Panauti

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Bhaktapur
Da Dakshinkali a Kirtipur
Thimi, Changu Narayan, Namo Buddha
Panauti
Patan
Kokana - Bungamati
Pashupatinath, Bodhanath
Budhanilkantha e Swayambhunath

Da Namo Buddha a Panauti

Dallo stupa sul crinale dietro al monastero, un seniero a gradini, scende al sottostante villaggetto di Namobuddha con lo stupa originario.

Un sentiero a destra dello stupa scende sulla strada che attraverso la foresta e i campi arriva al villaggio di Sanku  (un posto diverso dall’altro Sankhu citato in questo capitolo), Subito dopo il villaggio il sentiero si biforca: a destra prosegue per Batase e Dhulikhel, a sinistra continua sinuoso oltre una serie di campi terrazzati fino a Sunthan e a Panauti, a circa due ore e mezzo di cammino da Namobuddha. Poiché la strada è stata asfaltata, presso il campo da calcio può arrivare un bus. Avvicinandovi a Panauti, superate il torrente sul ponte sospeso che arriva fino ai ghat e poi seguite la strada che curva fino al Tempio di Indreshwar Mahadev

 

Due possibili percorsi

Da Sanga a Panauti

L'escursione parte da Sanga e sale all'inizio per raggiungere il crinale e poi poi segue il crinale con una vista spettacolare sulla valle. Se il tempo è buono, da qui è visibile una delle migliori viste sulla catena del Langtang. passando fra campi terrazzati si osservano gli insediamenti di diversi gruppi etnici come Tamang, Chhetri e Brahmini. L'escursione dà l'idea dello stile di vita rurale nella zona collinare del Nepal. Consigliati scarponcini e bastoncini facoltativi, crema solare e berretto.

 

Panauti

Situata in una valle laterale a poca distanza dalla Arniko Hwy, circa 7 km a sud di Banepa, Panauti sorge alla confluenza, ritenuta sacra, dei fiumi Roshi Khola e Pungamati Khola. Si dice che un terzo ‘fiume invisibile’ chiamato Padmabati (Padma= loto) si congiunga agli altri due a Panauti, aumentando la sacralità del sito. In linea con la sua aura mistica, Panauti vanta templi antichi che hanno superato la prova del tempo grazie alla leggendaria resistenza della città ai terremoti, che tuttavia non le fu d’aiuto nel 1988, quando una scossa danneggiò diversi edifici del villaggio. I luoghi di cui si parla nella sezione relativa a Panauti sono segnalati sulla cartina  .Un tempo Panauti era un importante crocevia commerciale, sede anche di un palazzo reale, mentre oggi è un pacifico laggio che deve gran parte del proprio fascino alla serenità che lo avvolge. Molti lo visitano nel corso di una gita in giornata, ma la Lonely Planet consiglia "di trattenervi un po’ più a lungo per esplorarne le strade all’alba e al tramonto, quando sono avvolte da un’aura magica che le rende irresistibili".Oltre a un prezioso mosaico di templi elaborati, il villaggio conserva stupefacenti dimore di epoca Rana, restaurate grazie all’intervento del governo francese.

Possibilmente pernotteremo ospiti della Panauti Homestay Community, l'a cooperativa di donne che offre ospitalità (a pagamento) nelle case private dove vi è anche la possibilità di cooking class. In genere, dopo l'accoglienza, il gruppo viene suddiviso fra le varie homestay. Si cena con la padrona di casa (non pensare "assieme", vi potrebbero essere problemi di "purezza") e se non vi sono manifestazioni in città, potrebbe esserci un incontro nell'edificio con la sala comune.

 

Tempio di Indreshwar Mahadev

Il tempio più famoso di Panauti sorge in un vasto cortile disseminato di statue, al centro dell’istmo tra i due fiumi. Sormontato da un tetto a pagoda a tre livelli, è un edificio magnifico in stile newari. Originariamente fondato nel 1294, il santuario fu ricostruito nella sua forma attuale nel XV secolo. Si dice che il lingam custodito al suo interno sia stato realizzato personalmente da Shiva. Particolarmente raffinate sono le decorazioni in legno intagliato sulle finestre, sulle porte e sulle travi del tetto; le scene erotiche, non così esplicite, risultano più delicate e romantiche rispetto a quelle di molti altri templi. A sud del tempio principale si trova il Tempio di Unamanta Bhairab, una struttura a pianta rettangolare con i volti di tre divinità che guardano fuori dalle finestre del piano superiore. Al suo interno campeggia una statua di Bhairab, raffigurato insieme a una dea. In un angolo del cortile sorge un piccolo santuario a due tetti consacrato a Shiva, e un secondo santuario, contenente una poderosa statua nera di Vishnu nella sua incarnazione di Narayan, si trova di fronte al tempio sul lato ovest. Al complesso del tempio appartiene anche il Museo di Panauti, con la sua interessante collezione di manufatti provenienti da tutta la regione e le originali sezioni dedicate all’arte del Tempio di Indreshwar Mahadev.

