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29 giugno - 14 luglio 2019

con Avventure nel Mondo e Marco Vasta

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Monastero di Geghard

Il monastero di Geghard è in assoluto uno dei luoghi più affascinanti dell´Armenia, arroccata sulle selvagge montagne armene, questa costruzione monastica della tarda antichità colpisce all´istante il visitatore per la sua ieratica solennità.

Il monastero di Geghard fu fondato nel 4° secolo d.C., a cavallo tra tarda antichità ed alto medioevo, ma la struttura attualmente in piedi risale al 12°-13° secolo d.C. Secondo un´antica leggenda, la lancia che ferì il costato di Cristo venne custodita qui. 
Il complesso monastico si sviluppa attorno ad un cortile, circondato su tre lati da muraglie di cinta e sul quarto da una rupe scoscesa.

La costruzione principale è la chiesa costruita nel 1219, ricca di elementi ornamentali della tradizione armena: si possono osservare le elaborate decorazioni del portale sud, il tamburo tempestato di rosoni e i merletti a soggetto botanico della parete a est.

Ad ovest della chiesa principale e collegata ad essa c´è il gavit, direttamente scavato nella roccia: gavit è una parola armena per indicare una sorta di atrio usato per lezioni ed incontri con pellegrini e visitatori. Il gavit è ornato di bassorilievi dove alcune figure della tradizione pagana assumono un significato simbolico di natura religiosa: in uno di essi ad esempio, appare la testa di un leone che tiene tra le fauci una catena legata al collo di altri due leoni, con draghi al posto della coda, che fissano lo spettatore; nella stessa scena compare un´aquila che ha appena catturato un agnello.

L´edificio principale ha una parete scavata nella roccia ed è collegata ad altre due chiese anch´esse scavate scolpite nella montagna. Una delle due, accessibile dal gavit, è chiamata Avazan (serbatoio), in quanto sulla parete nord vi è stato posto un serbatoio che raccoglie le acque provenienti dal sottosuolo, ritenute miracolose. Attraverso il gavit si può accedere alla seconda chiesetta scavata nella roccia, detta Astvatsatsin (Santa Madre del Signore). C´è anche un´altra stanza da visitare, anch´essa ricavata dalla roccia, che si trova sopraelevata rispetto alle due chiese ed è il così detto zamatum, termine armeno indicante una sorta di atrio, raggiungibile attraverso un piccolo tunnel che lo connette alla chiesa Avazan.

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