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A destra la mappa dell'area pubblicata nel 1879 dal capitano R.F. Burton in The Land of Midian. Molti studiosi hanno cercato il monte Sinai anche recentemente come Emmanuel Anati o Glen A. Friz. La terra di Madyan accolse Mosé nella sua prima fuga dall'Egitto e qui visse quarant'anni. Burton cercò di posizionare la montagna sacra dove Dio incitò Mosé a liberare il suo popolo dalla schiavitù.
Madyan مدين (Madian o Midian)L’area che attraversiamo si trova in posizione strategica: a metà strada tra Mada’in Saleh e Petra, ma anche vicino ad Aqaba e al Mar Rosso. I reperti più antichi risalgono al II millennio a.E.c. e la tradizione tramanda che Mosè, fuggendo dall’Egitto, si rifugiò proprio nell’area desertica di Madyan, dove gli venne affidato da Dio il compito di tornare in Egitto per liberare il popolo ebraico. Il toponimo non indica una città ma tutta l'area fra il Golfo di Aqaba e il Plateau di Hisma. Per gli sauditi la cittadina si chiama Al Ba'd, per gli archeologi il sito è Mugha'ir Shu'ayb, per i turisti è indicata come Madyan. Secondo il libro della Genesi, i Madianiti erano i discendenti di Madian, figlio di Abramo e di sua moglie Keturah: "Abramo prese una moglie, e il suo nome era Keturah. E lei gli partorì Zimran, e Jokshan, e Medan, e Madian, e Isbak, e Shuah" Il sito archeologico è un piccolo gioiello nascosto, perché fuori da ogni itinerario turistico e perché offre subito un’idea della stratificazione culturale e architettonica di quest’area e di quanto fosse importante ai tempi delle rotte commerciali. Non è chiaro quali divinità adorassero i Madianiti. Attraverso la loro apparente connessione politico-religiosa con i Moabiti si pensa che adorassero una moltitudine, tra cui Baal-peor e la Regina del Cielo, Ashteroth (Astarte). Secondo Karel van der Toorn, "Nel XIV secolo a.C., prima che il culto di Yahweh raggiungesse Israele, gruppi di Edomiti e Madianiti adoravano Yahweh come loro dio". Per saperne di più, interessante la voce Madian in Wikipedia.
L'Arabia Saudita non ha solo la grande città nabatea di Madâ'in Sâlih, ma anche altre due, Dumat-al-Jandal, nella provincia di Al-Jawf, che fu parte anche del regno di Zenobia di Palmira e dove opera la missione archeologica italiana della Università Orientale di Napoli, e Al-Bada' (Al Bad) qui nella provincia di Tabuk. Quest'ultima, chiamata anche Mugha'ir Shu'ayb, è ancora per lo più sconosciuta sebbene possieda alcune delle più belle tombe monumentali tipiche dell'architettura dell'antico regno nabateo. L'importanza di Al-Bada' è dovuta alla sua posizione nel Wadi 'Afal, un'ampia valle lunga 50 chilometri orientata da nord a sud che collega il Levante (Libano, Giordania, Palestina) alla costa occidentale dell'Arabia e ai suoi grandi porti marittimi come Aynuna e Loke Kome. Al-Bada' è anche collegata a una strada est-ovest che conduce alla piccola città di Maqna sul Golfo di Aqaba. La maggior parte degli studiosi concorda sul fatto che Al-Bada' sia l'antica città di Madyan, anche se non ci sono ancora prove formali, ma speriamo che la missione archeologica franco-saudita iniziata nel 2017 confermi questa ipotesi. Il toponimo Madyan si riferisce sia al territorio che alla città, risale probabilmente alla fine del secondo millennio prima della nostra era. Le recenti raccolte di materiale archeologico in superficie da parte di esploratori e scienziati hanno mostrato segni di una lunga occupazione di Al-Bada' con resti delle principali popolazioni che regnarono in Medio Oriente. Le monete dimostrano che la città era attiva anche durante i periodi ellenistico, nabateo, romano e islamico. Sembra che l'importanza di Madyan sia diminuita dal 11° secolo a.E.c., ma non è mai stata abbandonata in quanto è ancora menzionata sotto il dominio di Omayyadi, Fatimidi, Mamelucchi e Ottomani.
