In quattro dormiamo al
calduccio in una stanzetta dal pavimento e dalle pareti in legno che
ci isolano dal muro in pietra. È un appartamentino staccato dalla
GH, l'anticamera da accesso anche ad un'altra stanza dove abbiamo
visto ritirarsi una anziana con una bimba. Probabilmente è
l'abitazione della famiglia proprietaria. Un fuochista è venuto ad
attizzare il fuoco poco prima che ci addormentassimo ed è tornato
verso le sei per riattizzarlo. Quando ci alziamo veniamo a sapere
che l'altra parte del gruppo ha vissuto una notte di
tregenda con uno svenimento per debolezza da
dissenteria.
A colazione rimango meravigliato. Lo
staff beve tè salato come i popoli tibetani! Mi sovviene che la farina d'orzo tostato ed
il tè al burro era alla base dell'alimentazione anche dei bartangi e dei
pamiri ancora fino alla metà del secolo scorso. Breve passeggiata
mattutina nel villaggio fino alla moschea in miniatura ed al lago,
facendo attenzione a non andare troppo vicino all'acqua perché si
sprofonda nella melma.
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Moschea di
Karakul - P.A.Rizzi©2019 |
Minareto -
P.A.R.©2019 |
Le corna di
Marco Polo -
P.A.Rizzi©2019 |
Lasciamo la Erin, dopo un'animata
discussione con i proprietari per supposti danni. Paghiamo la metà di
quanto chiesto e partiamo. Dopo il rettilineo percorso ieri
pomeriggio, inizia una lunga
salita di circa 78 chilometri che ci condurrà fino ai 4655 m del
Passo Ak-Baital
(Aghbai, Oqbaytal , Ак байта́л,
cavallo bianco), il punto più alto
del tragitto. Subito prima del valico godiamo di una bella vista su una valle laterale che conduce al
Picco Muzkol (Музкол), terreno da gioco di molte
spedizioni
internazionali e sulla nostra sinistra (direzione nord-sud) troviamo
anche un edificio indicato come
caravanserraglio, con i resti della caserma zarista.
Ak-Baital è uno dei
più spettacolari dei molti alti passi del Pamir ed anche uno dei
più elevati lungo tutta la Pamir Highway. Circondato da un anfiteatro di
creste coperte di neve, con il solo ammasso di licheni ghiacciati che
riescono a sopravvivere sopra le nevi, è un territorio
completamente selvaggio. Le mandrie di yak vagano lungo le pendici
del passo, mentre i tratti superiori sono il posto migliore per
avvistare l'inafferrabile pecora di Marco Polo.
Dalla Lonely Planet, Asia Centrale
Quindi
nel prossimo viaggio dovrò munirmi di un
binocolo, pazienza e fantasia... ma oggi non è il momento favorevole. Ventisette chilometri dopo il passo si trovano i resti di un'altra postazione zarista del XIX secolo.
La struttura in muratura venne usata dai
basmachi (vedi anche
PDF) contro l'avanzata della Armata Rossa. Forse qui passò
El Lawrence che, secondo la leggenda, guidò la resistenza contro i
Sovieti da parte dei Russi Bianchi rifugiati nel Turkestan
Orientale. Lo stemma dello Zar Nicola II si trova sulla facciata
della postazione zarista e reca incisa la data 1899. Posizione:
38.494423,73.85109. Sono orgoglioso si questa piccola sosta e di una
particolare che sfugge a molti. Poi la strada scende rapidamente
verso il "piano" e giungiamo alla deviazione per Rangkul.
Alla nostra sinistra i Pamir Alaj, in fondo alla valle appare
un Muztag Ata lontanissimo, forse con il buon binocolo che
non ho si potrebbero
scorgere anche le vette dei Kongur, ma ad occhio nudo o con i
teleobbiettivi dobbiamo accontentarci di sapere che la cima più alta
è il padre delle nevi con i suoi oltre 7.000 metri oltre il confine
nel territorio del Turkestan Orientale. Posto in un territorio di
confine ha molti nomi: in uiguro مۇز تاغ ئاتا, Музтағ Ата; in
cinese: 慕士塔格峰; in pinyin: Mùshìtǎgé Fēng ed è la seconda vetta più
alta del Pamir (o del Kunlun, come indicano altre fonti). Alla
mente torna in un flash la spedizione britannica con gli alpinisti
vestiti da pakistani che erano passati dal nostro campo al Grande
Karahul più di vent'anni fa. Mi trattengo dal
raccontare anche questa storia. Temo che le mie compagne abbiano già
sopportato abbastanza il mio chiacchiericcio.
Cinque chilometri
dopo aver svoltato dalla SM41 si incontrano alcune tombe dei saci.
