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HIMALAYA E DINTORNI - News letter n° 24 di Marco Vasta - APRILE 2006
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In questo numero:
- "Il paradiso è qui, è qui, è qui" - Il Kashmir di Shalimar il clown
- Living Fabric - "colorato" studio sui nomadi del Rupshu
- Peaks and lamas - ristampa del classico di Marco Pallis
- Dei, demoni e oracoli - Tucci in Guge nel 1933
- Dark site Star - l'Africa di Paul Theroux
- Cultura e spiritualità himalayane - Maggio 2006 Caldogno (VI)
- Il Tibet al 54° TrentoFilmfestival
- Tour Primavera 2006
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IL PARADISO È QUI, È QUI, È QUI - IL KASHMIR DI SHALIMAR IL CLOWN
Torna Salman Rushdie. Lo scrittore maledetto. Torna con una vicenda che nasce là
dove Shahjahan proclamò "Agar Firdaus barru-e zamin ast, Hamin ast, hamin ast,
hamin ast - se il Paradiso esiste in terra, è qui, è qui, è qui" (anche se
personalmente amo l'affermazione del nipote Dara Shikoh, sincretista ed
eclettico, che corresse "Il Paradiso è qui, dove non vi sono mullah").
Lo scontro di valori, la passione dell’amore umano e degli ideali, il caos che
domina il presente si fondono in questo nuovo romanzo di Salman Rushdie, ma
aldilà della trama e della scrittura di Rushdie che riporta ai primi romanzi
caratterizzati da un realismo magico, questa opera è un atto d'amore verso il
Kashmir.
Shalimar (Shalamar) è un meraviglioso giardino moghul a Lahore, ovviamente ne fu
costruito uno anche a Delhi quando i Moghul cercarono di portare la freschezza
del Kashmir nella soffocante pianura. In "Shalimar il Clown", Rushdie
approfondisce la nascita della guerra civile, l'indipendentismo kashmiro
soffocato brutalmente dalle truppe speciali indiane e dai mujaheddin
filopakistani. Una epopea tragica che non vede ancora fine.
Per chi volesse approndire le opere di di Rushdie segnalo: "Step Across This
Line: Collected Nonfiction 1992-2002". Il titolo si riferisce ad una conferenza
a Yale nel 2002 sui confini metaforici e fisici del nuovo ordine mondiale, ma
inizia con una conferenza a Torino e numerosi sono i riferimenti al cinema ed
alla letteratura italiana nel volume.
Un piccolo appunto: la trasformazione di Shalimar da clown a terrorista, rimanda
immediatamente alla vicenda che si svolge, come un filo rosso, attraverso le
mille storie di: "Palazzo Yacoubian" di 'Ala Al-Aswani.
Shalimar il Clown
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=4563
Mughal Gardens
http://www.mughalgardens.org
Palazzo Yacoubian
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=4544
"Step Across This Line: Collected Nonfiction 1992-2002"
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=4545.
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LIVING FABRIC - "COLORATO STUDIO" SUI NOMADI DEL RUPSHU
Gli spazi del Rupshu, area orientale del Ladakh ai confini con il Chang Tang
tibetano, affascinano con i loro mammelloni sabbiosi, "colline" di quasi seimila
metri, dove si muovono gli ultimi nomadi. Dediti alla pastorizia ed allevatori
di quelle pecore un tempo produttrici di "pashmina" per il pregiato cachemire, i
nomadi avevano sviluppato metodi di tessitura e colorazione per la produzione di
tappeti, selle, mantelli e tuniche. Il tutto è stato documentato da Ahmed
Monisha per il suo dottorato in Social Anthropology alla Oxford University. La
tesi del 1996 è supportata da 188 fotografie tutte inerenti al tema e che ben
documentano la lunga ricerca sul campo svolta dalla giovane ricercatrice. Il
volume riporta anche una fotografia scattata nel 1930 da Giotto Dainelli che per
primo riportò una descrizione del telaio usato in Rupshu.
A cura di Monisha Ahmed è uscito il 30 marzo "Ladakh, Culture at the Crossroads"
sull'arte in Ladakh, che non ho ancora recensito. Fra i contributi figura anche
quello dell'italiano prof. Erberto Lo Bue.
