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HIMALAYA E DINTORNI - News letter N° 33 - novembre 2007
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In questo numero:
- Strenna per i regali di fine anno? Eccola! Tibet: viaggiatori nell'oriente
ignoto
- E se Tenzin incontrasse Romano?
- Il virus del Dalai Lama
- Omaggio a Bill Tilman
- Condividere le emozioni: un video sul nostro Tchadar
- Uno strano incidente editoriale o disinformazione?
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STRENNA PER FINE ANNO? ECCOLA
TIBET: VIAGGIATORI NELL'ORIENTE IGNOTO
Quando, circa un anno fa, Stefano Pensotti e Marco Vasta hanno iniziato questo
progetto non volevano realizzare una pubblicazione sul Tibet conosciuto, quello
della provincia centrale di Ü-Tsang, tutto monasteri e vette innevate, ma
pensavano ad un libro che introducesse alla conoscenza di quell’area ad oriente
del Tibet che da secoli è sotto l'influenza tibetana, regione comprendente le
province tradizionali di Amdo e Kham.
Questo “Tibet Orientale”, fondamentalmente sconosciuto, rischia di essere
cancellato nel volgere di un’unica generazione dalla impetuosa marcia verso
l’industrializzazione e la modernità della Cina.
L’idea era di far sorgere la curiosità, di spiegare che non esistono solo la
valle di Lhasa e le altre città sedi di importanti monasteri come Ganden, Sera,
Gyantze o Tashilumpo, ma che c’è dell'altro: le inaspettate praterie del “grande
mare d’erba”, la regione dei grandi laghi dove vivono i nGolok, i fieri mongoli
Sokwo Arik raccontati per la prima volta da Rock nel 1927. Aprire uno scrigno
“misterioso” dove trovare visioni splendide ed inaspettate.
Il volume esce il 21 novembre per finanziare i progetti di Aiuto allo Zanskar
onlus (che ne detiene il copyright, lo si può ordinare nelle migliori librerie o
tramite la pagina
http://www.marcovasta.net/shop/scheda.asp?id=76
con un bonifico di 27 euro sul CCB dell'associazione.
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E SE TENZIN INCONTRASSE ROMANO?
Il 12-14 dicembre prossimo, il Dalai Lama parteciperà a Roma all’ottavo Summit
dei Premi Nobel per la Pace. Sarebbe di grande significato politico e morale se,
in tale occasione, il Presidente della Repubblica e/o il Presidente del
Consiglio ricevessero il Dalai Lama. L'Associazione Italia Tibet invita tutti
coloro che condividono il messaggio di pace del Dalai Lama a unirsi a questa
iniziativa e sottoporre la richiesta sia al Capo dello Stato sia al Presidente
del Consiglio.
Cliccando sui due link sotto riportati si apriranno le lettere da inviare al
Presidente Napolitano e al Presidente Prodi. AIT ti chiede di stamparle (se vuoi
anche su carta personalizzata), firmarle e spedirle per raccomandata ai
rispettivi indirizzi:
http://www.italiatibet.org/download/Lettera_Napolitano2007.pdf
http://www.italiatibet.org/download/Lettera_Prodi2007.pdf
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IL VIRUS DEL DALAI LAMA
Non stiamo parlando del virus che ha colpito alcuni sindaci affascinati dalla
possibilità di incontrare il Dalai Lama (dove era Camparino durante lo sciopero
della fame di Palden Gyatso a Torino due anni fa?).
Parliamo semplicemente di un attacco alla sicurezza dei nostri PC che viaggia
mascherato come un appello di Sua Santità, sfruttando la preoccupazione
internazionale per i recenti e tragici eventi del Myanmar.
Per rendere più credibile la mail e catturare più vittime, il messaggio include
anche un link al vero sito web del Dalai Lama. Ovviamente tale link è solo una
maschera, in anchor è presente il sito reale mentre sotto si nasconde altro.
Se ricevi un appello dal Dalai lama, non aprire l'allegato
hdl burma_001.doc, è lì che si annida il virus.
Per saperne di più:
http://www.sophos.com/pressoffice/news/articles/2007/09/burma.html
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CONDIVIDERE LE EMOZIONI - UN VIDEO SUL TCHADAR
Tornato in marzo dal Ladakh, non ho avuto per mesi il coraggio di sviluppare i
rullini, tanto forti e contrastanti erano i sentimenti che provavo dopo quella
esperienza. Quando ad agosto è arrivato per posta il DVD che narra le nostre
vicende, mi sono chiuso in casa anche se era un torrido pomeriggio di agosto ed
ho pianto a lungo rivivendo una esperienza che tenevo nascosta nel cuore.
Il film narra la nostra passeggiata sotto zero, ma soprattutto è un tributo ai
nostri dodici portatori senza i quali questa avventura non avrebbe avuto lo
stesso sapore.
