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Direttamente su Riyad o mediante uno scalo intermedio giungiamo nella capitale del Regno. Con i suoi grattacieli e moderni edifici, la città sembra voler competere con Dubai, negli Emirati Arabi Uniti e con Jeddah.

Ci dirigiamo verso nord con la A65, possibilmente prima passando per un luogo panoramico, famoso fra i sauditi perché la falesia di Jebel Fihrayn, rammenta vagamente la profondità del Grand Canyon.

Ha'il dà nome al nostro viaggio. L'antica città carovaniera ha perso il suo splendore ma è un punto di passaggio per raggiungere l'area archeologica dei graffiti di Jubbah.

Ed eccoci nel cuore del nostro raid fra le sabbie del deserto arabico, la cittadina di al-Ula con la città vecchia restaurata ed aperta ai visitatori non è che un assaggio di ciò che ci attende all'indomani fra le torri d'arenaria di Hegra, più conosciuta come Mada'in Salih. tombe nabatee immerse fra le dune a differenza di Petra nascosta in una forra.

Una strada ci conduce verso il Mar Rosso offrendoci la possibilità di una passeggiata nell'oasi poco conosciuta di al Disah, solo da poco raggiunta dalle rotabili, terminando la giornata a Sharma.

Facciamo rotta verso nord, costeggiando il golfo di Aqaba. entrando nella terra dove si rifugiò Mosè. Ci aspetta la città morta di Madyan per poi raggiungere alla Valle di Hisma ed infine Tabuk. Non siamo distanti dalla Giordania e dalle dune dove operò Lawrence d'Arabia.

Un breve volo ci porta a Jeddah con le sue antiche stradine che circondavano l'area del porto. Il viaggio è terminato. Torniamo con il rosso delle dune e dei tramonti negli occhi.