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Leggi anche
Alcuni viaggi di AnM includono la visita di Shakhrisabz (Kesh), luogo natale di Tamerlano. |
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REGISTANQuesto emblematico complesso di maestose e imponenti medressa – una profusione quasi esagerata di maioliche, mosaici azzurri e vasti spazi armoniosi – è il monumento principale della città e uno dei luoghi più straordinari di tutta l’Asia centrale. Il Registan, parola che in tagiko significa ‘luogo sabbioso’, era il centro commerciale della Samarcanda medievale, e la piazza probabilmente era interamente occupata dal bazar. I tre maestosi edifici che lo compongono sono le medressa più antiche sopravvissute fino ai nostri giorni, dal momento che quelle risalenti a epoche precedenti furono tutte distrutte da Gengis Khan. Hanno subito gravi danni nel corso dei secoli a causa dei terremoti cui la regione è soggetta, ma il fatto che siano ancora in piedi è la prova della straordinaria abilità di coloro che le hanno edificate. Va dato atto ai sovietici di aver lavorato febbrilmente per proteggere e restaurare questi grandi tesori; è anche vero però che essi si presero delle libertà piuttosto discutibili, come la bizzarra aggiunta di cupola azzurra esterna alla Medressa Tilla-Kari. Il portale d’ingresso della Medressa Sher Dor (leone), posta di fronte a quella di Ulughbek e terminata nel 1636, è decorato con felini ruggenti che sono considerati leoni, anche se sembrano più delle tigri, a dispetto della proibizione islamica di raffigurare animali viventi. I lavori di costruzione durarono 17 anni, ma la medressa non ha retto bene al passare del tempo come quella di Ulughbek, edificata in soli tre anni. Tra i due edifici sorge la Medressa Tilla-Kari (rivestita d’oro), completata nel 1660 e dotata di un bel cortile con giardino. Il suo fiore all’occhiello è la moschea, caratterizzata da elaborate decorazioni in oro che dimostrano ampiamente la ricchezza di Samarcanda all’epoca in cui fu costruita. Il raffinato soffitto con lamine d’oro è piatto, ma il suo disegno affusolato dà l’impressione, dall’in- terno, che sia sormontato da una cupola. All’interno della moschea vi è una magnifica galleria con fotografie in bianco e nero della vecchia Samarcanda. Anche la moschea della Medressa di Ulughbek ospita un’interessante galleria fotografica. Molte stanze della medressa un tempo utilizzate come dormitori sono ora adibite a negozi di oggetti artistici e souvenir. In alta stagione il cortile della Medressa Sher Dor ospita alcuni spettacoli tradizionali per i turisti, tra cui finti matrimoni uzbeki; nella piazza si tiene anche uno spettacolo di luci e suoni piuttosto pacchiano. Dall’alba all’ora di apertura, i poliziotti di guardia si offrono di scortare i visitatori in cima a un minareto per 10.000S o più (trattabili).
MOSCHEA DI BIBI-KHANYMLeggi anche https://it.wikipedia.org/wiki/Moschea_di_Bibi-Khanym
La gigantesca Moschea di Bibi-Khanym, situata a nord-est del Registan, fu ultimata poco prima della morte di Tamerlano e fu certamente il gioiello del suo impero. Un tempo era tra le moschee più grandi del mondo islamico (la cupola della moschea principale è alta 41 metri e il pishtak 38 m. e per la sua costruzione si sfruttarono al massimo le tecniche costruttive dell’epoca. Nel corso degli anni si sgretolò progressivamente fino a crollare quasi del tutto nel terremoto del 1897, ma fu ricostruita negli anni ’70. Secondo la leggenda Bibi-Khanym, moglie cinese di Tamerlano, ne ordinò la costruzione per fargli una sorpresa mentre egli era assente. L’architetto si innamorò perdutamente di lei e rifiutò di terminare il lavoro a meno che lei non gli avesse dato un bacio. Il bacio lasciò un segno e Tamerlano, quando lo vide, fece giustiziare l’architetto e ordinò che in futuro le donne dovessero indossare il velo per non rappresentare una tentazione per altri uomini. Il cortile interno contiene un enorme leggio di marmo per il Corano che dà un’idea della maestosità con cui era stata concepita la moschea. Secondo la tradizione locale, se una donna cammina carponi sotto il leggio avrà molti bambini. Nel cortile si trovano altre due moschee più piccole: quella alla sinistra dell’entrata principale ha ancora gli imponenti interni originali decorati con caratteri arabi. Sull’altro lato di Tashkent kochasi sorge il compatto mausoleo della stessa Bibi-Khanym, risalente al XIV secolo e splendidamente restaurato nel 2007.
