Nel mondo islamico ci sono due fondamentali correnti religiose: quella dei sunniti (od ortodossi) cui appartiene il 90% circa della popolazione musulmana e quella degli sciiti. La differenza fra le due correnti è solo formale, non dottrinale.
I sunniti, «la gente della sunna e della comunità» (ahl al-sunna wa'l-giama'a), costituiscono la componente largamente maggioritaria (700 milioni di fedeli) del mondo musulmano. I sunniti considerano Maometto il «suggello» dei profeti che ha concluso il ciclo delle rivelazioni e che con il suo comportamento (sunna) ha indicato la Via ai credenti. Sono sunniti anche i wahabiti che oggi si riconoscono nella monarchia dell'Arabia Saudita.
La seconda comunità musulmana (90 milioni di praticanti diffusi soprattutto in Iran, Iraq, Siria, Libano e Bahrein) è quella dei seguaci della shi'a (partito) di Ali, gli sciiti. Alla morte di Maometto avvenuta nel 632, Alì, cugino e genero del profeta, venne scartato dalla successione politica ed al suo posto venne nominato califfo il predicatore Abù Bakr a cui seguirono Omar e Othman appartenenti all'famiglia degli Omayyadi. Alì viene nominato califfo solo nel 656, ma per breve tempo, in quanto gli Omayyadi lo rifiutarono e lo spodestarono. Da allora in poi la fazione di Alì non riconosce i nuovi capi, difende il califfato hasemita e considera i discendenti del profeta come unici legittimi continuatori dell'opera del Profeta. Essi si staccano definitivamente dalla fazione ortodossa. Gli sciiti obbediscono fedelmente ai loro capi (il più importante degli anni "80 fu l'ayatollah iraniano Ruhollah Khomeini) e si distinguono per la vocazione al martirio e per una fede vissuta con ostentazione e grande zelo che li ha portati più volte a scontrarsi con i sunniti ortodossi.
Di origine sciita è un'altra importante comunità musulmana, quella degli ismaeliti, i seguaci del settimo imam Ismail. I fedeli sono circa 15 milioni e si dividono in due rami principali, gli aga-khani ed i nizari. La guida spirituale della maggioranza ismaelita è l'Aga Khan, riconosciuto nel 19° secolo dal governo persiano con il titolo di altezza reale. Attuale leader della comunità è Karim Aga Khan, discendente diretto di Maometto e 49° imam, uno degli uomini d'affari più ricchi del mondo. Gli ismaeliti sono molto attivi nel commercio, obbediscono ciecamente al loro imam e, pur divisi in piccoli nuclei in almeno 25 paesi, hanno il loro centro politico, economico e religioso a Karimabad, nella valle del fiume Hunza.
Gli ismaeliti prendono nome da Ismael, considerato il settimo imam. L'originalità di questa corrente è la pratica dell'esoterismo. In breve, essi ritengono che le parole e gli scritti dai profeti riconosciuti, come Adamo, Noé, Abramo, Mosé, Gesù, Maometto, Madhi, sono coperti da veli simbolici. Spetta ai saggi svelare questi arcani. Lo stesso Corano è un testo allegorico e simbolico. Per questo motivo gli ismaeliti spesso si discostano dai dogmi musulmani e cercano contatti anche con altre religioni rivelate e, per lo stesso motivo, molti ismaeliti sono «sufi».
Il sufismo è una pratica religiosa occulta volta al realizzazione della propria personalità ed alla interiorizzazione del divino. Spesso il sufi respinge le conque regole fondamentali dell'Islam condiderando importante solo la ricerca della verità (al-Haq). Chiamati anche malang, i sufi praticano una ricerca che ricorda quella dei saddhu e dei rishi induisti. Spesso si associano in comunità erranti sotto la guida di un maestro. Numerose le correnti di pensiero sufi, ognuna legata alle parole di un antico maestro, le principali sono gli chhisti, i qalandari, i nasqshbandi.
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