Kitab Al Tabikh (Libro delle ricette)
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Non è facile definire una cucina saudita senza commistioni con la cucina araba in generale che potremmo forse suddividere in tre grandi regioni: il Mashreq, l'Oriente che comprende l'Arabia Saudita, gli Stati del Golfo, lo Yemen, l'Irak, la Siria, il Libano, la Palestina, la Giordania e il Maghreb, l'Occidente, che comprende il Marocco, l'Algeria, la Tunisia, la Libia, senza dimenticare Sudan ed Egitto che in un certo senso collegano l'Occidente all'Oriente. Ogni regione esprime nella cucina le sue tradizioni ed il suo passato. Nell'Arabia Saudita il montone arrostito deriva chiaramente da una civiltà beduina dedita alla pastorizia e al nomadismo.
Nove cene in Arabia Saudita e qualche sosta a mezzogiorno non permettono una grande carrellata culinaria, ma di sicuro avremo occasioni per assaggiare qualche piatto tradizionale. Negli alberghi si punta più ad una cucina internazionale occidentale (la c.d. continentale) ed a quella indo-asiatica. Nelle città più piccole troveremo qualche ristorante che ancora serve la cucina tradizionale. Nel corso dei nostri trasferimenti sarà giocoforza fermarci nei ristoranti delle aree di sosta, in genere gestite da indiani o pakistani, dove il servizio è rapido ma semplice e di gusto gradito ai guidatori sauditi. Un viaggio problematico per chi è celiaco (vedi qui), ma nessun problema per i vegetariani che troveranno pietanze gradevoli e verdure. Proveremo ad assaggiare: Pane arabo una base da farcire
Markook la piadina del medio oriente Kabsa مكبوس il piatto unico più diffuso Mofatah al-dajaj altro piatto nazionale Shawarma شاورما tutti dal kebabbaro sotto casa... Mutabbaq مطبق Saleeg il piatto di Taif, capitale estiva Biryani anche per vegetariani Baba ganoush anche per vegetariani Mutabbal anche per vegetariani Hummus anche per vegetariani Falafel anche per vegetariani Tarid ثريد il piatto del Ramadan Harees هريس Jalamah جلمة dall'Arabia meridionale Qahwah shamālia, il caffè dei bedù Karak ciai il tè al cardamomo venuto dall'india Cammello farcito un piatto da sceicchi.
Non di solo pane...
Pane arabo خبز عربيIl pane arabo (خبز عربي) in occidente chiamato spesso pita (arabo كماج, greco πίτα, albanese pite, ebraico פִּתָּה o פיתה, turco pide) è un tipo di pane piatto lievitato, rotondo, a base di farina di grano. È un cibo tradizionale delle cucine del Medio Oriente e del Mediterraneo, dal Nord Africa all'Afghanistan. Attraverso i bizantini, il termine piadina o pida Romaga e la pitta in Clabria derivano dalla pita greca. Il pane è utilizzata per raccogliere sughi o salse come lo hummus, il baba ganush, la shakshuka e per avvolgere sandwich come kebab, gyros (ricetta greca a base di carne) e falafel (polpette egiziane). La maggior parte dei pani assimilabili alla pita vengono cotti al forno ad alte temperature (370 °C), facendo sì che i dischi appiattiti di pasta crescano velocemente. Una volta rimossi dal forno gli strati di pasta cotta restano separati all'interno della pita sgonfia, consentendo che il pane presenti un'apertura a forma di tasca, da usare in varie farciture. MarkookQuanti nomi e quante varianti per il pane markook (arabo: خبز مرقوق, romanizzato: khubz marqūq dove khubz sta genericamente per pane)), noto anche come khubz ruqaq (in arabo: رقاق), shrak (in arabo: شراك), khubz rqeeq (arabo: رقيق), mashrooh (arabo: مشروح), e pane saj (arabo: خبز صاج), è una specie di focaccia, in genere non lievitata, comune