Svaneti სვანეთი e Mestia
Bello, selvaggio e misterioso, lo Svaneti è un territorio antico racchiuso nel Caucaso Maggiore, così isolato da non esser mai stato sottomesso da nessun dominatore e da aver mantenuto in gran parte il proprio stile di vita tradizionale anche durante l’epoca sovietica. Villaggi pittoreschi come pochi altri al mondo e splendidi picchi innevati che svettano oltre i 4000 m sopra praterie alpine fiorite sono la magnifica cornice di molti itinerari a piedi. Il simbolo dello Svaneti èi l koshki, la tipica torre difensiva in pietra progettata per accogliere e proteggere gli abitanti dei villaggi in caso di invasioni e disordini interni (fino a poco tempo fa lo Svaneti era famoso per le sanguinose faide).Oggi sopravvivono 175 koshkebi, costruiti per gran parte fra il IX e il XIII secolo.Dato il suo isolamento, durante le molte invasioni subite dalla Georgia nel corso dei secoli, icone e altri manufatti sacri furono portati nello Svaneti, dove molti rimangono in case private. Lo Svaneti possiede inoltre un proprio ricco patrimonio d’arte sacra. Molte chiese, anche quelle nei villaggi più piccoli, vantano affreschi risalenti a un migliaio di anni fa. Questo rifugio tra le montagne èconsiderato da molti come la parte che è rimasta più fedele alle tradizioni della Georgia, come si può vedere alle feste degli svan, per esempio quella di Kvirikoba. Gli svan parlano una loro lingua priva di forma scritta, che risulta quasi del tutto incomprensibile agli altri georgiani. Questa popolazione vive per lo più di allevamento di bovini e suini e, ultimamente, anche di turismo. Lo Svaneti si divide in Superiore (Zemo) e Inferiore (Kvemo). Lo Svaneti Superiore offre le opportunità migliori per le escursioni e le scalate, oltre a custodire le tradizioni più radicate. È una zona molto verde, con foreste subalpine di carpini, castagni, abeti e pini. La cucina locale in genere è meno elaborata rispetto a quella del resto del paese, ma ciònon toglie che possa essere deliziosa quando ben preparata. Fra i piatti tipici vi sono il kubdari (una focaccia ripiena di carne), il chvishdari (formaggio fuso con cui si farcisce una pagnotta di mais) e il tashmujabi (purè di patate con formaggio).MestiaმესტიაSituato a un’altitudine di 1400 m, Mestia è un agglomerato di una decina di quartieri con palazzi antichi e tipiche torri svan, che dopo il tramonto vengono illuminate a giorno con un pittoresco effetto. In questi ultimi anni, lo sviluppo per il turismo finanziato dal governo ha portato alla riqualificazione dell’area nei dintorni della piazza centrale, Setis moedani, ora graziosamente rinnovata, e alla costruzione di un aeroporto, di una stazione sciistica e di alcuni alberghi.Museo di Storia ed EtnografiaSeicento metri a sud della piazza centrale, Setis moedani, dopo aver attraversato due ponti s’incontra l’ottimo museo principale di Mestia. Gli svan in genere sono riluttanti a vedere il loro ricco patrimonio di oggetti sacri spostato dai villaggi. Nondimeno la collezione esposta in questo museo èvasta ed esaustiva, con didascalie in inglese oltre che in georgiano. Le mostre includono una raccolta di fotografie dello Svaneti scattate negli anni attorno al 1890 dall’italiano Vittorio Sella e una sala con riproduzioni di famosi dipinti parietali custoditi in chiese della regione; tuttavia il fiore all’occhiello del museo èil Tesoro, suddiviso in due sale e comprendente una brocca d’argento persiana donata allo Svaneti dalla regina Tamar, diversi vangeli splendidamente miniati, croci dorate d’altare e icone in metallo cesellato di straordinaria qualità tutti risalenti al periodo compreso fra il IX e il XIV secolo . Un’icona rara rappresenta san Giorgio che trafigge con la spada l’imperatore Diocleziano anziché il solito drago.Museo Mikhail KhergianiDedicato a un famoso alpinista svan, questo piccolo e interessante museo espone anche sculture lignee e altri manufatti tradizionali dello Svaneti.
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