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Mangystau Uzbek

13-28 aprile 2024

con AnM e Marco Vasta nel più colorato dei deserti dipinti

1a ediz. 28/5-5/6 22 / 2a ediz. 3-11 set 22 / 3a ediz. 26/8- 3/9 23 / 4a ediz.  13-28 aprile 2024

Guida al Mangystau

Ultima modifica: 12/01/2024 14:06:12

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Questepagine sono una ipotesi di percorso. Le tappe saranno organizzate in base al
nuovo orario primaverile del treno da Beyneu a Nakus

Bozzhira (Bozzira, Bozzhira, Bozjyra, Boszhira)

Le tappe quotidiane nel Mangystau possono essere invertite per esigenze logistiche, senza compromettere le peculiarità del viaggio.

Su Italia - Aktau Aktau - Kapamsay Torish - Ayrakty Shetpe - Tuzbayir Ustyurt - Bozzhira Bozzhira Baisary - Kyzylkup Schopan Ata - Aktau Aktau - Italia

Clicca sulle immagini per ingrandirle - Giorgio Famiglini © 2019

 

Canyon? Valle? Le definizioni si sprecano e creano confusione. Arizona del Kazakistan, Monument Valley, Gran Canyon sono altri paragoni che producono una aspettativa mediante confronti che non corrispondono alla realtà. A sud della strada Uzen - Beket Ata, l'altopiano di Ustyurt si affaccia sulla depressione sottostante con un taglio netto ed è difficile definire la piana che si estende all'infinito nel pulviscolo sollevato dal vento. Anche dai migliori punti di osservazione è impossibile scorgere le formazioni  meridionali, distanti decine di chilometri. La depressione è solo una parte della Riserva Naturale transfrontaliera.

Bozzhyra è la parte più famosa e frequentata della Riserva ed è anche la più nota, resa celebre da migliaia di scatti, perché qui si elevano i pinnacoli a forma di dente o di cono dai nomi differenti a seconda della fantasia della vostra guida ed accanto a loro troviamo le tozze formazioni, come delle piccole ambe, che pure sorprendono il turista.

 

Geologia Bozzhira

L'attrattiva più stupefacente di Bozzhira sono le striature delle scarpate. Sono costituite da sedimenti continentali cenozoici: con depositi dell'Eocene medio alla base (formazione Akbulak), dell'Oligocene al centro (formazione Aktau) e dell'Oligocene al Miocene superiore in alto (Formazione Chul'adyr Oligocene).

Questi depositi includono di tutto, dalle arenarie e argille rosse alle arenarie di quarzo chiaro, con depositi di anidrite e gesso intervallati con resti fossili di mammiferi che sono relativamente abbondanti ad alcuni livelli. questi sedimenti sono relativamente poco consolidati e quindi sono suscettibili di essere facilmente erosi nell'arida dominante clima, formando un paesaggio fantasmagorico.

Bozzhira è uno degli spettacoli più belli dell’altopiano dell’Ustyurt. Residuo di tempi in cui il Caspio era molto più ampio, da essa si staccano valli lunari e canyon dalle forme e dai colori sempre diversi, dove nidificano le aquile, fermandoci continuamente a fotografare.

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Entrare ed uscire dalla depressione

 

Da Ovest

Per chi proviene da Senek, l'accesso alla depressione ed ai suoi fantastici pinnacoli può avvenire  dalla discesa dal punto panoramico che offre parcheggio, pensiline ombrose e servizi igienici quasi di fronte a  Kyzylkup che per altri è invece punto di uscita.

 

Da Sud

Nell'Agosto 2023, siamo arrivati a Kyzylkup da Senek, ma non con il classico ingresso dalla strada Aqtau - Beket Ata, ma seguendo lo pista fuoristrada da Senek. Ve ne sono diverse quasi parallele. Il nostro tracciato da Senek ha compiuto un arco verso est puntando poi verso Bokty e Kyzylkup (vedi pagina Tappa B Aktau-Kyzylkup).

 

Da Nord

Per chi invece è sceso da nord (Tuzbair)  fino a Beket Ata, si raggiunge il ciglio del plateau e lo si costeggia dirigendosi verso est. le guide sostano vicino al ciglio che si raggiunge a piedi (dista una cinquantina di metri. I gruppi pre-covid li hanno numerati in progressione, ma sono tutti interessanti. Si possono ammirare sia in andata che al ritorno dal dal campo che viene eretto su uno sperone che domina la depressione. Il giorno seguente si ripercorre il ciglio, questa volta verso ovest,  fino ad incontrare una strada in discesa che conduce sul fondo della depressione. Da qui ci si dirige nuovamente verso est "entrando" nella valle.