nel Levante e nella penisola arabica. Si cuoce su una piastra metallica convessa (a saj) o nel forno a cupola detto tannour. In alcune varianti, oltre alla farina, al lievito, al sale ed ovviamente all'acqua, viene aggiunto anche lo zucchero. Markook shrak è un tipo di pane sottile. L'impasto non è lievitato e di solito è fatto solo con farina, acqua e sale, e dopo essere stato fatto riposare e diviso in porzioni rotonde, appiattito e steso su un cuscino rigido e rotondo fino a renderlo sottile, quindi capovolto sul saj. Spesso viene piegato e riposto in sacchetti prima di essere venduto. Viene comunemente paragonato al pane pita , che si trova anche nella cucina mediorientale, sebbene sia molto più grande e sottile. In alcuni paesi arabi, come lo Yemen , vengono dati nomi diversi per la stessa focaccia, come khamir, maluj e ṣaluf , a seconda dei dialetti regionali, Tawa خبز-تاوة-Servito come pane per gradire hummus od altre slse si presenta come un enorme ciambellone sorprendentemente vuoto all'interno. Di gradevole sapore dolce è al confine frail pane ed il dolce. Il pane tawa saudita è una sorta di dolce che si prepara in casa. L'impasto viene preparato con ingredienti semplici, poi fritto in una padella piena d'olio, e poi i dischi di pane vengono immersi in uno sciroppo di zucchero. Gli ingredienti sono formaggio, cardamomo, cannella, zenzero, curcuma, zafferano, lievito, fagioli neri, farina bianca, farina integrale, olio, zucchero, uovo.
Piatti quotidiani
Kabsa كبسةNella cucina tipica saudita sono presenti molti piatti a base di riso e il più importante è il kabsa (arabo: كبسة, traslitterato al-khabsa e kapsa), in alcune province detto anche machboos (machbūs in arabo: مكبوس). È il piatto nazionale in Arabia Saudita a base di riso con sopra carne di agnello, pollo, cammello o pesce. Secondo la tradizione va servito in unico piatto da condividere. Esistono numerose ricette per preparare il kabsa, e in molte di esse il pollo viene cotto separatamente dal riso (di solito basmati), o rimosso dal soffritto per poi essere rosolato nel forno. Un'antica ricetta consisteva nel cuocere la carne alla brace nel mandi: una buca coperta. Nelle città costiere il riso vien cotto nell'acqua dove è stato bollito il pesce! In genere, il piatto viene preparato cuocendo il pollo su un soffritto a base di cipolle, olio o ghee (burro chiarificato) ed eventualmente saltato. Il piatto può quindi venire insaporito con pomodori, acqua o brodo. Infine, il kabsa viene speziato con cumino, cardamomo, pepe, cannella, zafferano, pimento, chiodi di garofano e limetta. Quando il riso viene cotto, vengono aggiunte l'uvetta e le mandorle fritte o tostate. La tradizione vuole che il kabsa sia una vivanda originaria dallo Yemen.
Mutabbaq o Martabak مطبقChe sia Ballarò od il suk di Jeddah, non tutti amano il cibo di strada, spesso per motivi igienici. Fra le bancarelle di street food locale si possono trovare molti piatti della cucina tipica saudita, martabak o murtabak, anche riportato con la grafia mutabbak, matabbak e mutabbaq (arabo: مطبق ovvero "piegato"), è un piatto diffuso nella penisola arabica e nel sud-est asiatico. Ci ungeremo le mani con il mutabbaq, una focaccia ripiena che facilmente incontrerà i gusti di molti. Il più classico è a base di carne macinata, uova, peperoni, aglio, cipolle, curry e burro. Ma come il ragù della domenica varia da mamma a mamma, così le proposte di chi li prepara varia non solo da città a città, ma da strada a strada.
