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lento pede ambulabis

Pamir Orientale Trek

27 luglio - 17 agosto 2018
con Marco Vasta ed Avventure nel mondo lungo la Via della Seta sul "tetto del mondo", tra natura e popoli dell’Asia Centrale in Tajikistan, sull'altopiano del Pamir

"Se non sali la montagna, non potrai ammirare il paesaggio" Paolo Neruda

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At Chabysh

A conclusione del viaggio, tornati a Murgab assistiamo al festival equestre At Chabysh Il nome è comune a manifestazioni simili in varie località del Kyrkisistan in quanto indica le popolari corse di cavalli. I concorrenti galoppano su lunghe distanze, spesso oltre 30 miglia, testando la velocità e la resistenza dei cavalli. Il vincitore e il suo cavallo guadagnano onore e gloria tra gli abitanti del villaggio. Ci sono anche gare per puledri più giovani che vengono inseriti per distanze più brevi. Quando i puledri compiono tre anni possono essere inseriti nella gara principale. Occasioni come feste e festival sono momenti per una gara di Aht Chabysh, e il vincitore riceve gioielli e bestiame come premi.

 

L'evento a Murgab era organizzato dalla fondazione "Kyrgyz Ate", una ONG creata da Jacqueline Ripart a Bishkek (Kirghizistan) nel 2004. Sviluppa un vasto programma che mira a salvaguardare e riabilitare il cavallo kirghiso e le tradizioni strettamente legate lui, nel settore agricolo come in quello della cultura, dello sport, del turismo e dell'artigianato, nel quadro di uno sviluppo economico e sociale sostenibile. Nel 2018, il governo non ha gradito questa presenza straniera (la fondatrice è francese) e il Festival è stato organizzato da Daler e lo sarà anche nel 2019.

 

Oltre alle gare di resistenza in cui si impegnano cavalli e cavalieri, vi sono anche i duelli di lotta a cavallo, forse il confronto più "macho", il tyiym enmei. In una esibizione di prodezze maschili, uomini con abbronzature  e zigomi duri, agganciano le braccia e i busti l'un l'altro mentre si bilanciano sulle selle dei loro cavalli.  Tengono le fruste fra i denti, manovrano il cavallo e cercano di agganciare il corpo dell'avversario finché uno di loro cade a terra. A volte lo scontro è rapido e drammatico, l'arbitro dichiara la vittoria; altre volte, il grugnito e il soffio continuano fino a quando un cavallo si stanca e decide di scrollarsi di dosso il suo padrone per farla finita.

 

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Kyz-kuumai (kyz kuu)

Per non essere da meno degli uomini, il gran finale è il kyz-kuumai (kyz kuu in kazako) in cui le donne kirghise mostrano la medesima abilità nel dominare i loro cavalli e forse anche i loro uomini. Una donna vestita in abiti tradizionali parte ad alta velocità, mentre un cavaliere maschio la insegue, il suo obiettivo è togliersi il cappello e darle un bacio. È un momento di celebrazione e leggerezza in quella che è tradizionalmente una società sessualmente segregata.

La kyz-kuumai (kyz kuu, in kazako) è uno sport affermato tra le grandi popolazioni allevatrici di cavalli dell'Asia centrale. Un giovane, preferibilmente in costume tradizionale, con gilet e cappello e tutto il resto, aspetta pronto a cavallo sulla linea di partenza. Una ragazza che di solito indossa un vestito lungo, parte con il suo cavallo un po' di dietro di lui. Quando lei gli passa davanti al galoppo, il ragazzo inizia la caccia. Se riesce a raggiungere la prima che lei superi la linea di arrivo, la tradizione vuole che sia autorizzato a rubarle un bacio. Se invece non ci riesce, la ragazza lo costringe letteralmente a frustate a tornare fino alla linea di partenza.

da "Sovietistan, viaggio in Asia Centrale" di Erika Fatland

Ultima modifica: 26/05/2024 11:28:26

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