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29 giugno - 14 luglio 2019

con Avventure nel Mondo e Marco Vasta

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6 - Tbilisi

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Giovedì 4 luglio Tbilisi (EDT- LP 32) è una città che trabocca di storia e gode di una posizione magnifica, circondata su ogni lato da suggestive colline che dominano il fiume Mtkvari. Nel suo centro storico si respira ancora l’atmosfera di antico crocevia eurasiatico, con vicoli stretti e tortuosi, splendidi edifici sacri, vecchie case con balconi e caravanserragli. Il resto della città è proiettato nel XXI secolo con locali notturni di stile europeo ed edifici appariscenti di recente costruzione.

Lasciato il bus che ci ha accompagnato fin nella zona di Avlabari, situata di fronte alla città vecchia, sulla sponda sinistra del Mitkvari in prossimità del ponte di Metekhi, iniziamo l’escursione a piedi visitando la Chiesa di Metekhi, fatta costruire nel XIII secolo dal re Demetre Tavdadebuli, soprannominato l’Autosacrificante. Fu trasformata in teatro nel 1974 e infine riconsacrata nel 1980. All’esterno c’è una grande statua equestre del re Vakhtang Gorgasali. Il punto è molto panoramico e si ha modo di osservare gran parte della città. Da qui, ridiscendiamo a piedi nel sottostante quartiere di Abanotubani con le sue famose terme sulfuree che, da quanto si dice, hanno dato il nome alla città.

Narra la leggenda che il re Vakhang nel V secolo mentre andava a caccia uccise un fagiano che cadde nelle sorgenti calde. Quando il re lo rintracciò questo era cotto e così ordinò di costruire una città intorno alle sorgenti. La parola Tbilisi deriva infatti da “tbili” che in georgiano significa “caldo”.

I bagni termali a cupola con acque solforose risalgono al XVII secolo. Risalendo un po’ verso la collina incontriamo l’unica moschea di Tbilisi decorata con piastrelle azzurre. Procedendo sempre a piedi saliamo verso la fortezza di Narikala dove visitiamo la Chiesa di San Nicola per portarci poi in prossimità della Kartlis Deda o madre Georgia: simbolo della città. Nella mano sinistra la statua offre una coppa di vino agli amici mentre la destra impugna una spada per i nemici: metafora perfetta del carattere dei georgiani.

Ritornati in basso andiamo a visitare la Cattedrale di Sioni che ospita la venerata croce di Santa Nino che, secondo la leggenda, è fatta di rami di vite intrecciati con i suoi capelli. Ovviamente è esposta soltanto una copia in quanto l’originale è tenuto nascosto in un luogo non accessibile ai visitatori. Proseguendo sulla Sionis qucha e poi sulla Erekle II qucha giungiamo alla residenza del patriarca della chiesa ortodossa georgiana. Più avanti entriamo nella chiesa più antica di Tbilisi, la Basilica di Anchiskhati.

Giunti all’ora di pranzo entriamo in un caffè ristorante lungo il fiume dove sostiamo per circa un’ora. Rifocillati proseguiamo con la visita guidata al Museo Nazionale della Georgia contenente una preziosa collezione di icone, croci e gioielli provenienti da ogni regione della Georgia. Esaurita la parte culturale ci incamminiamo lungo la Rustaveli dove, oltre ad ammirare gli edifici più eleganti della città facciamo anche un po’ di shopping acquistando souvenir.

Dalla relazione di Roberto Pierpaoli 2017

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