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Djanet - Anou Aerard

martedì
25 dicembre 90

Su
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Algeri - Djanet
Djanet - Anou Aerard
A.A.- dopo Thakhakour
campo - Teshuinat
Teshuinat - campo
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Campo - Anou Aerard
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dentro Uadi In Djaren
Tadrart - Tiskà
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Roma - Milano

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Djanet Sveglia all'alba per tutti gli uomini (e le donne) di buona volontà, ma con tutti i gruppi che devono partire la faccenda si mette per le lunghe. Viene anche il nostro turno di fare colazione. Viene anche il nostro turno di colazione e poi si inizia a caricare le macchine.

Annuale problema dei riduttori. Abu parte e credo  che vada prendere d quello di casa sua...

Alla fine partiamo ed è un po' tardi.

Vi sono una bella 4WD guidata da Mansur ed altre 4WD guidate da Abu, Amin (non ricordo il nome del quarto autista 4WD). Il pickup è guidato da Ouarzagan.

Sosta per l'acquisto bombole di gas in un deposito vicino alla base per gli elicotteri. E così la colonna si sfalda subito.

Ricomposizione della colonna. all'altezza del Monte Tiska (che viene sorpassato da nord) cominciamo a perdere la macchina di Amin. io sono sulla macchina personale di Mansur e con un incaricato della Lybia Airline che torna da Djanet a Ghat dopo aver concordato lil volo inaugurale di domani fra le due oasi.

tagliamo fuori pista a meridione della strada nazionale Djanet-Ghat per evitare la tolle ondulé. Quando incrociamo nuovamente la pista siamo tutti sparpagliati.

Sosta di attesa poco prima del bivio per Inezane.

Pian piano ci ricongiungiamo, pranzo al sacco.

Partenza. io e Mansur andianmo avanti precedendo la colonna.

Passiamo vicino ad una scuola per moniteur dell'esercito algerino ed ad un paio di villaggi.

Le formazioni geologiche della foresta di Tin Alkum (Ti-n-Alkum) (vedi Castiglioni e Negro f.c. 44) sono alla nostra sinistra ma non mi sembrano interessanti.

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Dando più di un'ora alla colonna arriviamo alla frontiera algerina di Tin Alkum. Devo da solo preparare tutte le fiches di uscita, poi faccio timbrare tutte le dichiarazioni di valuta.

Gentilmente ci riforniscono di fiches per il rientro.

Arriva la colonna e si può procedere ma è molto tardi.

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Ci accampiamo nella terra di nessuno in località Anou Aerard. Mansur continua per Ghat per preparare i documenti ed i visti.

Piero si impossessa manu militari della cassa cucina. Sentimento erroneamente interpretato come altruismo e disponibilità verso il gruppo. In realtà ha paura di finire in mano di qualche cuoco inesperto. Gruppo sparpagliato in cerca di legno. Mauela e Mario approntano alcuni stecchi appuntiti sui quali, sgocciolando grasso, arrostiremo le salamine. La carne innominabile ha un grandioso successo e basta una salamina ogni due persone. Ne avanzano per un'altra cena, per arrostirle useremo la graticola di Abu.

Sbronza collettiva di gruppo con Irish coffee. In quattro dormiamo all'aperto. Non credere mai a chi si proclama astemio.

Giornata di sole. perso troppo tempo sullo sterrato. Secondo i programmi avremmo dovuto essere in serata a Ghat. pare che un buon autista percorra la strada in cinque ore e mezza.

il viaggio ed il gruppo si prospettano piacevoli.

         
 

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