 

Sul lato settentrionale della strada sorge un tempio minore consacrato alla ‘Madre di Chandeshwari’.

 

Tempio di Brahmayani

Risalente al XVII secolo, il Tempio di Brah￾mayani, a tre ordini, fu costruito in onore di Brahmayani, la dea protettrice del villaggio.
La statua custodita nel tempio viene fatta sfilare per le vie di Panauti durante la vivace festa dei carri che segna ogni anno la fine dei monsoni. Per raggiungere il sito, attraversate il piccolo ponte sospeso che conduce alla sponda settentrionale del Pungamati Khola.

 

Tempio di Krishna

Attraversate di nuovo il fiume verso la riva meridionale usando il guado e prendete l’altro ponte che arriva fino alla fine della banchina, occupata dai santuari e dalle statue del Tempio di Krishna Narayan.

Qui sorgono anche templi consacrati alle diverse incarnazioni di Vishnu – sulle travi del tetto del più grande di questi santuari Vishnu è raffigurato come l’imperturbabile Krishna, suonatore di flauto. Molti santuari sono impreziositi da decorazioni a stucco dell’epoca Rana.

 

Piazza civica

Nella zona centrale del villaggio sorgono alcuni edifici di un certo interesse archi￾tettonico. A piedi, dirigetevi a ovest lungo il viottolo lastricato settentrionale e girate a destra poco prima di raggiungere la via principale. Poco più avanti giungerete a un’ampia piazza dove si trovano un palco per i musicisti, un grande stupa bianco, un Tempio di Brahmayani e alcune classiche costruzioni in stile newari.

 

Galleria della Pace di Panauti

Questo museo in un edificio traballante, di fianco all’ufficio turistico, ospita una collezione incoerente di oggetti, che comprende una spada antica utilizzata come bastone da passeggio, un pettine con i denti di paglia e la cistifellea di un elefante!

 

Feste ed eventi

 

Festa dei carri

La Festa dei carri si celebra ogni anno alla fine dei monsoni (in genere a settembre), quando le statue delle divinità custodite nei vari templi cittadini vengono fatte sfilare per le vie cittadine su carri di legno con processioni che prendono il via dalla piazza principale.

 

 

Magh Sankranti e Makar Mela

Ogni anno durante il mese nepalese di Magh (di solito gennaio) (vedi feste), i pellegrini si recano a Panauti per immergersi alla confluenza dei due fiumi e celebrare così la fine del mese di Poush, un periodo di riflessione in cui è vietata qualsiasi cerimonia religiosa. Ogni 12 anni, questa festa è accompagnata da un grande mela (fiera) che richiama fedeli e sadhu da ogni parte del Nepal.

La Makar Mela, si celebra quando il sole entra da Kumbha a Makar (Magh) rashi. Durante questo Mela, facendo un tuffo nel fiume sacro a Triveni Ghat (incrocio di tre fiumi: Rudrawati, Lilawati e Padhmawati), si crede siano lavati via tutti i peccati oltre a curare le malattie della pelle.

Secondo la mitologia, Indra, il Dio del Cielo, soffriva di una malattia incurabile. Meditò per 12 anni per compiacere Lord Shiva nella speranza che la malattia fosse curata. Poiché Lord Indra faceva il bagno nel Triveni Ghat, Shiva decise di mescolare il nettare della sua cura nelle acque di Rudrawati. Quando Indra fece il bagno nell'acqua santa del fiume, fu immediatamente guarì. Da allora, si dice che ogni 12 anni, il nettare della cura per tutte le malattie scorre attraverso questo fiume. Si crede anche che se fai il bagno a Triveni Ghat, sarai sollevato da tutti i tuoi peccati terreni e riceverai la salvezza. Un'altra narrazione mitologica racconta che se mescoli l'acqua di Triveni Ghat con l'olio durante il periodo di Makar Mela, l'olio si depositerà sulla base mentre l'acqua galleggerà! La tradizione vuole che dopo aver fatto un bagno nel Ghat, devi visitare il tempio di Indreshwor Mahadev e offrire l'acqua santa a Gorakhnath in modo che i tuoi desideri vengano esauditi.

