HIMALAYA E DINTORNI - News letter N° 56 dicembre 2011


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In questo numero

- Se undici morti vi sembran pochi...

- Nepal: ultimo capitolo del percorso verso la pace

- Metti una scuola sotto l'Albero: per Natale sostieni la LMHS

- Il Baltistan è Pakistan?

- Nuova prova di forza fra Cina ed India sul confine tibetano?

- Michel Peissel e l'Himalaya proibita

- Yes! We can! In cima all'Everest con una protesi all'anca

- Orazio da Penna: pubblicato il manoscritto nella Lhasa del 1700

- In arrivo un fiume di oppio

- Natale, Gyalpo Losar, Chanukha, Kwanzaa, quanti modi per festeggiare il solstizio!


SE UNDICI MORTI VI SEMBRAN POCHI...
Darsi fuoco per il Tibet: il grido di dolore e l’indifferenza del mondo
Drammatico quanto sta accadendo nel Tibet Orientale, nella Provincia di Ngaba ed attorno e dentro il monastero di Kirti. Sono già undici giovani tibetani di età compresa tra i 16 e i 20 anni, fra cui due ragazze, che si sono cosparsi di benzina e si sono dati fuoco per protestare contro l’occupazione cinese in Tibet. Lo hanno fatto nella quasi totale indifferenza dei media, dei governi, dei partiti politici. Gesti eroici e tragici che possono essere solo il frutto di una disperazione e una esasperazione che denunciano chiaramente le menzogne della propaganda cinese sulla situazione del Tetto del Mondo. (nella immagine: monache accorrono al ponte di Sumdho dove si appena data fuoco Tenzin Wangmo, monaca ventenne appartenente al monastero di Mamae Dechen Choerkorling, di Ngaba).

Per seguire le vicende del Tibet www.italiatibet.org o su FB il gruppo Torce Umane.

Il 10 Dicembre a Milano, in Via Benaco 4, davanti al consolato cinese alle 14.30, ci saremo anche noi. Per chiedere pacificamente il rispetto dei diritti umani anche in Tibet.

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UN ALTRO PASSO VERSO LA PACE IN NEPAL
(Kathmandu, 2 novembre)
Con la benedizione degli Usa e del Segretario delle Nazioni Unite,  i maggiori partiti nepalesi Unified Communist party of Nepal, Communist Party of Nepal (Unified Marxist Leninist), United Democratic Madhesi Front e Nepali Congress (ora all'opposizione), hanno firmato l'accordo che integra oltre 6.500 guerriglieri all’interno dell’esercito. Per ora gli ex combattenti non saranno inseriti in reparti armati, ma avranno un ruolo attivo nei soccorsi umanitari, nella sicurezza industriale e forestale. Ai restanti 12.500 è stato proposto un programma di reinserimento nella società. I finanziamenti ammontano fino a 11.500 dollari per ciascun guerrigliero. La decisione non ha raccolto i consensi delle ali più radicali del partito, che hanno definito l’accordo “un’umiliazione per l’Esercito di liberazione del popolo”. La guerra ha fatto più di 12.800 morti e circa 100mila rifugiati. A fine Novembre avrebbe dovuta essere pronta la bozza definitiva della Costituzione del nuovo Nepal Federale...

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UNA SCUOLA SOTTO L'ALBERO: REGALATI IL SOSTEGNO ALLA LMHS

(Pibiting, 11 novembre) Lobzang, Sonam, Naiz. Jigmeth, Urgain, Yeshi, Padma, Karma, Kunzang, Rinzin, Decen, Tsering ma ben tre Padma ed otto Stanzin. Quanti i nomi dei trenta piccolissimi alunni ammessi alla materna (LKG Lower Kinder Garden) della nostra scuola e che inizieranno a frequentarla dal 1° aprile 2012! Pian piano si conosceranno fra loro e le maestre sapranno riconoscerli, anche se Lhamo, Tsering, Nurboo sono per molti di loro anche secondi nomi. Sedici sono le bambine, il 51% !!! Una media inconsueta per una area isolata come lo Zanskar! Fra due anni, quando saranno in prima elementare, entreranno nel nuovo edificio scolastico proprio a loro destinato e che ospiterà le classi elementari. I bimbi crescono ma anche la scuola cresce!
Puoi sfogliare on line il resoconto della presenza italiana e francese in Zanskar nella scorsa estate e una panoramica sul progredire dei lavori nel nuovo edificio. Alcune pagine sono dedicate al cantiere ed ai problemi incontrati in questo primo anno di lavoro. Vanessa Cerdà de Castro e Duchan Palacios, di Architetti Senza Frontiere, hanno riassunto per noi il rapporto che puoi leggere in versione integrale (28 pag. 2MB). A pagina 12 il test sulla sanità indiana condotto della nostra redazione.

