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لا إله إلا الله محمد رسول الله Le punizioni del Corano e nella shariah Quando un musulmano commette un peccato non è sufficiente per lui dichiararsi pentito. Egli deve confessare il suo peccato ad Allah e riparare i danni che ha arrecato. Se ha rubato deve restituire la refurtiva al derubato altrimenti la confessione non è valida. In alcuni paesi islamici si applica fedelmente la legge coranica (charia o shariah) ed i ladri vengono puniti con il taglio della mano e l'adulterio con la lapidazione ed il taglio della testa (ma le donne non possono essere impiccate). La Shari’a si è venuta formando nei primi secoli dell’Egira a partire dal Corano e dalla Sunna (i detti e i fatti di Maometto). Essa organizza tutta la vita individuale e collettiva, definisce il culto, i riti, gli articoli di fede, le leggi che regolano le azioni umane, il matrimonio, l’esercizio del commercio, i codici di procedura, il modo di governare... Questa legge dalle mille prescrizioni, affermano gli intellettuali, è solo un tentativo di interpretazione dei testi fondatori, un tentativo legato ai tempi in cui è nato, ma non l’unico e il definitivo. La Shari’a è suscettibile quindi di innovazioni, quale appunto è l’adozione dei Diritti umani, compresi quelli che possono contraddirla. |
Tratto da Pakistan Guida Vissuta a cura di Marco Vasta
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