Mofatah al-dajajIl primato di piatto nazionale più diffuso viene conteso alla kabsa dal mofatah al-dajaj composto da pezzi di pollo serviti su un letto di riso basmati aromatico. I pezzi di pollo vengono tipicamente cotti in acqua con bastoncino di cannella, cardamomo verde, limone essiccato (loomi), radice di galanga (zenzero tailandese) e foglie di shaiba (fiore di pietra nera). Una volta cotto, il pollo viene spennellato con una miscela di spezie bagnate e arrostito fino a quando non sarà ben colorato. Tradizionalmente, il riso viene cotto nello stesso brodo in cui era stato cotto il pollo, conferendo al riso sapori e aromi distintivi. Questo piatto è tipicamente condito con kashna, una miscela di cipolle caramellate, mandorle o pinoli, uva sultanina e una miscela di spezie bagnate. Mofatah al-dajaj è comunemente gustato con latticello o laban e un'insalata verde a parte. Shawarma شاورماGiunto nella penisola araba con gli Ottomani, lo shawarma consiste in fettine di carne tagliate dallo spiedo e infilate in un pane tipo pita con pomodori e altre guarnizioni, in genere servito con un’insalata, ed è lo spuntino d’elezione in tutta la regione. Le uscite serali nei coffee-shop che vendono questa sorta di ‘fast food tradizionale’ sono anche un modo per passare il tempo con gli amici; gli uomini, in particolare, possono trascorrere un’intera serata seduti sulla stessa sedia di plastica fumando la shisha e sorseggiando il tè. Lo shawarma (in arabo: شاورما, shawurama, a sua volta dal turco çevirme ossia «che gira», o anche shawerma, è una pietanza diffusa in tutto il vicino e medio oriente (ed anche sotto casa mia). In Turchia una preparazione simile è chiamata döner kebabı, mentre in Grecia gyros; in quest'ultimo caso, però è in genere a base di maiale, animale escluso, invece, dal consumo alimentare per le popolazioni di religione islamica. La carne, sopratutto quella bovina, è migliore se marinata uno o due giorni nello yogurt o aceto con una quantità innumerevole di spezie. Viene generalmente servito con pane arabo o pita che ne viene guarnito.
SaleegOriginario della regione costiera dell'Hejaz, il saleeg (arabo: سليق, pr.it. salig) è un piatto tradizionale dell'Arabia Saudita composto da riso mantecato, quasi cremoso, e carne arrosto. Il pollo è la scelta di carne più comune ed è tipicamente bollito in acqua con spezie prima di essere arrostito. Questo piatto utilizza una mescolanza del brodo in cui è stata cucinata la carne, acqua calda e una lacrima di mastice (Pistacia lentiscus) opzionale per far bollire il riso. Il riso bollito viene poi unito a latte e burro chiarificato o burro, e cotto fino a raggiungere la consistenza desiderata. Saleeg (Arabio سليق) significa appunto bollito, qualcuno lo paragona al risotto mantecato italiano. Un grande piatto da portata (tabasi) è tradizionalmente usato per servire il saleeg, e la carne arrostita viene solitamente posta sopra il riso. È possibile condire il piatto con altro burro chiarificato o burro e si consiglia di servirlo con accompagnamenti come la salsaa hara, il duggus (una salsa di pomodoro e prezzemolo), limoni sottaceto o un insalata di pomodori e cetrioli.
BiryaniUna pietanza che sicuramente assaggeremo in Arabia Saudita è il biryani. Il piatto di origini indiane e musulmane, è a base di riso basmati fritto condito con carne o pesce, spezie, uova o verdure miste. Lungo il nostro percorso sono presenti numerosi ristoranti a gestione indiana o pakistana in cui poter provare questo delizioso piatto, in quanto molto popolare della cucina tipica saudita. Il nome deriva dal persiano birian che significa fritto o tostato. In India arrivò con la conquista mogul e si è diffuso nelle aree del commercio indiano. La leggenda vuole che Mumtaz Mahal, consorte dell'imperatore Shah Jahan (si, proprio quella del Taj Mahal) abbia ispirato questo piatto nel 1600 E.c. Il riso cantonese a san Francisco, l'arroz de chaufa o chifa (cinese in sud America), il riso fritto (fried rice) (variante meno famosa), il plov centro asiatico. e il biryani sono stati la mia salvezza in tanti viaggi. La mia preferenza va biryani di vegetali e uova nelle sue varianti regionali. Ricordo con emozione la cena in una sala affollata di soli uomini, con luci basse che esaltavano il fumo di sigarette, unici e primi turisti in quel ristorante del Parco di Periyar, e il cuoco che sbirciava dalla porta della cucina per accertarsi che i due stranieri avevano gradito il suo biryani vegetale. E come dimenticare il riso basmati con carne e verdure preparato dalla cuoca Mary e consumato assieme alla guida, il diacono Mashala, a Degum in un ristorantino con vista sulla falesia di Maryam Korkor. La pentola era così colma da offrirne anche all'autista, ai proprietari ed al figlio della gestrice del ristorantino.
