il sito di marco vasta

lento pede ambulabis

Tsum Valley Trek
10 - 29 marzo 2018

con AnM e Marco Vasta nella valle felice

The ultimate guide to Tsum Valley, the Beyul Kyimolung

12) Ngakyu Laru - Chumling

 

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12-1)  Ngakyu Laru - Lungdang - Rincen - Lokpa ]

 

Dopo il passaggio sul Sarphu Khola e dopo un dosso vi è un altro piccolo tempietto, prima di scendere a Gho. I locali chiamano Tinso Tsechen Cho Ling Il lhakang dal tetto argenteo ospita un Guru Rimpoche, dei libri ed alcune immagini.

Proseguendo passiamo la Public School di Chhekam e poco dopo ci concediamo una deviazione (a sinistra per noi in discesa) porta al Monastero di Jhong (Dzong).

Il minuscolo lamasterio è sostenuto dal Ngak Ladrang, venne restaurato nel 2006-07 con porporina (finto oro) e rosso. Vi troviamo una grande ruota di preghiera ed alcuni affreschi definiti "suntuosi" in una guida. All'interno almeno sette immagini di Mahakala, vari Buddha, Guru Rimpoche, Chenrezi e stupa. Vicino all'ingresso (all'interno) una fiammeggiante Palden Lhamo, un Dharmapala, ossia è una «Protettrice del Dharma» in sanscrito, nonché l'unico di sesso femminile. Secondo la tradizione, Palden Lhamo assunse davanti al I Dalai Lama il compito di proteggere non solo il Buddhismo, ma lo stesso Tibet, il suo governo e il lignaggio di reincarnazione dei Dalai Lama e dei Panchen Lama. Palden Lhamo, generalmente è raffigurata in atteggiamento irato mentre attraversa un fiume di sangue, assisa su di un mulo con una sella in pelle umana, attorniata dalle fiamme della saggezza colta nell'atto di bere sangue da un teschio. La sua figura è di color blu scuro, ha una faccia con tre occhi, un sole sull'ombelico e la luna sulla corona della testa, e al di sopra di essa vi è un ombrello-pavone, tradizionale simbolo di protezione.

Vi è pure una rappresentazione che ricorda i "Musicanti di Brema", sono i “Quattro fratelli armoniosi” (tib. mthun pa spun bzhi), episodio raccontato nella sezione del Vinaya (tib. ‘Dul ba, cioè “disciplina”) del Kangyur (tib. bKa’ ‘gyur), il canone buddhista tibetano. Secondo la leggenda il Buddha Śakyamuni raccontò questa storia ai suoi discepoli per far loro comprendere l’importanza della cooperazione e dell’amicizia.

Nel 29° giorno del 10° mese tibetano nel cortile del tempio si celebrano le danze cham.

 
 

La parabola dei quattro fratelli armoniosi.

Tanto tempo fa, quattro animali, un elefante, un coniglio, una scimmia e una pernice, si ritrovarono in una foresta, e iniziarono a discutere su chi fosse il proprietario dell’albero sul quale si erano cibati. L’elefante disse: “Questo albero è mio, l’ho visto prima io!. La scimmia rispose: “Elefante, vedi per caso dei frutti in cima all’albero?”. Alla risposta negativa dell’elefante, la scimmia continuò dicendo: “Non vedi dei frutti proprio perché li ho mangiati tutti io prima che tu arrivassi qui!”.

Allora il coniglio intervenne dicendo: “Io ho mangiato le foglie di questo albero quando era ancora un arbusto, prima che la scimmia ne mangiasse i frutti e che l’elefante lo vedesse!”. Al che la pernice controbatté: “L’albero appartiene a me perché non sarebbe neanche nato se io non avessi piantato qui il suo seme! Sono stata io a farlo nascere prima che il coniglio ne mangiasse le foglie, che la scimmia si cibasse dei suoi frutti e che l’elefante lo vedesse!”. L’elefante, la scimmia e il coniglio, quindi, compresero che senza la pernice l’albero non sarebbe mai nato e la nominarono loro fratello maggiore.

I quattro animali divennero amici e decisero di condividere l’albero in armonia, godendo dei suoi fiori profumati, delle sue foglie colorate e dei suoi frutti saporiti. Iniziarono a lavorare insieme, l’uno sulla schiena dell’altro; da quel momento, vennero chiamati i “Quattro fratelli armoniosi” e divennero emblema di pace, armonia, cooperazione e amicizia per tutto il regno.

Anche se abbiamo fatto una robusta colazione a Ngakyu Laru, Chogamparo meriterebbe una sosta per un caffè nel lodge che si proclama Coffea House, sempre che la guarnizione della moka non si sia bruciata. Il percorso in discesa è più facile che in salita ma ora comprendiamo perché all'andata sosse così faticoso...

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