Gotama Buddha morì all'età di ottant'anni a Kusinara (India), apparentemente fu vittima di un pezzo di carne adulterata consegnatagli involontariamente da un fabbro di nome Chundra. Il fabbro si consolò pensando che la sua azione aveva aiutato Siddharta ad entrare prima nel Nirvana.
Poiché l'Illuminato non aveva lasciatodisposizioni sul proprio funerale, i suoi discepoli decisero di cremarlo. Quando rimasero solo le ossa un violento acquazzone spense le fiamme. I Malla, sovrani di Kusinara, si impadronirono dei resti e rifiutarono di dividerli con i re vicini. Scoppiò un conflitto che ebbe termine solo quando le ossa furono divise in modo equo fra otto re che li seppellirono in altrettanti stupa nei loro territori.
Tre secoli dopo, il grande Ashoka estese il suo dominio sull'India ed ordino che le camere funerarie degli otto stupa venissero aperte ed il loro contenuto venisse ulteriormente diviso fra gli oltre 80.000 stupa sparsi in tutta l'Asia. In tal modo egli sperava di incoraggiare la preghiera dei fedeli buddisti che ormai si trovavano in tutte le regioni del continente.
Il re Kanishka, secondo re della dinastia kushianide, fece trasportare alcune reliquie a Peshawar e le interrò in un grande stupa alto 168 metri. Hiuen Tsang, che lo vide nel 630, ne fornisce una descrizione accurata, ma ben presto lo stupa venne distrutto dai conquistatori musulmani dopo la battaglia di Hund nell'11° secolo.
Il curatore del museo di Peshawar, nel 1908, iniziò la ricerca della camera funeraria dello stupa nei pressi della Porta di Gunj. Nel corso degli scavi fu trovata l'urna contenente un'anfora di cristallo con tre ossa, proprio nel punto che la tradizione indicava l'antica presenza del monumento. Per l'archeologia era un successo ma le reliquie seguirono una strana vicenda. Poiché la popolazione di Peshawar dava poca o nulla importanza al ritrovamento essendo musulmana, il governo della colonia inviò le reliquie alla Associazione Buddhista della Birmania. I Birmani le rinchiusero in un tempio appositamente costruito, posto a metà della salita della collina di Mandalay nella Birmania centrale. Ma anche in Birmania l'interesse per le reliquie fu scarso, mentre centinaia di denti di Budda, conservati in una miriade di templi, sono oggetto della devozione dei fedeli.
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