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HIMALAYA E DINTORNI - News letter N° 26 - giugno-luglio-agosto 2006
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In questo numero:

- Cambia il clima in Tibet? Che novità!
- Ma cambia anche il clima verso il Dalai Lama
- Samye: A Pilgrimage to the Birthplace of Tibetan Buddhism


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CAMBIA IL CLIMA IN TIBET? CHE NOVITA'!

L'Accademia cinese delle scienze lancia un allarme per i ghiacciai dell'altopiano cinese del Tibet-Qinghai ed al tempo stesso segnala un buco nell'ozono sopra la regione. La massa di ghiaccio che ricopre «il tetto del mondo» si sta riducendo del 7 per cento ogni anno per effetto del progressivo riscaldamento del pianeta, Le conseguenze a lungo termine del fenomeno potrebbero essere la scomparsa definitiva della tundra nella zona attorno all'altopiano, che diventerebbe così un'area desertica. Ciò potrebbe aumentare il rischio di siccità e tempeste di sabbia, fenomeni che hanno già messo in ginocchio la regione. Al tempo stesso un nuovo buco nella fascia di ozono è stato rilevato sopra l'altopiano del Qinghai-Tibet. Il buco ha un'estensione di 2,5 milioni di chilometri quadrati e si sarebbe formato nel dicembre del 2003. Sarà perché la Cina è uno dei maggiori inquinatori del mondo assieme agli USA, ma il buco sull'altopiano del Tibet non si è formato a causa dell' «effetto serra» dovuto all'uso di sostanze inquinanti. A crearlo, secondo gli scienziati cinesi, sarebbero stati invece insoliti movimenti di flussi di aria con diverse temperature.
Da anni autorevoli fonti hanno segnalato il reegresso dei ghiacciai sia nelle Alpi che in Himalaya

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MA CAMBIA ANCHE IL CLIMA VERSO IL DALAI LAMA

Ne avevamo avuto un anticipo nella contestata presenza del Dalai Lama al congresso di neuropsichiatri in USA e poi nei limiti posti alla visita in Israele. Tocca ora alla Francia dove l'incontro fra Chirac ed il DL sembra non possibile a causa di forti pressioni diplomatiche. È finita la stagione delle pacca sulla spalla a Tenzing Gyatso mentre con l'altra mano si facevano affari con la Cina. Ora tutte e due le mani concludono affari ed il "dossier Tibet" viene archiviato dai governo occidentali.

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SAMYE: A PILGRIMAGE TO BIRTHPLACE OF TIBETAN BUDDHISM

Samye è per me una emozione. Non tanto per i templi restaurati ma per la "Samye" interiore, quella della descrizione di Tucci. Venne poi nel 1984 la apertura del Tibet. ricordo la prima descrizione di come era il tempio. Confrontavo la relazione dell'amica Marisa Da Re che vi giunse nell'85 con uno dei primi gruppi di Avventure nel Mondo. I templi trasformati in silos. Samye non era raggiungibile nel luglio dell'86 quando visitai il Tibet, né lo raggiunsi nei viaggi successivi. Finalmente nel 1998 al quarto viaggio in Tibet attraversai lo Tsang-po. Ma non vedevo la Samye di ora, né quella di Tucci o di Marisa. Vedevo la Samye di Ippolito Desideri, quella che lui raggiunse in fuga da Lhasa durante i tumulti che vi scoppiarono durante la sua permanenza. E tutt'oggi mi rimane il desiderio di percorrere quel tragitto attraverso i monti partendo dalla ricostruita Ganden, l'altra cittadella monastica che subì lo scempio della distruzione cinese.

Scheda volume
Samye: A Pilgrimage to the Birthplace of Tibetan Buddhism
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=4649

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