La città

Su La città Il forte rosso Tombe e bastioni Sikh

Posta a 213 metri sul livello del mare con una temperatura che oscilla dai 10° dell'inverno ai 40° estivi Lahore è spesso un forno per il turista che la visita in agosto. Fortunatamente è abbastanza ventilata e l'umidità non raggiunge le punte di Peshawar.

Divisa dal resto del Punjab dopo la fondazione del Pakistan nel 1949, Lahore è, per numero di abitanti (2.500.000), la seconda città del Pakistan. Il suo primato di centro culturale ed intellettuale sviluppatosi nel corso del dominio moghul e di quello britannico è rimasto intatto ancora oggi. Il suo fascino nasce dalla diversità fra i quartieri, la zona del forte rosso, i mercati, il Mall, il Cantonement. Diversi sono i monumenti storici ma solo uno studioso di architettura moghul può essere interessato a visitare ogni palazzo o le numerossime tombe.

Per una visita più rapida è sufficiente recarsi al Forte rosso, alla moschea Badshahi, a quella di Wazir Khan ai giardini di Shalimar ed alla tomba di Jahanjir.

Proveniendo dall'aereoporto, percorrendo poi «the Mall», si incontrano alcuni dei più importanti edifici pubblici di Lahore. Percorsi i 5 chilometri che distano dalla palazzina dell'aereoporto e passata la ferrovia si ha sulla sinistra, dopo un campo da golf, la Vecchia Residenza, ora usata per alloggiare gli ospiti di riguardo del governo. I colonnati bianchi sono distinguibili attraverso i tre cancelli, poi si oltrepassa un canale ed inizia «the Mall» strada ampia e quasi rettilinea ombreggiata da antichi alberi. Fra gli edifici coloniali segnalo l'Atchison College, attualmente una delle più rinomate scuole pubbliche del Pakistan, costruita in stile gotico-moghul, la facciata in mattoni rossi domina gli ampi prati che circondano l'edificio ed è caratterizzata da archi e cupole. Poco oltre l'Intercontinental Hotel, vi è la Casa del Governo ove risiede il governatore del Punjab, all'interno (purtroppo non accessibile al pubblico) c'è la tomba di Qasim Khan, cugino di Akbar. Di fronte vi sono uffici governativi, ospitati in antichi palazzi coloniali.

Proseguendo sul Mall si ha a sinistra il giardino pubblico Jinnah ed a destra gli Hotel Hilton e Faletti. Si giunge così al grande rondò detto Charing Cross sul qual si affacciano cinque viali e che è dominato dalla gigantesca colonna in marmo che commemora il vertice islamico del 1974. Alle sue spalle vi è il grande edificio dell'Assembly Hall, mentre il grande palazzo in vetro cemento è il WAPDA Building, sede di numerosi uffici fra i quali alcune compagnie aeree. Nella piazza vi è anche un elegante padiglione in marmo: ospitava una statua della regina Vittoria trasportata poi al museo.

Continuando sul Mall si raggiunge la Cattedrale Cattolica affiancata da una moderna moschea. Seguono l'Alta Corte, in stile gotico moghul, ed il GPO (ottimo l'ufficio filatelico) e, sulla destra, la Cattedrale Anglicana.

Una aiuola divide il Mall in due corsie ed al centro, circondato dall'acqua per evitare che troppi turisti si facciano fotografare mentre si atteggiano a Kim, vi è il Zam Zammah. Il Museo Centrale di Lahore, costruito dagli Inglesi nell'usuale stile gotico moghul, è il miglior museo del Pakistan. Interessantissime le vare sezioni con una galleria dedicata alla preistoria, una sezione di arte di Gandhara, con numerose statue di Buddha in stile greco, ed inoltre preziosissime collezioni di manoscritti, miniatureed oggetti artistici di arte islamica.

Di fronte al Museo stanno l'Università del Punjab ed il Municipio. Voltando verso nord ci si dirige al forte rosso. Sul percorso si può fare una deviazione verso la Tomba di Anarkali, una delle amanti di Salim, figlio di Akbar. Raggiunta Circular Road la si segue costeggiando la parte occidentale della città vecchia. Il vecchio fossato è stato prosciugato e gran parte delle mura abbattute ma si notano ancora alcune vecchie case. Dirigendosi verso la moschea del grande re si passa dinnanzi al Minar-e-Pakistan, memoriale costruito sul luogo dove il 23 marzo 1940 i rappresentanti della Muslim league Party of India decisero di  battersi per la creazione di uno stato musulmano indipendente. Nei pressi (sulla destra) la tomba (Samadh) di Ranjiit Singh, chiusa agli stranieri. Si possono quindi ammirare solo la facciata e le cupole dorate con l'elegante balaustra che corre attorno alla parte più alta dell'edificio. I due piccoli monumenti nei pressi sono le tombe del figlio e del nipote di Ranjit Singh Nei pressi si nota anche la cupola dorata della tomba di Guru Arjan, il quinto dei pontefici sikh, che morì nei pressi scomparendo nei gorghi del fiume Ravi.


dal 1° gennaio 2002

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