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India Orissa - Bharat Odisha

3-19 Febbraio 2024

le spiagge e i templi di Puri e Konarak, le tribù primitive dell’India Orientale

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Etnie

a cura di Cristina Botto e Marco Vasta

Estratti da relazioni precedenti, articoli della Rivista AnM e da materiale indicato dal prof. Srikan.

 

Un censimento linguistico del secolo scorso. La domanda chiave in India era "Da chi prendi l'acqua". In questo modo si comprendeva l'appartenenza di casta e di etnia.

BBC, turisti ed altro

Neppure gli Dei nulla possono contro la stupidità, affermava Schiller dando spunto ad un romanzo di Isaac Asimov (The Gods Themselves).  Poco più di dodici anni fa un episodio testimonia la spregiudicatezza di chi aggira divieti e non li rispetta. India, italiani rapiti perché facevano foto. I sequestratori: l'ultimatum scade stasera, L'ambasciatore: «Le autorità attendono un rinvio» Bosusco e Colangelo realizzavano «riprovevoli fotografie» . Cosi titolava il Corriere della sera il 18 marzo 2012.

Eppure qualunque viaggiatore minimamente preparato sa che le autorità locali cercano di proteggere i nativi dalla morbosa curiosità di turisti e giornalisti da quando una troupe cinematografica approfittò di giovani  alticci  in un un documentario che sottolineava la libertà e promiscuità delle capanne comuni..

 

La credenza degli spiriti tigre (Kondh)

Una delle credenze diffuse nell’Asia Sudorientale riguarda lo Spirito-Tigre. Gli spiriti-tigre sono considerati delle entità amiche ed avrebbero anche funzione di guardiani dell’ordine socio-religioso. Essi infatti sono ritenuti in alcuni casi la manifestazione vivente di antenati o sciamani-guaritori o di divinità della foresta.

Lo possiamo assimilare alla “licantropia”, ma in questo caso, più che una trasformazione vera e propria come nel caso dll’uomo lupo, si tratta di un trasferimento del proprio volere o della propria anima nel corpo di un animale vero. Forse una sottile differenza, ma significativa, perché in questo caso eventuali efferatezze sono sempre compiute dall’animale e non dall’uomo.

I pochi gruppi tribali dell’India che preservano credenze riguardanti questo fenomeno sono concentrati nella regione assamese del Nagaland del Meghalaya, nell’Arunachal Pradesh e nello stato dell’Orissa.

In quest’ultima zona un complesso di riti e simboli connessi a tali miti si può riscontrare nelle tribù Kondh, con una provenienza estranea alle tradizioni dell’induismo, con radici differenti anche dalle danze tribali eseguite nell’India del sud da uomini mascherati da tigri, leopardi o pantere nere.

Le tribù Kondh, infatti, mutuano la loro credenza religiosa dalle tigri mangiatrici di uomini, che talvolta, per le motivazioni più disparate attaccavano i villaggi. Questo problema è stato reale finché il territorio era ricoperto da giungla e foreste. Oggi questi episodi accadono molto di rado.

I Kondh attribuivano il fatto che le tigri assalissero i villaggi ad un insieme di cause soprannaturali come ad esempio il volere di alcune divinità, la vendetta di persone uccise da una tigre o i nemici capaci di trasferire il loro spirito nel corpo di una tigre.

Benché attualmente i Kondh abbiano per lo più abbandonato tali miti, alcuni tuttora sono convinti che la facoltà di trasformarsi in una tigre o in un leopardo abbia un’origine divina. Questo fenomeno, conosciuto come kradi mliva (“trasformazione prodigiosa”) o come kai krani a seconda delle zone, è connesso al culto della dea della terra Darni Penu, diffuso fra i gruppi Kondh.

In tempi antichi addirittura quando una tigre o un leopardo iniziava ad aggredire uomini o animali domestici nei pressi di un loro villaggio, i Kondh cercavano di placarne l’ira sacrificando a Darni Penu una vita umana.

Collegandosi alle credenze sugli spiriti-tigre, i Desia Kondh, i Mallia Kondh e Kutia Kondh sottopongono per tradizione ad un particolare tatuaggio facciale tutte le ragazze adolescenti. Fra i Desia Kondh occidentali per esempio tale tatuaggio include sempre tre linee diritte tracciate su ciascuna guancia, le vibrisse della tigre. Una superstizione è che le donne Mallia Kondh non tatuate in questo modo riuscirebbero facilmente a sviluppare la capacità di trasformarsi in tigri.

Un tempo, anche a causa di questa superstizione, le ragazze non tatuate faticavano a trovare qualcuno disposto a sposarle. Per una moglie Kondh l’accusa di essere “divenuta una tigre”, anche se riferita al suo temperamento, poteva essere causa sufficiente per essere ripudiata. Le donne sterili erano talvolta accusate dai loro mariti di avere una relazione segreta con una tigre di sesso maschile, e per questo abbandonate o ripudiate.

Fra i Desia si sostiene ancora ai nostri giorni che è la stessa dea della terra ad esigere il tatuaggio facciale delle ragazze prima della pubertà, e che le anime di quelle che rifiutano rischieranno di migrare nell’animale feroce, creando una minaccia per il villaggio.

 

Leggenda o verita?

Fino a poco tempo fa il re dei Kutia Kondh aveva il diritto di avere il primo rapporto sessuale con ognuna delle donne del proprio dominio appena queste avessero raggiunto la pubertà. Una volta espletato questo rito, le donne potevano essere tatuate secondo il rito ancestrale e nessuno le avrebbe più infastidite.

Le donne, per non soggiacere a questo sopruso sceglievano di tatuarsi appena possibile, in modo che il Re – o i suoi emissari per suo conto – incontrandole non avessero a richiedere questa sorta di Ius Prime Noctis.

Altra interpretazione che mi è stata suggerita dalla guida è anche quella che le donne si tatuassero per apparire meno attraenti al sovrano che in questo modo avrebbe rinunciato spontaneamente al suo diritto.
Sta di fatto che attualmente quasi nessuna delle giovani è tatuata, nonostante il re sia ancora una figura presente nell’organizzazione tribale, ma con poteri limitati.

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