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Mangystau Uzbek

13-28 aprile 2024

con AnM e Marco Vasta nel più colorato dei deserti dipinti e sulla Via della Seta

1a ediz. 28/5-5/6 22 / 2a ediz. 3-11 set 22 / 3a ediz. 26/8- 3/9 23 / 4a ediz.  13-28 aprile 2024

Guida al Mangystau

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Queste pagine sono una ipotesi di percorso che verrà predisposto in base al
nuovo orario primaverile del treno da Beyneu a Kungrad (Nukus).

Tuzbayir - Plateau Ustyurt - Beket Ata - Plateau superiore

Le tappe quotidiane nel Mangystau possono essere invertite per esigenze logistiche, senza compromettere le peculiarità del viaggio.

Altopiano di Ustyurt

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Off road dal lago a Bozzhira.
Sono riportate le varie possibilità, incluso l'asfalto.

Percorso gruppo 2647
Alfredo Giudice © 2022

Aktau - Kapamsay canyon Torish - Ayrakty Shetpe - Tuzbayir Ustyurt - Bozzhira Bozzhira Bozzhira - Beyneu Beyneu, Kungrad, Moynaq, Nukus Khiva Bukhara Samarkanda Самарканд Shakhrisabz Tashkent Ташкент

Ustyurt

 

Il Plateau dell’Ustyurt (altopiano, per chi rifiuta il francese...) offre un paesaggio quasi alieno nei toni del gesso bianco: centinaia di milioni di anni fa questo luogo formava il fondo di Tethys, la Tetide cioè l'antico oceano dell’era mesozoica e successivamente della Paratetide, ed a seguito del graduale cambiamento del livello delle acque oceaniche si è formato questo insolito paesaggio. All'interno del plateau, nella parte kazaka, è stata istituita nel 1984 la Riserva naturale di Ustyurt (Ustyurt National Biosphere Reserve), in kazako, ustyrt, үстірт significa altopiano, mentre scritto in russo è Устюрт Ustyurt.

L'altopiano si estende fra il Caspio e ciò che resta del lago d'Aral (in kazaco Арал Теңізі "Aral Tengizi"; in usbeco "Orol Dengizi"), talvolta chiamato Mare d'Aral. Ironia della sorte, aral in kazako significa "isola". Come ormai stiamo vedendo da giorni, la superficie dell'altopiano è una lastra di calcare leggermente ondulata e occupata da numerosi bacini endoreici (cioè che non hanno sbocco) poco profondi di origine sia carsica che eolica. Suoli argillosi salati ricoprono il fondo di queste depressioni, in cui cresce qualche pianta e un po' d'erba dopo le rare piogge che nella parte del Mangystau sono di circa di 128 mm all'anno.

L'altopiano è transfrontaliero e si estende oltre il confine in Uzbekistan ed in Turkestan. Alcuni siti web lo indicano come Patrimonio della Umanità, ma non è inserito in nessuna lista del World Heritage Site, tant'è che è in corso una campagna per inserirlo nelle liste dell'Unesco a cui puoi aderire firmando la petizione nel sito https://ecocitizens.kz/petition.

Vi sono progetti estrattivi proprio ai bordi ella riserva che si trova al centro del territorio kazako.

L'altopiano è stato pesantemente eroso durante i periodi più umidi della sua storia geologica, quando si sono formati inghiottitoi, doline e campi solcati. Il clima arido che vi regna da migliaia di anni ha contribuito a fare di questa struttura fisica una hammada dove la vegetazione è quasi assente e dove dominano le vaste distese di pietre spigolose. Le dune sono inesistenti, tranne in alcuni bacini come quelli di Sengirkum (пески Сенгиркум) e di Tuiesu (Senek).

Nel sottosuolo, la rete carsica è ancora attiva; vi sono degli inghiottitoi di 90 metri di profondità e anche dei laghi sotterranei, alimentati dalle rare precipitazioni, nei quali vive una fauna cavernicola poco studiata.