Riso, la mia salvezza...
Meze (antipasti e spuntini)
Meze, mezze, o Mazza è una selezione di piccoli piatti serviti come antipasti in Arabia come in gran parte di Asia occidentale, Balcani e Nord Africa. Nelle regioni prevalentemente musulmane dove l'alcol è meno comune, il meze viene spesso servito come antipasto di pranzi a più portate, mentre in Arabia, Grecia, Turchia e nei Balcani funziona più come spuntino mentre si beve o si parla.
Baba ganoushBaba ganush (arabo: بابا غنوج, romanizzato: bābā ġannūj), scritto anche baba ganoush o baba ghanouj, è un antipasto levantino di origine libanese composto da purè di melanzane, olio d'oliva, succo di limone, aglio, condimenti vari e talvolta tahini. Può essere servito con cipolle, pomodori o altre verdure. Le melanzane vengono tradizionalmente cotte al forno o arrostite a fuoco vivo prima di sbucciarle, in modo che la polpa sia morbida e abbia un sapore affumicato. È un tipico meze (antipasto) della cucina regionale anche saudita, spesso servito come contorno a un pasto principale e come salsa per guarnire il pane pita. Il primo pensiero di fronte a questo baba è andato a Baba Yaga, la fata cattiva del mondo fiabesco russo (e personaggio dei racconti erotici di Guido Crepax), ma il termine si riferisce probabilmente a quelllo che India chiamano sugar daddy, un attempato signore che mantiene studentesse o giovani escort. Altre fonti preferiscono riferirsi ad un anziano goloso... Honni soit qui mal y pense...
MutabbalTradizionalmente, si dice che il mutabbal (arabo: متبل lett. 'speziato') sia una versione più piccante di baba ghanoush. Consiste in purè di melanzane cotte e tahini mescolati con sale, pepe, aglio, limone, olio d'oliva e semi di anar aggiunti.
L'hummus (in arabo: حمص بالطحينة hummus bi tahina) nasce in Libano ma ormai è un classico anche nella cucina mediorientale in genere e la sua origine si perde nell'antichità. È una salsa a base di pasta di ceci e pasta di semi di sesamo (tahina) aromatizzata con olio di oliva, aglio, succo di limone e paprica, semi di cumino (in arabo كمون, kamun) in polvere e prezzemolo finemente tritato.
FalafelAnche se di origine egiziana, i falafel arabi: فلافل, falāfil, traslitt. falāfel) sono una pietanza mediorientale ormai diffusa in tutto il mondo, costituita da polpette di legumi speziate e fritte in olio bollente dove si forma la tipica crosta croccante che avvolge il cuore morbido e pastoso profumatissimo! Tra i legumi più utilizzati le fave, i ceci e i fagioli tritati e conditi con sommacco (Rhus coriaria L.), cipolla, aglio, cumino e coriandolo. I falāfil sostituivano la carne nei giorni del digiuno dei copti egiziani. Il termine è formato da tre parole 'pha la phel' (Φα Λα Φελ), che che in copto egiziano significano 'con tanti fagioli'. Ho assaggiato, assaporato, gradito i miei primi falafel quarant'anni fa su una bancarella in un quartiere de Il Cairo durante il viaggio verso lo Yemen che raggiungemmo su un aereo carico di medicinali destinati ai terremotati (ma anche questa è un'altra storia....). Abituato a tenerli in un cartoccio, sono rimasto sorpreso e stupito quando a Kathmàndu, in piena Tamel, li hanno serviti avvolti in un ciapati arrotolato. Il mondo cambia... e certamente una piadina nepalese è meglio di un cono di carta!
