sei in
The ultimate guide to Hisma Plateau in KSA |
||||||||||||||||||
Se Jebel significa montagna (e il Mongibello è la montagna più famosa della Trinacria), il nome Jibal indica un "insieme di montagne", Hisma non è un monte ma migliaia di formazioni rocciose che si estendono per centinaia di chilometri, ognuna di dimensioni e forma uniche. La Giordania è famosa per il deserto del Wadi Rum, ma è meno noto che le sue iconiche formazioni di arenaria si estendono a sud oltre il confine con l'Arabia Saudita per oltre duecento chilometri fino al grandioso Wadi Qaraqir, la gola più occidentale del Wadi al-Disah. Diversi tipi di formazioni di arenaria hanno creato uadi profondi e imponenti rocce giganti le cui sagome sono un vero capolavoro della natura. Il wadi più impressionante è il famoso Wadi Dham a est di Jibal Hisma, la cui valle sabbiosa si snoda per più di 20 chilometri. La parte principale di Jibal Hisma si trova tra il maestoso Jebel Al-Lawz (lett.: montagna mandorla) a ovest e la pianura che circonda la città di Tabuk a est. Jibal Hisma è conosciuto con vari nomi: Valle di Hisma (Hisma Valley) per le agenzie turistiche. Hisma Plateau per i geologi e gli archeologi che vi lavorano. Ed a dir il vero, chiamarla valley, almeno per noi italiani, fa pensare a qualcosa di boscoso e lussureggiante, mentre è un arido deserto dagli scenari spettacolari. Anche qui, fra rocce e torrioni, vi è uno passaggio che si restringe sempre più ed è detto Grotta del Faraone (كهفرعون), anzi ve ne sono varie tutte indicate con lo stesso nome. Una è detta anche Ciop Ciop (taglia taglia, come la piazza delle esecuzioni a Riyadh)). Purtroppo i frequentatori, per quanto sia loro vietata la carne impura, sono dei veri maiali ("porci in brago", Inferno, VIII, vv.49-51) che lasciano spazzatura ovunque. Chi scrive, assieme alla guida Awad, ha raccolto due sacchi di spazzatura conferendoli poi a Tabuk.
Come per altri luoghi del Plateau, qualche turista ha pubblicato su GMaps posizioni di fantasia. Nella mappa sottostante, oltre alla mia traccia, trovi quelle rilevate da alcuni amici che, avendo la stessa guida, lo hanno rilevato nelle medesime posizioni, ma possono benissimo esservi varie strettoie o siq. Questo deserto dalle forme straordinarie con massicci di arenaria scolpiti dall'erosione e circondati da banchi di sabbia multicolori non solo rivaleggia con la sua controparte giordana, ma offre scenari unici e paesaggi fuori dal mondo. Jibal Hisma racchiude anche esempi di arte rupestre e iscrizioni in arabo cufico risalenti ai primi decenni dell'Islam, a dimostrazione delle sue eccezionali caratteristiche ha attratto gli umani per millenni, anche come strada di pellegrinaggio.
Tutte le strade portano a HismaSe la guida attraverso le parti rocciose di Jibal Hisma non presenta particolari difficoltà, alcune zone sabbiose sono davvero morbide e gli anfratti scavati dal vento tra dune di sabbia e rocce possono essere trappole formidabili per un guidatore distratto! Per raggiungere Hisma vi sono vari accessi da sud, nord e est. Con la strada 8784, asfaltata ed a doppia carreggiata, provenendo sia da Tabuk che da Sharma si arriva all'incrocio a quadrifoglio (GPS 28.30443, 35.81466). Arrivando da Tabuk, circa sei chilometri prima della deviazione, sulla sinistra, lontano dall'asfalto, si scorge un ritratto del Sovrano saudita (رسمة الملك) in bianco e nero (28.314096110250244, 35.92395419757085). Con la 4x4 ci si può avvicinare e fotografarlo da vicino senza perdere tempo perché la escursione è lunga ed occupa tutta la giornata fino al tramonto.
Arrivando da Sharma, circa dieci chilometri prima della deviazione, c'è un'area di servizio con moschea come da regolamento, con alle spalle un vecchio museo.
Già dalla strada si scorgono varie formazioni che beduini e turisti hanno denominato con quanto la fantasia suggeriva: Jebel Al Safina (in effetti ricorda il cassero di una dhow, la nave di Simbad), la Grotta fra le torri ed altro. La pista, all'inizio asfaltata, incontra dopo circa otto di chilometri la deviazione a sinistra per Alsaroo, la c.d. Valle dei Cipressi e l'Altare del vitello d'oro. Proseguendo dritti poco oltre, la stazione di rifornimento di Al-Zaraa Umm Barira (la frazione di Bareerah da nome a tutta l'area). La pista prosegue verso nord. A destra, c'è la G.H. di Abdullah Sheik بيت الشيخ عبيدالله الضيوف, poi inizia il fuoristrada. A seconda del tempo, dell'orario e della conoscenza dei luoghi da parte degli autisti inizia la navigazione fra i torrioni. Vagando senza meta, seguendo i capricci del terreno o dell'autista, ci si imbatte in disegni, grafiti e messaggi scritti degli antichi popoli che abitavano questo remoto angolo dell'Arabia settentrionale circa duemila anni fa. Scolpite sugli innumerevoli massi e pareti rocciose di questo imponente paesaggio spazzato dal vento, queste iscrizioni, chiamate Thamudico E o Hismaico dagli studiosi, ricordano in modo sorprendente che la cultura umana può sopravvivere e prosperare anche negli ambienti più remoti.
