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HIMALAYA E DINTORNI - News letter di Marco Vasta
OTTOBRE - NOVEMBRE 2005
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In questa edizione:
- Il paese delle donne dai molti mariti: Tucci rivisitato od operazione
commerciale?
- Saggezze dell'umanità - Sponsor della LMHS in mostra a Milano - Danielle e
Olivier Fölmi
- Un viaggio di pace: il Dalai Lama ed i suo predecessori in bianco nero e
colori
- Intatta la nostra scuola in Himalaya
- Venezia - Ca' Foscari: corsi di lingua tibetana e di letteratura/cultura
tibetana
- "la Repubblica": una settimana dedicata al Tibet
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IL PAESE DELLE DONNE DAI MOLTI MARITI:
TUCCI RIVISITATO OD OPERAZIONE COMMERCIALE?
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Non esistevano guide del Tibet quando lo visitai nel 1986. Per orientarci nel
fantasmagorico Kumbum di Gyantse, ricorremmo al terzo volume dell'Indo-Tibetica.
Lo avevamo trovato nella biblioteca dell'Università di Macerata, città natale di
Tucci. Era intonso!
Del resto nessuno studioso, né tantomeno un turista avrebbe potuto verificare di
persona quelle descrizioni approfondite e la prof.ssa A. Montironi, docente di
Storia dell'arte in quell'università, era la prima maceratese ad entrare nel
tempio dopo il grande orientalista. Pochi diari di Tucci sono tutt'ora in
circolazione, ripubblicati da Newton & Compton ed in verità un un po' tediosi.
Ma per gli scritti minori, solo ricerche in biblioteca od emeroteca possono
tutt'ora dare accesso alla vastissima produzione tucciana.
La casa editrice Neri Pozza colma questo vuoto programmando una serie di otto
volumi antologici. Si scopre un Tucci scrittore accurato, attento, competente ma
soprattutto il viaggiatore insofferente della vita sedentaria, amante dei grandi
spazi, delle giornate di cammino in cui sembra di non esserci spostati tanto è
infinito il "paese delle nevi". Ma a chi consigliare questo libro?
Il titolo accattivante "Il paese delle donne dai molti mariti", ammicca ad una
pratica oggi scomparsa ma che ancora suscita la curiosità nel turista. Nella
introduzione, Stefano Malatesta si abbassa al "gossip". Forse voleva alleggerire
gli scritti, un po' pesanti nell'italiano ormai desueto. Fatterelli e notizie
che non emergono dagli scritti, ma dalle discalie delle fotografie.
Da Neri Pozza ci aspettavamo di più. Almeno qualche nota esplicativa ai testi,
spesso impegnativi. Alcuni articoli si riferiscono a "il mio recente viaggio",
ma in tutto il testo chi non conosce la biografia di Tucci, non capirà dove si è
svolto se non che in Himalaya.
Forse si potevano correggere o precisare alcune informazioni fornite da Tucci:
nella pagina dedicata a Csoma de Xoros, rimane quindi sconsociuto il luogo del
suo soggiorno in Zanskar, oggi ben definito. Forse nei volumi successivi, la
scelta di un curatore competente permetterà di rendere più leggibili i brani
scelti. Ci auguriamo che i prossimi volumi non siano solo antologici ma che
finalmente venga pubblicata una biografia del grande orientalista.
Le recensioni uscite sui quotidiani permettono alcune considerazioni. Mario
Biondi e Bernardo Valli, toccano il tasto dolente che turba gli ammiratori del
grande orientalista: l'adesione di Tucci al "Manifesto della razza" e la
frequentazione accademica con Karl Haushofer, "guru" del nazismo. Tucci è figlio
del suo tempo, ma bisogna ammettere che soprattutto studiava culture, religioni
e arti dei paesi che esplorava con le sue spedizioni. Opera meritoria ed
eccellente, e l'Italia uscita dal fascismo continuò a finanziare le sue ricerche
e il "divo Giulio" ne fu patrocinatore entusiasta.
Per chi volesse scorrere le recensioni di Repubblica, Giornale e Infinite
storie, sono riportate nella scheda del libro
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=1638
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Saggezze dell'umanità - Sponsor della LMHS in mostra
a Milano - Danielle e Olivier Fölmi
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Milano - Espone all'aperto uno sponsor della nostra scuola: Olivier Föllmi. Ho
incontrato Danielle e Olivier una sola volta, in Francia, ad una riunione
promossa dalla nostra associazione Aiuto allo Zanskar cui partecipavano tutte le
organizzazioni che operano in quella valle. I coniugi Föllmi erano presenti come
fondatori di Hope (Himalayan Organisation for People and Education) che ha
finanziato parzialmente il nuovo edificio costruito da AaZ per ospitare gli
insegnanti che svernano nella valle. Nel volume fotografico "Offerte" vi sono
due immagini, alla data 14 febbraio e fra il 3 e 4 giugno. Non sono
spettacolari, ma sono a me care: sono state scattate anni fa nella Lamdon Model
School, la scuola che da anni seguo in Zanskar.