Regione saudita che vai, dattero saudita che trovi
Fin dalla antichità, la Palma da Dattero viene coltivata in Arabia Saudita ed i datteri sono anche un alimento fondamentale della cucina tipica saudita. Possono essere mangiati da soli, farciti con frutta secca o addirittura ricoperti di cioccolato che troviamo a Natale anche in Italia. Un piattino di datteri viene spesso messo in tavola all'inizio del pasto. Ci sono una ventina di varietà di dattero, dal Marocco al Medio Oriente: almeno sei sono originarie della penisola arabica. Quando partivamo da Tamanrasset per i raid nel deserto verso l'Acacus o il Teneré o per Djanet, Messieur Kirani Sheik portava sempre una intera frasca di datteri di Biskra, la sua città natale (ma questa è un'altra storia...).
I sagai sono una varietà tradizionale di datteri originaria della penisola arabica ed è particolarmente popolare in Arabia Saudita. Questi datteri sono famosi per il loro colore bicolore: sulla punta sono dorati e asciutti, mentre il resto del corpo è marrone e morbido. Il sapore è leggermente dolce, mentre la consistenza unica è sia croccante che morbida. La domanda per queste date è particolarmente alta durante il Ramadan e l'Eid. Il consumo di datteri sagai aiuta ad alleviare la stitichezza ed è utile per curare i postumi di una sbornia e superare i disturbi sessuali.
Khudry o khudri è una varietà tradizionale di datteri proveniente dall'Arabia Saudita. Questi datteri sono meno costosi della maggior parte delle altre varietà e hanno un colore marrone scuro e una forma cilindrica con buccia rugosa. La taglia varia da media a grande. La consistenza è gommosa (ma non secca), mentre il sapore è moderatamente dolce con sentori di caramello. I datteri si mangiano tal quali o farciti con noci, mandorle o panna. Sono anche ricchi di fibre, magnesio, potassio e un carico di altre vitamine e minerali. Gustateli con una tazza di tè o caffè nero.
Il mabroom è un'altra varietà tradizionale di datteri originaria dell'Arabia Saudita. Questi datteri allungati hanno una pelle dal rosso chiaro al bronzo e una consistenza simile a una caramella che è gommosa e appiccicosa. Si consiglia di gustarli a temperatura ambiente, non appena usciti dal frigo. Il sapore è leggermente dolce, morbido e gradevole, con un persistente sentore di caramello. I datteri mabroom contengono fibre e minerali naturali, che li rendono molto salutari. Molte persone confrontano i datteri mabroom con i datteri khudri, ma questa varietà è più lunga e di dimensioni più piccole.
Sukkary è una varietà tradizionale di datteri originaria dell'area di Al Qassim. Sono tra le varietà più dolci e morbide di datteri, spesso descritti come datteri morbidi che si sciolgono in bocca. Il loro colore è dorato, mentre il sapore è dolce e succoso. Una volta essiccati, i datteri diventano gommosi e ancora più dolci, e c'è un po' di croccantezza vicino al gambo. I datteri sukkary sono ricchi di energia, zuccheri naturali, fibre, minerali e vitamine. Sono spesso indicati come datteri reali per la loro naturale dolcezza e il loro colore dorato. datteri di Sukkary possono essere trasformati in un dessert interessante quando sono ripieni di anacardi e panna dolce.
L'ajwa è una famosa varietà di datteri originaria di Medina arabo: المدينة المنوّرة, al-Madīna. Sono di colore da marrone scuro a quasi nero. La consistenza è leggermente secca, morbida e gommosa, mentre i sapori sono simili alla prugna e dolci con sentori di cannella, caramello e miele. I datteri sono ricchi di proteine, fibre alimentari, grassi sani e vitamine come A, B6, C, E e K. Durante e dopo la gravidanza, il consumo di datteri ajwa migliora la circolazione sanguigna per madri e bambini. Queste date sono anche conosciute come date sante e occupano un posto speciale nella tradizione islamica.
l Safawi è una varietà tradizionale di datteri dell'Arabia Saudita originaria della regione di Al-Madina nell'Hijāz. Questi datteri rugosi hanno un colore nero intenso e sono di dimensioni da medie a grandi. La consistenza è morbida, umida e gommosa, mentre il sapore è dolce. La palma safawi è nota per la sua elevata produttività, quindi i datteri safawi sono più disponibili in commercio rispetto alla maggior parte delle altre varietà (tutto l'anno).
