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Langtang ed Helambu 17 aprile - 2 maggio 2019 con Avventure nel Mondo e Marco Vasta The ultimate guide to Langtang & Gosainkund

11. Sing Gompa - Gosainkund

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Samantabhadra con la sua paredra

Il Buddha originario (Ādibuddha) Samantabhadra è raffigurato nudo e senza alcun attributo perché è solo sé stesso. Nel piccolo dipinto è presentato simbolicamente unito nell'atto sessuale (yuganaddha, tib. yab-yum) con la sua prajñā Samantabhadrī, che possedendo il suo nome significa che è uguale a lui, da lui viene emanata e con lui si fonde. Il colore del suo corpo è azzurro e simboleggia la vacuità (śunyātā). Essendo un "buddha originario" rappresenta, nel Buddhismo Vajrayāna, il contenuto dell'esperienza del Dharmakāya.

Un ultimo strappo e siamo a Lauribina (lauri-bastone e bina-senza) detta anche su alcune mappe Laurebina Yak (3920m) dal nome del primo lodge più in basso, ovvero, fino a qui si giunge senza l'ausilio di un bastone cui appoggiarsi. La fatica è ricompensata dalla ampia vista che va dagli Annapurna, al Manaslu (8156m), le quattro cime del Ganesh Himal (con Paldor Peak), alcune cime innominate in Tibet e infine il Langtang Lirung.

Un avvertimento: molte mappe mostrano un percorso da Ghora Tabela a Laurebina Yak, ma non esiste e alcuni escursionisti si sono persi e sono addirittura morti cercando di trovarlo.

Dagli Annapurna al Langtan Lirung, vedi immagine sotto.

Il sentiero continua da Laurebina Yak lungo la cresta e la salita ai laghi entra nella regione alpina sopra il limite del bosco. Incontriamo un’altra raffigurazione di Samantabhadra e giungiamo ai resti di un tempietto di cemento (crollato con il terremoto) con la statua di Sakyamuni (Buddha Mandir 28.08783, 85.38949) (45' da Laurebina), da dove la traccia prosegue raggiungendo due pilastri di pietra che annunciano "Benvenuti a Gosainkhunda" anche se dobbiamo camminare ancora un bel po'.

Dagli Annapurna al Langtan Lirung, per i nomi delle vette  vedi profilo sopra. Immagine Franco Sala © 2019.

Si continua fino ad un gruppo di goth per ammirare la cascata che scende dal Saraswati Kund, ma è una salita difficile ed esposta per raggiungere davvero i laghi, su un sentiero che può essere pericoloso se innevato. Se le condizioni sembrano negative, è consigliabile tornare a Laurebina Yak.

Recentemente i tratti più esposti del sentiero sono stati protetti verso l’abisso da una rete metallica.

ll sentiero sale dolcemente ma in modo costante e con qualche discesa fino ad uno sperone roccioso segnalato da bandiere di preghiera e da due rocce con incisa la figura di Ganesh (28.0846969, 85.4001782 OSM). Con una scalinata sconnessa si passa sopra il Bhairav Kund e infine raggiungiamo Gosainkund (4400 m), che si dice sia stato creato da Shiva che trafigge un ghiacciaio con il tridente (trisul) per ottenere l'acqua per dissetarsi dopo aver consumato il veleno raccolto dal zangolatura degli oceani. Si dice che l'acqua di questo lago scompaia sottoterra per sgorgare nella piscina di Kumbeshwar, vicino al tempio a cinque piani dedicato a Shiva a Patan, a più di 60 km di distanza.

Il lago Gosain Kund semighiacciato © Franco Sala 2019