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Fjordland

14-24 agosto 2021

con AnM e Marco Vasta nei fjordi della Norvegia

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Preikestolen - Stavanger - 21 agosto

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Per molti turisti, la salita al Preikestolen (p. 221  LP 7a ed) è considerata l'escursione più bella di tutto il viaggio! Impegnativa per la presenza di massi scivolosi in caso di pioggia e punti scoperti in cima, non molto adatti a chi soffre di vertigini. Con un po' di calma però tutti riescono a farlo (vedi sotto i dislivelli). Consigliate scarpe con buone suole, meglio le pedule da escursionismo.

L'ingresso del Mountain Lodge Salone Indicazioni sentiero
Il complesso visto dal sentiero Bivio per i due parcheggi Crociera nel fiordo

Il gruppo ha scelto di alzarsi tardi. Altri gruppi, anche per motivi logistici, hanno scelto il pomeriggio, dormendo distanti da Preikestolen e poi raggiungendo Stavanger in serata. Qualcuno è salito di sera scendendo poi a lume delle frontali e qualcun altro si è alzato prima dell'alba  per assistere al sorgere del sole. La colazione, per chi dorme al Base Camp è inclusa nel costo del pernottamento. Avviene a buffet nel salone ed è abbondante, sia in stile continentale che con il dolce secondo quanto piace agli italiani. Chiudiamo le valigie, le carichiamo sulle vetture che vengono spostate dal parcheggio della dependance al parcheggio. Il costo del parcheggio di 250 Nok è incluso nel pernottamento. Prima di partire, gli autisti devono chiedere la stampa di un QR per alzare la sbarra.

 

Il sentiero di 3,8 km (2 h) che sale al Preikestolen parte dal piazzale fra l'Hiker Caffe e il Souvenir Shop (58.99117087084057, 6.13823674710454). L’inizio del percorso è ripido, ma ben segnalato, poi il sentiero si inerpica su tratti un po'ripidi alternati a zone paludose e infine oltrepassa una serie di lastre granitiche e alcune rocce esposte ai venti fino a raggiungere il Preikestolen. I punti più ripidi, all’inizio e a metà percorso, possono risultare impegnativi per chi non è in una buona forma fisica. Il rischio maggiore che puoi correre è una storta scivolando sui grossi sassi che lastricano il sentiero.

L’immagine dei visitatori affacciati senza paura sul bordo di questa straordinaria formazione granitica è una delle più emblematiche della Norvegia. Il Preikestolen (Pulpito di Roccia), con i suoi tre lati di pareti rocciose incredibilmente lisce che scendono a picco per 604 m fino al fiordo sottostante, è una bizzarria naturale che, nonostante l’inquietante fenditura nel punto in cui si unisce alla montagna, sembra destinata a resistere per diversi secoli. Guardare sotto può essere abbastanza terrificante, ma non farà rimpiangere il privilegio di poter ammirare la stupenda vista a picco sul Lysefjord. Si tratta, molto semplicemente, di un luogo magico e di un belvedere unico al mondo che condividerai con un massa di turisti scaricati nel piazzale dai pullman verso metà mattina.

Come nel caso di molte altre bellezze naturali norvegesi, non ci sono barriere protettive. Nonostante questa famosa roccia attiri ogni anno più di 200.000 visitatori, si è verificato un solo incidente mortale, nel 2013. Detto questo, prendi le precauzioni del caso, anche se gli altri sembrano non curarsene. Chi soffre di vertigini, invece, si sentirà mancare anche solo osservando le manovre spericolate di chi lascia penzolare le gambe sull’abisso.

     
     
     
     

 

L’escursione più famosa nella zona del Lysefjord, dopo quella al Preikestolen, conduce al Kjeragbolten, un enorme masso di forma ovale incastrato tra due pareti rocciose distanti circa 2 m l’una dall’altra. Il trekking di 10 km (5 h) andata e ritorno prevede una ripida salita di 700 m dal parcheggio dell’Øygardsstølen Café, vicino all’ultimo tornante sopra Lysebotn.

