Il badri è il frutto selvatico di cui si nutrì Vishnu quando visse nella zona di Badrivan dove cinque templi ora ricordano questa vicenda. Fu il saggio Shankara Acharya, il filosofo monista che istituì i quattro grandi pellegrinaggi dell'India, a scegliere Badrinath come centro di culto, forse per le sue sorgenti calde o per il clima piacevole che ristorava i pellegrini dopo un lungo viaggio.

A differenza dei cinque templi attorno a Kedarnath, i Panch Badri, i cinque Badri, sorgono a quote relativamente basse lungo le vallate. Oggigiorno, con la strada che ha cancellato l'antico percorso, i pellegrini giungono a Badrinath in autobus e non si curano degli altri quattro templi della zona. La vetta del Neelkanth domina la valle di Mana e tutti questi luoghi sacri che prendono nome dalla mitologia hindu. Secondo alcuni sacerdoti il pellegrinaggio ai cinque luoghi di culto non si svolge oggigiorno sullo stesso percorso usato nell'antichità. La cappella principale di Badri Vishal, Yogdhyan Badri a Pandukeshwar ed il curioso Bhavishya Badri sorgono da sempre nei luoghi dove la tradizione li ha venerati. Adi Badri sorge troppo lontano dagli altri templi per far parte del circuito ed alcuni sacerdoti sostengono che è un tempio ad Urgam a dover far parte dei cinque a pieno titolo. Anche Vriddha Badri, antico tempio di Animath, probabilmente faceva parte della pentade, ma venne pian piano sostituito nella tradizione dal tempio di Nar Singh a Joshimath dove il rawal (capo sacerdote) trascorre l'inverno. L'antico percorso doveva partire da Urgam per passare dal più ad oriente dei templi di Kedar al primo di quelli di Badrinath e proseguire sulla sponda settentrionale dell'Alaknanda verso Pundukeshwar e Badrinath. Ritornati sul fiume a Vishnuprayang, i pellegrini continuavano il circuito attraverso le sorgenti calde di Sevai (Tapovan) raggiungendo infine Joshimath.

Oggigiorno i pellegrini si recano direttamente alla cappella principale a Badrinath e tralasciano di venerare gli altri quattro luoghi di culto. Adi Badri è infatti sulla strada fra Ranikhet e Karanprayang che sale direttamente da sud, gli autobus passano da Rishikesh, risalendo la strada il Niti-la. Vriddha Badri e Yogdhyan Badri sorgono poco lontano dalla strada, ma i pellegrini preferiscono evitare anche questo piccolo spostamento a piedi. Anche i luoghi di culto prossimi al tempio principale vengono trascurati. La roccia di Charanpaduka, con l'impronta del piede di Shiva, sorge su una collina che sovrasta Badrinath, ma richiede una passeggiata. ed è evitata come la grotta presso Mana dove meditò Vyasa quando scrisse i commentari al grande poema epico dell'Hinduismo.

Fra i numerosi templi che sorgono nelle cinque località, il più interessante dal punto di vista architettonico è l'edificio dell'Adi Badri, vicino a Karanprayang. Il tempio più antico sembra essere a Pandukeshwar, poco più a valle del tempio principale si trova lo Yogdhyan Badri, con Vishnu in meditazione. Secondo la tradizione nei cinque Badri, per metà dell'anno Vishnu è adorato dai mortali nella sua forma sringaric (lett.: decorativa), mentre negli altri mesi è venerato dagli dei nella forma yogdhyani (lett.: meditativa).

Il quarto Badri ad Animath è detto Vriddha Badri che indica l'antica forma della divinità. Secondo la tradizione fu qui che Shankara Acharya in un primo momento ricostruì la cappella per l'idolo di Badrinathj.

Bhavishya Badri, il tempio del futuro signore Badrinath, è il più misterioso a causa della sua inaccessibilità. Per trovare questo tempio occorre salire da Tapovan (anche qui troviamo acque calde sorgive) per circa una quindicina di chilometri attraverso una densa foresta di abeti rossi fino sotto le pendici del Nanda Devi. Nascosta nella foresta sgorga una polla d'acqua che si dice aumenti in potenza man mano che il braccio dell'immagine di Nar Singh, nel tempio di Joshimath, diminuisce. Quando quel braccio si spezzerà le due montagne che sorvegliano l'ingresso a Badrinath crolleranno cancellando la strada ed allora Bavishya Badri diverrà il tempio principale.