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2 - Baku
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Giunti a destinazione e raggruppati tutti i partecipanti andiamo ad espletare le varie formalità aeroportuali e al ritiro bagagli, non ci rimane quindi che salire sul nostro bus che ci attende all’uscita ed andare in albergo per un breve sonno ristoratore. L’appuntamento per la colazione è per le ore 9. L’appuntamento con la guida è alle ore 9.30. Dopo aver ricevuto la quota da dare al corrispondente e saldato il conto lasciamo l’albergo come precedentemente accordato con il corrispondente. Nel frattempo, dopo aver nominato il cassiere, andiamo presso un ufficio di cambio dove, oltre alla quota della cassa comune (40€/pax), ognuno cambierà anche una quota individuale. L’acqua da bere ci viene fornita giornalmente come da pacchetto. Esaurita la parte logistica andiamo quindi alla scoperta di questa antica e moderna città di circa 3.000.000 di abitanti che si erge sulle sponde depressionarie del Mar Caspio (-28 m.) e il cui nome in lingua azera significa “città dove soffia il vento”.
Baku (EDT-LP 214) è il cuore pulsante dell’Azerbaijan, è l’antica capitale che conserva ancora oggi numerose vestigia del suo antico passato; Persiani, Arabi, Turchi, e per ultimo i Russi, ne hanno profondamente segnato le sorti dal punto di vista culturale, architettonico e artistico, ma nello stesso tempo essa appare ai visitatori come una città contemporanea, esageratamente proiettata nel futuro. La ricchezza del Paese, dovuta ai proventi della vendita di petrolio e gas, hanno consentito investimenti a dir poco faraonici che hanno decisamente migliorato il tenore di vita dei suoi abitanti. Incastonata nella penisola di Absheron, placidamente adagiata sul golfo, Baku è in definitiva una ricca città portuale che costituisce una preziosa via commerciale di collegamento tra Asia ed Europa. Dopo questa premessa fatta dalla nostra guida ci dirigiamo sul punto più alto per avere una panoramica della Baia e dell’Upland Park. Qui si ergono anche le imponenti Flame Towers: tre altissime e nuovissime torri a forma di fiamma che sono ormai diventate un irrinunciabile punto di attrazione. Il fuoco è un simbolo fortemente legato alla capitale dell’Azerbaijan, sia per ricordare l’antico culto di Zoroastro, sia per le fiamme che in alcune zone scaturiscono libere dal sottosuolo. Appena scende il tramonto esse si illuminano e danno vita ad un variopinto e cangiante spettacolo di colori, luci ed effetti speciali, grazie agli oltre 10.000 LED ad alta potenza. Da questo punto panoramico lo sguardo viene catturato dalla baia sottostante con la fantastica struttura arrotolata del Museo del Tappeto e l’area verde del Milli Park. La baia, proprio per la sua conformazione simile a quella di Napoli, agli inizi degli anni ’70 dello scorso secolo ne ottenne il gemellaggio, e Napoli, a sua volta, per commemorare l’evento dedicò a Baku una via cittadina. Dopo aver goduto della magnifica vista ci dirigiamo nella città vecchia (EDT-LP 215) chiamata Icheri sheher o Inner city. Sheher significa “cuore della città” ed è un nome che ben le si addice. Dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, la Icheri sheher è un vasto complesso abitativo e monumentale che si sviluppa su una superficie di 22 ettari. Nel suo interno vi sono moschee, tombe e sepolture, bagni pubblici, edifici residenziali, quartieri destinati ai religiosi e ai lavoratori portuali, e soprattutto gran parte delle antiche architetture come la Maiden Tower, lo Shirvanshakhs Palace, la piazza dei mercanti e i resti dell’antico caravanserraglio. Inoltrandoci nei suoi angusti vicoli trasudanti di storia, questa vecchia città, inglobata nella nuova, cattura subito la nostra curiosità e il nostro interesse. Notiamo artigiani al lavoro nelle loro piccole e dignitose botteghe, donne che preparano il pane che per questa gente assume un valore di estrema sacralità, bimbi che giocano rincorrendosi, ed adulti che si concedono un po’ di relax nelle sale da tè con l’antico gioco del nard; un gioco molto simile all’attuale backgammon. Sui balconcini delle finestre fanno bella mostra di sé vari indumenti messi ad asciugare al sole e nelle vetrine pregiatissimi tappeti che catturano l’attenzione dei passanti. La prima struttura che visitiamo è la Qiz Qalasi, una torre dalla forma affusolata alta 29 metri e risalente