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Diario intimoScalpitano i camminatori! Scalpitano e, come da accordi di ieri sera, ci precedono a piedi affrontando la breve discesa. Nel viaggio precedente in Bartang, chiamato giustamente Pamir Walks (camminate in Pamir) avevo visto come il redazionale creasse aspettative differenti fra chi con camminate intendeva tranquille passeggiate facoltative e chi desiderava impegnarsi in camminate anche lunghe e faticose. Per evitare equivoci ho preannunciato ai miei compagni attuali che le camminate sarebbero state bevi e che il viaggio era un raid in 4x4. Alcune soluzioni possibili, come quella di ieri, sono state gradite. Per oggi avrei inserito la salita almeno al primo lago di Jiezew ma alla fine con l'agenzia non abbiamo inserito la questa passeggiata. Stamane abbiamo avuto anche un piccolo problema. Una partecipante si è storta lna caviglia con un falso gradino uscendo dal bagno. Anche lei scende in macchina e raggiungiamo i camminatori poco prima dell'asfalto. Gli autisti hanno procurato la torta ma non le bevande. Sostiamo ai negozietti di Dustkhuf per acquisti. Maurizio ne approfitta per comprare altro caffè solubile. Qualcuno cerca una SIM ma inutilmente. Poi via verso la nostra nuova méta. Dopo il chek-post e il ponte e del lasciamo la M41 ed entriamo finalmente nella valle del fiume Bartang in un paesaggio definito "strepitoso" in una relazione.
Mi chiedo spesso perché i coordinatori abbondino con esagerazioni nelle relazioni o negli articoli, per non parlare dei post di Facebook. Invecchiando non bisognerebbe cessare di stupirsi, ma leggere per ogni viaggio "gruppo super", "viaggio top", "mitico" mi sembra faccia parte della cultura della movida. una esagerazione continua, un voler strafare. Ogni, gruppo, ogni viaggio, ogni destinazione è interessante, procura emozioni. ma alla fine tutte classificate allo stesso modo? Se un gruppo è "top", quelli precedenti erano meno affiatati? Se una valle è strepitosa, cosa hai visto nei viaggi precedenti? Se questa destinazione è "unica", nelle precedenti hai sbagliato viaggio? Mi sembra la cultura della bandierina sulle carte appese al muto o i collezionisti di timbri e di passaporti. Avventure con il biglietto di ritorno in tasca.
Forse mi sono svegliato male o sono sceso dal letto con il piede sbagliato. Caccio questi pensieri e mi godo il tragitto. Sono finito in macchina con le due dottoresse che annoio con i miei racconti. Ho entrambi i cellulari accesi con attive le applicazioni di navigazione. Quando passiamo da un insediamento o da un ponte, prendo la posizione e la salvo con il nome che l'autista mi riferisce. Ho avviato Open Street Map e ho tracciato il percorso a destinazione. L'applicazione mi segnala molte più le località che GMaps. Salvo la posizione e in Italia ne usufruirò. Ho attivato la geolocalizzazione anche per le fotografie, quindi avrò altri elementi per la relazione. So che tutto questo è per alimentare il mio smisurato ego: chi mi segue avrà gli autisti come navigatori... e ritengo che la maggior parte dei miei "colleghi", così ci definiamo su FB, non abbia alcun interesse a sapere dove si trova. Spostarsi e viaggiare "ad mentulam canis" è una professione... (Si, lo so che Ovidio ha usato "mentula", ma nessuno è perfetto... e se invece fosse stato un errore dell'amanuense medioevale?) Le prime case dopo il bivio sono ad Akhwand (37.9365154, 71.5994847) che nel 2017 ho confuso con Akzev (Akhzov) (37.97176, 71.63813). Forse Akhov è tutta l'area che comprende varie frazioni di Rushan, ma siamo realisti: l'importante è annusare l'aria che entra dal finestrino, godersi il verde delle oasi, dei cespugli e dei pochi alberi che crescono lungo le sponde.
