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Bozzhira - Bokty - Kizylcup (Tiramisu)Le tappe quotidiane nel Mangystau possono essere invertite per esigenze logistiche, senza compromettere le peculiarità del viaggio. Clicca sulle immagini per ingrandirle - Giorgio Famiglini © 2019
Canyon? Valle? Le definizioni si sprecano e creano confusione. Arizona del Kazakistan, Monument Valley, Gran Canyon sono altri paragoni che producono una aspettativa mediante confronti che non corrispondono alla realtà. A sud della strada Uzen - Beket Ata, l'altopiano di Ustyurt si affaccia sulla depressione sottostante con un taglio netto ed è difficile definire la piana che si estende all'infinito nel pulviscolo sollevato dal vento. Anche dai migliori punti di osservazione è impossibile scorgere le formazioni meridionali, distanti decine di chilometri. La depressione è solo una parte della Riserva Naturale transfrontaliera. Bozzhyra è la parte più famosa e frequentata della Riserva ed è anche la più nota, resa celebre da migliaia di scatti, perché qui si elevano i pinnacoli a forma di dente o di cono dai nomi differenti a seconda della fantasia della vostra guida ed accanto a loro troviamo le tozze formazioni, come delle piccole ambe, che pure sorprendono il turista.
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Località iconica |
immagine dal drone. |
Sergey Khachatryan© Istagram | Bozzhira vista dal satellite |
Dal campo panoramico torniamo sulla pista che costeggia il ciglio del plateau e ammiriamo la piana sottostante dai medesimi punti panoramici ma con un effetto di luce perché ora il sole si trova ancora ad oriente.
Si può seguire lo sterrato o più sbrigativamente percorrere un tratto della strada asfaltata fra Senek e Beket Ata. Passiamo vicino ad un rimorchio-container montato su ruote che è una stazione dei ranger (guardia parco) e ci immettiamo su una pista che costeggia una scapata tagliandola con una lunghissima discesa (Zhusaly) fino alla pianura sottostante.
Qui imbrocchiamo un'altra traccia che con numerose curve guadagna leggermente quota portandoci su una spianata in lieve pendenza indicata come Ortasha. Una deviazione verso il ciglio alla nostra sinistra conduce ad un punto panoramico sul precipizio vediamo sotto di noi il canyon dove stasera porremo il campo mentre davanti a noi si erge come una amba la piattaforma di Borly Tau.
Infine raggiungiamo un'area costellata da pietre nere che si rivelano essere selci. L'area ne è disseminata per un centinaio di metri. La selce si forma per per accumulo di resti di organismi a guscio o scheletro siliceo quali radiolari, diatomee, silicoflagellati e spugne, prendendo il nome di radiolarite o diatomite. Oppure si forma per segregazione e accumulo di silice, proveniente da rocce terrigene e rocce carbonatiche.
La selce tende a concentrarsi in lenti estremamente compatte e pressoché inattaccabili dagli agenti atmosferici, peculiarità che, insieme con la relativa abbondanza, la durezza e la frattura concoide ne hanno fatto il materiale principe delle prime industrie litiche.
Ringrazio Francesco Cardia che ci ha segnalato la presenza di belemniti, cefalopodi fossili comparsi nel Triassico (225-190 milioni di anni fa) ed estinti nel Cretacico (135-65 milioni di anni fa). Il nome non ha nulla a che vedere con ka nota soubrette (sic) ma deriva dal greco βέλεμνον «giavellotto», per la forma. Le belemniti erano cefalopodi marini, lontani parenti di polpi, seppie e calamari, caratterizzati dalla presenza di una conchiglia interna, spesso indicata come rostro; questa conchiglia costituisce l'unica parte che solitamente si rinviene fossilizzata. Ad un più attento esame fra i blocchi di selce è facile individuare i minuscoli coni delle belemniti.
Giacimenti di belemniti, ricordo di quando il Veneto era un mare tropicale, si trovano nella busa delle Vette Grandi o in busa del Monsampian, sulle Vette Feltrine.
Le 4x4 posteggiano poco più in alto e mentre gli autisti allestiscono il pic-nic all'ombra di un tendone montato sull'auto di Vitali, il gruppo si avvia a piedi verso la piattaforma panoramica che ci sovrasta.
