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3 ottobre  2002

Storia

 

Mali Mappa

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Africa, africa images, immagini dall'Africa, foto, link, africa, continente nero, news dall'Africa, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Comore, Congo, Costa Avorio, Etiopia, Eritrea, Gabon, Ghana, Kenya, Lesotho, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritius, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Ruanda, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Somalia, Sudan, Sud Africa, Swaziland, Tanzania, Uganda, Zaire, Zambia, Zimbabwe, Mali,Falesia di Bandiagara,Dogon,Sangha,Marcel Griaule,Hogol-du-Haut,tessuti bogolat, bozo,peul,bambara, toucouleur,Sevaré,Paesi DogonLa storia del Mali è talmente antica che il paese può vantare delle pitture rupestri risalenti al tempo in cui il Sahara era un paradiso di lussureggiante vegetazione. Il primo impero di cui si ha notizia nella regione fu quello del Ghana, distrutto nell'XI secolo dai Berberi musulmani provenienti dalla Mauritania e dal Marocco, che non gradirono molto il tiepido assenso incontrato nella zona dalla loro religione. Verso la metà del XIII secolo, tuttavia, Sundiata Keita, capo dell'etnia mandinka, fece strategicamente convertire il suo popolo all'Islam e ottenne il monopolio del commercio dell'oro e del sale. Grazie all'influenza di alcuni Mansa (signori) di ideali progressisti, Djenné e Timbuktu divennero le Shangri-la mercantili dell'Africa occidentale: vi sorsero numerose moschee e un paio di università, costruite nell'intento di creare un impero vasto e potente.
A est i Songhai avevano nel frattempo fondato una città nei pressi di Gao; questa etnia era potente e ben organizzata e, soprattutto, si era data molto da fare per creare un esercito di professionisti e una burocrazia efficiente, mentre l'impero del Mali era invece impegnato a costruire le sue università. Quando i due popoli infine si confrontarono, i mercanti e gli studenti dovettero soccombere ai soldati e ai burocrati e l'impero songhai si impadronì del Sahel. Questa vittoria fu però di breve durata e la dominazione durò un secolo soltanto, prima di un nuovo e brutale scontro con i Berberi marocchini. In quello stesso periodo le navi europee avevano iniziato a percorrere in lungo e in largo la costa dell'Africa occidentale, aggirando così le rotte commerciali del Sahara e riducendo sul lastrico il ricco Sahel. La città di Timbuktu venne infine abbandonata e acquisì la fama di località remota e inaccessibile.
Nel 1883 il Mali divenne una colonia francese e, nonostante la costruzione di qualche tratto di ferrovia e di vari sistemi d'irrigazione, il paese fu sempre considerato il parente povero delle altre colonie dell'Africa occidentale. Nel giugno 1960 ottenne finalmente l'indipendenza e si unì al Senegal in una federazione che avrà vita breve e travagliata: nell'agosto successivo, infatti, il Senegal si staccò e Modibo Keita divenne il primo presidente della repubblica del Mali. Keita cercò di tenere il piede in due staffe, mantenendo dei legami a livello politico ed economico con la Francia ma confidando allo stesso tempo sull'appoggio militare dell'Unione Sovietica. In un impeto di orgoglio nazionale, il Mali lasciò la zona franca nel 1962, diede corso a una propria moneta e avviò una serie di disastrose politiche d'ispirazione socialista che piegarono l'economia e causarono l'introduzione di varie misure d'austerità per ridurre i costi della bilancia nazionale. Questi provvedimenti furono estremamente impopolari e portarono all'incruento colpo di stato del 1968, che portò al potere Moussa Traoré.
Traoré governò il Mali dal 1968 al 1991, non sempre in maniera corretta e talvolta usando pochi riguardi verso la popolazione. Il Mali fu comunque una repubblica relativamente tranquilla negli anni '70 e '80, nonostante diversi, e inevitabili, tentativi di golpe e uno sciopero degli studenti nel 1979 a cui fu dato grande risalto. Nel 1991 tutte le malefatte di Traoré vennero infine alla luce: il duro trattamento riservato ai ribelli tuareg, il reiterato rifiuto di prendere in considerazione il pluralismo politico, e la consuetudine di aprire il fuoco su scioperanti e dimostranti, aiutarono il luogotenente colonnello Amadou Toumani Touré ad acquisire il controllo del paese e a nominare un civile, Soumana Sacko, a capo di un governo provvisorio. Nel 1992 ebbero luogo le elezioni politiche e venne nominato presidente Alpha Konaré.
Molti dei problemi economici di cui il Mali ha sofferto negli anni '80 vanno imputati alla devastante siccità che causò la carestia in tutto il paese, decimando popolazione e mandrie di bestiame, prosciugando i pozzi, facendo scomparire molti villaggi sotto la sabbia, e causando inoltre un'invasione di locuste e topi (che divorarono il poco cibo rimasto), e l'abbattimento di molti alberi per procurare legna da ardere. Infine, quando finalmente piovve, i rovesci furono così violenti da spazzare via il bestiame, i terreni agricoli e la vegetazione. Il Mali non è si è mai completamente ripreso da questo devastante fenomeno, ma le recenti scoperte di giacimenti auriferi potranno aiutare l'economia nazionale a riprendersi.

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Il Mali non è una meta adatta a chi ama i safari, gli animali selvatici o le foreste incontaminate, poiché vanta piuttosto una grande varietà di paesaggi surreali, splendide opere d'arte, suggestive moschee turrite costruite interamente in fango, villaggi di arenaria rosa scolpiti nelle pareti rocciose, e panorami desertici dolcemente ondulati che sembrano tratti da un racconto di Lawrence d'Arabia... Il Mali offre tutto questo e anche l'opportunità di raccontare agli amici che siete riusciti a tornare indietro dopo aver visto Timbuktu.
Purtroppo questo stato viene rapidamente ingoiato dal deserto e risente ancora delle conseguenze di una siccità di proporzioni bibliche, accompagnata da ogni sorta di altre piaghe, pestilenze e carestie, che l'hanno trasformato in una delle cinque nazioni più povere del mondo.

Il Mali ha infatti un alto tasso di mortalità infantile oltre alla diffusa malnutrizione, ai bassi livelli di alfabetizzazione e a una scarsa aspettativa di vita. La popolazione è stoica e paziente per natura anche a causa delle circostanze avverse, e l'amore per la propria patria e lo stile di vita tradizionale hanno infine vinto la cattiva sorte, grazie anche alla scoperta di giacimenti auriferi di potenzialità tali da risollevare il paese dalla sua grave crisi economica.