Come per altre camminate in Nepal, contribuiamo in piccolo all’economia del paese. AnM sceglie solo agenzie locali e guesthouse nepalesi al 100%, dove paghiamo direttamente alla gente del posto, lasciamo mance, regali, tutte cose che rendono felici le persone e le famiglie che incontriamo in queste settimane e che da un anno non vedono alcun turista. Rispetto al percorso classico, ormai non si parte più da Jiri, ma la strada è avanzata verso est e contemporaneamente un altro tratto si è ormai avvicinato a Lukla. Da Kathmandu percorriamo l'otto volante della Friendship Highway per raggiungere in bus Sete e da qui ci acclimatiamo camminando lentamente fino ai 4.000 metri del Pikey Peak, monte sacro agli Sherpa e balcone sulla Grande Catena Himalayana. La leggenda racconta che Sir Edmund Hilary lo considerasse il punto che offre il panorama più bello sull'Everest. Scenderemo poi a Jumbesi per salire verso il "lago di latte" ai piedi della bastionata del Numbur, chiamato dagli sherpa Shoring Yul Lha, poiché qui risiede la divinità protettrice del Solu Khumbu. È un ambiente selvaggio, senza lodge di appoggio se non capanne di pastori, in alternativa passeremo da Ringmo per salire a Dudhkhunda dalle acque bianco cerulee. Sulla via del ritorno, raggiungiamo Taksindu, altro terrazzo sulla Grande Himalaya. Qui rincontriamo i nostri mezzi sulla Everest Highway, ancora in fase di costruzione. Nelle vicinanze il monastero di Chiwong permette di assistere alla celebrazione religiosa del Mani Rimdu, la maggior festa del popolo Sherpa. Se il tempo sarà favorevole, torniamo in volo a Kathmandu, altrimenti con una lunga giornata in macchina siamo nuovamente nella valle con le sue capitali: Kathmandu, Patan, Bhaktapur, Kirtipur e i grandi stupa di Bodhanath e Swambuyanath.
Il tetto del mondo dal Pikey Peak | |||||
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