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Dal Lago a Bozzhira

Lo spostamento dal lago salato alla prossima méta è lungo. Sono quasi 200 chilometri sia che si segua la pista ad ovest (traccia rossa) che si seguano le piste più ad est (percorso effettuato nel 2019, traccia verde), ma effettuati su pista e potrebbero impegnare 6/7 ore di guida off-road in un paesaggio che alterna tratti sabbiosi a facili sterrati. Vi è quindi un reticolo di piste, nella GMaps è riportato anche un tracciato "mediano", traccia gialla del 2017.

 

 

Tuzbair - Shepte - Munayshy - Beket Ata (358 km)

Perorso su asfalto nel caso il plateau non siapraticabile. Difatto è quanto viene effettuato l'ultimo giorno per aggiungere Benyau nel viaggio da 16 giorni- Clicca qui.

 

Tuzbair - Beket Ata (184 km)

05-06-2022 Con il gruppo Mangystau 1 di fine Maggio 2022, avremmo dovuto costeggiare il lago sulla pista che corre fra la falesia e la sponda settentrionale ma ad oriente del lago era segnalato ancora fango causato dalla pioggia inusuale dei primi di maggio. Gli autisti hanno scelto una pista che si trova a sud del lago e che dalla estremità occidentale attraversa il plateau in diagonale da Nord-Ovest a Sud-Est raggiungendo Beket Ata, come da me richiesto. Sulla GMaps è evidenziata con  linea più larga ed in verde (gpx by Carlo Gramatica 2022).

 

La pista non rimane in vista del lago ma corre su una traccia che alterna tôle ondulée a tratti con solchi profondi di ruote (forse il tratto con maggiori sobbalzi di tutto il viaggio) puntando verso un elettrodotto (evidente su GMaps) di cui si avvistano i tralicci. Quindi cambia direzione seguendo i pali ed i piloni (ci sono più linee), fino ad incrociare e scavalcare il polidotto (petrolio e metano) del ramo kazako dell'oleodotto dell'Amicizia (in russo: нефтепровод «Дружба», traslitterato: Nefteprovod Družba) (vedi pagina precedente).

 

Si procede per piste e tracce parallele fino ad una casa nel nulla con un pozzo/cisterna da cui manualmente con un secchio si preleva acqua che verrà poi utilizzata per lavaggi vari di perone e di utensili da cucina.

 

Moschea ipogea di Beket Ata

Per saperne di più clicca qui.

 

Il cammino del Derviscio

San Francesco del deserto (Venezia)

Beata Solituda Sola beatitudo Certosa di Calci

Beket Ata è la terza tappa del pellegrinaggio alle tre moschee del Mangystau, la prima tappa è quella di Shopan Ata. La tradizione vuole che si debba visitarle in quest'ordine e chi non segue il precetto, non giungerà mai a Beket Ata, e se vi giungesse non avrebbe alcun beneficio spirituale.

La seconda tappa del pellegrinaggio è anche il secondo atto nella fondazione dell'anacoretismo sufi: Shaqpaq Ata, posta circa un centinaio di chilometri a nord di Aktau, non lontano dal villaggio di Taushyk sul ciglio di una scarpata, scavata nel denso strato di calcare e visitato nel primo giorno delle scorribande in 4x4.

Secondo altre fonti, la seconda tappa dovrebbe essere la moschea di Masat Ata.

Il pellegrinaggio del derviscio è metafora del percorso mistico verso il Creatore e non solo uno spostamento fisico fra luoghi isolati ed eremi. "Beata solitudo, sola beatitudo" ricorda il motto sulle pareti di San Francesco del deserto.

Anche se la tradizione del romitaggio sembra essersi persa, la cappella di Shoqpaq Ata è tutt'ora frequentata, specialmente nei giorni festivi, sia da credenti musulmani che da cristiani ortodossi!

L'ascesa mistica della lunga scalinata verso le cinque camere che formano la moschea sotterranea di Beket Ata, sarà per loro il terzo atto del pellegrinaggio.

