Cari
amici, care amiche,
nel
grande disordine mondiale, le parole sono superflue e forse lo sono
ancor meno i commenti personali e le notizie scelte secondo i miei
criteri.
Davanti
alla confusione che regna sotto il cielo... l'unica risposta è
tirarsi ancor più su le maniche e lavorare.
Da
questo numero troverete quindi alcuni collegamenti diretti alle
"notizie in linea" del Tibet che un gruppo di volontari
cura per l'Associazione Italia
Tibet, affiancate da finestre sulle
notizie che giungono dal Ladakh. La crisi nepalese scoppiata il 24
novembre ha pure un suo piccolo spazio.
Nel
nostro lavoro di volontari impegnati su progetti in Himàlaya, il
tentativo da parte cinese di includere i Tibetani fra i potenziali
terroristi da fermare non può che preoccuparci. E il mio pensiero
va anche al Ladakh ed al minuscolo Zanskar, dove la gente ha seguito
con preoccupazione la crisi afghana, soprattutto l'affermata
volontà di Washington di "risolvere il problema del
Kashmir". Ai guerriglieri stranieri verrà impedito di
infiltrarsi in Kashmir? La guerra civile si fermerà? Termineranno
le violenze dei guerriglieri e la violazione dei diritti umani da
parte dell'India? Ben venga la pace nella valle che fu il
"paradiso in terra" dei Moghul!
Ma
a Leh ed a Srinagar in molti temono che il Kashmir sia il prezzo che
pagheremo al Pakistan per l'appoggio dato alla coalizione
internazionale.
In
queste settimane a Leh, con manifestazioni di piazza, è stato
nuovamente chiesta la separazione dall'amministrazione di Srinagar
ed il diretto controllo da parte del Governo Centrale di Nuova
Delhi.
Preoccupazione
ancor maggiore esprimono gli Zanskar pa, annessi da 150 anni al
distretto di Kargil a maggioranza musulmana. Dove finiranno se
avverrà una spartizione del Kashmir? Cosa sono 12.000 persone sul
piatto degli assetti del nuovo ordine mondiale?
Buon
2002
Marco
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Sommario
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Tibet
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Ladakh
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Nepal
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Bangladesh |
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Voyages d'antan |
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Tibet
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On line le immagini della
spedizione US in Tibet 1942-43
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La
storia non è fatta di se, ma quale sarebbe stata la sorte del Tibet
se il governo di allora avesse accettato la richiesta degli Stai
Uniti di rifornire il fronte cinese attraverso il Tibet?
Dell'esperienza
degli ufficiali Lt.
Col. Ilya Tolstoy and Capt. Brooke Dolan è in rete e i loro
bianco e nero testimoniano ancora una volta un mondo scomparso che a
tanti nostri lettori sarebbe piaciuto visitare.
Sebbene
la vicenda sia stata raccontata in numerose pubblicazioni, le
immagini sono state messe on line dal prof Rob Linrothe,
Assistant Professor of Art History allo Skidmore college, nella
speranza che qualcuno riconosca personaggi od inquadrature e si
possano così etichettare le fotografie rimaste senza alcuna
didascalia.
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Medicina
Tibetana (rassegna stampa)
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In equilibrio
sulle vette dell'Himalaya
di Marirosa Di Stefano (il Manifesto - 24 08 01)
Per l'occidente, il
Tibet uscì dalle nebbie della leggenda - che lo voleva paese-rifugio
della cristianità arcana del mitico prete Gianni o, alternativamente,
regno inospitale di selvaggi che praticavano sortilegi e riti
cannibalici - solo nel 1624, quando Antonio de Andrade,
missionario-esploratore per conto della compagnia di Gesù, arrivò a
Tsaparang, culla della più antica civiltà tibetana, descritta
fedelmente nel rapporto ai suoi superiori pubblicato con il titolo di
Nuovo Scobrimento.
Poiché l'archivio de
il Manifesto viene azzerato periodicamente, il resto dell'articolo si
trova qui.