Esploreremo quindi sia la base, sia le zone intermedie con facili salite, per arrivare poi, con le nostre 4x4, ai punti panoramici, dove oltre a fotografare le meraviglie che appaiono sotto di noi trovando sempre nuovi punti d’osservazione e motivi di interesse, effettuiamo brevi camminate (i trek sono un'altra cosa...) che ci consentiranno di scorgere panorami nuovi o di raggiungere posizioni ottimali per cogliere scorci memorabili.

 

Da Est

Dalla zona dei Tre Fratelli ci si dirige  verso nord attraverso il Parco Nazionale di Ustyurt. Proseguendo si compie un ampio arco verso occidente che conduce ad una postazione dei Guardia Parco (ranger). Dopo circa 40 chilometri si giunge a costeggiare la depressione di Bozzhira dal ciglio ella scarpata settentrionale a circa a 9 chilometri a sud di Beket Ata. Si raggiunge così uno dei punti panoramici più famosi dell'altopiano.

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Le piste da entrambi i punti di accesso da est (Kyzylkup) o da nord (strada sterrata in discesa) alla depressione (o plateau inferiore o "Bozzhira basso" in alcune descrizioni)  si uniscono all'ingresso della piatta depressione presso due pinnacoli di roccia alti alcune centinaia di metri e di incredibile bellezza (287 metri). Per alcune mappe il dente meridionale verso la pista è lo  Azu Tisteri (kazako "dente di Ustyurt") I due pinnacoli sono uniti da una cresta sabbiosa ed la formazione assomiglia e può essere confusa con i pinnacoli di Ak Orpa che si elevano più ad est. Un sentierino si inerpica sul pinnacolo raggiungendo un terrazzino da brivido (sconsigliato a chi soffre di vertigini e non indossa scarpe che garantiscano buona aderenza). Il colore di queste rocce gemelle offre un perfetto contrasto con lo sfondo del cielo blu. Le rocce delle pareti delle scarpate sono caratterizzate da strati orizzontali di diversi colori come bianco, rosa e marrone.

Anche una coppia di aquile della steppa (Aquila nipalensis) nidifica in quest'area. Il nome scientifico “nipalensis” fa riferimento ad un altro paese asiatico, il Nepal, dove, in effetti, quest’aquila è presente, ma il suo areale di diffusione va dalla Romania alla Mongolia, comprendendo il bacino del Mar Caspio, il Caucaso e parte della Russia meridionale.

Dopo le bianche formazioni rocciose della Valle di Bozzhira e salita con le fuoristrada su uno straordinario punto panoramico che consente di avere una spettacolare vista a 360° scendiamo e proseguiamo il nostro viaggio.

Forse vedremo, se siamo fortunati, anche qualche gazzella turkmena (Gazella subgutturosa gracilicornis) che deve il suo nome a una strana protuberanza della laringe, simile a un gozzo, che cresce nei maschi durante il periodo degli amori.

Località iconica sconosciuta Sergey Khachatryan© immagine dal drone.

Bozzhira vista dal satellite Sergey Khachatryan© Istagram

 

Giacimento siliceo
Francesco Cardia©2022
Selce e due belemniti
Francesco Cardia©2022

Silicati, selci e belemniti

Selce MV©2022

Bivalvi hanno lsciato la loro impronta

Dal campo panoramico torniamo sulla pista che costeggia il ciglio del plateau e ammiriamo la piana sottostante dai medesimi punti panoramici ma con un effetto di luce perché ora il sole si trova ancora ad oriente.

Si può seguire lo sterrato o più sbrigativamente percorrere un tratto della strada asfaltata fra Senek e Beket Ata. Passiamo vicino ad un rimorchio-container montato su ruote che è una stazione dei ranger (guardia parco) e ci immettiamo su una pista che costeggia una scapata tagliandola con una lunghissima discesa  (Zhusaly) fino alla pianura sottostante.

Qui imbrocchiamo un'altra traccia che con numerose curve guadagna leggermente quota portandoci su una spianata in lieve pendenza indicata come Ortasha. Una deviazione verso il ciglio alla nostra sinistra conduce ad un punto panoramico sul precipizio vediamo sotto di noi il canyon dove stasera porremo il campo mentre davanti a noi si erge come una amba la piattaforma di Borly Tau.

  Infine raggiungiamo un'area costellata da pietre nere che si rivelano essere selci. L'area ne è disseminata per un centinaio di metri. La selce si forma per per accumulo di resti di organismi a guscio o scheletro siliceo quali radiolari, diatomee, silicoflagellati e spugne, prendendo il nome di radiolarite o diatomite. Oppure si forma per segregazione e accumulo di silice, proveniente da rocce terrigene e rocce carbonatiche.

La selce tende a concentrarsi in lenti estremamente compatte e pressoché inattaccabili dagli agenti atmosferici, peculiarità che, insieme con la relativa abbondanza, la durezza e la frattura concoide ne hanno fatto il materiale principe delle prime industrie litiche.