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IL BALTISTAN È PAKISTAN?

L'Istituto di Studi Gilgit Baltistan (www.gilgitbaltistan.us) è un'organizzazione non profit con sede a Washington DC  fondata dai nativi del area Gilgit e Baltistan nel 2010 per diffondere informazioni sulle tematiche culturali, economiche, politiche e ambientali, e contribuire a preservare l'identità culturale della regione. L'Istituto chiede la smilitarizzazione del Gilgit-Baltistan, l'autonomia politica e giudiziaria, vera democrazia e l'eliminazione di estremismo e terrorismo nella regione. La maggior parte dei membri dell'organizzazione sono emigrati che vivono negli Stati Uniti, Canada ed Europa, e si sentono profondamente per il degrado economico, culturale e ambientale, nonché alla mancanza di rappresentatività che la regione ha subito dal 1977, anno di annessione della NEFP al Pakistan. (Voyages d'antan: Shimshall e Batura 1988)

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NUOVA PROVA DI FORZA FRA CINA ED INDIA SUL CONFINE TIBETANO?

Nel 1996, in occasione delle celebrazioni dei mille anni dalla fondazione do quello scrigno che è il monastero di Tabo (Spiti, HP), l'India propose alla Cina l'apertura del confine e l'uso della strada da Leh al Kailash. I cinesi risposero che il percorso era impraticabile. Quindici anni dopo, la strada fra Rutok e Demchok, posto di confine nel sud-est del Ladakh, è perfettamente agibile dal lato tibetano mentre è ancora disagiata da lato indiano. Mentre ai Ladakhi il governo centrale indiano vieta l'ampliamento del villaggio (c'è solo un grande edificio costruito per ospitare un emporio, ma mai messo in funzione) i cinesi hanno costruito numerosi edifici, una torre di osservazione. Clicca sulla immagine o qui per vedere il servizio della CNN-IBN su questo posto di confine descritto anche da Tucci. Nei mesi di ottobre e novembre, elicotteri cinesi sono entrati in territorio indiano per distruggere i bunker da loro costruiti nella guerra del 1962 e poi abbandonati, suscitando le ire della stampa e dei nazionalisti indiani e le preoccupazioni dei Ladakhi.

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L'HIMALAYA PROIBITA DI MICHEL PEISSEL

Dinamico, forse un po' guascone, come sanno essere essere i francesi quando prevale il sangue mediterraneo, ci ha fatto sognare l'Himalaya, così come lui l'aveva sognata leggendo Segreto Tibet. Il giovane studente Michel Peissel (11 febbraio 1937 - 11 ottobre 2011) scopriva l'Himalaya e tutto aveva il sapore di terra incognita: Mustang, un regno tibetano proibito, Bhoutan, Royaume d'Asie inconnu, "Zanskar, Royaume Oublié oux Confins du Tibet". Entusiata come quando scrive con deferenza dell'Abate di Lho Mantang e del "libro d'oro" in Mustang, e viene immediato il paragone con Tucci che considera il Rimpoche un sempliciotto ed esige che sia l'abate a raggiungerlo al campo. Impegnato nella causa del Tibet, affascinato dai Khampa rifugiati nei santuari della guerriglia in Mustang, scrive Les cavaliers du kham guerre secrete au tibet: Lo ricorderemo sbruffone e sarcastico,quando si vanta di essere entrato a Dah Hanu senza permesso, suscitando le ire del governo indiano che da allora non gli aveva più concesso il visto? Da quella visita era nata anche la sua convinzione che le "formiche" raccoglitrice di oro cui Erodoto accennava, fossero delle marmotte di quelle valli?
Nei quattro documentari "Zanskar, the Last Place on Earth" (1980 per la BBC) entrava in scena in campo lungo avanzando nella polvere verso l'obiettivo, mentre una voce fuori campo lo presentava quasi avesse camminato da Parigi fino a Padum! Anche qui parlò di cercatori d'oro e tutti gli anziani che consultammo per verificare si misero a ridere, sì , ricordavano il francese ed i suoi stivali da cowboy, ma l'oro in Zanskar non era mai stato cercato...
L'ultimo orizzonte. Alla scoperta del Tibet sconosciuto, più che l'amore per il Tibet ed il Chang Tang descrive la sua ultima fiamma. Un amore senile è un bel modo per concludere una vita ben spesa... Coccodrillo sul Telegraph dell'11 Novembre

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SI PUÒ: SULL'EVEREST CON UNA PROTESI ALL'ANCA...