SHAH-I-ZINDALeggi anche https://it.wikipedia.org/wiki/Shah-i-Zinda
Il luogo più suggestivo e amato di Samarcanda è questo spettacolare viale di mausolei, ornati con alcune delle più belle opere in piastrelle smaltate del mondo musulmano. Il nome, che significa Tomba del Re Vivente, si riferisce al santuario originario, il più interno e il più sacro, un complesso di stanze fresche e tranquille in torno a quella che probabilmente è la tomba di Qusam ibn-Abbas, un cugino del profeta Maometto che si dice abbia portato l’islam in questa regione nel VII secolo. Un santuario dedicato a Qusam esisteva in questo luogo, all’estremità di Afrāsiyāb, già molto tempo prima che i mongoli lo saccheggiassero nel XIII secolo. Lo Shah-i-Zinda cominciò ad assumere la sua forma attuale nel XIV secolo, quando Tamerlano e poi Ulughbek decisero di seppellire i membri della loro famiglia e le persone da loro predi- lette accanto al re vivente. Dopo essere sopravvissute per oltre sette secoli senza particolari interventi, nel 2005 molte delle tombe sono state sottoposte a un aggressivo e controverso restauro e buona parte dei mosaici e delle piastrelle di maiolica che vediamo non è originale. La tomba più bella rimane il Mausoleo di Shodi Mulk Oko (1372), il secondo a sinistra dopo le scale d’ingresso, dove riposano una sorella e una nipote di Tamerlano. Le sue splendide piastrelle di maiolica sono di livello talmente eccezionale (e combaciano ancora oggi praticamente senza lasciar spazio tra l’una e l’altra) da aver richiesto un restauro minimo. Il complesso dello Shah-i-Zinda è un’importante meta di pellegrinaggi, perciò entrateci mostrando rispetto e con un abbigliamento discreto. Il gruppo superiore di edifici si compone di tre mausolei l'uno fronte all'altro. Il primo è il mausoleo Khodja-Akhmad (1340), che completa il passaggio da nord. Il Mausoleo del 1361, sulla destra, limita lo stesso passaggio da est. Il gruppo centrale è costituito dai mausolei dell'ultimo quarto del XIV secolo - prima metà del XV secolo e si occupa dei nomi dei parenti di Timur, dell'aristocrazia militare e del clero. Sul lato occidentale del Mausoleo di Shadi Mulk Aga, la nipote di Tamerlano, spicca. In questo portale con cupola vi è una cripta costruita nel 1372. Di fronte si trova il Mausoleo di Shirin Bika Aga, la sorella di Timur. Accanto al Mausoleo Shirin-Bika-Aga vi è il cosiddetto Ottaedro, una cripta insolita della prima metà del XV secolo
MAUSOLEO DI GUR-E-AMIR (TAMERLANO) E DINTORNILeggi anche https://it.wikipedia.org/wiki/Mausoleo_di_Tamerlano
Tamerlano, due figli e due nipoti, tra cui Ulughbek, riposano sotto il Mausoleo di Gur-e-Amir, un monumento incredibilmente modesto che si distingue per la sua caratteristica cupola azzurra scanalata. Timur si era fatto costruire una semplice cripta a Shakhrisabz e sembra che questo mausoleo, eretto nel 1404, fosse destinato a suo nipote, Mohammed Sultan, che avrebbe dovuto essere il suo erede ma era morto l’anno prima. Tuttavia, secondo la leggenda, quando nell’inverno del 1405 il sovrano morì improvvisamente di polmonite in Kazakistan (mentre pianificava una spedizione contro i cinesi), i passi per raggiungere Shakhrisabz erano bloccati dalla neve e quindi Tamerlano fu sepolto a Samarcanda. Come in altri mausolei musulmani, le lapidi hanno una funzione puramente indicativa: le cripte vere e proprie si trovano in una camera sottostante. Al centro vi è la lapide di Tamerlano, formata un tempo da un unico blocco di giada verde scuro. Nel 1740, lo Nadir Shah, sovrano persiano, la portò in Persia, dove accidentalmente si ruppe in due: da quel momento pare che Nadir abbia avuto una serie di sventure, tra cui un figlio in pericolo di vita. Su suggerimento dei suoi consiglieri religiosi, egli rimandò la lapide a Samarcanda, e naturalmente suo figlio riacquistò la salute. La semplice lastra di marmo a sinistra di quella di Tamerlano è la lapide di Ulughbek, mentre a destra vi è quella di Mersaid Baraka, uno dei maestri di Tamerlano, e di fronte riposa Mohammed Sultan. Le lapidi dietro quella di Tamerlano indicano le sepolture dei suoi figli Shah Rukh (padre di Ulughbek) e MUzbekistan Shah. Dietro a queste giace Seyid Sheikh Umar, il più venerabile tra i maestri di Tamerlano, che si diceva fosse un discendente del profeta Maometto (sheikh). Fu proprio intorno alla tomba di Umar che Tamerlano fece costruire il Mausoleo di Gur-e-Amir. L’antropologo sovietico Mikhail Gerasimov aprì le cripte nel 1941 e, tra le altre cose, confermò che Tamerlano era alto (1,70 m. e menomato alla gamba e al braccio destro (per ferite riportate quando aveva 25 anni), e che Ulughbek morì decapitato. Secondo l’aneddoto preferito da tutte le guide, Gerasimov trovò sulla tomba di Tamerlano un’iscrizione che più o meno diceva: ‘chiunque aprirà questa tomba sarà sconfitto da un nemico più terribile di me’. Il giorno dopo la scoperta, il 22 giugno, Hitler attaccò l’Unione Sovietica. Dietro il brutto muro costruito di recente intorno al Gur-e-Amir sorge il piccolo Mausoleo di Ak-Saray, al cui interno vi sono degli affreschi, a malapena visibili prima del restauro del 2008, e alcune decorazioni in piastrelle di maiolica. Tra il Gur-e-Amir e la via principale si trova il Mausoleo di Rukhobod, risalente al 1380 e probabilmente il più antico della città an cora in piedi. Oggi è occupato da un negozio di artigianato e souvenir.