Più avanti sono situati i laghi di Shor-Kul e
Rang-Kul
(3.836m, Rang Kuk, Рангкӯл,Rangkŭl),
Il vicino confine con la Cina è stato di recente ridisegnato in seguito alla
cessione di una striscia di circa 10 km alla Regno di Mezzo ma nel 2018 non abbiamo
avuto alcun problema al villaggio di Rangkul,
situato 15 km dopo il lago.
La
valle di Rangkul (Рангкул)
è una depressione nelle montagne orientali del Pamir e la
parte centrale di questa Important Bird Area (IBA), ad un'altitudine di 3600-4000 m, contiene
i due laghi che formano un sistema endoreico e sono collegati
dal canale Izyuk. Rangkul è
d'acqua dolce con una superficie di 8 kmq e una profondità di 6 metri. Shorkul è
salmastro; ha una superficie di 7 kmq. Entrambi i laghi congelano in inverno
e non contengono pesci, ma sostengono numerosi invertebrati, tra cui
anfipodi, scarafaggi e larve di zanzara. A parte i laghi e le loro battigia,
la valle è prevalentemente alpina semidesertica con sparsi arbusti ed è
soggetta a forti venti inoltre è minacciata dal sovra-pascolamento, che porta ad una
maggiore erosione e desertificazione del vento.
Nei mesi di luglio
e agosto 2017, 2018, 2019,
i gruppi precedenti non hanno pernottato a Rangkul, anzi alcuni sono scappati
davanti all'assalto di nugoli di zanzare. L'importante è NON avvicinarsi troppo alle sponde sia qui che
nel Karakul. Gulomsho spiega che essendo fine settembre 2019) non abbiamo alcun problema
perché le
zanzare erano già in letargo per il freddo.
|
Hotel pamir
- Ristorante al piano terra |
|
Il libro di
Cassa Comune |
Torniamo costeggiando le montagne che
chiudono a sud la valle. C'è una fantastica formazione rocciosa
traforata come una gruviera e che si distingue dalle altre per la
sua conformazione originale. Poi pista scorciatoia sbuca
sulla M41 all'altezza del vecchio insediamento militare di
Biostantsiia Chiechiekty
e finalmente eccoci a
Murghab (Murgab, Margab, Murgabas,
Murghab, Murghabi, Murghob, Murgob;
Мурғоб, Pamīrski Post, Pāmir
Post, Murghāb, Murghābi, ム ル ガ ブ, Мургаб, Мургаб, ム ル ,
3.500 m), capoluogo
amministrativo del distretto (la capitale del GBAO è Khorog...).
Alloggiamo al Pamir Hotel, nome
evocativo, mi ricorda il film Gagarin Hotel appena uscito in Italia.
Sulla facciata giganteggia il ritratto del Supremo. Alloggiamo in
camere doppie al primo piano. Il ristorante riapre per noi e tutto è
gradito e spazzolato. Nel pomeriggio passeggiata alla statua di
Lenin. A sera assistiamo a prove di manutenzione elettrica. nel
frattempo vengo contattato da AnM e da EA. La partecipante si sente
bene e non farà la lastra in ospedale. La pratica viene chiusa.
Assieme ad una volonterosa ed abile cassiera, controllo tutti i
pochi conti riportati in cassa comune. Nella mia insicurezza ad ogni
pagamento comunico al cassiere e prendo nota anche sulla
applicazione del cellulare e sulle note su cui memorizzo orari,
spostamenti ed eventi.
Buonanotte.
Murgab, 25 settembre 2019
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Con circa 6.500 abitanti ed a
3.576 metri, la cittadina è un’ex guarnigione zarista, ma
molto più rozza e selvaggia. Pur non essendo un posto
particolarmente affascinante, è una buona base di partenza per
esplorare il Pamir orientale. La popolazione è di circa 10.000
persone, il 25% di Pamiri e il 75% di Kirghizi (le comunità dei dintorni sono quasi
tutte kirghise), e talvolta regnano tensioni fra le due comunità.
Quando il cielo limpido, a nord-est si riesce a malapena intravedere la vetta
del Muztagh-Ata al di là del confine.
Il nome Murgab deriverebbe dal termine persiano مرغاب, che significa "fiume
degli uccelli".
Il villaggio venne fondato dai russi
come Pamirsky Post nel 1893, era l'avamposto militare più
avanzato in Asia centrale. La città moderna fu costruita durante il
periodo del dominio sovietico del Tagikistan come punto di sosta
lungo l'autostrada del Pamir. Si prevede che Murghab diventerà un
importante centro per il commercio tra lo Xinjiang e l'Asia
centrale.