Nel sito:
Scheda del volume e biografia dell'autrice:
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=1601
"Sulle orme di Giotto Dainelli, fra i nomadi dell'altopiano tibetano" PDF
http://www.marcovasta.net/articoli/asia/tsomoriri2002.pdf
Ladakh, Culture at the Crossroads
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=4559
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PEAKS AND LAMAS: RISTAMPA DEL CLASSICO DI MARCO PALLIS
Musicista, alpinista ma soprattutto studioso e praticante buddhista, Marco
Pallis viaggiò in Himalaya negli anni "30 e "40. Fu uno dei pochissimi
occidentali ad entrare in Tibet e studiò vicino a Shigatse dove prese rifugio
con il nome tibetano di Thubden Tendzin. La profonda formazione classica e la
grande sensibilità sono esemplificate da due piccoli episodi del suo viaggio in
Ladakh. Durante il soggiorno a Phyang nel 1936 assiste estasiato al lavoro di
lama Konchhog Gyaltsan ed è per lui facile "ritrovarsi nella bottega di mastro
Geronimo od in quella di frate Angelico" od, ancora, descrive una tangka di
squisita fattura posta negli appartamenti dell’abate di Likir. Raffigurava
Öpame, il rosso Buddha della luce infinita, assiso fra ghirlande e frutta ed è
per lui come “un dipinto di Crivelli".
Nei tipi di Shoemaker & Hoard (2005) è uscita la riedizione di "Peaks and Lamas,
A Classic Book on Mountaineering, Buddhism and Tibet", l'opera più conosciuta ed
anche un bestseller del suo tempo. Nel libro è descritto brevemente un delizioso
episodio della spedizione al Riwo Pargyul del 1933 quando nell'alta valle del
Sutlej incontra Tucci e Ghersi provenienti da Tabo e diretti a Tsaparang. "It is
certain you will return" profetizzò Tucci. Ed ebbe ragione...
Scheda del libro:
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=524
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DEI, DEMONI E ORACOLI . TUCCI IN GUGE NEL 1933
E l'incontro sopraccitato è riportato anche nel diario di Tucci della spedizione
a Guge (Tibet occidentale). Fu la sua terza spedizione nelle regioni tibetane.
Nei tipo di Neri Pozza esce questo secondo volume della serie che l'editore è
intenzionato a dedicare a Tucci. Ma di questo volume Neri Pozza non si degna di
indicare quale diario venga ora ripubblicato con il titolo sicuramente più
moderno di "Dei, demoni ed oracoli".
Perdendomi nelle pagine di "Dei, Demoni e Oracoli" ho rivissuto deliziosi od
indimenticabili momenti del mio errare in Himalaya. L'asfissiante caldo di
Patankot, la verde valle di Kangra lungo la linea ferroviaria che ancora conduce
a Simla, mi sono bagnato sotto la doccia monsonica di Manali ed ho rivalicato il
Kanzam-la, sono salito a Kyber ed a Kye in Spiti, hoammirato le statue di Tabo,
gli ori dei templi di Toling hanno luccicato sotto gli spot che li illuminavano,
ho risalito le gallerie fino al tempio di Demchok nella rocca di Tsaparang,
turista fortunato cui la sorte ha consentito di ripercorrere il cammino
iniziatico di quel viaggio del 1933.
La breve introduzione del curatore Ugo Leonzio è all'altezza del diario
tucciano, senza quegli scivoloni di pessimo gusto che caratterizzavano il
precedente volume. Leonzio, ricercatore e filosofo, ha curato per Einaudi il
"Libro tibetano dei morti" e nell'introduzione porta l'attenzione del lettore ad
alcuni aspetti della ricerca tucciana legati allo dzogchen ed ai riti chod. Non
ci sono fotografie e la copertina è di Fosco Maraini che anni dopo sostituì il
capitano Ghersi come fotografo di Tucci.
Scheda del libro:
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=4627
"Al Kailash ed oltre" MV 1997:
http://www.marcovasta.net/articoli/Asia/kailash02.asp
Thödol Bardo - Libro dei morti tibetano (a cura di Ugo Leonzio)
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=4560
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DARK SITE STAR - L'AFRICA DI PAUL THEROUX
Amo il viaggio in treno. Come non seguire allora Paul Theroux nel suo
trentennale peregrinare per il mondo scoprendolo con il mezzo di trasporto
popolare? Con la sua penultima pubblicazione, Theroux ci porta in Africa, ma è
un libro diverso dai precedenti, molti dei quali imperniati sugli incontri in
treno.