DolciHininyHininy (arabo: حنيني, ma anche al haneena, hineni) è un dolce tradizionale, specialmente della regione centrale del Najd. Di solito viene preparato nella stagione invernale. È composto da datteri, pane integrale, burro, cardamomo e zafferano.
Piatti delle feste ed altro
Tharīd ثريدIl tharīd (arabo: ثريد, tharīi o thareed) è cucinato in occasione del Ramadan ed è servito al calar del sole. Questo piatto tradizionale arabo è spesso descritto come uno stufato di agnello speziato addensato con pane d'orzo, sebbene la parola tharīd si riferisca anche a una grande ciotola di terracotta su cui viene servito, così come la tajine indica la pietanza ma anche il piatto di portata con cui viene presentato. Secondo la leggenda e diversi insegnamenti Hadith, il tharīd era uno dei piatti preferiti del profeta Maometto, anche se si dice che le sue origini risalgano ai tempi preislamici. Si tratta di uno stufato di carne di agnello o pollo, con verdure, abbondantemente speziato e accompagnato dal pane. Nelle rivisitazioni più recenti della cucina tipica saudita, la carne halāl viene prima stufata insieme alle verdure e poi servita sul pane azzimo. Quest’ultimo, assorbendo in parte le componenti liquide, esalta ancora di più il sapore della preparazione.
HareesL'harees (arabo: هريس) o harisa (armeno: հարիսա, romanizzato: harisa) (l' harisa è un piatto armeno della pianura dell'Ararat) è un piatto secolare è probabilmente originario dell'Arabia Saudita, ma da allora si è diffuso in tutto il Medio Oriente e in India. Numerosi paesi hanno creato le loro varietà uniche, utilizzando ingredienti locali e dando nomi differenti al piatto. Nei Medio Oriente, l'harees viene solitamente preparato con grano macinato grosso mescolato insieme a carne e burro o grasso di coda di pecora. L'eventuale liquido in eccesso viene drenato e il composto viene sbattuto e condito. Può essere guarnito con cannella, zucchero e burro chiarificato, quindi lasciato a bagno per una notte. Pollo e agnello sono le varietà di carne più comuni impiegate, ma alcune varianti regionali includono anche il montone. Anche le spezie utilizzate nella preparazione sono influenzate a livello regionale: cardamomo, cannella e cumino sono comunemente impiegati nei paesi arabi, aglio e olio d'oliva si trovano solitamente in Libano, mentre peperoncino e curcuma sono usati nelle varianti indiane. Harees è documentato nel libro di cucina di Ibn Sayyar al-Warraq del X secolo Kitab Al Tabikh (Libro delle ricette), il più antico libro di cucina arabo sopravvissuto al mondo, così come nel libro di cucina di al-Baghdadi del XIII secolo Kitab Al Tabikh e nel libro di cucina andaluso di ibn Razin al-Tujibi del XIII secolo Kitab Fadalat al-khiwan fi tayyibat al-ta'am w'al-alwan. JalamahJalamah (arabo: جلمة) è il piatto tradizionale della regione dell'Asir, terra delle tribù Bareg e Qunfudhah, ai confini con lo Yemen. Il jalamah è composto da agnello giovane e di piccola taglia cucinato con grasso della coda di pecora, cipolle e una miscela di spezie arabe come cardamomo, cannella, coriandolo e pepe nero. Il piatto è solitamente accompagnato da riso o focaccia a lato per assorbire il sugo saporito. Questa specialità viene solitamente preparata in occasioni festive come il Eid al-Adha che celebra il sacrificio di Ibrāhīm (Abramo).