Murghab (Murgab, Margab, Murgabas,
Murghab, Murghabi, Murghob, Murgob; 3.500 m) il capoluogo
amministrativo è l'unico "grande" centro abitato del Pamir orientale. È una polverosa cittadina un po' rozza e
selvaggia che turisticamente non ha molto da offrire tranne una
sopravvissuta
statua di Lenin.
Chiamata Pamiriskij Post
quando era l'avamposto zarista, non ha perso quella patina di
villaggio sperduto nel nulla che fece scrivere al capitano
Serebrennikov bel 1894:
«Eravamo
tutti molto stanchi dell'immenso, monotono, i probabilmente la terra
ideale per un pessimista, se mai ne avesse avuto bisogno. In
effetti, non riesco a figurarmi un'immagine più calzante
dell'estrema malinconia, di un pessimista che legga Schopenauer nel
Pamir, questa è una terra senza speranza».
Cit.: in
Sovietistan, viaggio in Asia Centrale.
Alza bandiera al Pamirsky Post visto da Nord - Sven Hedin (Agosto 1884)
Fort Pamir often reminded me of
a ship at sea. The outer walls might be likened to the bulwarks; the
wide, open, sweeping valley of the Murghab to the sea; and the
court-yard to the deck. Up and down this latter we used to walk day
after day, stopping every now and again to gaze through our powerful
field-glasses towards the far-distant horizon - a view which never
varied in its dull lifelessness except on one day in the week.
(Sven Hedin, Through Asia,
With Nearly Three Hundred Illustrations from Sketches and
Photographs by the Author. Due volumi.
Harper e Brothers Publishers,
New York and London, 1999. Pag 184).
Pamirsky Post nel 1900.
(da Middleton Robert, Huw Thomas, Markus Hauser. Tajikistan and the
High Pamirs.
A Companion and Guide.
Odyssey Publications. 2011
Nel nostro viaggio del 2018, la corrente elettrica veniva
erogata ogni giorno a turno nelle due zone della cittadina, ma il
voltaggio era così basso da risultare abbastanza difficile ricaricare
velocemente le batterie. Nell'autunno 2018 è stata
inaugurata la nuova centrale elettrica. una speranza per i
cittadini... Secondo la LP, Murgab ha la medesima ora
del Badakhshan, ossia la stessa del vicino Kirghizistan, e sarebbe quindi
un’ora avanti rispetto a Dušhambe, ma non ci è sembrato nel 2019.
La Murgab House alla
periferia settentrionale della cittadina, ospita la META e la Yak
House. È un edificio ben progettato con elementi decorativi ispirati
alle yurte kirghise e alle case del Pamir. Una sala d’esposizione
nel quadro del progetto di artigianato promosso dall’Acted in cui si
possono acquistare calze j"urabi" in stile tradizionale del Pamir,
oltre a centrini da tavola, fodere per cuscini, shyrdak in feltro e
coperte e tappeti di lana, tutti decorati con motivi tradizionali
kirghisi. I prezzi sono scritti sui cartellini, come pure i nomi
delle artigiane che hanno realizzato i vari articoli.
La permanenza della statua di
Lenin potrebbe stupire il viaggiatore (ammesso che conosca un po' di
storia del XX secolo) ma è da attribuire alla tendenza del vicino
Kirghisistan dove le statue hanno mantenuto i significati di luogo
di culto politico; qualcuno riconosce al rivoluzionario il ruolo di
"padre della patria" che avrebbe ricostruito - come un Manas moderno
- la nazione dei kirghisi.
Alcuni kirghisi affermano che
"Lenin ha fatto di noi una nazione, uno stato", mentre repressioni e
inefficienze vengono ricondotte alla figura di Stalin e
vengono circoscritti a momenti che vengono definiti "degenerazioni
del sistema". In un certo senso la figura di Lenin viene
identificata come il "bene " dell'era Sovietica" mentre Stalin ne
rappresenta tutto il "male".
"Tra
i kirghisi del Pamir Alaj" di Igor Jelen, p. 204
Sotto: da Karakul a Murgab. Clicca sul logo Wikiloc per
ingrandire a pieno schermo.
Terra madre: comunità di
allevatori e casari di Murgab
Nel
distretto di Murgab, alla ragguardevole quota di 3600 metri, vivono
6000 persone che si occupano dell’allevamento di yak e pecore. Molti
kishlak (villaggi) del distretto sono sparsi nei canyon delle
vallate intorno e per raggiungerli occorrono parecchie ore o giorni
di cammino. I prodotti più diffusi sono airan (latte
fermentato, cagliata acida), ravgan e ravgan maska
(burro e burro fuso), chaka (ricotta) e kurut (ricotta
secca, immagine a sinistra). Uno dei principali problemi
dell’allevamento è la mancanza di pascoli adeguati. Gli stessi
arbusti spinosi consumati dagli animali sono usati per il
riscaldamento delle case. I prodotti sono destinati al consumo
familiare o ai venditori ambulanti oppure al mercato di Murgab.
