La
Mha Puja (o Maha puja in devanagari: म्हपुजा)
(grande puja) è il rito annuale celebrato dalle famiglie newa (vedi scheda)
del Nepal per purificare e rafforzare l'anima. Il rito viene
eseguito la sera di Capodanno del Nepāl Sambat, il calendario lunare
nazionale del Nepal
(नेपाल सम्बत ), celebrato durante la festa di Swanti (o Tihar) ed è il
quarto giorno di questa festa, a sua volta ultima celebrazione del
lungo ciclo del Dasain.
Mha Puja significa "culto del sé" e celebra
l'anima che è dentro di noi. La cerimonia indica un inizio di buon auspicio
del nuovo anno e invoca prosperità e longevità per il
partecipante. Mha Puja e Nepal Sambat sono anche celebrati
all'estero dai i nepalesi emigrati.
Nelle case mewari, la Mha puja è praticata soprattutto verso sera
per garantire che la Mha puja in onore di Aagandya (dea della
famiglia) e della dea Taleju Bhawani siano state completate dai
sacerdoti newari nei tre palazzi Taleju a Bhaktapur, Kathmandu e
Lalitpur (Patan).
L'interpretazione dei rituali e le procedure del Mha Puja può
variare tra i sottogruppi della comunità newar, o da un luogo ad un
altro. Quella qui sotto proposta è da osservazione diretta, tranne
che la cena che nel caso di chi scrive è stata consumata prima della
cerimonia.
Il Mandala
Il rito si celebra nella stanza dove la famiglia ha il suo focolare,
oggigiorno nelle famiglie abbienti è una cucina in stile
occidentale. Il pavimento viene spazzato, lavato e purificato con
alcune gocce d'acqua poi viene disegnata, o preparata dalle
donne, una fila di
tanti mandala quanti sono i membri maschi adulti della famiglia.
Il mandala o manda o mandapa (sanskrito: मण्डल maṇḍala)
è un disegno fatto di sabbia (calcare o arenaria in
polvere). Il mandala della Mha Puja è disegnato in forma di un loto
a otto petali all'interno di un cerchio tracciato con acqua. Esso
può essere disegnato a mano libera o utilizzando uno stampino o un
calco. Al centro del mandala, un piccolo cerchio viene disegnato con
olio di senape. Sono in vendita mandala già confezionati ed i più
tecnologici stampano il mandala su un foglio A4...
Questo è circondato da anelli concentrici
contrassegnati con riso rosso, lenticchie nere, semi neri di soia , riso
grezzo e riso soffiato come da tradizione di famiglia.
Gli elementi utilizzati per adornare il mandala simboleggiano fortuna, lunga vita e protezione da pericoli od incidenti. Il
mandala è considerato una rappresentazione microcosmica
e macrocosmica del sé. Gli ingredienti utilizzati per la costruzione
dei mandala per la Mha Puja può differire secondo il gruppo di casta e la
tradizione di famiglia, ma la filosofia alla base della cerimonia è
la stessa.
Mandala e pujabhu
Una fila di mandala viene disegnata o sono deposti sul pavimento per ciascun membro
maschio della
famiglia che si dispongono seduti a gambe incrociate davanti al
rispettivo mandala. Due mandala aggiuntivi sono nella parte iniziale e finale
della fila, il primo per Janmaraj (il dio che vivifica - dona
la vita) e l'ultimo per Yamaraj (il dio che prende la vita).
Talvolta sono disegnati mandala anche per oggetti essenziali per la casa come la brocca d'acqua,
il cesto per la vagliatura del riso o la scopa. Il mandala è
venerato disponendo offerte di cibo rituale, filo sacro, pasta colorata,
incenso, stoppini accesi e fiori.
La cerimonia
Sono i diversi sagun usati nella Mha Puja:
1) Manda
o Mandala;
2) Itaa o olio intriso lungo stoppino;
3)
Frutta; 4) Jajanka o Kwakha - filo sacri;
5) Mari o dolci;
6) Dhau o yogurt;
7) Tika;
8)
Khen Sagun.
Tutti i rituali sono svolti dalla nakin, la donna più
importante della famiglia, in genere la moglie del capofamiglia. che passa davanti ad ognuno ed appone
una piccola quantità di pasta colorata (rossa) sulla loro fronte.
La tika è una benedizione con l'augurio di splendore, non
solo per se stessi, ma per essere in grado di diffondere la luce tra
gli altri. Il rituale può essere svolto anche dal brahmino di
famiglia o da una donna delegata dalla nakin.
Dal patra pancha (brocca) la nakin versa qualche goccia di
acqua (nusala) nel palmo della mano destra dei partecipanti
che lo gettano in bocca (serve a purificare il corpo).
Poi la nakin offre ad ognuno un lungo stoppino (khelu Itah) che viene
momentaneamente posto accanto al mandala. Dà loro anche il
filo sacro intrecciato (kwakha) e pujabhu
(piatto ida cerimonia in ottone) colmo di
frutta che contiene anche un cedro (tahsibwa) che simboleggia lunga vita e buona fortuna e che viene deposto accanto
al lato superiore del mandala.