Panauti è anche conosciuta come la città dei Naga (serpenti). Si ritiene che questi serpenti provenissero da Taudaha, Chobar, per visitare il tempio di Lord Shiva durante il Makar Mela. Questi serpenti rimangono lì per un mese intero e se ne vanno dopo il completamento della Mela. Così anche quest'anno, come durante l'ultimo festival 12 anni fa, i devoti hanno visto questi serpenti intorno allo Shivalaya.

 

Harsiddhi Jatra

L'ultima Harsiddhi Jatra ei è svolta l'11 aprile 3022. Si ritiene che la danza Harsiddhi sia stata iniziata dal re Vikramaditya circa duemila anni fa. La processione ha seguito lo speciale metodo tantrico degli usurai nel villaggio di Harisiddhi a Lalitpur.

Non devono essere suonati altri strumenti e sono vietati carne di pollo, uova e aglio. Fuori dal villaggio di Harsiddhi, il pellegrinaggio si svolge solo una volta ogni 12 anni. Circondata da Namobuddha Bhagwan a est, Phulchoki Mai a ovest, Dhaneshwar Mahadev a nord e Narayansthan a sud, Panauti è una città con una distinta identità storica, religiosa, culturale e turistica!

 

 

 

 

Panauti jatra

Durant ela luna di Jestha Sukla Purnima ogni anno si osserva Jya Punhi (Panauti Jatra). I cittadini di Panauti commemorano e rendono omaggio alle loro divinità protette per quasi dieci giorni: Indeshwori Mahadev, Bhadrakali, Unmatta Bhairav ​​e Brahmayani. Gli idoli sono separati dal loro tempio, montati su un palanchino o carri cerimoniali e trasportati o trainati secondo un percorso specifico nei diversi quartieri della regione.

In altre parole, il quarto giorno del festival, il quattordicesimo giorno della quindicina luminosa, si tiene un festival di Duin-ca-nya-ya-ke-gu. Un gruppo con un sacerdote, una donna e un facchino attraversano il ponte sul fiume Punyamati per andare insieme alla dea Bhadraali a fare offerte tantriche alla dea Brahmayani. Il festival si chiama "duin" in memoria del membro della squadra femminile. Il quinto giorno se il festival è chiamato Mu-jatra significa il giorno di massima importanza. In questo giorno, la maggior parte dei residenti della città di Panauti fa il sacrificio di capre o anatre maschi alla dea Brahmayani e Bhadrakali e adora gli dei e le dee situati all'interno della città.

Il sesto giorno è il giorno della luna piena noto come Jya Punhi. Il palanchino e i carri con diverse figure del dio vengono trasportati in giro per la regione. Il festival si svolge a Layaku dabali, dove i carri di Unmatta Bhairav e Bhadrakali si scontrano, e in seguito il palanchino di Indreshwor Mahadev si scontra con il carro di Bhadrakali che simboleggia la sacra relazione sessuale.

 

 

 

 

Navadurga Jatra

Navadurga Jatra è un festival indigeno che è fondamentalmente la cerimonia di danza in maschera delle nove Durga. Si dice che le nove forme di Durga siano la rappresentazione demoniaca delle manifestazioni di Parvati, la shakti di Shiva nella tradizione tantrica.

  Navadurga Jatra, tredici maschere partecipano alla cerimonia della danza delle maschere, di cui sette rappresentano Durgas. Le sette rappresentazioni di Durga includono Mahakali, Kumari, Barahi, Bramhayani, Maheswori, Vaishnavi e Indrani. Le restanti due forme di Durga: Mahalaxmi e Tripura Sundari non sono rappresentate visivamente al pubblico.

Le restanti sei maschere rappresentano Shiva, Ganesha, Bhairav e Seti Bhairav e Sima e Duma dei guardiani. La maschera di Shiva è portata da Ganesha. Sima e Duma, considerate le guardie del corpo di Shiva, sono considerate messaggeri di morte. È considerato un presagio se catturato da loro durante il Nya lakegu,

 

 

 

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