Lhasa -
Ponte Chusul
La strada nel primo tratto è la medesima che conduce
all'aeroporto. Fuori dalla città si incontrano fattorie isolate, qualche
accampamento militare e grossi depositi di carburante. I villaggi sono molto
rustici, case basse con mura in fango, raramente imbiancate. Non si scorge
l'allegria ed i colori degli edifici di Lhasa.
Nel 1986 rimanemmo stupiti dalla
mancanza assoluta di chorten che caratterizza al contrario la grande strada
militare che nel Tibet occidentale conduce da Srinagar a Leh. (1986)
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Al 20° chilometro ci fermiamo ancora per il bassorilievo rappresentante Buddha,
è fortunatamente rimasto ma tutti gli altri segni della religiosità lamaista
sono stati completamente cancellati da Cinesi. Alcuni chilometri dopo un piccolo
edificio racchiude il tempio Dolma
Lhakang fondato da Atisha (di scarso interesse) |
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La strada è ottimamente asfaltata e si snoda lungo
il fiume di Lhasa fino alla confluenza con lo Tsang-po attraversato da un lungo
ponte in cemento. |
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Chusul -
Lago turchese
Prima del ponte a destra c'è la
strada diretta per Shigatse, attraversiamo il ponte. Qui l'autostrada si biforca.
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Dopo
il ponte, a sinistra si prosegue verso l'aeroporto e poi verso la valle dello Yarlung, a destra
si prosegue verso Shigatse, lungo la vecchia strada. La strada comincia subito ad
alzarsi in quota ed un bivio segna il proseguimento a destra lungo la strada
settentrionale che conduce direttamente a Shigatse. |
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Ora la strada è sterrata ed
abbastanza stretta. Due mezzi difficilmente riescono ad incrociarsi.
Fortunatamente i genieri cinesi hanno previsto
numerose piazzole od allargato le curve in modo che l'incrocio sia possibile.
(1986, 1997, 1998)
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Lentamente si sale al Khamba-lLa (km. 84 - m. 4900) dal passo si ammira
uno dei laghi più famosi del Tibet è lo Yamdrok Tso il lago di turchese ed in
lontananza compaiono le montagne verso il confine buthanese. Il picco che si
scorge e che è generalmente fotografato incorniciato fra le bandiere di
preghiera che garriscono al vento è però molto vicino e la strada ne costeggia
le pendici. Il lago turchese con il suo intenso colore blu incastonato fra il
verde dei pascoli offre un panorama di ampio respiro e di infinita serenità.
Sul Kamba-la spesso c'è uno yak
bianco ad uso e consumo delle macchine fotografiche dei turisti.
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asfalto |
108 |
108 |
Il lago
di turchese Yamdrok Tso
Il perimetro dello Yamdrok Tso è di circa 240
chilometri e questo non appare a prima vista poiché dal passo si nota solamente
una ramo. La sua disposizione è a ferro di cavallo e le montagne nel mezzo
impediscono di vedere complessivamente la superficie. La sua larghezza è al
massimo di tre chilometri e le montagne circostanti non cadono a picco nelle
acque limpide ma i declivi sono abbastanza dolci attorno alle rive per poi
alzarsi più ripidi verso le creste che lo circondano. Si scorgono insediamenti e
vallette laterali. Gli abitanti vivono di pastorizia ma anche di pesca poiché
questo è uno dei pochi laghi di acqua dolce del Tibet.
All'estremità nord c'era Samding la "collina di
profonda meditazione". |
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Dorje
Phagmo
La leggenda racconta che la superiora del monastero
si trasformò assieme alla sua corte in un branco di maiali per sfuggire ad una
incursione dei Tartari nel 18° secolo. Dorje Phagmo, reincarnazione di Dolma
Tara consorte spirituale di Chenrezig, è tutt'ora vivente.
La sua ultima
reincarnazione fu riconosciuta nel "37 come 6a reincarnazione, anche se la
precedente 5a era ancora vivente. La 5a a morì l'anno seguente e la 6a a non
fu riconosciuta da molti lama fino al 1950 al termine di una lunga battaglia fra
tre pretendenti al riconoscimento. Nel "59 essa fuggì in India ma ritornò presto
in Tibet attraverso la Cina. Da allora è strettamente legata alla causa Cinese,
si è sposata ed ha avuto alcuni figli. Vive a Lhasa dove ha ricoperto la carica
di Vice Presidente della sezione Tibetana del Comitato Politico del PCC.
Dorje Phagmo è un nome tradotto come "la scrofa di diamante" sia da Harrer che
da Maraini, mentre Tucci traduce con "troia adamantina" ma il termine Phagmo starebbe ad indicare invece "divinità riverita".