al XII secolo. Il suo nome viene di solito tradotto come Maiden Tower o “Torre della vergine” (EDT-LP 216) in ragione di un’antica leggenda riguardante un mercante, il quale, innamoratosi della propria figlia avrebbe voluto sposarla. La giovane, non sapendo cosa scegliere tra obbedienza o incesto, decise di guadagnare tempo chiedendo al padre di costruirle una torre così alta da permetterle di ammirare l’estensione dei suoi domini. Ella, mostrandosi sempre scontenta, riuscì a farla innalzare più volte e quando raggiunse l’altezza attuale salì in cima e si gettò nel vuoto. Altre versioni meno romantiche affermano che potrebbe trattarsi di una torre difensiva e di avvistamento, di un faro, di un osservatorio astronomico, oppure di una torre del silenzio della comunità zoroastriana. Strutturalmente si tratta di una costruzione cilindrica molto massiccia che si sviluppa su otto piani collegati da una scalinata interna. Attualmente ospita una collezione di vecchie immagini fotografiche e un negozio di souvenir; ma il motivo principale della visita rimane quello di salire lungo la ripida e stretta scalinata interna e giungere fino alla sommità da cui si aprono alla vista splendide vedute sulla baia di Baku e sulla città vecchia. Scesi dalla torre continuiamo il nostro giro andando a visitare il monumento simbolo di Baku: il maestoso Palazzo degli Shirvanshah (EDT-LP 217) che fu sede della dinastia che regnò nel nord-est del paese durante il Medioevo. Le mura in arenaria risalgono al XV secolo e sono state accuratamente restaurate nel 2003. Entrando da un piccolo cancello si accede al cortile del Divan Xana, dove un tempo si riunivano i componenti della corte di Khalilullah I. Da qui parte una scalinata che conduce ad una cisterna ottagonale con i resti della Moschea di Keyqubad che danno accesso al Mausoleo del Derviscio; una struttura che ospita la tomba di Seyyid Yahya Bakuvi, un sufi molto amato che fu astronomo, filosofo e mistico di corte. Intorno alla sua tomba si notano diversi blocchi di pietra intagliati con incisioni calligrafiche in arabo, figure di animali e volti umani recuperati dalle rovine del castello di Sabayil Qala che, nel XIII secolo, si ergeva su un’isola ormai sommersa a sud di Baku. Nel livello inferiore del palazzo visitiamo una piccola Moschea di forma cubica, il Mausoleo degli Shirvanshah e per ultimo ciò che resta dell’hammam del palazzo. Il resto del pomeriggio lo trascorriamo nei pressi del porto dove si contano numerosi musei che visiteremo in relazione agli interessi personali. Tra i tanti a disposizione meritano una particolare attenzione lo spettacolare Museo del tappeto e il Museo d’arte statale; una collezione di arte europea, russa, persiana e turca, con oltre 15.000 opere. Degni di considerazione sono inoltre il Museo di storia H.Z. Taghiyev, il Museum Center, con spazi espositivi e strutture dedicate alle arti applicate e il Museo Nizami della letteratura, contenente manoscritti, libri rari, ritratti, sculture, oggetti e documenti che testimoniano la ricchezza culturale del Paese. Terminata la parentesi museale andiamo a fotografare le fluide e sinuose forme del Centro culturale Heydar Aliyev (EDT-LP 226), espressione di un paese che guarda al futuro, progettato dal famoso architetto Zaha Hadid. L’ampia struttura, situata non lontano dal Museum Center, contiene biblioteche, sale di lettura, auditorium e ampi spazi dedicati a bambini e ragazzi. Come ultima meta della giornata andremo sul lungomare del Baku Boulevard (EDT-LP 223), inserito nella fascia verde del Milli Park. Qui si può gustare la splendida vista sulla baia con le sue numerose imbarcazioni, negozi per lo shopping, cinema e ristoranti e, poiché l’ora è giusta e la fame comincia a farsi sentire, ne sceglieremo uno per andare a degustare i tipici piatti della cucina azera: dolma (carne mescolata a riso), kinkali (ravioloni farciti), kachapuri (focacce al formaggio), portate a base di pesce annaffiate con abbondanti libagioni di vino e birra locale. Concludiamo la serata con una passeggiata verso la piazza della Bandiera nazionale dove ci fermiamo ad osservare l’alto vessillo che per un periodo di tempo è stato inserito nel Guinness dei Primati come asta portabandiera più alta al mondo. |
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Dalla relazione di Roberto Pierpaoli 2017
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