Il sentiero è segnato da ometti e raggiunto il pianoro detto Zhogargy Plateau e si prosegue verso est giungendo ad un punto panoramico dove si può ulteriormente proseguire verso l'estremità di due speroni rocciosi (Ulken Keme) che dominano la depressione e davanti a noi si ergono i pinnacoli di Azu Tisteri mentre lo sguardo spazia sopra la depressione perdendosi nel pulviscolo dell'orizzonte. Sul promontorio orientale (quello alla sinistra) è segnalata la rovina di una struttura difensiva.
Ridiscesi, mentre pranziamo, una improvvisa folata strappa il telone danneggiandolo. Risaliamo sulle 4x4 e torniamo nella piana dirigendoci verso Ak Orpa.
Traccia e dati passeggiata:
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/camminata-105672551
Alcuni le chiamano Ak orpa (Bianca polvere), ma sono più conosciute come "zanne" o "denti" (dipende dal traduttore del termine Urochishche) che si ammirano dal campo panoramico, sono alcune delle maggiori attrattive. Dopo averle fotografate dall'alto ora si raggiungono con le 4x4.
Ci immergiamo nel paesaggio salendo a piedi sul crinale che unisce i pinnacoli e, se vuoi, inerpicati il più in alto possibile su quello settentrionale. Anche le 4x4 possono compiere la "traversata" da est ad ovest, ma con soddisfazione minore.
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Verso Urochishche Bozzhyra alias Ak Orpa. |
La zanna meridionale, in alto lo sperone del campo panoramico |
Parcheggio a Shapak Ata | Aeroporto di Aktau |
Un gruppo precedente ha campeggiato sulla collinetta a sud dei pinnacoli, noi scattiamo solo le foto ricordo delle auto e degli autisti schierati, dopodiché ci spostiamo raggiungendo il luogo del campo che è all'imbocco del canyon che abbiamo visto stamane prima della zona delle pietre nere. opra di moi torreggia Borly Tau mentre a settentrione sorge un'altra collinetta che potrebbe essere aggirata con un percorso circolare tornando al campo in tempo per la cena.
Antonio Cederna definì l'epoca dei palazzinari che come una piovra si allargarono attorno alla capitale con i loro condomini come Il sacco di Roma. Nell'autunno del 2020 l'imprenditore turco Fettah Taminje lanciò il progetto di un resort in uno dei canyon di Bozzhira. Una decisa presa di posizione dei cittadini di Aktau, sostenuti da tutti gli ambientalisti del Kazakistan, dai blogger e da alcune emittenti televisive è riuscita nel 2021 a bloccare momentaneamente il progetto del più ricco imprenditore straniero del Kazakistan da quasi vent'anni, un tycoon che ha costruito gran parte di Astana firmando contratti multimiliardari con l'ex presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbayev.
L'attuale presidente Qasym-Jomart Toqaev ha chiesto di edificarlo a due chilometri dal luogo protetto, ora il comitato ambientalista continua la lotta chiedendo che il resort sorga ad almeno dieci chilometri di distanza. Purtroppo qualche danno è rimasto a ricordo di questo scempio. Noi stiamo dalla parte di Davide contro Golia.
Per saperne di più: KAZAKHSTAN: Nessun hotel a Bozzhyra, là dove la natura diventa emozione di Pietro Aleotti 20 Aprile 2022.
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Rendering del progeto | |||
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Rendering del progetto | Rendering del progetto | Rendering del progetto | Rendering del progetto |
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L'area di Bozzhira se si dorme a Shopan Ata |
Clicca sul rettangolino in alto a destra per il tutto schermo. Il percorso di oggi è la traccia gialla. |
Le passeggiate non sono difficili né lunghe e sono alla portata di tutti. | |
Salita al punto
panoramico di Ulken Keme (rilevata da Stefano Belfiore) ed effettuata da tutti i miei 4 gruppi. Clicca sul Logo Wikiloc per pieno schermo ed altimetria. |
Salita sulle cresta di Ak Orpa Clicca sul Logo Wikiloc per pieno schermo ed altimetria |
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Ultima modifica: 10/01/2025 18:28:40
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dal 6 febbraio 2020