La valle di Chitral occupa circa 11.500 chilometri quadrati, si allarga di ottanta chilometri nel punto più largo e di cinquanta in quello più stretto e si allunga di 400 chilometri da sud ovest a nord est: l'altezza del fondovalle varia da mille metri a quattromila. Il confine politico con l'Afganistan costeggia il Nuristan ad ovest e il Badakshan afghani a nord, Ma Geograficamente la valle del Chitral sbocca nell'Afghanistan in quanto il fiume è un affluente del Kabul. La parte meridionale della valle presenta colline e dossi verdeggianti, coperti da foreste di sempreverdi, pini ed abeti, con campi terrazzati ed un clima simile a quello del Kashmir. Procedendo verso nord il paesaggio cambia, divenendo meno verde e più arido. In alto è spoglio, desolato ed inospitale e la temperatura non è mai calda e precipita sottozero di notte ed in inverno. Quassù l'altipiano di Panjikur si congiunge alla valle di Kashgar nel Mastuj ed oltre il Boroghil pass scorre la valle dello Yarkhund che si congiunge con il Mastuj. Sotto la valle del Mastuj si stende la valle di Kho e più ad ovest la valle del Tirich Mir che corre verso nord per circa 100 chilometri, gradualmente piegando verso est per congiungersi alla valle del Turikho poi corre verso sud congiungendosi al Kashgar Bala. La valle del Turikho che corre da sud ovest a nord est, parallela alla Yarkhund è una valle verde e ricca di alberi di cedar. Il fiume Kashgar, che si alza di ben sette metri in estate, è la linea naturale di confine fra Chitral e Yasin. Anche la valle di Kashgar è interessante ma è una «zona chiusa».
La regione è dominata dalla maestosa mole del Tirich Mir, che, con i suoi 7750 metri, è la montagna più alta dell'Hindu Kush, ed è circondata da numerosi alti picchi. Montagna mitica per gli alpinisti (anche italiani) e per le fate (le dakini). Guardiani di questi palazzi fatati sono dei giganteschi rospi, i buzgai.
Come il Baltistan, Gilgit ed Hunza anche questa regione è attraversata da una delle varianti della «via della seta» fra Dir e Gilgit verso Ferghana e Bukhara. Nel villaggio di Brenis rimangono alcune incisioni su roccia in proto-sanscrito con tracce di insediamenti del 4° secolo a.C..
La storia scritta inizia con le tribù Yue-chi, Hephtaliti o Unni Bianchi che invasero Kattor e Gebrek, conosciute ora come Kafiristan e Valle di Peshawar. Venne fondato il regno dei piccoli Yue-Chi e nel 5° secolo estesero il controllo su Balkh e Gandhara e poi su Chitral che poi cadde sotto gli Uzbechi. Il buddismo arrivò in Chitral ai tempi di Jaipal, re di Kabul e del Chitral. A metà dell'8° secolo vi penetrarono anche i Cinesi ed alla fine del secolo arrivarono i Musulmani. Le valli meridionali Lotkah, Chitral e Drosh non adottarono l'Islam che due secoli più tardi. Il Kafitristan, terra degli infedeli, rimase intatto fino ai giorni nostri). L'Indu Kush era controllato dai Moghul fino al 18° secolo. Nel 1880 la regione cadde sotto il controllo del Maharaja del Kashmir, per poi passare al controllo di un agente di un agente britannico inviato dalla NWFP. Nel 1885 su esempio di Pathan del sud la regione insorse assediando le guarnigioni britanniche ma venne riconquistata dalle truppe guidate da Robertson (come si legge ne «The reconquest of Chitral»). Lo stato di agenzia politica autonoma rimase anche dopo l'indipendenza fino al 1966, per poi divenire un distretto della Malakhand Division della NWFP nel 1970. Nel 1972 il regno del Chitral venne formalmente abolito.
La moschea Shahi. E' uno dei pochi edifici di Chitral che si possano definire antichi. Le proporzioni della moschea risaltano meglio guardandola dal lato opposto del piazzale antistante: il massiccio del Tirich Mir le fa allora da sfondo e le cupole bianche sembrano esserne un annuncio.
Il forte. Come rughe sul volto di un vecchio le numerose fessure nella facciata del forte mostrano l'età dell'edificio. I sommovimenti sismici, caratteristici della regione, procurano lesioni ai palazzi ed alle case antiche di Chitral. Il forte venne usato come residenza del Mir fino all'arrivo degli Inglesi, oggi vi è la stazione di polizia, è possibile accedere solo nel cortile interno dove sono esposti alcuni vecchi cannoni.
Bir Morlacht. E' l'antico palazzo del Mir. Un edificio massiccio costruito sul ciglio dell'altopiano da dove domina Chitral a 2700 metri d'altezza. La sua visita offe l'opportunità di una vista panoramica del Tirich e del monte Raja Kush. Il guardiano vi mostrerà alcune sale, occupate ancora con mobili «d'epoca», pelli di tigre e fotografie di vari signorotti locali in compagnia di dignitari inglesi.
Il polo. La squadra di Chitral è una delle migliori del Pakistan ed è in forte rivalità con quella di Gilgit. Partite ed allenamenti si svolono regolarmente sul terreno da gioco dietro la Mountain Inn. I più importanti tornei si tengono in primavera (marzo-aprile) ed in settembre. In agosto si svolge il tradizionale incontro fra la squadra di Chitral e quella di Gilgit. Luogo dello scontro è il passo Shandur, un largo corridoio pianeggiante lungo quasi tre chilometri e posto a 3735 metri di altitudine. Sui prati dell'alpeggio si svolge una accesissima partita, occasione per una festa eccezionale, tempo permettendo.
Il bazaar forma la via principale di Chitral. Qui si trovano tutti gli oggetti necessari alla vita quotidiana degli abitanti della vallata ed anche la solita paccottiglia destinata ai turisti. L'artigianato della lana del Chitral è famoso in Pakistan: cappelli, gilet, mantelli, coperte. In alcuni negozietti compaiono anche lapislazzuli del Badakhshan, smeraldi del Panjshir, gli inevitabili tappeti, collane e bracciali in argentone, vecchie e nuove armi da fuoco.
di Fabio Ercolani
|