Referente della Comunità:
Sabzaliev Fakhriddin, +992 935002211
sheroz.abdulloev@akdn.org
Il sottotipo di classificazione
del clima di Köppen per Murghab è "ET" o Clima della Tundra. La
temperatura media annuale è di -3.9 ° C. Il mese più caldo è luglio
con una temperatura media di 8.7 ° C e il mese più freddo è
gennaio con una temperatura media di -18.7° C. La precipitazione
media annua è di 347,7 mm e ha una media di 87,1 giorni con
precipitazioni (incluse le nevicate). Il mese più piovoso è maggio
con una media di 45,1 mm (1,78 in) di precipitazioni e il mese più
secco è settembre con una media di 10,9 mm di precipitazioni.
Dati climatici
per Murghab |
Mese |
Gen |
Feb |
Mar |
Apr |
Mag |
Giu |
Lug |
Ago |
Set |
Ott |
Nov |
Dic |
Anno |
Media giornaliera ° C
|
-18,7 |
-16,8 |
-9,9 |
-2,7 |
0.8 |
5.1 |
8.7 |
8,5 |
4 |
-2,2 |
-9 |
-14,7 |
-3,9 |
Precipitazione
media mm |
27.6 |
29,4 |
40.2) |
38.4 |
45,1 |
28,4 |
22.0 |
19,9 |
10,9 |
22,8 |
29,4 |
33,6 |
347,7 |
Giorni di
precipitazione
media(≥
0,1 mm) |
6.6 |
7.7 |
8.7 |
9.0 |
11.0 |
9.0 |
8.4 |
6.5 |
5.0 |
4.9 |
4.6 |
5.7 |
87,1 |
Media umidità
relativa(%) |
59,5 |
60.2 |
56.0 |
52.0 |
50.1 |
43.1 |
43.4 |
44.8 |
43.5 |
45.9 |
49,7 |
56,3 |
50,4 |
Fonte: "Il
clima di Murghab" . Weatherbase . Estratto
il 1
agosto 2014 |
Murgab da
est sulla M41
Part. |
Arr. |
Località |
Lat
|
Long |
Km |
Prog |
Prog |
00:00 |
06:00 |
Notte di
tregenda. Uno svenimento per debolezza da
dissenteria. |
|
|
|
|
|
07:30 |
08:10 |
Colazione |
|
|
0,0 |
0,0 |
1,026 |
08:10 |
09:00 |
Camminata al
lago. |
|
|
|
|
|
|
|
Karakul' |
|
|
0,0 |
0,0 |
|
|
|
Deviazione per
il Bartang |
|
|
20,0 |
20,0 |
|
|
|
Caravanserraglio (caserma nord) |
|
|
17,0 |
37,0 |
|
10:45 |
|
Passo
Ak-Baital (cavallo bianco) |
|
|
41,0 |
58,0 |
|
|
|
Cantoniera
semiabbandonata |
|
|
|
|
|
|
|
Muzcol |
|
|
|
|
|
11:20 |
|
Caserma
Zarista. |
38.49441 |
73.85115 |
27,0 |
85,0 |
|
11:45 |
|
Deviazione
Rangkul bivio nord Shorkul e Rankul. Nessuna
zanzara. Troppo freddo. |
38.39114
|
74.01926 |
24,0 |
109,0 |
|
11:56 |
12:20 |
Ozero
Shorkul, foto lago e Muztag Ata |
38.4392717 |
74.1387248 |
13,0 |
122,0 |
|
|
|
Deviazione sud
per/da Shorkul. |
38.35304 |
74.03232 |
14,0 |
136,0 |
|
|
|
Deviazione nord
per Chiechiekty. |
|
|
2,0 |
138,0 |
|
|
|
Deviazione sud
|
|
|
|
|
|
|
|
Deviazione
Valle di Pshart. |
|
|
16,7 |
144,7 |
|
13:26 |
|
Pamir Hotel
– Murgab (vedi M.O.)
Pomeriggio
libero (passeggiata alla statua di Lenin) |
38.17452 |
73.96681 |
6,000 |
150,7 |
1.177 |
19:00 |
|
Cena. Scambio
email e voce con Emergenza AnM e EA. Briefing cassa comune |
|
|
|
|
|
20:45 |
|
Ninna |
|
|
|
|
|
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