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=1084
Le cento gigantografie (180 x 120 cm) sono illuminate di notte e ad esse sono abbinati testi di oltre 40 autori, illustrazioni dei pensieri dei più influenti e importanti saggi di ieri e di oggi (Mahatma Gandhi, il XIV Dalai Lama, Nelson Mandela, Martin Luther King) e del patrimonio culturale di alcuni popoli, tramandato solo oralmente. Chi non puo passare da Milano, può visitare la mostra, nel sito di Olivier:
http://www.follmi.com/en/spip/article.php3?id_article=103
«Offerte», «Saggezze», «Himalaya» , nonché il terzo volume della collana «Saggezze dell’Umanità», «Origini, 365 pensieri di maestri africani» e «India, l’essenza mistica», pubblicati in concomitanza con l'esposizione sono elencati in questa scheda:
http://www.marcovasta.net/libreria/Autori/Follmi/
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UN VIAGGIO DI PACE: IL DALAI LAMA
ED I SUOI PREDECESSORI IN B/N E COLORI
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Due suntuose pubblicazioni entrano nel vasto panorama editoriale del business
sulla figura dei Dalai Lama. Una splendida mostra a Zurigo (anticipata anche su
un settimanale italiano) presenta gli scatti del fotografo svizzero Manuel Bauer
che per quattro anni ha seguito le peregrinazioni di Tenzin Gyatso in quaranta
viaggi. A nessun giornalista, a nessun fotografo era mai stato concesso di
rimanere così vicino al Dalai Lama per così lungo tempo. Incontri ufficiali e
vita quotidiana. Splendido l'uso del bianco e nero, là dove molti fotografi sono
stati attratti dai colori vivaci del vajrayana. I contenuti del volume sono
esposti all'Ethnographic Museum - Zurich University fino al 6 gennaio 2006. La
mostra è visitabile on line:
http://www.dalailama-archives.org/browse.php?pageID=13
Per acquistare il volume in Italia:
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=1769
Altro volume fotografico prezioso (e costoso) è uscito nella prestigiosa
Serindia. "The Dalai Lamas: A Visual History" è un raffinato prodotto (
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=1752 ) che presenta circa
trecento illustrazioni, alcune inedite, selezioante da archivi tibetani, cinesi,
indiani, europei ed americani. Thangka, dipinti murali, statue, e documenti
storici provenienti da istituzioni governative, fondi di università e
fondazioni, musei e collezioni private di tutto il mondo. I testi sono stati
curati da sedici specialisti fra i quali l'italiano Erberto Lo Bue che ha curato
il capitolo "The Sixth Dalai Lama, Tsangyang Gyatso (1683–1706)". Sicuramente
una pubblicazione unica nel suo genere.
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- INTATTA LA NOSTRA SCUOLA IN HIMALAYA
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Nel quadro dell'immensa tragedia che ha colpito le popolazioni del Kashmir,
riferiamo quanto appreso riguardo alla nostra scuola in Zanskar. Al tempo stesso
ringraziamo i numerosi lettori che hanno chiesto informazioni, anche
telefonicamente.
Non vi sarebbero problemi nella valle di Padum e neppure in quella di Leh, ma il
condizionale è sempre d'obbligo ("no problem" è una classica affermazione
indiana). Sabato 8 ottobre, a poche ore dal terremoto, abbiamo contattato Mr.
Tsering Tashi Tungripa (amministratore della scuola ed anche del monastero di
Rangdum) raggiunto nella sua casa di Choglamsar (Leh).
Le sue rassicurazioni ci hanno confortato perché non eravamo riusciti ad avere
chiare notizie dal telefono pubblico di Padum dove l'operatore parla bodhi (tibetano)
ed hindi-urdu. La rete di Padum non è raggiungibile dall'estero e quindi non era
possibile contattare il personale della scuola.
Per il sovraccarico delle linee erano pure stati vani i tentativi di entrare,
sempre sabato, nella rete mobile di Srinagar ed in quella fissa di Jammu, dove
al Ladakhi Hostel vivono alcuni ex-allievi che ora frequentano gli studi
superiori.
Nell'area di Jammu, posta in zona sismica, gli effetti sono stati molto forti.
Domenica 9 sera abbiamo parlato con il Ladakhi Hostel. Il terremoto non aveva
provocato danni ed allieve ed allievi stavano tutti bene anche se spaventati per
le scosse d'assestamento che sono durate ancora per numerosi giorni.