Il sentiero si inerpica su tre crinali e in alcuni punti è piuttosto impegnativo a causa dei pendii ripidi e fangosi. Una volta arrivati al Kjeragbolten, raggiungere il masso vero e proprio richiede alcune manovre ardue, come attraversare una cengia esposta che si affaccia su una parete a picco di 1000 m! Da qui potrete salire (o avanzare carponi) direttamente sul masso, da cui si ammira uno dei panorami più mozzafiato della Norvegia. Non dimenticare di farti scattare una foto, che senza dubbio lascerà a bocca aperta i tuoi follower su Instagram. Purtoppo in passato questo luogo è stato protagonista di tragici incidenti.

la pagina https://www.visitnorway.it/dove-andare/norvegia-dei-fiordi/ryfylke/area-del-lysefjord/escursione-a-kjerag/ elenca i principali errori rilevati fra i turisti, i pericoli, il meteo,ed ogni altra avvertenza per una escursione in sicurezza.

Se non ti sembra un programma abbastanza elettrizzante, potete optare per il base jumping dal Kjeragbolten, che è probabilmente l’attività più folle che si possa praticare in Norvegia; per informazioni visitate il sito dello Stavanger Base Club (www.basekjerag.com).

 

Lasciamo il pulpito e ci dirigiamo a Stavanger mediante il Ryfast  Tunnel sottomarino, considerato una delle meraviglie della ingegneria norvegese.

 

Esperienze di locali "economici" consigliano l'Egon (catena norvegese). Ci dirigiamo quindi direttamente al ristorante per riservare i tavoli perché oggi non accettano prenotazioni né via internet né telefoniche. Purtroppo all'ingresso indicano di tornare allìora di cena e mettersi in fila. Proseguiamo e due auto si perdono, ripercorrendo il tunnel... Finalmente raggiungiamo l'hotel che non è "nei pressi dell'Ospedale", ma è proprio la foresteria dell'ospedale . A concludere la serie di coincidenze sfortunate, per pochi secondi prendiamo anche una multa di parcheggio non pagato. In cambio la stanza ha il bagno più ampio fra quelli fino ad ora trovati.

L'Egon è un ristorante QR con menù scritto in norvegese. Un cameriere gentilmente distribuisce il menù in inglese, ma da per scontato che conosciamo l'usanza di andare di persona a fare le ordinazioni alla cassa. Dopo un venti minuti di attesa, scopriamo l'arcano il che fa giustamente infuriare tutti i partecipanti...

 

Quanto a bellezza,  Stavanger (124.936 ab) ( p. 213, mappa p. 216 Lonely Planet 7a ed) non può certo competere con Bergen; detto questo, resta una città molto graziosa, con magazzini d’epoca e pittoresche stradine che risalgono dal vivace porto e su cui si affacciano case del XVIII secolo.

Visitiamo la Domkirke (p, 215 Lonely Planet 7a ed), una magnifica cattedrale medievale in pietra (in restauro nell'agosto 2021), che risale al 1125 circa ma fu rimaneggiata notevolmente dopo un incendio avvenuto nel 1272, e infatti presenta tracce di influenze gotiche, barocche, romaniche e anglo-normanne. Secondo alcuni studiosi si tratterebbe della più antica cattedrale medievale norvegese che abbia conservato la sua forma originaria. Le magnifiche colonne di pietra, gli arazzi, l’elaborato pulpito e le vetrate istoriate che raffigurano gli eventi principali del calendario cristiano sono una gioia per gli occhi.

Poi il quartiere Gamle Stavanger, sopra il lato occidentale del porto, è un vero gioiello. Le vie acciottolate della Città Vecchia si snodano tra file di case di legno imbiancate a calce del XVIII secolo, tutte tenute alla perfezione e decorate con allegre e coloratissime fioriere. Merita senz’altro una passeggiata di una o due ore.

 

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