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Geologia del plateau e delle scarpate

Dopo aver visitato il luogo di culto, ci aspetta l'area della  famosa Falesia di Bozhira (Boszhiry - Boszhir - Босжира - Босжир Фанг), costellata di bianche formazioni calcaree, i cui straordinari panorami fanno vivere appieno la grandezza della natura. La guida sceglierà il luogo migliore per il campo, protetto il più possibile dal vento. Lungo la falesia vi sono tanti monumenti naturali, come per esempio il Dente di Bozhira (зубец Босжиры - Urochishche Boszhira).

L'altopiano di Ustyurt o Mangyshlak orientale è una pianura desertica composta da calcari sarmati, ricoperti in alcuni punti da argilla e ghiaia argillosa e depositi di sabbia. Le altezze relative delle scarpate (falesie) settentrionali vanno da 100 a 300 metri, nella regione dell'altopiano di Shagraysky (toponimo citato solo nella pubblicazione di nota 3) diminuiscono a 50 metri.

L'altezza delle scarpate nord-occidentali e occidentali raggiunge spesso i 200 metri, dove taglia la roccia di Muzbel fino alla lettieradepressione di Karyn-Zharyk addirittura i 340 metri.

Nel Nordest le scarpate sono più spianate, con pendenze fino a 10°-12° e altezze dei declivi da 10 a 150 metri, in altri casi la loro pendenza complessiva è di circa 50* e un'altezza fino a 300 metri. Nella maggior parte dell'altopiano, la parte superiore delle scarpate è come se fosse visivamente separata dal fondo da una vista a strapiombo (l'altezza della parte superiore arriva fino a 1 m). La struttura della parte inferiore delle scarpate è diversa. Nelle scarpate settentrionali si tratta di una cengia appiattita con un continuo strascico proluviale alla base, tagliata da piccole forme erosive. Nel nord-ovest, le scarpate hanno una struttura a gradini a causa di grandi blocchi stabilizzati, con una sporgenza di abrasione sottostante. In Occidente, spesso nella striscia precursore larga fino a 1-3 km, si forma un fantasioso rilievo multicolore. La salita (o discesa) a piedi sull'altopiano è possibile solo in alcuni punti dove sono presenti sentieri appositamente predisposti.

Liberamente tradotto da Landscape ecc.

Il campo panoramico

Il viaggio Mangystau Uzbek nella edizione da 16 giorni conduce al luogo panoramico ma poi scende a Bozzhira basso,

Soffia il vento, si montano le tende. Un partecipante si butta sulla sua tenda per impedire che coli via verso ile "zanne"

Le zanne all'alba
durante la colazione

Per chi. come noi, è sceso da nord fino a Beket ata, si raggiunge il ciglio del plateau e lo si costeggia dirigendosi verso est. le auto sostano vicino al ciglio che si raggiunge a piedi (dista una cinquantina di metri. Molte relazioni, sia pre-covid che successive hanno numerato in progressione i punti panoramici (alcuni allegramente senza darne la posizione) sulla base di programmi di agenzie kazake o centroasiatiche. Sono tutti interessanti. Si possono ammirare sia in andata che al ritorno dal campo che viene eretto su uno sperone che domina la depressione (43.40956, 54.10523), uno dei momenti topici del viaggio. Lo sperone offre a sud est una visione panoramica sulle "Zanne di Bozzhira (Бозжыра Клыки)” dette “Ak Orpa” (bianco sasso o bianca polvere) (43.399463790323146, 54.09539616198875).Si possono ammirare sia in andata che al ritorno dal dal campo che viene eretto su uno sperone che domina la depressione, uno dei momenti topici del viaggio.

Lo sperone offre a sud est una visione panoramica sulle "Zanne di Bozzhira (Бозжыра Клыки). Il toponimo è ambiguo perché vi sono anche altre formazioni simili che ammireremo il giorno seguente ed anch'esse variamente denominate "dente di Bozzhyra.

 
 
 
 
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Ultima modifica: 01/05/2024 15:47:06

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da giovedì 6 febbraio 2020