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Con la chiusura, speriamo momentanea, della strada costiera M55 fra Sharma e Dhuba, il programma è invertito rispetto a quello pubblicato nel sito di AnM. Le località toccate sono però le stesse e sono tutte incluse nel percorso che parte da Tabuk raggiunta in volo da Jeddah. Il viaggio si conclude a Riyadh. Il vecchio programma,come da redazionale, si trova qui-
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Direttamente o mediante scalo intermedio a Jeddah con le sue antiche stradine che circondano l'area del porto, mentre con grattacieli e moderni edifici, la città sembra voler competere con Riyad. In volo raggiungiamo Tabuk base per la visita alla Valle di Hisma. Non siamo distanti dalla Giordania e dalle dune che circondano la città morta di Madyan dove si rifugiò Mosè. Inizia la discesa verso sud. Una strada ci conduce verso Al Ula offrendoci la possibilità di una passeggiata nell'oasi poco conosciuta di al Disah, solo recentemente raggiunta dalla rotabile. Ed eccoci nel cuore del nostro raid fra le sabbie del deserto arabico, la cittadina di al-Ula con la città vecchia restaurata ed aperta ai visitatori non è che un assaggio di ciò che ci attende all'indomani fra le torri d'arenaria di Hegra, più conosciuta come Mada'in Salih con tombe nabatee immerse fra le dune a differenza di Petra nascosta in una forra. Ha'il dà nome al nostro viaggio. L'antica città carovaniera ha perso il suo splendore ma è un punto di passaggio per raggiungere l'area archeologica dei graffiti di Jubbah. Con comodo treno raggiungiamo la capitale del Regno. Arriviamo di sera e ci trasferiamo in albergo per essere pronti all'indomani per l'ultimo giorno in Arabia. La giornata è intensa in mattinata possiamo scegliere se salire sul grattacielo o visitare l'antica città di Dirya. Nel pomeriggio raggiungiamo la falesia di Jebel Fihrayn che rammenta la profondità del Grand Canyon. Il viaggio è terminato. Torniamo con il rosso delle dune e dei tramonti negli occhi. |
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dal 20 ottobre 2021 |