Dopo il lago turchese un usuale punto di sosta è al
piccolo villaggio di Nagarze, con una stazione per gli autobus con un
piccolo ristorantino. |
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La strada prosegue alzandosi fra i monti e
raggiungendo il Karo-La , un passo di 5045 metri posto a 175 (163?)
chilometri da Lhasa ad a 75 da Gyantse. Qui avvenne una battaglia fra 3000
tibetani arroccati fra fortificazioni difensive (di cui non si nota traccia) e
le truppe del Raj britannico. |
asfalto |
76 |
294 |
Poco dopo il passo, ad una curva si può ammirare
tutto il fronte del ghiacciaio che scende fino a poche centinaia di metri, per
complessità lo si può paragonare a quello della Brenva sul versante meridionale
del Monte Bianco. La strada scende quindi su un ampia valle costellata di armenti si respira
nuovamente uno spazio infinito. Il fondovalle è ampio ed una linea telegrafica
sorretta da pilastri di mattoni corre parallela alla strada. Lo spartiacque non
sembra definito ma in realtà si è già entrati nel bacino del fiume Nyang-chu,
poi ci si incassa fra una valle più angusta con interessanti presenze geologiche
ed infine si entra nel grande pianoro di Gyantse. È una piana enorme, le
montagne la circondano senza soffocarla ed in lontananza inizia ad apparire il
grande forte. Prima della città si incontrano numerose coni sabbiosi di
deiezione che in caso di forti piogge allagano e distruggono la stessa strada
abbattendo le colonne che reggono i fili del telegrafo. Se la via è in buone
condizioni il percorso fin qui può essere affrontato in circa sei ore con un
buon fuoristrada mentre con l'autobus sono circa dodici ore. (1998) |
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Simi La Pass
(4280 msl)
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41 |
335 |
Contea di Gyantse
# |
Name |
Simplified Chinese |
Hanyu Pinyin |
Tibetan |
Wylie |
Population(2010
Census) |
Area (km²) |
Density (/km²) |
Rural |
3 |
Gyantse County |
江孜县 |
Jiāngzī Xiàn |
རྒྱལ་རྩེ་རྫོང་ |
rgyal rtse rdzong |
63,503 |
3,859 |
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Gyantse
Vedi pagina relativa.
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29 |
364 |
Da
Gyantse a Shigatse
La strada si snoda lungo una valle ampia e senza
dislivelli. L'altezza media è di circa 3900 metri. Si deve attraversare un
torrente all'uscita del paese, non c'è traccia di ponte e si corre verso ovest
lungo i contrafforti montuosi. Sui crinali si notano eremi e monasteri
abbandonati, qualche torre. |
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Si attraversano un paio di
insediamenti ed in breve (circa 3 ore) si giunge a Shigatse ma è più che consigliabile una sosta al
Monastero di Shalu
(Tibetano
: ཞྭ་ལུ།, Wylie: zhwa
lu,
Pinyin
Xiàlǔ Sì
), visita
fondamentale per conoscere l'arte lamaista dei mandala. La vallata è percorsa dal fiume
Nyang-Chu (Liancuo) che scorre da sud-est verso nord-ovest per circa cento chilometri; la zona è una
delle più ricche del Tibet per quanto riguarda l'agricoltura. Campi di orzo,
grano, rape, piselli ed altri vegetali, costellano di verde la vallata nel mese
di agosto mentre nei due mesi precedenti i fiori nei campi di rape (?)
rallegrano il paesaggio. Spesso gli autobus si fermano per fare rifornimento di
carburante presso un immenso deposito. |
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440 |
Prefettura di Shigatse
Capoluogo Samzhubzê District (Sangzhuzi
District, Samdruptse District) ovvero Shigatse or Xigazê.
# |
Name |
Simplified Chinese |
Hanyu Pinyin |
Tibetan |
Wylie |
Population(2010 Census) |
Area (km²) |
Density (/km²) |
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City proper |
1 |
Samzhubzê District |
桑珠孜区 |
Sāngzhūzī Qū |
སམ་འགྲུབ་རྩེ་ཆུས། |
bsam 'grub rtse chus |
120,374 |
3,654 |
32.94 |
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Shigatse Xigazê
Si raggiungono quindi le prime case e, lasciato a
destra il nuovo albergo per turisti, si giunge alla stazione delle corriere
(dormitorio). Nell'edificio di fronte vi sono negozi e ristorante al pian
terreno ed un albergo ai piani superiori. (1997) |
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463 |