La cena celebrativa del 30° della American Himalaya Foundation ha avuto un ospite di eccezione: Don Healy che nel 2010 ha celebrato i suoi 65 anni al campo 2 dell'Everest. Il racconto è ancor più intrigante perché Healy inizia nel 2006 quando si rende conto di essere una "patata" sovrappeso. In una anno dimagrisce, frequenta due corsi di alpinismo, ma mentre si allena per salire il Denali, si fracassa un'anca in un incidente ciclistico. Applicazione di una protesi in ceramica e titanio e via di nuovo: sale sul Mc Kinley e sul Denali e si iscrive ad una spedizione commerciale. Il 24 maggio 2010 è in cima all'Everest sventolando la bandiera dell'Hospital and Rehabilitation Center for Disabled Children (HRDC).  Al ritorno negli USA con una serie di conferenze raccoglie 40.000 dollari che dona all'HRDC.

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BREVE NOTIZIA DEL REGNO DEL THIBET

Ancora nel Settecento del Tibet - il ‘Paese delle nevi’ - si avevano notizie approssimative: l’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert parla di un vasto territorio assai poco conosciuto. Nella geografia immaginaria dell’uomo del Medioevo queste contrade erano un mondo di esseri favolosi, di antiche credenze, ed anche Marco Polo, descrivendo la provincia di Tenduc, vi situa non solo il regno dei successori del Prete Gianni, la cui leggenda alimentava negli Occidentali speranze escatologiche, ma anche il paese di Gog e di Magog.

Nel 1703 la Congregazione di Propaganda Fide decreta una nuova missione in ‘direzione delle sorgenti del Gange verso il regno del Tibet’. Nell’autunno 1712 Francesco Orazio da Pennabilli, nominato superiore di quelle missioni, prendeva la strada di Lhasa dove giungeva il 1° ottobre 1716. Orazio era nato nel 1680 a Penna, a vent’anni entra nel monastero dei cappuccini di Pietrarubbia. Muore nell’Ospizio di Patan in Nepal nel 1745. Oltre alla traduzione di opere della letteratura lamaista, compilò un dizionario tibetano-italiano di circa 33.000 vocaboli. Questa edizione della Breve notizia del Regno del Thibet, a differenza di quelle finora pubblicate, si basa sul manoscritto originale conservato presso le Archives di Mentes-la-Jolie.

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Ghosh AmitavÈ IN ARRIVO UN FIUME DI OPPIO

Vicende di mare in una news letter sull'Himalaya? Seguo Gosh da venticinque anni, quando uscì Il cerchio della ragione, romanzo  che ne ha rivelato il talento narrativo.  Gli estimatori di Amitav Gosh hanno incontrato lo scrittore ai primi di novembre alla Casa delle Letterature a Roma. L'autore ha presentato River of Smoke, pubblicato a giugno ed ora in uscita nella traduzione di Anna Nadotti e Norman Gobetti con il titolo Il fiume dell'oppio. La trilogia parte nel 1838: la guerra dell'oppio alle porte, il colonialismo inglese in India, il commercio con la Cina, la trasformazione delle campagne indiane in distese di papaveri per la produzione d'oppio. Cuore di questa saga epica, iniziata nel precedente "Il mare di papaveri", è l'Ibis, un veliero che, negli anni Quaranta del XIX secolo, solca le acque tumultuose dell'Oceano Indiano per combattere la guerra dell'oppio, il conflitto che, con il trattato di Nanchino, sancì la definitiva espansione dell'impero britannico nei mercati d'oltremare e che fu scatenato dalla Compagnia delle Indie orientali per rovesciare lo squilibrio della bilancia dei pagamenti tra Gran Bretagna e Cina, favorevole decisamente in quegli anni a quest'ultima. Lascio al lettore seguire le vicende,  e "It is not necessary to have read the first book to enjoy the second" avverte "the Hindu....

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NATALE, GYALPO LOSAR, CHANUKHA, KWANZAA, BUON ANNO!

Sotto ogni cielo, ad ogni latitudine, il Capodanno segna un periodo di passaggio: dopo i riti di chiusura dell’anno trascorso con l’espulsione di tutti i mali passati, si inaugura un periodo nuovo caratterizzato da un sentimento di rinnovamento... Il 25 dicembre è Natale (unica festa religiosa negli USA in quanto considerata "festa laica"), per una ciclica coincidenza in Ladakh, il 25 dicembre inizia il Gyalpo Losar (capodanno del re). Dal 20 dicembre gli Israeliti celebrano Chanukha e dal 26 dicembre gli Afro Americani festeggiano Kwanzaa "i primi frutti del raccolto". Il 31 dicembre termina questo 2011 che mi ha regalato così intense emozioni...
Lascio al passeggere di Leopardi la sua amarezza ed auguro ad ogni lettore un miglior 2012.

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