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Le notizie più recenti
da
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Ladakh
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Internet via Fibra
Ottica (optical fiber cable OFC)
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È
stato avviato il primo dei cantieri per la costruzione dei 500
chilometri di fibra ottica che verranno stesi fra Srinagar e Leh . La
linea, lunga 500 chilometri, verrà costruita dal
Ministero delle Difesa Defence e dall'impresa Bharat Sanchar Nigam Ltd
.
Il
primo tratto corre fra Leh e Choglamsar. Oltre 2000 utenti hanno già
chiesto l'allacciamento alla linea.
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Rassegna
stampa su Kashmir e Ladakh
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La crisi
in Nepal |
Una rassegna
stampa |
Una rassegna stampa a questo indirizzo:
http://www.aazanskar.org/cs/news/NPelenco.asp
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Bangladesh |
Sorridi ancora - un sorriso per le donne del
Bangaladeh
Premiazione il 15 dicembre
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Eccoci
tutti alla ripresa autunnale, resa più complicata dagli eventi che
stanno sconvolgendo il mondo. Quella che vorremmo proporvi, è
un'iniziativa che ha - nel suo piccolo - l'obiettivo di restituire
un po' di serenità. In pratica, supportate da AnM, abbiamo
organizzato un concorso fotografico a favore di Smileagain,
una associazione che si occupa di aiutare le ragazze del Bangladesh
sfregiate con l'acido dagli spasimanti rifiutati. Simpatica
abitudine, vero??? Per questo abbiamo bisogno anche di voi, o meglio
delle vostre foto e di sole Lit. 15000.
Tutte
le informazioni necessarie le troverete nel bando.
Non
ci aspettiamo foto da professionisti dell'immagine, in questo caso
conta veramente il concetto decoubertiano "l'importante è
partecipare"! Inoltre, non è importante che siano state
scattate quest'anno. Inviateci quello che più sentite e, in ogni
caso, diffondete quanto più possibile questa iniziativa.
Grazie
a tutti fin d'ora per la collaborazione.
Clara,
Daniela e Nicoletta
Angolo
dell'Avventura - Roma
Come
useremo i fondi Il
progetto su cui verte il nostro piccolo contributo, è quello che
prevede il soggiorno in Italia di alcune delle ragazze sfregiate con
l'acido per una serie di interventi ricostruttivi. Presso l'ospedale
Sant'Eugenio di Roma, specializzato per i grandi ustionati, c'è un chirurgo che
ha già prestato la proprio opera per questo tipo di interventi. Peraltro, Avventure ha già aiutato in passato l'associazione fornendo
voucher per i biglietti aerei. Spero di avervi fornito qualche indicazione utile.
Siamo comunque
disponibili, io, Clara Vaccaro e Daniela Bertoglio, per qualsiasi ulteriore chiarimento.
A presto
Nicoletta Staccioli n.staccioli@tiscalinet.it
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Voyages d'antan |
La
regina delle sabbie
Il primo nostro viaggio in Africa
(Dicembre 1981) |
di
Wanda Romagnoli e Marco Vasta
«Bamma
Ko» - il fiume del coccodrillo - era uno sperduto villaggio sulle
rive del Niger fino a cento anni fa quando i francesi vi costruirono
un fortino; oggigiorno è la capitale del Mali, uno dei nuovi Stati
delineati sulla carta al momento dell'indipendenza dell'Africa
Occidentale francese. Siamo a poche ore di volo aereo dall'Italia,
ma l'Africa è un mondo diverso e lontano. Pratiche interminabili,
funzionari che sfoggiano il loro piccolissimo potere, sono ostacoli
talvolta insuperabili, ma il vero incubo è la mancanza di benzina,
anche il nostro piccolo aereo per Timbuctù ha problemi di
rifornimento e vola con mezzo carico, qualche passeggero rimane
addirittura a terra. Il
resto del racconto si trova qui
oppure
scorri
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