Ringrazio Francesco Cardia che ci ha segnalato la presenza di belemniti, cefalopodi fossili comparsi nel Triassico (225-190 milioni di anni fa) ed estinti nel Cretacico (135-65 milioni di anni fa). Il nome non ha nulla a che vedere con ka nota soubrette (sic) ma deriva dal greco βέλεμνον «giavellotto», per la forma. Le  belemniti erano cefalopodi marini, lontani parenti di polpi, seppie e calamari, caratterizzati dalla presenza di una conchiglia interna, spesso indicata come rostro; questa conchiglia costituisce l'unica parte che solitamente si rinviene fossilizzata. Ad un più attento esame fra i blocchi di selce è facile individuare i minuscoli coni delle belemniti.

Giacimenti di belemniti, ricordo di quando il Veneto era un mare tropicale, si trovano nella busa delle Vette Grandi o in busa del Monsampian, sulle Vette Feltrine.

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I due speroni panoramici su Azu Tisteri

Le 4x4 posteggiano poco più in alto e mentre gli autisti allestiscono il pic-nic  all'ombra di un tendone montato sull'auto di Vitali, il gruppo si avvia a piedi verso la piattaforma panoramica che ci sovrasta.

Il sentiero è segnato da ometti e raggiunto il pianoro detto Zhogargy Plateau e si prosegue verso est giungendo ad un punto panoramico dove si può ulteriormente proseguire verso l'estremità di due speroni rocciosi (Ulken Keme) che dominano la depressione e davanti a noi si ergono i pinnacoli di Azu Tisteri mentre lo sguardo spazia sopra la depressione perdendosi nel pulviscolo dell'orizzonte. Sul promontorio orientale (quello alla  sinistra) è segnalata la rovina di una struttura difensiva.

Ridiscesi, mentre pranziamo, una improvvisa folata strappa il telone danneggiandolo. Risaliamo sulle 4x4 e torniamo nella piana dirigendoci verso Ak Orpa.

Traccia e dati passeggiata:

https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/camminata-105672551

 

Le zanne di Bozzhira (Urochishche Bozzhyra) - Ak Orpa

Alcuni le chiamano Ak orpa (Bianca polvere), ma sono più conosciute come "zanne" o "denti" (dipende dal traduttore del termine Urochishche) che si ammirano dal campo panoramico, sono alcune delle maggiori attrattive. Dopo averle fotografate dall'alto ora si raggiungono con le 4x4.

Ci immergiamo nel paesaggio salendo a piedi sul crinale che unisce i pinnacoli e, se vuoi, inerpicati il più in alto possibile su quello settentrionale. Anche le 4x4 possono compiere la "traversata" da est ad ovest, ma con soddisfazione minore.

 

Verso Urochishche Bozzhyra alias Ak Orpa. La zanna meridionale, in alto
lo sperone del campo panoramico
Parcheggio a Shapak Ata Aeroporto di Aktau

Un gruppo precedente ha campeggiato sulla collinetta a sud dei pinnacoli, noi scattiamo solo le foto ricordo delle auto e degli autisti schierati, dopodiché ci spostiamo raggiungendo il luogo del campo che è all'imbocco del canyon che abbiamo visto stamane prima della zona delle pietre nere. opra di moi torreggia Borly Tau mentre a settentrione sorge un'altra collinetta che potrebbe essere aggirata con un percorso circolare tornando al campo in tempo per la cena.

 

Il sacco di Bozzhira

Antonio Cederna definì l'epoca dei palazzinari che come una piovra si allargarono attorno alla capitale con i loro condomini come Il sacco di Roma. Nell'autunno del 2020 l'imprenditore turco Fettah Taminje lanciò il progetto di un resort in uno dei canyon di Bozzhira. Una decisa presa di posizione dei cittadini di Aktau, sostenuti da tutti gli ambientalisti del Kazakistan, dai blogger e da alcune emittenti televisive è riuscita nel 2021 a bloccare momentaneamente il progetto del più ricco imprenditore straniero del Kazakistan da quasi vent'anni, un tycoon che ha costruito gran parte di Astana firmando contratti multimiliardari con l'ex presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbayev.

L'attuale presidente Qasym-Jomart Toqaev ha chiesto di edificarlo a due chilometri dal luogo protetto, ora il comitato ambientalista continua la lotta chiedendo che il resort sorga ad almeno dieci chilometri di distanza. Purtroppo qualche danno è rimasto a ricordo di questo scempio. Noi stiamo dalla parte di Davide contro Golia.

Per saperne di più: KAZAKHSTAN: Nessun hotel a Bozzhyra, là dove la natura diventa emozione di Pietro Aleotti 20 Aprile 2022.

 

      Rendering del progeto
Rendering del progeto      
Rendering del progetto Rendering del progetto Rendering del progetto Rendering del progetto

L'area di Bozzhira se si dorme a Shopan Ata

Clicca sul rettangolino in alto a destra per il tutto schermo.

Il percorso di oggi è la traccia gialla.

 

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