L
Le punizioni del Corano e nella shariah
Quando un musulmano commette un peccato non č sufficiente per lui dichiararsi pentito. Egli deve confessare il suo peccato ad Allah e riparare i danni che ha arrecato. Se ha rubato deve restituire la refurtiva al derubato altrimenti la confessione non č valida. In alcuni paesi islamici si applica fedelmente la legge coranica (charia o shariah) ed i ladri vengono puniti con il taglio della mano e l'adulterio con la lapidazione ed il taglio della testa (ma le donne non possono essere impiccate).
La Shari’a si č venuta formando nei primi secoli dell’Egira a partire dal Corano e dalla Sunna (i detti e i fatti di Maometto). Essa organizza tutta la vita individuale e collettiva, definisce il culto, i riti, gli articoli di fede, le leggi che regolano le azioni umane, il matrimonio, l’esrecizio del commercio, i codici di procedura, il modo di governare... Questa legge dalle mille prescrizioni, affermano gli intellettuali, č solo un tentativo di interpretazione dei testi fondatori, un tentativo legato ai tempi in cui č nato, ma non l’unico e il definitivo. La Shari’a č suscettibile quindi di innovazioni, quale appunto č l’adozione dei Diritti umani, compresi quelli che possono contraddirla.
|