Ora ho il piacere di annunciare che il promo del filmato curato da Matteo
Osanna, Andrea Torri ed Agostino Rossi è condiviso in internet tramite la
pagina: http://www.marcovasta.net/viaggi/tChadar/ciadar07.asp
Il promo (4'46") ha un buon sonoro, quindi computer con casse o cuffie, volume a
palla, rilassati e rivivi le nostre emozioni.
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OMAGGIO A BILL TILMAN
Novembre 1977: in qualche punto dell'Atlantico di fronte all'Argentina,
scompariva il piccolo guscio dell "En Avant" con tutto l'equipaggio. Era un
gruppo di alpinisti diretti in Patagonia, giovani britannici raccolti attorno a
Bill Tilman. La nave non aveva radio, né forse sarebbe servita, ma questo era
nello stile di H.W. Tilman, leggenda vivente dell'alpinismo himalayano.
Scampato alle trincee della Somme, Tilman scrisse pagine uniche nella
esplorazione di Himalaya e Karakorum. Iniziò la sua attività alpinistica negli
anni Trenta nell'Africa Orientale, assieme a Eric Shipton, con cui scalò il
Kilimanjaro, il Ruwenzori, e aprì una nuova difficile via sul monte Kenya.
Quella che oggi definiamo spedizione in stile alpino senza ossigeno era stata
praticata dai due compagni. Sempre con Shipton compì numerose esplorazioni e
salite in Himalaya; nel 1936 scalò con N.E Odell il Nanda Devi (7816 m), la cima
più alta raggiunta fino ad allora e in quegli stessi anni partecipò a tre
importanti tentativi all'Everest.
Paracadutato sulle Alpi bellunesi, tenne i contatti con la "Gramsci", la più
grossa brigata d'Italia con un migliaio di partigiani e con ben ottantanove
staffette, unica formazione che combatté direttamente contro i tedeschi. La "Via
H.W. Tilman" è un itinerario escursionistico da Falcade ad Asiago a lui
dedicata.
Dopo l'intervallo della seconda guerra mondiale, esplorò ripetutamente il
Sinkiang e le sorgenti del Trisuli Gandaki in Nepal e guidò una spedizione
all'Annapurna. Giunto a sessant'anni aveva unito la passione per la barca a vela
con l'alpinismo esplorativo in Groenlandia ed in Patagonia.
Qualcuno l'ha definito "ultimo eroe", altri "guerriero errante". Chi ha letto i
suoi libri, raccolti in un volume omnibus curato da Jim Perrin, ha trovato un
profondo senso dell'humor ed un understatement quasi vittoriano. Peccato che in
lingua italiana siano usciti solo "Uomini e montagne" e "Himalaya del Nepal".
Tutti i libri di Tilman
http://www.marcovasta.net/libreria/autori/CercaAutoreGet2.asp?NomeAutore=tilman
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UNO STRANO INCIDENTE EDITORIALE O DISINFORMAZIONE?
Su La Stampa del 31 ottobre abbiamo con sorpresa letto “Chi riceve il Dalai Lama
non fa affari. La Merkel lo incontra, e Siemens perde l’appalto per la linea
Pechino-Shangai” a firma di Francesco Sisci. Eppure la notizia di un
collegamento tra i due eventi, riportata con grande rilievo dal quotidiano, non
è apparsa su alcuna pubblicazione tedesca o di altra nazione, mentre diversi
giornali hanno messo in risalto come la Cina tenda a contare sulle proprie
capacità tecnologiche più che ad affidarsi a quelle straniere (in Italia ne ha
parlato Il Sole 24 Ore proprio il 31 ottobre nell’articolo "Cina, treno veloce
fatto in casa" di L. Vinciguerra). Grave è quindi la disattenzione di Sisci che
non ha nemmeno confrontato le date relative all’incontro del cancelliere tedesco
con il Dalai Lama con quelle della perdita dell’appalto da parte di Siemens.
Chi volesse trovare l’articolo dovrà però recarsi in emeroteca e cercare la
copia cartacea de “la Stampa” del 31 ottobre perché la pagina web ha il nuovo
titolo “La scelta cinese La costruzione della Tav prevede commesse per 20
miliardi di euro. Favoriti i giapponesi della Kawasaki”.
Si tratta quindi, per il quotidiano torinese, di uno spiacevole incidente
editoriale. E' però alquanto strano che l'estensore dell'articolo, Francesco
Sisci, sia incorso in una così enorme svista proprio alla vigilia di una
importante visita del Dalai Lama in Italia che, oltre Milano, toccherà anche
Roma e la stessa città di Torino dove riceverà la cittadinanza onoraria.
E se di svista non si tratta, l'articolo suona come un non richiesto
avvertimento agli industriali italiani che più della presenza del Dalai Lama in
Italia dovrebbero temere la mancanza di rispetto dei diritti umani, civili e
sindacali in Cina.
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Il calendario delle conferenze di Marco Vasta è alla pagina:
http://www.marcovasta.net/serate/
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L'indice delle precedenti Newsletter di Marco è alla pagina
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