Usato e scritto principalmente in quella che oggi sono l'Arabia Saudita nordoccidentale e la Giordania meridionale, l'Hismaico fa parte di una famiglia di dialetti e scritture conosciute dagli studiosi come Nord Arabico Antico (ANA Ancient North Arabian). Linguisticamente simile all'arabo, l'antico arabo settentrionale fu scritto in varie forme, ma tutte strettamente correlate, della scrittura alfabetica indigena dell'antica Arabia a partire dal primo millennio avanti l'Era corrente fino ai secoli intorno al volgere dell'era, quando i re nabatei di Petra esercitavano un'influenza economica e politica su gran parte dell'Arabia settentrionale e su Hisma. Sono state catalogate diverse migliaia di tali iscrizioni, quasi tutte semplici messaggi personali di nomadi e pastori locali che oltre a lasciare i loro nomi e i nomi dei loro padri e antenati, scrissero brevi preghiere agli dei nabatei e arabi, ricordando gli amori perduti e gli amici defunti e autografavano disegni spesso eccezionali di vita e attività nel deserto, in particolare scene di cammelli e di caccia. |
||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||
GeologiaL'Hisma è un ampio altopiano a est della regione settentrionale dell'Hijaz. È caratterizzato da arenarie e argille paleozoiche alterate che sono profondamente sezionate da ampi wadi dove si sono depositati limo, ghiaia e sedimenti fini associati di età quaternaria. Per saperne di più: Ingresso al plateau da NordFra le dune ed i canyon a nord dell'area visitata dai nostri gruppi passa una grande strada asfaltata. Si parte da Tabuk in direzione nord (vedi linea rossa nella mappa sottostante) lungo la statale 15 poi a Bir Ibn Hirmas si volta ad occidente sulla strada 394, proseguendo fino al villaggio di Al-Zaytah (شرطة الزيتة). L'area è indicata su GMaps come Al Mafraq (مسجدsi), ma la nostra guida non usa questo toponimo. Pochi chilometri dopo si volta a sinistra e si entra fra gli affioramenti rocciosi, Il percorso è però relativamente lungo anche se su strade ottimamente asfaltate. Sono circa 320 chilometri che uniti al ritorno per la strada 8784 completano un anello di 440 chilometri cui vanno aggiunte tutte le deviazioni verso rocce e formazioni caratteristiche. |
||||||||||||||||||
L'altare del Vitello d'oroSecondo l'interpretazione islamica, il peccato degli adoratori del vitello è un shirk (arabo: شرك), peccato di idolatria o politeismo. Per i musulmani, shirk indica l'associare all'unico vero Dio una pletora più o meno vasta di altre divinità e costituisce uno dei più gravi peccati. Gli adoratori del vitello d'oro, secondo il Corano, furono perdonati quale segno di speciale tolleranza e clemenza da parte di Allah. Ben diversa la tradizione biblica che li vede tutti sterminati - forse sgozzati - al ritorno di Mosè dal monte) È necessario aggiungere che nella versione islamica, non è stato Aronne a creare il vitello d'oro bensì un uomo ebreo tra il popolo d'Israele di nome As-Samiri. Aronne per i musulmani e per la fede islamica è considerato un Profeta alla pari degli altri profeti; egli ha cercato di fermare questa idolatria ma non ci riuscì. Solo dopo il ritorno di Mosè le cose si ristabilirono come prima. Dalla strada asfaltata verso il centro di Hisma, dopo pochi chilometri si gira a sinistra verso la valle dei cipressi e poi la strada sale dai quasi mille metri di Hisma ai 1.550 del gruppo di case nei cui pressi una recinzione metallica racchiude il c.d. altare del Vitello d'oro. In realtà una formazione rocciosa che vagamente potrebbe ricordare una piattaforma. Il luogo è frequentato dai turisti sauditi ed è possibile incontrare festanti scolaresche di Tabuk. Non sorprende incontrare anche anglosassoni, special modo mormoni statunitensi alla ricerca di uno scatto che li immortali presso una delle vette del Monte Sinai, ovvero del Jebel Al-Lawz. Le vette che potrebbero essere il Sinai sono almeno tre, non c'è che l'imbarazzo della scelta. La vetta ufficiale è leggermente più a nord e si raggiunge da una laterale che si stacca dalla statale 394. Il percorso in questo caso si ferma sotto il monte perché è zona militare. A circa un chilometro ad ovest delle abitazioni si trova - per gli entusiasti della vicenda - una serie di blocchi di calcare bianco - chiaramente qui trasportati da qualche altro luogo - considerate le dodici colonne rappresentanti le dodici tribù di israele. Il luogo viene considerato come l'altare costruito da Mosè dopo la lo sterminio dei miscredenti adoratori del vitello... Non deve sorprendere neppure che nei mesi invernali qui si possa incontrare la neve. Siamo pur sempre in montagna, anche se in zona desertica. |
||||||||||||||||||
Altri accessi
|
||||||||||||||||||
In rete
Tabuk - Hisma Plateau - Tabuk in 4x4 Blu percorso Vasta da sud - Verde chiaro percorso nord - Verde scuro altro percorso 4x4 Giallo, percorsi a piedi attorno al Grande Arco
Sotto: accesso da sud alla Valle di Hisma ed al suo Plateau (programma originario)
|
||||||||||||||||||
dal 20 ottobre 2021 |