Quindi la nakin appone sul collo di ognuno una ghirlanda di
fiori arancioni (makhmali) ed un jajanka, filo intrecciato di
cotone con piccoli nodi rossi. La ghirlanda augura di essere
portatori di lunga vita piena di fragranza e benessere per se stessi
e per le persone con le quali si entra in contatto. Il jajanka (filo) è indossato con la ghirlanda durante la puja. il jajanka è
fatto di molti ili di cotone bianco intrecciati che formando un
cerchio di circa due metri di diametro e legati con un piccolo pezzo
di stoffa rossa per avere estremità libere. il jajanka simboleggia
l'integrazione dell'inizio con la fine, la pienezza della vita.
Il capofamiglia, seduto ad una estremità della fila, accende (può
usare un normale accendino a gas) il proprio itaa (stoppino
imbevuto di olio) e passa la
fiamma al vicino e cosi di seguito. Con il proprio stoppino acceso,
ognuno accende l'incenso (dhun, dhupayen) posto in un portaincenso nel quadrante
sinistro superiore del mandala e poi infila anche lo stoppino nel
portaincenso.
Accendere l'itaa e poi il dhup
(bastoncino di incenso) come prima azione della puja del mandala
significa bruciare se stessi per divenire luminosi e profumati per
gli altri. Esso rappresenta anche la auto-illuminazione.
Sagan (Devanagari: सगं)
La parte successiva della cerimonia è Sagan Biyegu
(सगं बियेगु) con
l'offerta ad ogni partecipante del Khen Sagun che comprende
lo wo (pancake basata lenticchie), i tre
Swataa (un piccolo pesce fritto,
carne essiccata, uova sode), e aayla o vino locale. Qui, il
wo rappresenta la terra o la nostra fondazione, il pesce è
sinonimo di oceano e vita acquatica, la carne per deserto, l'uovo
per la vita aerea, e il vino è l'elisir di lunga vita. L'uovo
o il cibo si regge e assaggia con la mano sinistra ed il vino con la
destra.
I frutti, disposti sul pujabhu, il piatto da cerimonia, simboleggiano le benedizioni della terra. il jajanka o i
cinque fili intrecciati (pancharang) suggerisce a se stessi di avere
pazienza, concentrazione e di non oltrepassare i propri limiti del
sé. I dolcetto sono offerti al fine di raggiungere la dolcezza
e di essere bene a tutti.
Il Sagan (Devanagari: सगं) (traslitterato anche sagun) è una cerimonia molto sentita dai Newar della Valle di Kathmandu e che si tiene anche in altre occasioni. Prevede, come nella Maha Puja,
essa prevede lìofferta do cibi come uova sode, pesce affumicato,
carne, dolci di lenticchie e vino di riso che rappresentano concetti
tantrici.
Il Sagan è presentato durante gli eventi del ciclo di vita come
compleanni, matrimoni e riti di vecchiaia. Viene inoltre presentato
alla cerimonia Mha Puja il giorno di Capodanno newar. I viaggiatori
ricevono ln sagan prima di partire per un lungo viaggio e al ritorno
da un viaggio. Sono onorate con il sagan le persone che hanno
compiuto un gesto speciale o sono sopravvissute ad un incidente od
ad un pericolo di vita. La cerimonia si svolge anche per onorare
qualche ospite importante. Il rituale del sagan è praticato sia da
hindu che da buddhisti newar.
Una delle donne passa di fronte alla fila con una ciotola di
terracotta contenente dhau (yogurt), da cui ognuno prende una
piccola quantità e la mette sulla tempia destra. Il dhau o yogurt
utilizzato durante la Puja simboleggia la luna piena, e l'augurio
sottointeso è "Possa tu essere in grado di illuminare il buio come
la luna piena". Ai partecipanti sono poi presentati una seri di
cibarie rituali di buon auspicio: un uovo sodo, pesce affumicato e
vino di riso. Il vino di riso viene versato in una piccola ciotola e
riempito per tre volte, fin quando la ciotola deve essere tenuta in
mano e non deposta.
La donna offre quindi ad ogni partecipante un fiore che viene
accettato con la mano destra, quindi chiudendo le dita il fiore
viene triturato e deposto in un pathi (brocca o contenitore
per la misurazione tradizionale) sostenuto dalla donna assieme a
miscela di pezzi di frutta, sinha o polvere vermiglia, fiori,
grumi di riso cotto, aakhye o riso lavorato a mano, e taye
o riso spezzettato . Prendendo con la mano destra acqua e pezzettini
della mistura dal pathi, la nakin asperge per tre volte
ogni membro della famiglia.
In alcune famiglie il fiore è la malhmali (gomphrena globosa),
lo stesso fiore a globo color amaranto che si usa per la collana, nel
caso di chi scrive era un giglio bianco.
Terminata la cerimonia, viene consumata una cena rituale ed ogni famigliare
mangia in un piatto su cui sono posti otto elementi che
rappresentano la Astha Matrika, le otto dee donna cvenerate come protettrici
e conosciute come Ajima in newari (Nepal
Bhasa). La disposizione del cibo sul piatto rappresenta anche un
mandala, con un mucchio di riso battuto al centro circondato da otto
porzioni di contorni. Inoltre, altri cibi sono serviti per fare un
sontuoso banchetto. Dopo cena, i piatti e gli avanzi di cibo sono
lasciati così come sono durante la notte. Il pavimento è
ripulito il giorno successivo.
Fonti principali:
Maharjan, Ujjwala (5 Novembre 2010). "Cultural symbolisms in Mha Puja". Republica.
Aparajita Acharya,
Mha Puja - Celebrating the Self!
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