Il sito archeologico di Mugha'ir Shu'aybI beduini di Wadi Afal chiamavano le tombe Magha'ir Shu'ayb, le Grotte di Jethro ovvero le Grotte di Shu'ayb, così nel Corano si chiama il suocero di Mosè. Madyan era un'area abitativa ampia e complessa. Oggi sono identificabili due zone principali: l'area residenziale di Al-Maliha che fu probabilmente fortificata, e la necropoli nabatea scavata nei pendii del Jebel Mussalla. Ci sono diverse teorie sulle funzioni di questi monumenti con facciate ornate, ma le camere sepolcrali scavate all'interno nel terreno supportano l'idea di tombe simili a quelle di Petra in Giordania e di Hegra. La necropoli conta circa trenta tombe di cui alcune decorate con facciate monumentali nel tipico stile nabateo. Una di esse ha una colonna ornata da un capitello che sembra ispirato allo stile greco ionico, mostrando ancora una volta la grande influenza dell'antica Grecia e di Roma nella parte settentrionale della penisola arabica. La maggior parte dell'antica città di Mugha'ir Shu'ayb / Madyan sorgeva dove si trova la moderna città di Al-Bada', ma poiché gli scavi sono iniziati solo nel 2017, il sito è parzialmente recintato, Alcune tombe nabatee sono accessibili ai turisti. Sono state costruite scale per facilitare l'accesso alle tombe in cui i visitatori possono entrare. A differenza di Hegra e di Petra, qui è possibile affacciarsi all’interno e vedere chiaramente i singoli sepolcri. A est dell'abitato di Al-Bada' si trova (recintato) l'ennesimo pozzo di Mosé. Maqna e le 12 sorgenti di Mosè (Ain Musa)La tradizione vuole che Mosè attraversò il Mar Rosso, arrivò a Maqna e andò a bere a un pozzo chiamato Bir Al-Sa'idani. Lì vide due ragazze che raccoglievano acqua per il loro bestiame e si offrì di aiutarle. Le ragazze riferirono questa mossa gentile al padre, il profeta Shu'ayb, che andò incontro a Mosè, riconobbe la sua anima pura e decise di fargli sposare una delle sue figlie. Così Mosè si stabilì a Madyan dove visse per dieci anni con la moglie e il suocero. Più tardi, quando Mosè condusse Israele fuori dall'Egitto attraverso il Mar Rosso, si suppone che abbia raggiunto la terra di Madyan a Tayeb Al-Ism, che si trova a soli 15 chilometri a nord di Maqna, e ne sarebbe testimonianza l'appellativo "Valle di Mosè". Esodo 26-27 26 Disse: «Se tu ascolterai la voce del Signore tuo Dio e farai ciò che è retto ai suoi occhi, se tu presterai orecchio ai suoi ordini e osserverai tutte le sue leggi, io non t'infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti guarisce!». 27 Poi arrivarono a Elim, dove sono dodici sorgenti di acqua e settanta palme. Qui si accamparono presso l'acqua Durante i primi anni dell'Islam un evento importante ebbe luogo a Maqna poiché fu qui che le truppe del profeta Maometto firmarono un trattato con il popolo di Judham, la tribù che controllava questa zona e che si convertì all'Islam. Ancora oggi a Maqna c'è un pozzo dove l'acqua cristallina esce dal terreno in più punti come per magia. Il pozzo è circondato da bellissime palme e la sua acqua scorre in discesa verso un rigoglioso palmeto. A nord del pozzo si trova un sito archeologico che si ritiene risalga all'inizio dell'era islamica (non visitato). La sorgente di Ain Musa è nella parte inferiore del bacino di Wadi al Hamdah. Il villaggio di Maqna un tempo era un antico porto marittimo e capitale della Terra di Madian (ma forse confonde con Madyan) ndr). Fu elencata da Tolomeo che è una delle numerose “città mediterranee” dell'Arabia Felice. Circa 1200 m a sud-est dal Golfo di Aqaba lungo il Wadi al Hamdah, il versante settentrionale della valle si alza bruscamente formando un piccolo altopiano sabbioso, che è prevalentemente in pendenza verso nord-ovest. La sorgente emerge sulla sommità dell'altopiano ad un'altezza di circa 50 m sul livello del mare e di circa 40 m sopra l'adiacente letto del wadi. La distanza dalla pozza sorgiva al letto del wadi adiacente è di circa cento metri. Questo altopiano è formato principalmente da arenaria e calcare. Fonte: Natural springs in northwest Saudi Arabia, Mohammed Abdullah Alsaleh.
Wadi Tayyb al-Ism (Tayeb al-Esm)Proseguendo da Maqna lungo la costa verso Aqaba, si giunge alla foce di Wadi Tayyb al-Ism, una gola che scende tra alte pareti di granito dal massiccio omonimo. Considerato una delle meraviglie naturali dell'Arabia Saudita, Tayyb Al-Ism è a soli 15 chilometri a nord del piccolo villaggio costiero di Maqna. Occorre richiedere un permesso all'Ufficio Turistico del Progetto Neom (pr.it Niom). Quando ci si avvicina per la strada che costeggia le acque turchesi e le spiagge bianche del Golfo, ciò che colpisce per prima è la forma imponente del massiccio granitico del Tayyb al-Ism, alto 600 metri, i cui spigoli vivi cadono nel Golfo di Aqaba. Oltre la foce del wadi, la strada è vietata ai turisti (marzo 2022). Per saperne di più sulla Camminata nella Valle di Mosè, clicca qui.
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Tutte le strade portano a Madyan
Tabuk - Hisma - Maghaer Shuaib (Madyan) - Maqna (Fonti Mosé) - Tabuk senza passare per Sharma
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dal 20 ottobre 2021 |