A detta della Lonely Planet, l'aspra e primordiale valle di Bartang è fra le più selvagge e spettacolari di tutto il Pamir occidentale e offre una splendida opportunità per un avventuroso percorso in fuoristrada di più giorni. In alcuni tratti, la strada si snoda pericolosamente fra il burrascoso fiume sottostante e le sovrastanti pareti a picco. Soltanto le fertili piane alluvionali o su conoidi donano di tanto in tanto un po’ di verde alle nude pareti di roccia. Passiamo diverse oasi più o meno grandi: Shujand, Ems (Yemts) famoso per i suoi musicisti, Padrud preceduta dalla passerella pedonale metallica che segna l’inizio della splendida escursione lungo la Valle di Jiezew (Geisev in LP). Dalla relazione Pamir Walks 2017 gr.Vasta
Rileggo la Lonely Planet e mi chiedo se non valesse la pena di effettuare una sosta serale a Ems ed organizzare un incontro con questi "musicisti". L'esperienza mi porta ad immaginare turisti che si cimentano a ritmi esotici, magari di fronte a ragazze locali che si muovono aggrazziate senza assumere le pose da contorsionisti dei nostri partecipanti, me incluso. Caccio il pensiero, se capiterà, vedrò di invogliare il gruppo ad accettare per non offendere chi ci ospita. Ma se il Signore avesse voluto che ballassi, - rimuggino fra me e me - mi avrebbe fatto nascere orso e sarai andato in giro per l'Himalaya come un plantigrado ammaestrato.
Il sole è alto allo zenith (se fosse mezzanotte cosa scriverei? basso al Nadir?) quando ci fermiamo a Rasuch (Разуч) vicino ad una fattoria. Due passi a piedi ed ecco una tutta per noi. La tovaglia è già apparecchiata. Qualcuno si accoccola sopra il top-chan incrociando le gambe, altri si siedono sul bordo mangiando di sghimbescio. L'ultima cosa che desidero è che un movimento di torsione mi faccia uscire la protesi all'anca. Qualcuno rimane in piedi appoggiandosi alla ringhiera che circonda la pedana su tre lati. Prima del nostro arrivo, le donne della famiglia hanno disposto sul darstarkhan quello che noi chiameremmo il "coperto" ed ora che ci siamo accomodati inizia una processione fra la cucina e noi (leggi anche Cibo e bevande). Un rapido calcolo mentale: oggi è venerdì ed in Italia sono le 10 di mattina, posso avvertire l'Emergenza Estero del problema alla caviglia che si è gonfiata. Apriranno una pratica. Le piccole oasi si susseguono, passiamo da una sponda all'altra. Ma non sono i ponti per veicoli che ci attraggono e stupiscono, le passerelle sospese ci affascinano ed ognuna merita una sosta. E dopo l'ennesimo ponte per macchine e che attraversiamo portandoci sulla sinistra orografica, eccoci a Basid, la nostra méta quotidiana. È un insediamento veramente piccolo, forse due case in croce, circondato da un verde boschetto (esagerando la LP scrive "splendida foresta verde") abitato da un paio di famiglie. Una insegna sulla strada indica la homestay. In verità la scritta меҳмонхона dovrebbe significare hotel in tajico ma anche i traduttori forse sono in vacanza. Anche se stretti, riusciamo ad accomodarci tutti. Fra la nostra abitazione e quella della famiglia con la cucina c'è una specie di gazebo con panche ed un tavolo. Assieme ai thermos del tè, il nostro ospite mette in tavola anche il caffè solubile: Guatemala Atitlan di marca Jardin, la globalizzazione impera... Dopo la merenda, due passi nell'oasi composta da poche case. Ci sono un piccolo spaccio ed una bottega di falegname. Sulla porta di casa tre ragazze lavorano a maglia. Sferruzzando e ridendo, preparano calzettoni colorati: una forma di autoproduzione ma anche un possibile oggetto da vendere ai turisti. Conviene acquistane un paio anche se poi sono ruvide da indossare, ma possono essere un regalo come contenitori per i regali di Natale o della Befana. C'è un campo di pallavolo, sport molto diffuso, ci sono campi in ogni villaggio, basta avere un po' di spazio ed una rete. Interessanti i due tempietti sacri (quello superiore non è visitabile) dedicati a Khazrati Khojai Nuruddin. I santuari del Gorno-Badakhshan sono caratterizzati dalla presenza di pietre sacre e dalle corna di stambecco o di pecora di Marco Polo (Ovis Poli), simboli di purezza secondo le tradizioni religiose ariane e zoroastriane, preesistenti all'Islam. Nei santuari si fa uso regolare di rituali del fuoco, in cui vengono bruciate erbe aromatiche ("strachm" o "yob") e grasso animale ("roghan" in persiano "burro chiarificato"). Le tradizioni e le leggende locali, associate ad alcuni santuari, precedono anche l'introduzione dell'Islam nei Pamir. Per saperne di più sugli Ismailiti e l'Aga Khan (clicca qui).