La conferma definitiva di nessun danno in Zanskar e nella valle dell'Indo, è
venuta da parte di turisti italiani del T.O. AnM che hanno viaggiato in Ladakh
in novembre, visitando fra l'altro la Moravian School (aperta dalla chiesa
cristiano - morava) ed il Tibetan Children Village di Sumdo-Puga nel Ladakh
orientale.
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- VENEZIA - CA' FOSCARI: CORSI DI LINGUA TIBETANA E CULTURA - LETTERATURA
TIBETANA
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“Il tibetano è un idioma abbastanza ricco per rendere con precisione i grandi
trattati, inclusi i sutra ed i loro commenti; persino oggi sembra che il
tibetano sia l’unica lingua al mondo in grado di comunicare pienamente tutti gli
insegnamenti buddisti contenuti nei canoni Hinayana, Mahayana e del Tantra.
Dunque è una lingua molto importante e particolarmente preziosa in relazione al
Buddismo.” il Dalai Lama.
Nel corso del 2003 furono presentate al Prof. Filippi, ordinario di indologia
all’Università di Ca’ Foscari a Venezia, alcune petizioni per l’istituzione di
un corso di lingua e letteratura tibetana nell’ambito dei corsi di laurea
orientalistica. Le petizioni erano state raccolte presso alcuni centri di Dharma
del Nord Italia ed erano motivate dal fatto che in Italia soltanto presso
l’Università di Napoli ci fosse una cattedra di tibetano e addirittura non
esistesse in commercio un dizionario tibetano-italiano. Il nostro Paese dunque
era ed è tuttora molto carente in questo campo di studi e di conoscenza.
Nonostante le difficoltà del momento per le Università italiane, la richiesta è
stata accolta e quest’anno 2005-6 partono per la prima volta a Venezia i corsi
di lingua tibetana e di letteratura-cultura tibetana, programmati per secondo
semestre (da febbraio a giugno 2006). Il corso può valere per la laurea breve o
specialistica in lingue orientali, generalmente unito allo studio di
hindi-sanscrito, o anche, più raramente, di cinese. Esso può anche essere
frequentato anche come corso singolo. Il corso non è a numero chiuso. Il
Professor Fabian Sanders è stato incaricato dell’insegnamento.
Per qualunque informazione ci si può rivolgere all’Ufficio di orientamento
studenti dell’Università di Ca’ Foscari - telefono 041-2347540
mailto:orienta@unive.it .
Scheda del corso e del Docente:
http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=9921&corso=746402&cmd=scheda
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LA REPUBBLICA: UNA SETTIMANA DEDICATA AL TIBET
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In ottobre e novembre, numerosi quotidiani, nazionali e locali, hanno dato
spazio al Tibet, sia per episodi di cronaca italiana come il vergognoso tour
propagandistico organizzato da Cesare Romiti con La Fondazione Italia-Cina sia
per avvenimenti internazionali come l'arrivo della ferrovia a Lhasa.
Fra tutti si è distinta "la Repubblica" che per una intera settimana ha portato
il "paese delle nevi" all'attenzione dei lettori.
Lunedì 14, l'intervista al Dalai Lama su neuroscienza e filosofia buddhista ha
fatto conoscere ad un pubblico ampio l'approccio buddhista al dibattito fra
scienza e fede che molti ritengono sviluppatosi solo nel mondo occidentale
(varie volte su queste pagine abbiamo parlato dei convegni organizzati da
Francesco Varela con il Dalai Lama).
Copia dell'artciolo è qui:
http://www.ieau.it/articolo.html
Federico Rampini, prestigioso autore de "Il secolo cinese" (
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=1615 ) in tre
puntate (15,16 e 18 novembre) ha presentato il Tibet moderno e contemporaneo,
con tutte le sue contraddizioni. Rampini non era stato molto tenero con la
dirigenza cinese nel presentare le cerimonie per la "autonomia" del Tibet.
Giovedì 16, Giovanni Scipioni, direttore de "i Viaggi di Repubblica" ha voluto
dedicare copertina e reportage al Tibet, integrato da un pezzo di Raimondo
Bultrini sul Panchen Lama rapito dai cinesi. Ampio spazio alla intervista al
Dalai Lama in cui viene delineata la proposta di una genuina autonomia del
Tibet.
Un plauso a Repubblica, alle sue scelte editoriali, alla redazione che vede
impegnati sulla questione tibetana, numerosi giornalisti fra i quali Francesca
Caferri, Anais Ginori, oltre ai sopracitati Valli, Bultrini, Scipioni e Rampini
(e mi scuso con chi ho involontariamente tralasciato).
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L'indice delle precedenti Newsletter di Marco è alla pagina
http://www.marcovasta.net/newsletter/
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