E' un lungo viaggio, dal Cairo a Città del Capo, ma il vero viaggio, ci fa
capire Theroux è la esplorazione del radicalmente diverso, permette di trovare
il senso delle proporzioni tra il noto e l'ignoto, e ciò vale per il singolo
come per una intera cultura. Applicando questo assioma all'Africa e al suo
immaginario, egli è come sempre maestro nel descrivere i luoghi e le genti con
un tocco ricco di epos, ibridando il racconto con la storia, dagli splendori dei
faraoni alle tragedie del Novecento, e filtrandolo attraverso la nostra
letteratura, da Montaigne all' immancabile Conrad, da Flaubert alla Gordimer. è
tale ricchezza di letture a rendere questo libro non tanto un diario di viaggio
ma la metafora di un incontro con un universo ignoto (il dark star del titolo,
che allude alla teoria eretica di un sole binario), nel quale ci si perde
felicemente e non si torna più del tutto quelli di prima.
Nella scheda del libro:
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=1609 riporto anche
l'autorevole recensione di John Matshikiza su l' "Internazionale".
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CULTURA E SPIRITUALITA' HIMALAYANE - CALDOGNO - MAGGIO 2006
Organizzata dall'appassionato Giampietro Mattolin per conto di heritage - Oltre
i confini" si svolge per tutto il mese di maggio a Caldogno in quel di Vicenza
l'evento "Cultura e spiritualità himalayane". Saranno presenti studiosi come il
prof. Erberto Lo Bue, esperti come Piero Verni ed Antonio Attisani ed anche chi
vi scrive. La parte artistica vedrà impegnati monaci tibetani sotto la
supervisione di Giordano Sangiovanni (Teatro Verdi di Milano). Si parlerà anche
di arte, astrologia e medicina tibetana oltre che di meditazione.
Ospite eccezionale Nima Norbu, Gyaltes (principe) dello Zanskar occidentale, che
ho personalmente conosciuto nella sua casa di Leh.
Alcune schede:
Il programma on-line nel sito:
http://www.heritage-oltreiconfini.org
Serata conclusiva 27 maggio:
http://www.aazanskar.org/cs/news/MVnews.asp?id=1063
Alcune pubblicazioni di Erberto Lo Bue
http://www.marcovasta.net/libreria/autori/CercaAutoreGet2.asp?NomeAutore=Lo+Bue
Alcune pubblicazioni di Antonio Attisani
http://www.marcovasta.net/libreria/autori/CercaAutoreGet2.asp?NomeAutore=Attisani
Alcune pubblicazioni di Piero Verni
http://www.marcovasta.net/libreria/autori/CercaAutoreGet2.asp?NomeAutore=Verni
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IL TIBET AL FILMFESTIVAL DI TRENTO
I temi centrali del 2006 sono due: il Tibet e lo sfruttamento della natura per
ricavarne energia. È disponibile la lettera dell'Ufficio Stampa sugli eventi
legati al Tibet http://www.marcovasta.net/tibet_tn.pdf, ma ci permettiamo di
segnalare anche altri momenti legati al mondo tibetano.
Domenica 30 ore 11.00 Big Match calcetto a 5: Tibetani vs Alpinisti (Parco
S.Chiara).
Domenica 30 ore 21 Dopo "Ventimila piedi sopra il mare" dell'ottimo Alberto
Peruffo http://www.intraisass.it/20milapsm_manifesto.jpg vi sarà la proiezione
di "Siachen", regia Mario Casella e Fulvio Mariani (Auditorium S.Chiara) sulla
guerra in Ladakh http://www.siachen.ch ).
Martedì 2 maggio ore 20.30 (ed oltre) "Gurla Mandata" (la montagna che
fronteggia il Kailash per altro già in DVD
http://www.vercors-expe.com/dvd-film_gurla-mandata.htm ).
E sempre rimanendo in Tibet, perché non segnalare "Mountain Patrol: Kekexili" di
Chuan Lu – 85’ (Cina Hong Kong, 2004) sulle pattuglie di ranger tibetani che nel
Quingai (pr. Cingai) combattono il bracconaggio? Il film è del 2004 ma esce in
questi giorni nei cinema statunitensi on-line:
http://www.nationalgeographic.com/mountainpatrol/
ed è già reperibile in Italia
(vedi scheda DVD)
Schede:
Il 54° festival
http://www.mountainfilmfestival.trento.it/
Il DVD di "Mountain Patrol" (sottotitoli in italiano"
http://www.marcovasta.net/libreria/Tibet/TibetLibreriaNews.asp?id=4568
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TOUR PRIMAVERA 2006
Milano, Brescia, Rho, Pisa, Vicenza, Modena.
Il calendario viene aggiornato on.line alla pagina:
http://www.marcovasta.net/serate/ps.asp
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L'indice delle precedenti Newsletter di Marco è alla pagina
http://www.marcovasta.net/newsletter/