La cena è interrotta dallo squillo del mio cellulare tajiko: la Europ Assistance chiede informazioni. La linea va e viene, proviamo anche con un telefono aziendale di un partecipante: stesso problema. probabilmente nella valle la cella è distante e ci sono difficoltà. Ad ogni modo, bene o male, rimaniamo d'accordo che cercheremo di fare una lastra a Murgab fra alcuni giorni. Anche dalla Direzione, Silvia P. richia, vuole sapere come siamo rimasti d'accordo con EA e come procede il viaggio. Per noi sono le otto di sera, a Roma sono le cinque. La telefonata e l'interessamento non possono che farmi piacere. Terminata la cena, festeggiamo gli anni di Renata. Partecipano gli autisti per i quali abbiamo preso una bottiglia grande di birra come ad ognuno di noi. La birra è alcoolica, ma non accettano un bicchierino di vodka che lo è. usanze? La torta è gustosa, anni fa la sorella e la mamma di Faisullo, la guida di allora, ne avevano preparata una in casa e ricordo l'aroma che si diffondeva per le stanze. La sistemazione nella GH è un po' precaria. Dovrei dormire in corridoio con la possibilità (o probabilità?) che qualcuno mi calpesti andando in bagno. Stanotte dormirò fuori sulle panche attorno al tavolo. Sono un poì stretto fra tavolo e ringhiera e per calarmi nel sacco a pelo devo compiere qualche acrobazia. Spero e mi auguro di non avere qualche crampo notturno alle gambe o al piede perché uscire dal sacco a pelo e da questa scomoda nicchia sarebbe una impresa. Sopra occhieggia uno spicchio di cielo stellato: ma va bene così! Basid, 20 Settembre 2020
[ 19 Settembre ]
Altri villaggi lungo il percorsoYemtz Piccolo villaggio con un negozio.
Jizeu ** (Jiezew, Geisev in LP)
In una valle laterale percorsa da un tributario sorge un villaggio a
sole due ore di cammino dalla Bartang Higway. Sette delle
quattordici case del villaggio sono homestay, situato presso un
laghetto. Possibile programmare una camminata in giornata al
villaggio con pranzo oppure una camminata di un giorno e mezzo
salendo e pernottando nella fattoria homestay poco sotto il lago
superiore. Padrud Frazione di case lungo l'autostrada. Qui abbiamo dormito nel 2017. Khijez Piccolo villaggio con un negozio.
Scendendo da Savnob lungo la valle principale, vediamo il ponte carrabile per il villaggio di Khijez, da cui partono diversi itinerari, fra cui quello per Ravmed (vedi scheda). Una gradevole sosta pranzo a base di langhman (tagliolini) in brodo di verdure e carne interrompe il viaggio. Siamo in un prato fra la strada ed il fiume. Si ferma a parlare con noi una ciclista solitaria forse lingua tedesca, visto la camicia militare ex DDR: "preferisco viaggiare sola. In coppia - con un uomo, è sottinteso - è più difficile ricevere ospitalità. Le famiglie, soprattutto le donne e con le donne, sono molto generose". La strada prosegue nella sinuosa valle con i villaggi di Savsipushdasht, Bartang, Razuj ed infine Basid, un paesino situato cinquanta chilometri più avanti, definito "incantevole" dalla Lonely Planet, e che ospita due luoghi sacri (i turisti non possono visitare quello superiore) e spettacolari foreste, offrendo la possibilità di compiere escursioni a piedi. Dalla relazione Pamir Walks gr. Vasta agosto 2017 NB: Le spettacolari foreste sono una delle ennesime esagerazioni della LP.
Ravmed ** Un altro villaggio accessibile solo a piedi. Ravmed è una tappa comune nei trekking da Jizeu a Basid. Dasht Un altro agglomerato di case lungo l'autostrada. Siponj (38.062164, 71.87187) Uno dei più grandi villaggi della valle. Alcuni negozi sono sparsi. Su alcune carte indicato come Bartang. Darjomj Agglomerato con un piccolo negozio. Basid (2.358m, 38.10906, 72.16219)
Cronistoria
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