Cammello ripienoLo stufato di cammello è una pietanza comune in Arabia e Nord Africa. dove il cammello (in realtà il dromedario) è allevato per scopi alimentari. La carne di un giovane cammello viene cotta per 45-55 minuti, per uno di mezza età e vecchio - fino a 4 ore. 50 anni fa, l'album Atom Heart Mother dei Pink Floyd sulla copertina mostrava una mucca frisona pezzata di nome razza frisona di nome Lulubelle III. Una leggenda metropolitana narra che la versione CD rimasterizzate conterrebbe una scheda di Breakfast Tips. Da un lato stampata la ricetta per una "tradizionale festa nuziale beduina", che descrive in dettaglio come cucinare il cammello ripieno o cammello farcito. Per prepararlo, l'animale viene scuoiato, rifilato e pulito. Si fanno bollire alcune galline, un agnello e delle uova e il riso a parte. Le uova sode e il riso vengono insaccati all'interno delle galline, le galline nell'agnello e l'agnello ripieno all'interno del cammello che viene cotto su un enorme spiedo sopra una trincea di carboni ardenti. Nel romanzo comico Ho servito il re d'Inghilterra di Bohumil Hrabal la ricetta è presentata come un tradizionale etiope piatto cucinato per la visita a Praga dell'imperatore Haile Selassie. Altre leggende metropolitane fiorisco su questa pietanza, non resta che tornare al nostro stufato di cammello, che ricordo come unico piatto nei semplici locali di Tamanghaset. Alla fine, la realtà ha superato la fantasia e nei menù di di Dubai, fra le attrazioni proposte dalle agenzie, compare lo stuffed camel. Rimane il dubbio che la voracità dei turisti abbia spinto alla preparazione del piatto: l'offerta segue la domanda del mercato...
Bevande
Qahwah shamālia, il caffè dei bedùOttenuta dai semi di coffea arabica. Il caffè arabo (قهوة عربية, qahwah arabiyya) si diffonde assieme alle leggende nel XV secolo da Moka, nella Arabia Felix (in realtà lo Yemen a dispetto del titolo che ho apposto a questo sito). Nell'Arabia settentrionale viene preparato un caffè noto come qahwah shamālia (letteralmente caffè del Nord), anche noto come caffè dei beduini. con una speciale caffettiera chiamata dallah (دلة) o, più comunemente, con la cezve (chiamata anche rikwah o kanaka) e versata in piccole tazze senza manico chiamate fenjan. La bevanda è caratterizzata dal suo colore scuro e da un sapore e un odore straordinariamente forti e amari. Anche se di solito viene servito liscio, senza zucchero, il cardamomo viene spesso aggiunto per conferire al caffè un gusto un po' più leggero. Per gli arabi, il caffè rappresenta un simbolo di generosità, orgoglio e ospitalità e viene tradizionalmente servito durante il Ramadan, ma anche in occasione di matrimoni, feste e funerali. Il caffè arabico è considerato un digestivo e viene tipicamente servito al mattino dopo un pasto, accompagnato da datteri dolci che ne completano l'amaro.
Karak CiaiProbabilmente è stato portato da lavoratori arrivati negli anni '50 dall'India e dal Pakistan. Questo tipo di tè al latte speziato è popolare in molte regioni del mondo e l'Arabia non fa eccezione. Infatti a Jeddah ed in altre città troveremo negozi di tè karak aperti 24 ore su 24, sempre affollati di uomini che assaporano il loro tè karak. Il gusto è simile al tè al masala, ma meno speziato. Il cardamomo è la spezia più utilizzata nel tè al karak, tuttavia alcune persone amano aggiungere anche cannella, zafferano, chiodi di garofano e zenzero. Si ritiene che il cardamomo abbia molti benefici per la salute. Si dice che allevi gonfiore, bruciore di stomaco, nausea e riduca l'infiammazione nel corpo e abbassi la pressione sanguigna. Anche il latte è una preferenza, potrebbe essere latte normale, latte condensato zuccherato o latte evaporato. Anche lo zucchero viene aggiunto a piacere. È davvero facile da preparare, ma dovrebbe essere bollito e fatto sobbollire tre volte prima di filtrare e servire per intensificare i sapori. |
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dal 20 ottobre 2021 |