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Samarcanda (1991-2020) |
Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
7,3 | 9,5 | 15,2 | 21,4 | 27,0 | 32,4 | 34,5 | 33,3 | 28,6 | 22,0 | 14,4 | 9,1 | 8,6 | 21,2 | 33,4 | 21,7 | 21,2 | |
2,3 | 4,0 | 9,3 | 15,2 | 20,4 | 25,4 | 27,2 | 25,6 | 20,6 | 14,1 | 8,0 | 3,7 | 3,3 | 15,0 | 26,1 | 14,2 | 14,7 | |
−1,3 | −0,2 | 4,6 | 9,7 | 14,1 | 18,0 | 19,5 | 17,9 | 13,5 | 7,8 | 3,2 | −0,2 | −0,6 | 9,5 | 18,5 | 8,2 | 8,9 | |
23,2 (2015) |
26,7 (2004) |
32,2 (2018) |
36,2 (2000) |
39,5 (1961) |
41,6 (2021) |
42,4 (1983) |
41,0 (2008) |
38,6 (2040) |
35,2 (2011) |
31,5 (2017) |
27,5 (2015) |
27,5 | 39,5 | 42,4 | 38,6 | 42,4 | |
−25,4 (1969) |
−22,0 (1972) |
−14,9 (1954) |
−6,8 (1960) |
−1,3 (1989) |
4,8 (1949) |
8,6 (1972) |
7,8 (1955) |
0,0 (1944) |
−6,4 (1953) |
−18,1 (1954) |
−22,8 (1948) |
−25,4 | −14,9 | 4,8 | −18,1 | −25,4 | |
Nuvolosità(okta al giorno) |
6,5 | 6,3 | 6,5 | 5,7 | 4,5 | 2,2 | 1,3 | 0,8 | 1,2 | 3,0 | 5,1 | 6,0 | 6,3 | 5,6 | 1,4 | 3,1 | 4,1 |
41 | 53 | 73 | 64 | 41 | 7 | 2 | 2 | 3 | 16 | 40 | 39 | 133 | 178 | 11 | 59 | 381 | |
8 | 10 | 13 | 11 | 9 | 3 | 2 | 1 | 2 | 6 | 8 | 9 | 27 | 33 | 6 | 16 | 82 | |
3 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 7 | 0 | 0 | 0 | 7 | |
9 | 7 | 3 | 0,3 | 0,1 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,3 | 2,0 | 6,0 | 22,0 | 3,4 | 0,0 | 2,3 | 27,7 | |
4 | 2 | 1 | 0 | 0,1 | 0,0 | 0,1 | 0,0 | 0,0 | 0,4 | 2,0 | 4,0 | 10,0 | 1,1 | 0,1 | 2,4 | 13,6 | |
76 | 74 | 70 | 63 | 54 | 42 | 42 | 43 | 47 | 59 | 68 | 74 | 74,7 | 62,3 | 42,3 | 58 | 59,3 | |
E 2,0 |
E 2,3 |
E 2,4 |
E 2,5 |
E 2,3 |
E 2,3 |
E 2,2 |
E 2,2 |
E 2,2 |
SE 1,9 |
E 2,0 |
E 2,0 |
2,1 | 2,4 | 2,2 | 2,0 | 2,2 |
Ultima modifica: 05/11/2024 14:25:04
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