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Fjordland

14-24 agosto 2021

con AnM e Marco Vasta nei fjordi della Norvegia

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Italia - Oslo - 14 agosto

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Chi arriva "presto" da Malpensa (13:10) ha tempo per una prima visita di Oslo dopo aver depositato i bagagli agli Anker Apartments ed anche ad una prima spesa per le eventuali colazioni della mattina di Domenica.

 

Costruita nel 1697, la Dom Kirke (Cattedrale di Oslo) (p. 64 LP 7a ed) merita una visita per le elaborate vetrate istoriate di Emanuel Vigeland (fratello di Gustav) e per lo splendido soffitto dipinto, realizzato tra il 1936 e il 1950. L’eccezionale pala d’altare, una raffigurazione dell’Ultima cena e Crocifissione realizzata da Michael Rasch (1748), è uno degli elementi originali della cattedrale; fu spostata in vari luoghi del paese (l’ultimo fu la Chiesa di Prestnes, a Majorstue), prima di fare ritorno nella sua sede originale nel 1950. I padiglioni del bazar, sul retro dell’edificio (forse un tempo un chiostro ad emiciclo), risalgono al 1858 e in estate ospitano negozi d’artigianato e caffè.

Nel pomeriggio del sabato, abbiamo trovato la chiesa chiusa ed i bar-ristoranti affollati...

 

Damstredet (città vecchia  (p. 64 LP 7a ed, cartina p70) Le bizzarre abitazioni settecentesche in legno delle viuzze di Damstredet e Telthusbakken offrono una gradita alternativa all’architettura moderna del centro. Da zona degradata di un tempo, Damstredet si è trasformata in un quartiere residenziale molto amato dagli artisti. Per raggiungerla dirigetevi a nord su Akersgata per poi svoltare a destra in Damstredet. Telthusbakken si trova poco più su, sempre su Akersgata, verso destra. Lungo il tragitto si incontra il Vår Frelsers Gravlund, il cimitero dove riposano Ibsen, Munch e Bjørnstjerne Bjørnson.

 

Domkirke Damstredet . carino... Casetta piccina picciò... Frelsers Gravlund

 

Den Norske Opera & Ballet - Teatro dell’Opera di Oslo (p. 59 LP 7a ed, cartina p60) www.operaen.no; Kirsten Flagstads plass 1; ingresso libero al foyer; hfoyer 10-21 lun-ven, 11-21 sab, 12-21 dom), Nell’intento di trasformare la città in un polo cultuale di livello internazionale, l’amministrazione cittadina ha avviato n’imponente opera di riqualificazione del lungomare (che terminerà nel 2020) il cui fulcro è il meraviglioso Teatro dell’Opera, un edificio destinato a diventare uno dei simboli della Scandinavia moderna.

Progettato dallo studio di architettura Snøhetta, con sede nella capitale, costato circa 500 milioni di euro e inaugurato nel 2008, il Teatro dell’Opera è stato concepito per assomigliare a un iceberg che galleggia al largo di Oslo. Edificio dalle linee raffinate che a prima vista non pare nemmeno tanto imponente, a un’osservazione più attenta lascia completamente incantati. Splendido in qualsiasi stagione, in inverno si riveste di magia non appena la neve lo ricopre col suo manto scintillante e le lastre di ghiaccio brillano nel porto tutt’intorno.

Prima di entrare fate una passeggiata sul tetto, che con i suoi angoli inclinati e le superfici piatte assomiglia a una sorta di ‘tappeto’: un’immagine simbolica evidentemente efficace, a giudicare dai tanti norvegesi che nelle belle giornate amano salire fin lassù e prendere il sole. Non mancate inoltre di ‘suonare’ i bastoncini sonori sia sul tetto sia vicino all’ingresso. Poco al largo del Teatro dell’Opera galleggia l’installazione "Lei mente" di Monica Bonvicini Hun Ligger, un’interpretazione tridimensionale del quadro dipinto da Caspar David Friedrich nel 1823-4 dal titolo Das Eismeer (Il mare di ghiaccio). Quando la marea sale o scende, la scultura in vetro e acciaio ruota e oscilla, regalando a chi la ammira una prospettiva sempre diversa.

Oslo romantica Lettori Oslo S (nuova) Insalata di salmone

Mentre ci rechiamo all'opera & Ballet, il cielo si rannuvola e nel giro di pochi minuti una pioggia violenta si abbatte sul piazzale della stazione che stiamo attraversando. Ci rifugiamo nell'atrio della vecchia Oslo Østbanestasjon Oslo Ø (Stazione Ferroviaria est) che è stata stat convertita in un centro commerciale, ma fa ancora parte del complesso delle due stazioni, Girovaghiamo fra negozi e ristoranti anche dal nome italiano come il Bella Bambina od il Deli de Luca. Poi la fame ha il sopravvento e decidiamo di entrare in un locale al primo piano l'Opland Burger & Steak che promette "In un mondo in cui la maggior parte delle cose sono semplificate e prodotte in serie, Opland è preoccupato che le cose debbano avere una chiara origine".. All'ingresso su un tavolino è disposto un QR, un cameriere vede la nostra perplessità ci istruisce chiarendo che il QR da acceso al menù online- Esitiamo e poi entriamo. Gentilmente veniamo assistiti anche perché il cameriere sa per esperienza che l'uso del QR è ostico agli altri europei. Inoltre vi sono anche problemi tecnici perché le ordinazioni caricano come per un unico tavolo e poi ik conto andrebbe suddiviso e questo il programma non lo fa. Conclusione abbiamo il primo incontro con la ristorazione norvegese e con un menù occidentale che offre ben poco di cucina autoctona. Sembra una delusione ma in effetti un piatto di pasta con le sarde lo trovi solo in sicilia e non a Roma od Aosta., un po' cosme se ad Aosta si cercasse una pasta con le sarde.

 

Oslo a piedi, pomeriggio e sera.

Oslo (p. 56 Lonely Planet 7a ed)

 

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