LP 132, bella cittadina è racchiusa in una scenografica baia naturale.

La cittadina è racchiusa in una scenografica baia naturale e il quartiere dei pescatori di Ayala è ancora costruito in stile arabo con le piccole case bianche e i caratteristici portali in legno massiccio intarsiato decorati con borchie. Si visiterà l’interessante fabbrica dei dhow, tipiche imbarcazioni in legno che solcano i mari dell’Arabia e che ancora oggi sono utilizzate dai pescatori e per piccoli commerci con l’Iran e il Pakistan.

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Proseguiamo passando dalle rovine di Qalhat, uno dei più antichi insediamenti del paese risalente al II sec. a.C. e importante porto visitato anche da Marco Polo.
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Raggiungiamo il paese di Tiwi LP 128, sulla costa, ed eccoci tornati a Muscat.
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Deviazione per Dibab Lake Park

La sosta successiva è ad una dolina (sink hole) posta nel Dibab Lake Park raggiungibile con una deviazione a dx lungo la vecchia strada Muscat – Sur.

Il luogo è recintato con accesso gratuito: è stato trasformato in un giardino attrezzato per pic-nic con tavoli e un chiosco. Percorsi pedonali conducono alla dolina che è completamente recintata da un muro in pietra locale. La coda del temporale di Muscat è arrivata fino a qui e tira un vento fresco e teso che solleva polvere. Da ora in avanti troveremo sempre bel tempo e temperatura gradevole.    

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Deviazione per Wadi Tiwi LP 129,

Una deviazione dalla strada principale ci conduce nel wadi Tiwi che risaliamo completamente: la strada, a tratti strettissima e in pendenza, mette alla prova le capacità di noi autisti.

Tutto bene, arriviamo in fondo alla strada e dall’alto di un dosso sentiamo il muezzin chiamare alla preghiera. Ci fermiamo, spengiamo  i motori ed il silenzio totale è rotto solo dalla recitazione di una sura del Corano che si amplifica nella valle mentre le rocce assumono i colore caldi del tramonto. Un vero brivido ed una emozione indimenticabile. Siamo in una valle molto stretta e, tempo pochi minuti, diventa tutto buio: scendiamo verso mare lentamente con grande attenzione ripercorrendo la strada già percorsa e cercando nel buio assoluto il guado per cambiare versante.

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Deviazione Wadi Shab LP 128

Tra i numerosi wadi che si trovano in Oman, questo è senza dubbio il più spettacolare: si tratta di canyon spettacolari che spezzano le catene montuose, dove nel corso dei secoli, l’acqua che scorre ha creato gole mozzafiato rendendo fertile il paesaggio circostante: si tratta di acqua cristallina ed incontaminata, dai colori incredibilmente surreali e circondata da pareti verticali. Spesso, per raggiungere il punto più estremo del wadi, è necessario un trekking che si trasforma presto in una vera e propria avventura: è il caso del Wadi Shab, dove il paradiso incontaminato va sudato non poco e conquistato lentamente.

Lasciata l’auto sotto il cavalcavia dell’autostrada, ci si trova di fronte alla foce del fiume: per raggiungere l’inizio del sentiero è necessario attraversare il corso dell’acqua con un barca trainata con una corda da un ragazzo del luogo, che chiede l’equivalente di circa 50 centesimi di euro. Giunti nella sponda opposta, il sentiero segue dapprima il corso del fiume in mezzo alle palme ma improvvisamente l’acqua sparisce e si procede lungo il letto asciutto nel canyon. Dopo circa una ventina di minuti di cammino si raggiunge un bivio: il sentiero procede sulla destra lungo un tratto cementato sopraelevato, mentre procedendo nel canyon si raggiungono le prime piscine naturali dove è possibile rinfrescarsi. Il sentiero inizia ad offrire splendide viste sulle prime pozze d’acqua dai colori incantevoli. Si procede per circa 15 minuti lungo il percorso cementato, dopo di che si riscende nuovamente nel fondo del canyon asciutto, intervallato talvolta da piccole piscine naturali. Questa è la parte più faticosa del percorso: il sentiero a tratti sparisce ed è necessario procedere su grossi massi o in mezzo a delle rocce scivolose. La fatica si comincia a sentire, tanto più che le temperature sono spesso proibitive ed i punti ombra assenti: Riguadagnato il sentiero, si raggiunge nuovamente il fiume che si costeggia ad un’altezza di circa 10 metri e che in questo tratto scorre in uno stretto canyon. Il sentiero termina qui: per procedere è necessario trovare un punto per scendere dalle pareti rocciose e proseguire nuotando nel wadi, dove di tanto in tanto si formano delle spiaggette di sassi. L’acqua ha un colore meraviglioso, passa dal blu intenso, al verde smeraldo fino all’azzurro turchese. Si nuota lungo il canyon, tra pareti strettissime e catene di ferro che permettono di risalire lungo le rocce e fare tuffi mozzafiato. Ma lo spettacolo deve ancora arrivare: ad un certo punto il wadi sembra terminare e si arriva di fronte ad una grande grotta chiusa: ma osservando attentamente, si nota una piccola apertura a pelo d’acqua dalla quale passa appena appena la testa. Sembra impossibile proseguire, eppure si avanza cautamente, non senza titubanza ed apprensione, tra la stretta apertura e ci si ritrova in un luogo da sogno: una enorme cavità, a cielo aperto, dove tra le rocce si getta una spumeggiante cascata. In totale, per raggiungere la grotta, sono necessari circa 50 minuti di trekking e una decina di minuti a nuoto intervallati da brevi camminate. L’avventura termina qui ed è una tra le cose più emozionanti che si possono fare su questo pianeta!

      In base al piano dei voli in tarda serata o nella nottata potrebbe avvenire la partenza per l'Italia.

15) MUSCAT - ITALIA

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